Avsnitt
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Questa campagna elettorale americana è stata forse la più pazza di sempre. Un candidato presidente, Joe Biden, si è ritirato dalla corsa, lasciando il timone alla sua vice Kamala Harris. Donald Trump è stato quasi ucciso da un uomo armato durante un comizio elettorale. Bugie, attacchi se non addirittura minacce hanno caratterizzato questi mesi di campagna. Il risultato è come sempre incerto, ma questa volta, forse, lo è ancora di più. Da questa giornata possiamo aspettarci di tutto. Ma perché? Ne parlo con Francesco Semprini.
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Wall Street scommette su una vittoria di Trump, con i rendimenti dei titoli di Stato in salita, segno di attese per un aumento del debito dovuto ai tagli fiscali promessi. In Europa, però, il dibattito resta polarizzato e superficiale. A giudicare dalle promesse di Trump, però, per noi europei non sarebbe una buona notizia. Ma perché? Ne parlo con Giulio Ucciero.
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Saknas det avsnitt?
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Le cronache locali riportano quotidianamente episodi di violenza, spesso efferati, che restano però confinati nelle poche copie stampate. Non c’è una sola ragione per cui i grandi giornali scelgano alcune storie e ne scartino altre, né una regola che preveda la reazione del pubblico. È un aspetto della natura umana, per quanto possa sembrare duro dirlo, e dei suoi interessi. Alcune notizie di cronaca nera colpiscono più di altre. Ma perché? Ne parlo con Giacomo Galanti.
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Qualche puntata fa abbiamo parlato del nuovo scandalo "spioni", così chiamato dalla stampa italiana. Al centro c'è una rete criminale che avrebbe violato la mail del Presidente della Repubblica, infiltrandosi nello SDI del Ministero dell'Interno e sottraendo i dati di 800 mila persone. Molti si sono chiesti: com’è stato possibile? La risposta è fin troppo semplice: il Paese fatica a proteggersi da questi attacchi. Ma il problema è più ampio e richiede consapevolezza sul valore dei nostri dati e sulla privacy. Ma perché?
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Apple quest'anno affronta difficoltà: in Europa ha subito multe per 1,8 miliardi per abuso di posizione dominante e dovrà restituire 13 miliardi all’Irlanda per tasse arretrate, ritenute aiuti di Stato dall'UE. Pur concentrandosi sul mercato americano, Apple non può trascurare Europa e Asia. Tuttavia, il nuovo governo indonesiano ha vietato l’iPhone 16 nel Paese. Ma perché? Ne parlo con Lorenzo Ancona.
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“Dossier” è la parola del 2024, almeno in Italia. Il dossieraggio, ovvero la pratica di raccogliere, spesso illegalmente, informazioni sensibili su personaggi politici e non solo, è un argomento molto serio. Quest'anno ne abbiamo parlato più volte, spesso a sproposito. Da qualche giorno ci risiamo, e questa volta le cose sembrano essere davvero gravi. La politica italiana è di nuovo alle prese con uno scandalo "spioni". Ma perché? Ne parlo con Paolo Di Falco.
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La guerra tra Israele e Libano prosegue senza sosta. L'IDF continua le operazioni nel sud del paese. Centinaia di migliaia di persone hanno lasciato le loro case, in cerca di un rifugio nelle grandi città. Molte di queste stanno tentando di andare in Siria, ma l'ingresso nel paese non è scontato. In Libano i rifugiati non sanno più dove andare. Ma perché? Ne parlo con Jacopo Mocchi.
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“Qualcosa si è incrinato in maniera irreversibile,” ha detto Giuseppe Conte a Bruno Vespa, parlando del suo rapporto con Beppe Grillo. I due leader del Movimento 5 Stelle appaiono sempre più distanti, e sembra che il problema sia personale, non solo politico. Conte ha accusato Grillo di “atti di sabotaggio” che ostacolano il rinnovamento del Movimento. Nel libro di Vespa, in uscita a fine mese, emerge un dettaglio clamoroso: Conte avrebbe interrotto il contratto da 300mila euro destinato a Grillo. Ma perché? Ne parlo con Alfonso Raimo.
