Avsnitt
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La scorsa estate il governo aveva promesso di ridurre le liste d’attesa nella sanità pubblica. Ma il decreto è rimasto inattuato. Intanto, sempre più italiani scelgono il privato, spendendo 40 miliardi l’anno. Governo e Regioni ora si rimpallano la colpa. Ma perché? Ne parlo con Federica Olivo.
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Durante l'incontro con la stampa, un giornalista ha chiesto a Meloni delle spese per la difesa, in particolare del 2% del PIL richiesto dalla NATO. Trump ha ribadito in questi mesi che l'Europa deve fare la sua parte. Quando Trump ha chiesto la traduzione della risposta di Meloni, la premier ha preso la parola, evitando fraintendimenti. Il motivo? L’Italia, come spiegato da Giorgetti, non sa ancora dove trovare i fondi necessari. Ma perché? Ne parlo con Matteo Negri.
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Saknas det avsnitt?
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Alla fine Giorgia Meloni e Donald Trump si sono incontrati, e la scena è stata ben diversa rispetto a quella con Zelensky. Con Trump, l’atmosfera è stata più distesa, complici l’affinità politica e la sintonia personale. Meloni ha saputo parlare con sicurezza, rimanendo fedele alla sua linea sulla guerra in Ucraina: “L’invasore è Putin.” Una frase non più così scontata nello Studio Ovale, ma Trump ha accettato senza obiezioni. La sua missione, però, riguardava soprattutto la guerra commerciale, e da quanto emerso dalle dichiarazioni, sembra essere riuscita a portare a casa dei risultati. Ma perché? Ne parlo con Francesco Semprini.
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Ok, Trump forse ha perso la sua carta vincente: l’imprevedibilità. Per anni ha spiazzato tutti, cambiando idea ogni due minuti e sparandola sempre più grossa. Ma ora gli argomenti scarseggiano. Ha già detto tutto su transgender, Ucraina, Iran, Gaza, Europa. La magia, diciamolo, si è un po’ spenta. I problemi veri bussano alla porta, e le solite sparate — sugli “aborti al nono mese” o “gli immigrati che mangiano animali domestici” — non fanno più presa. Negli ultimi giorni, però, Trump ha preso di mira un ambito finora poco toccato. E stavolta l’ha detta grossa davvero: se l’è presa con Harvard. Ma perché? Ne parlo con Francesco Semprini
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A Monfalcone ha vinto di nuovo la Lega, con oltre il 70% dei voti. Questo non è solo un comune di confine: qui vive una delle più grandi comunità bengalesi d’Italia, ed è diventato un simbolo delle tensioni su immigrazione, identità e convivenza. Ma perché? Ne parlo con Federica Olivo.
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Xi Jinping è in tour in Asia. Vietnam, Cambogia, Malesia: una mossa per rafforzare alleanze e vendere più prodotti cinesi, mentre i dazi americani restano sul tavolo. Trump non l’ha presa bene: “Va in Vietnam per fregare gli Stati Uniti”, ha detto. Intanto, l’Europa osserva e si interroga: gli USA sono ancora un partner affidabile? Nel dubbio, Meloni vola a Washington. Vuole convincere Trump che i dazi non servono a nessuno. Il suo viaggio, però, parte in salita.
Ma perché? Ne parlo con Alfonso Raimo.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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La Russia ha intensificato la sua offensiva in Ucraina colpendo la città di Sumy durante la Domenica delle Palme. Un attacco missilistico ha causato 34 morti, tra cui due bambini, e 117 feriti, colpendo aree civili e residenziali. L’attacco segna una nuova escalation nel conflitto, con Mosca che mira a colpire città lontane dal fronte mentre Kiev affronta una grave carenza di risorse. La Russia ha dato il via all’offensiva. Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori.
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La puntata di oggi di “Ma perché?” prova a fare chiarezza su un punto che ha lasciato molti perplessi: Turetta è stato condannato all’ergastolo, senza attenuanti. Eppure, per i giudici, le 75 coltellate non bastano a parlare di crudeltà. Ma perché? Ne parlo con Edoardo Orlandi.
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La Cina non è più la fabbrica del mondo. In silenzio è diventata un gigante tecnologico, con una nuova borghesia urbana. Ma resta un mistero per l’Occidente. Nei giorni più tesi dopo il “Liberation Day” — quando Trump ha imposto tariffe a mezzo mondo — quasi tutti hanno cercato un compromesso. La Cina, no. Ma perché? Ne parlo con Giada Messetti.
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Il 9 aprile, Trump sembrava deciso a proseguire con i dazi contro quasi tutto il mondo. Ma, come riportato dal Washington Post, molti consiglieri e parlamentari repubblicani lo hanno esortato a riflettere. Ted Cruz, tra gli altri, gli ha chiesto di decidere rapidamente: o andare avanti con i dazi o negoziare. Poco dopo, l’annuncio sorprendente: tariffe sospese per 90 giorni. Ma perché? Ne parlo con Raffaele Ricciardi.
