Avsnitt
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Brian Glenn è un giornalista americano che ha seguito da vicino Donald Trump. Ha lavorato per Right Side Broadcasting Network, media ultraconservatore che supporta Trump, e poi per Real America's Voice, noto per diffondere teorie del complotto. È stato lui a chiedere a Zelensky, durante l'incontro con Trump, perché non indossasse un abito elegante: uno dei momenti più bassi della diplomazia moderna. Venerdì il mondo è cambiato. Le vecchie alleanze potrebbero saltare. Chi credeva che Trump bluffasse ha iniziato a ricredersi. Forse fa sul serio. Ma perché? Ne parlo con Matteo Muzio.
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Joseph Overton, sociologo americano, morì nel 2003 in un incidente aereo mai del tutto chiarito. La sua fama crebbe dopo la morte grazie alla “Finestra di Overton”, una teoria che spiega come idee inizialmente impensabili possano diventare accettabili e persino legge. Queste dinamiche, usate nel marketing e nella politica, influenzano l’opinione pubblica su scala globale. Per capire Trump e, soprattutto, cosa c’è dietro le sue provocazioni, dobbiamo studiare la finestra di Overton. Ma perché? Ne parlo con Luca Bernardelli.
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Saknas det avsnitt?
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Ormai lo sappiamo: ogni volta che facciamo qualcosa online, lasciamo tracce. Amazon, Google, Meta e le altre big tech non si limitano a vendere prodotti, ma trasformano i nostri dati in profitto. Amazon, ad esempio, registra cosa cerchiamo, cosa lasciamo nel carrello, quanto tempo passiamo su una pagina. Così capisce cosa vogliamo prima ancora di noi e ci bersaglia di offerte mirate. Fin qui, nulla di nuovo. Ma c’è un aspetto su cui riflettiamo meno: i dati non arricchiscono solo le aziende, ma influenzano la nostra vita. Ma perché?
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Donald Trump ha recentemente condiviso un video generato con intelligenza artificiale intitolato Trump Gaza, che mostra la Striscia di Gaza trasformata in una lussuosa località turistica. Il video, pubblicato il 25 febbraio 2025, ha suscitato polemiche, soprattutto dopo le dichiarazioni di Trump sulla possibilità che gli Stati Uniti "prendano il controllo" di Gaza, proposta criticata come una forma di "pulizia etnica". La pubblicazione ha ricevuto forti critiche da entrambe le parti politiche, accusandolo di banalizzare le sofferenze palestinesi. Questo episodio solleva dilemmi etici sull'uso dell'IA nella politica. E probabilmente è solo l’inizio: Trump e Musk ci inonderanno di video e immagini AI. Ma perché? Ne parlo con Paolo Di Falco.
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Venerdì Zelensky volerà a Washington per firmare un accordo sulle terre rare, ben diverso da quello immaginato da Trump, che prevedeva 500 miliardi di dollari in cambio di protezione militare. I dettagli restano incerti, ma l’Ucraina sembra aver ottenuto poco sul fronte della sicurezza. In Europa, Francia e Regno Unito spingono per una missione di peacekeeping, mentre l’Italia frena: la Lega dice no, Meloni apre solo con l’ONU. La verità è che una missione militare europea in Ucraina sarebbe problematica. Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori.
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Nessuna persona sana di mente preferisce la guerra, eppure si alimenta l’idea che a qualcuno convenga. La guerra in Ucraina è spesso raccontata come un conflitto sulla pelle degli ucraini, mentre altri decidono per loro. Ora, la pace. Donald Trump la vuole così tanto da negoziare con la Russia senza Ucraina ed Europa. È rapido, come sempre, e sembra disposto perfino a una pace ingiusta. Nulla gli importa più di questo. Ma perché? Ne parlo con Matteo Muzio.
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Un pezzo d’Europa guardava con ansia alle elezioni in Germania, le più partecipate dal 1990: l’82,5% degli aventi diritto ha votato. L’ansia? Dovuta all’AfD, l’estrema destra di Alice Weidel, che ha raddoppiato i consensi al 20,8%. Il partito vuole uscire dall’euro, nega il cambiamento climatico, propone la remigrazione e punta a riavvicinarsi alla Russia. Per questo, e per molti altri motivi, la vittoria della CDU ha rassicurato molti. Ma perché? Ne parlo con Lorenzo Santucci.
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Il mondo è cambiato in meno di un mese. Nulla è per sempre: né alleanze, né valori, né democrazie. Nessuno aveva previsto l’impatto di Trump e il ribaltamento degli equilibri. Zelensky, fino a ieri leader indiscusso dell’Ucraina in guerra, non è più così gradito alla Casa Bianca. Ma se gli USA riducessero il sostegno a Kiev, quale sarebbe il suo destino? E quale ordine mondiale ha in mente Trump? Intanto, la Gran Bretagna di Keir Starmer potrebbe persino riavvicinarsi all’UE. Ma perché? Ne parlo con Tiziana Prezzo
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"Chi ha provato a piegarmi, si è sempre infranto contro un muro." Così ha dichiarato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro in un’intervista al Corriere della Sera. Un'affermazione dal tono minaccioso, ma a chi era rivolta? Il riferimento sembra chiaro: la magistratura. Solo due giorni fa, a sorpresa, dato che Delmastro è stato condannato a 8 mesi di carcere e a un anno di interdizione dai pubblici uffici. Ma perché? Ne parlo con Federica Olivo.
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La salute del Papa è al centro dell’attenzione globale, suscitando preoccupazione tra miliardi di credenti cristiani, ma non solo.