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È bastato che Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, annunciasse un’inchiesta sul ministro della Cultura Giuli, in onda questa domenica su Rai3, perché scoppiasse un terremoto. Ranucci ha parlato di un “caso Boccia al contrario” e ha aggiunto che “chi dentro Fratelli d’Italia non ama Giuli, lo amerà ancora di meno”. Giuli ha nemici nel suo stesso partito: intanto, il suo capo di gabinetto, da lui nominato, si è dimesso. C’è chi critica la sua vicinanza alla sinistra e chi allude al suo orientamento sessuale, con commenti omofobi nelle chat interne di FdI. Il partito nega ogni accusa di omofobia, e Giuli ha espresso solidarietà al collaboratore dimissionario, già con lui ai tempi del Maxxi. Al ministero della Cultura sembra non esserci pace. Ma perché? Ne parlo con Fabio Salamida.
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Nella puntata del 4 settembre di “Ma perché?”, Chiara Piotto ha parlato del caso Pelicot, che ha sconvolto la Francia. Un uomo ha permesso a 50 uomini di stuprare la moglie, incosciente a causa di farmaci che lui stesso le somministrava. Gisèle, la vittima, ha scelto coraggiosamente di far celebrare il processo a porte aperte. «Non so se la mia vita mi basterà per rialzarmi», ha detto ieri. La vicenda potrebbe portare a un cambiamento legislativo sul tema del consenso. Ma perché? Ne parlo con Chiara Piotto.
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto per blindare il "caso Albania", elencando i paesi "sicuri". Prima della decisione presa dal Tribunale di Roma, questi erano 22, decisi da un decreto interministeriale. In 48 ore, la maggioranza ha escluso Nigeria, Colombia e Camerun. Ora la questione passa ai giudici. Intanto, la vicenda ha attirato l’attenzione in Europa, con alcuni leader che lodano la partnership con l'Albania, nonostante nulla sia ancora avviato. Un documento del Consiglio d’Europa, nel frattempo, ha fatto infuriare il governo italiano. Ma perché? Ne parlo con Paolo Di Falco
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Maia Sandu, economista e politica moldava, è presidente della Moldavia dal 2020, la prima donna a ricoprire questa carica. Liberale e vicina all’Unione Europea, si contrappone alla Russia, che osserva attentamente il paese. Vladimir Putin cerca da sempre di influenzare i vicini, vedendo l’espansione occidentale come una minaccia, uno dei motivi alla base dell’invasione dell’Ucraina. La Moldavia, con 2,5 milioni di abitanti, confina con Ucraina, Romania e la Transnistria, una regione autoproclamata indipendente ma non riconosciuta dall’ONU. Il paese è diviso: una parte guarda alla Russia, l’altra all’Europa. In questi giorni si parla molto del futuro della Moldavia. Ma perché? Ne parlo con Lorenzo Santucci.
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Gli attriti tra governo e magistratura non sono nuovi, anzi, durante i governi Berlusconi erano frequenti. L'ex premier accusava una parte della magistratura di fare opposizione politica al governo, sollevando la questione della separazione dei poteri. Nelle democrazie liberali, il legislativo, esecutivo e giudiziario hanno ruoli distinti, per evitare che il potere si concentri in un'unica istituzione. In Italia, però, questa separazione è spesso vista, da alcuni, come meno netta, soprattutto tra governo e magistratura. Il caso Albania ha riacceso questo dibattito. Ma perché? Ne parlo con Edoardo Buffoni.
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Nella puntata di venerdì scorso, con Raffaele Ricciardi, abbiamo discusso della nuova legge di bilancio, in cui il governo rivendica il "sacrificio" chiesto alle banche. Già mesi fa si era ipotizzato di tassare gli extraprofitti bancari, vista l’inflazione alta e i tassi d’interesse elevati, per chiedere un contributo maggiore dalle banche. Tuttavia, nella legge di bilancio, questa tassa non c’è. L’impressione di molti è che le banche escano sempre indenni. Ma è davvero così? E soprattutto, perché? Ne parlo con Vincenzo Imperatore.