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TikTok ha 170 milioni di utenti negli Stati Uniti, molti dei quali ci lavorano. La Corte Suprema ha confermato il “TikTok Ban”, una legge che obbliga ByteDance, l’azienda cinese proprietaria, a vendere l’app a un soggetto non legato a Pechino per motivi di sicurezza nazionale. Il timore è che il governo cinese acceda ai dati degli utenti americani. Eppure, Trump ha rinviato ancora una volta l’entrata in vigore della legge. Ma perché? Ne parlo con Lorenzo Ancona.
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Il mondo di Donald Trump è sempre più ristretto, con gli attori che contano nella partita dei dazi sempre più evidenti. Il vero nemico dell’economia americana, secondo Trump, è la Cina, che detiene oltre 800 miliardi di dollari di debito pubblico americano. I dazi, pensati per Pechino, sono stati definiti dal presidente una "medicina" per l’economia statunitense. Trump ha minacciato aumenti ulteriori del 50%, portando i dazi oltre il 100%. La Cina ha risposto di essere pronta a combattere «fino alla fine». Ma perché? Ne parlo con Filippo Santelli.
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I dazi imposti da Trump non sono una misura tecnica lontana dalla nostra vita: colpiranno il costo della vita e rischiano di vanificare i progressi fatti contro l’inflazione. Dopo due anni di tassi di interesse alle stelle, mutui più cari e prestiti più difficili, l’economia — cioè noi — ha già iniziato a rallentare. E i mercati, che siamo sempre noi, hanno reagito subito: portafogli svuotati nel giro di poche ore. E l'Unione Europea cosa fa? Per ora solo annunci. Ma una proposta potrebbe forse costringere Trump a trattare: la web tax. Ma perché? Ne parlo con Matteo Negri.
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Nella puntata del 5 aprile abbiamo parlato dei dazi di Trump, evidenziando una cosa: i conti erano sbagliati. Nel calcolare il deficit con l’Europa, gli Stati Uniti hanno escluso i servizi, come streaming, social e software che noi europei usiamo ogni giorno. La maggior parte degli analisti giudica i dazi inutili o dannosi. Trump questo lo sa, eppure ha tirato dritto, ignorando le conseguenze. Ma perché? Ne parlo con Mario Del Pero.
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Trump ha annunciato nuovi dazi con una tabella in mano, elencando paese per paese: Europa, Vietnam, Giappone, perfino isole disabitate. Alcuni di questi producono beni per gli stessi americani, che ora li pagheranno di più. Gli analisti li giudicano dannosi. Meloni parla di errore, ma non di disastro. Il vero nodo? Trump ha sbagliato i conti nel calcolare le tariffe. Ma perché? Ne parlo con Raffaele Ricciardi.
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La cittadinanza italiana si basa sullo ius sanguinis: basta avere un antenato italiano per ottenerla, anche senza legami reali con il Paese. Così migliaia di persone nate all’estero, senza conoscere l’italiano né aver mai vissuto in Italia, sono diventate cittadini. Il governo ora vuole limitare questo sistema. Ma perché? Ne parlo con Anita Fallani.
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L’IA rivoluziona la nostra vita tra opportunità e rischi. Automatizza il lavoro, rende l’istruzione più accessibile ma richiede nuove competenze. Può erodere abilità umane e alimentare la sorveglianza di massa. Il divario tra chi la domina e chi ne resta escluso si allarga. E poi il lavoro: alleggerito, ma a costo di intere professioni. Bill Gates prevede che tra 10 anni lavoreremo solo due giorni a settimana. Non è una buona notizia. Ma perché? Ne parlo con Silvia Renda.
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Questa settimana è decisiva per Trump, con in gioco i dazi e l'elezione di un giudice alla Corte Suprema del Wisconsin. Nonostante i segnali negativi sull'economia, il presidente minimizza, dicendo che il crollo dei titoli è il prezzo per far tornare grande l'America. Ma gli investitori scappano, e Musk ha perso miliardi. Il rischio è una recessione e un ritorno dell'inflazione. Gli analisti prevedono l'aumento dei prezzi e un ritorno alla produzione americana tra anni, forse troppo tardi per le elezioni di midterm. Trump parla di un terzo mandato, ma la Costituzione ne prevede solo due. Una sua rielezione, nonostante gli allarmi, è improbabile. Ma perché? Ne parlo con Matteo Muzio.
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Le animazioni dello Studio Ghibli richiedono anni di lavoro artigianale. Eppure, oggi, l’AI le riproduce in un istante, sollevando dubbi sul diritto d’autore. Ma perché? Ne parlo con Lorenzo Ancona.
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Trump ha sempre oscillato tra ammirazione e tensioni con Putin, tra elogi e sanzioni. Ora, il leader russo avrebbe approvato il piano USA sulla Groenlandia. Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori
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