Le sue condizioni di salute interessano anche i non credenti. Ma perché? Ne parlo con Marco Grieco.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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«Non potete costruire un cordone per escludere milioni di elettori». J.D. Vance, vicepresidente USA, lo ha detto alla Conferenza di Monaco, riferendosi ai tentativi di isolare l’AfD. Non ha mai citato il partito o la sua leader, Alice Weidel, ma li ha incontrati. Ha denunciato presunte censure in Europa, ignorando che nel 2020 fu Trump a negare la vittoria di Biden. Ora punta alla pace con la Russia, anche a costo di incrinare i rapporti con l’UE. Domenica si vota in Germania. Il futuro dell’Europa passa da qui. Ma perché? Ne parlo con Tonia Mastrobuoni.
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Nel 1985 Trump acquistò Mar-a-Lago con una strategia spietata: dopo un'offerta rifiutata, comprò un terreno vicino e minacciò di bloccare la vista sulla spiaggia, abbassando il valore della proprietà e ottenendola a 7 milioni. Nel 1995, invece di venderla, la trasformò in un club privato, dimostrando la sua abilità nel trarre vantaggio da ogni situazione, proprio come fa in politica. Oggi fa lo stesso: con la stessa aggressività minaccia dazi all’Europa e cerca di influenzare i negoziati sulla pace in Ucraina. Il 17 febbraio Macron, per correre ai ripari, ha convocato un vertice, ma, come spesso accade, i leader europei, alla fine, non hanno deciso nulla. Ma perché? Ne parlo con Giordano Stabile
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Sanremo è finito e la bolla mediatica è esplosa. Oggi i giornali parlano dei negoziati tra Russia e Stati Uniti sul destino dell’Ucraina e dell’Europa. In questa partita, l’Europa si gioca la credibilità. Trump ha accelerato i negoziati e, il 17 febbraio, le delegazioni russe e americane sono arrivate in Arabia Saudita per i colloqui, che iniziano oggi. L’Ucraina non è presente e l’Europa è stata convocata all'ultimo minuto da Macron. Ma mancano i paesi baltici, i più esposti alle decisioni russe. E la Russia? In questi giorni ha attaccato l'Italia, criticando duramente un discorso del presidente Mattarella. Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori
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I centri in Albania dovevano rivoluzionare la gestione dei migranti, ma il piano rischia di fallire, proprio come quello britannico in Ruanda, bloccato prima di partire. Ma perché? Ne parlo con Paolo Di Falco.
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Donald Trump non ha risolto la crisi in Ucraina in 24 ore, ma un’accelerazione c’è stata. Ha chiamato Putin, una telefonata inattesa, durata un’ora e mezza. Poi ha sentito Zelensky: “Facciamolo”, ha detto il presidente ucraino. Trump ha chiarito che l’Ucraina non entrerà nella Nato. E l’Europa? Assente, ignorata dallo stesso presidente. Ma perché? Ne parlo con Mario del Pero.
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La bassa natalità sta diventando un fenomeno sempre più diffuso in molte società avanzate, soprattutto in Europa e Asia, con cause come incertezza economica, difficoltà a conciliare lavoro e famiglia e cambiamenti sociali. Questo porta a un invecchiamento della popolazione, che ha impatti sul sistema pensionistico, il mercato del lavoro e i servizi sanitari. Meno giovani significano meno forza lavoro e innovazione, rendendo necessari incentivi alla natalità. Tuttavia, forse, il crollo delle nascite potrebbe, paradossalmente, essere una salvezza per il pianeta. Ma perché? Ne parlo con Milena Gabanelli.
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DeepSeek ha sorpreso l'Occidente. La Cina, con meno investimenti degli USA, ha ottenuto grandi risultati nell'IA. Gli Stati Uniti di Donald Trump si preparano a mettere sul tavolo 500 miliardi di dollari in 4 anni. L'Europa è indietro. Von der Leyen ha annunciato InvestAI, promettendo 200 miliardi. I soldi, però, non bastano. Serve altro. Ma perché? Ne parlo con Matteo Muzio.
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Il 19 gennaio è scattato il cessate il fuoco a Gaza. Hamas ha rilasciato 21 ostaggi su 33, Israele 566 prigionieri su 1.900. L’8 febbraio, un controverso scambio ha scosso Israele. Il 10 febbraio, Hamas ha annunciato la sospensione del rilascio degli ostaggi. L’accordo vacilla. Ma perché? Ne parlo con Giuseppe Dentice.
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Antonio Tajani ha sottolineato che l’Europa deve avere un ruolo centrale nei negoziati di pace tra Ucraina e Russia. Le sue parole sembrano rispondere alla politica estera di Donald Trump, che, tornando alla Casa Bianca, agisce in modo sempre più unilaterale. Le sue dichiarazioni su Gaza, dove ha paventato la deportazione dei palestinesi, sono accolte con crescente rassegnazione. In Ucraina, invece, Trump ha deciso di non consultare gli alleati europei: una notizia che dovrebbe farci preoccupare. Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori.
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Le foibe sono cavità carsiche, comuni nel Carso tra Friuli, Slovenia e Istria. Durante la fine della Seconda guerra mondiale, molte persone, tra cui italiani e oppositori di Tito, furono gettate in queste fosse dai partigiani jugoslavi. Oggi, il Giorno del Ricordo commemora questa tragedia, di cui per molto tempo si è evitato parlare. Ma perché? Ne parlo con Guido Damini.
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