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Un uomo con il volto coperto da una kefiah verde è seduto su una vecchia poltrona malconcia. Immobile, fissa un drone che gli vola accanto. Stanco e ferito, tiene un bastone con la mano sinistra, che lancia dopo pochi secondi verso il drone. Poco dopo, l’artiglieria israeliana colpisce il palazzo, cercando di eliminare tre terroristi nascosti all’interno. I soldati, terminata l’operazione, trovano un cadavere: è quello di Yahya Sinwar, ideatore dell’operazione Alluvione di Al-Aqsa, in cui morirono 1.200 israeliani. La sua morte potrebbe segnare una svolta decisiva nel conflitto. Ma perché? Ne parlo con Sharon Nizza.
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La vita economica di un paese non dipende solo dalla legge di bilancio, ma quasi. Quella appena approvata è la legge più importante dell’anno, dato che stabilisce dove e quanti soldi destinare a sanità, istruzione, pensioni, tasse, difesa e sicurezza. Spesso però i soldi mancano, perché siamo indebitati o li abbiamo spesi male in passato. Anche quest’anno la manovra non sembra contenere nulla di rivoluzionario, nonostante gli annunci. Ma perché? Ne parlo con Raffaele Ricciardi
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La guerra in Medio Oriente si è spostata anche a nord, in Libano contro Hezbollah. Il movimento politico militare libanese è meglio equipaggiato di Hamas, e il Libano è uno Stato sovrano. Gli attacchi israeliani, compresa un'invasione via terra, sono concentrati nel sud del paese, ma recentemente hanno colpito nuovamente anche la capitale Beirut. Ma perché? Ne parlo con Lorenzo Santucci.
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Le missioni spaziali affascinano l’essere umano da sempre. Film e libri hanno raccontato le avventure di eroi spesso celebrati dai loro Paesi. Durante la Guerra Fredda, l’esplorazione spaziale è stata il campo di battaglia tra Stati Uniti e Russia, culminata con l’allunaggio dell’Apollo 11. Da allora, molte cose sono cambiate: gli investimenti statali si sono ridotti, i progetti politici evoluti, e la percezione del rischio è mutata. Negli anni '60 si accettavano rischi maggiori, inclusa la possibilità che gli astronauti non tornassero sulla Terra. Oggi, i progressi sono stati enormi e c'è chi vuole portare l’uomo su Marte, come Elon Musk con SpaceX, che ha recentemente completato uno dei test spaziali più memorabili di sempre. Ma perché? Ne parlo con Cesare Treccarichi.
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Il governo cinese le chiama esercitazioni, ma dall'esterno sembrano una minaccia concreta. Parlo delle manovre militari di Pechino attorno a Taiwan, uno Stato autonomo e indipendente, costantemente sotto pressione dalla Cina, che ne rivendica la sovranità e considera i taiwanesi separatisti. Con due guerre già in corso – una tra Ucraina e Russia, l’altra tra Israele e l’Iran – un nuovo conflitto in Asia destabilizzerebbe ulteriormente gli equilibri globali, minacciando una pace sempre più fragile. Oggi cercheremo di capire cosa sta accadendo in Asia, dove la Cina ha circondato Taiwan con aerei e navi militari. Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori.
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Con cinque mesi di ritardo sono pronti i centri per migranti in Albania. Nell'estate del 2023, Giorgia Meloni aveva incontrato il presidente albanese Edi Rama per discutere un piano: alcuni migranti non resteranno in Italia, ma verranno trasferiti in Albania in attesa di una decisione sul loro destino. Se non avranno diritto alla protezione, saranno rimpatriati. Restano però dubbi sul funzionamento del protocollo, e la Corte di Giustizia europea potrebbe bloccarlo. Ma perché? Ne parlo con Edoardo Buffoni.
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