Avsnitt
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“Forse Putin mi sta prendendo in giro.”
Trump lo ha detto pochi giorni fa, mentre Putin continua a guadagnare terreno in una guerra che non intende fermare.
Il presidente americano, intanto, perde consensi e forse cambia tono: un incontro con Zelensky, una frase improvvisa, un segnale. Un cambiamento, forse. Ma perché? Ne parlo con Mario Del Pero.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Nella Chiesa cattolica si scontrano oggi due visioni: una conservatrice, legata alla tradizione, e una progressista, che spinge per il cambiamento. Il pontificato di Papa Francesco ha acceso il dibattito, e ora il futuro della Chiesa passa anche dal prossimo conclave, all'interno del quale i cardinali americani potrebbero votare per il guineano Robert Sarah. Ma perché? Ne parlo con Francesco Semprini.
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Saknas det avsnitt?
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Un’offerta pubblica di scambio (OPS) è quando un’azienda propone agli azionisti di un’altra di scambiare azioni, invece di pagarle in denaro, per acquisirla o fonderla.
Questo è quello che ha fatto qualche giorno fa Mediobanca per comprare Banca Generali. Ma perché? Ne parlo con Claudio Paudice.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Parliamo ogni giorno di salari e diritti, ma spesso senza più entusiasmo, come se certe battaglie non sapessero più parlare al presente. E allora vale la pena chiederselo: oggi è il Primo Maggio, la Festa dei Lavoratori. Ma perché? Ne parlo con Guido Damini.
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Il Conclave inizia il 7 maggio: 135 cardinali sotto gli 80 anni sceglieranno il nuovo Papa. Può essere eletto qualsiasi uomo battezzato, ma da secoli si sceglie tra i cardinali. In teoria chiunque, in pratica solo loro. Tra questi, però, mancherà Angelo Becciu. Ma perché? Ne parlo con Marco Grieco.
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I funerali di Papa Francesco sono stati un'occasione unica di incontro tra leader mondiali. Il suo funerale rappresenta la potenza del suo soft power, capace di unire. L'immagine più forte è quella di Zelensky e Trump seduti uno di fronte all’altro, con inaspettata intesa. Un messaggio per Putin, assente per il mandato di arresto della CPI. Trump sembra ancora minimizzare le responsabilità di Putin, mentre Zelensky apre un varco. Tuttavia, il presidente americano potrebbe chiedere a Kiev di cedere la Crimea. Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori.
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Il Papa è una figura morale globale, ascoltata da credenti e non. In un mondo frammentato, ha la capacità di influenzare il dibattito pubblico su temi cruciali come la giustizia e la pace. Il suo potere non è nelle armi o nell’economia, ma nella credibilità. Oggi, più che mai, è una delle poche voci capaci di indicare una direzione. E molti scommettono che il prossimo sarà italiano. Ma perché? Ne parlo con Antonio Cristiano.
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Jerome Powell, presidente della Fed, non è un economista tradizionale: ha studiato scienze politiche e legge. Dopo esperienze in finanza e nel Dipartimento del Tesoro, nel 2012 Obama lo nomina nel Board della Fed, e nel 2018 Trump lo sceglie come presidente. Powell ha gestito la pandemia con misure drastiche e ha alzato i tassi per combattere l'inflazione. Ora, Trump, che lo aveva nominato, non fa che criticarlo. Ma perché? Ne parlo con Matteo Negri.
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Nel 2015, sotto Obama, nasce il JCPOA, un accordo che limita il nucleare iraniano in cambio di sanzioni più leggere. Nel 2018, Trump si ritira, reintroducendo sanzioni e spingendo l'Iran a violare i limiti. Biden tenta di ripristinare l'accordo nel 2021, ma i negoziati sono difficili. Nel 2024, l’intesa è ancora lontana. Trump, che aveva abbandonato l'accordo, ora ha fretta di trovarne uno nuovo. Ma perché? Ne parlo con Francesco Semprini.
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Il 16 aprile 2025, la Corte Suprema del Regno Unito ha stabilito che, per legge, il termine "donna" si riferisce solo al sesso biologico. Ma perché? Ne parlo con Tiziana Prezzo.
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Jorge Mario Bergoglio nasce a Buenos Aires nel 1936, figlio di immigrati italiani. Studia chimica, ma sceglie presto il sacerdozio gesuita, vivendo la Chiesa tra la gente con sobrietà. Nel 2013 diventa Papa, il primo latinoamericano, e prende il nome Francesco. Rifiuta i simboli del potere, denuncia gli abusi, parla di ambiente, accoglienza e giustizia sociale. Il suo è stato un papato che in molti definiscono rivoluzionario. Ma perché? Ne parlo con Marco Grieco.
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La scorsa estate il governo aveva promesso di ridurre le liste d’attesa nella sanità pubblica. Ma il decreto è rimasto inattuato. Intanto, sempre più italiani scelgono il privato, spendendo 40 miliardi l’anno. Governo e Regioni ora si rimpallano la colpa. Ma perché? Ne parlo con Federica Olivo.
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Durante l'incontro con la stampa, un giornalista ha chiesto a Meloni delle spese per la difesa, in particolare del 2% del PIL richiesto dalla NATO. Trump ha ribadito in questi mesi che l'Europa deve fare la sua parte. Quando Trump ha chiesto la traduzione della risposta di Meloni, la premier ha preso la parola, evitando fraintendimenti. Il motivo? L’Italia, come spiegato da Giorgetti, non sa ancora dove trovare i fondi necessari. Ma perché? Ne parlo con Matteo Negri.
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Alla fine Giorgia Meloni e Donald Trump si sono incontrati, e la scena è stata ben diversa rispetto a quella con Zelensky. Con Trump, l’atmosfera è stata più distesa, complici l’affinità politica e la sintonia personale. Meloni ha saputo parlare con sicurezza, rimanendo fedele alla sua linea sulla guerra in Ucraina: “L’invasore è Putin.” Una frase non più così scontata nello Studio Ovale, ma Trump ha accettato senza obiezioni. La sua missione, però, riguardava soprattutto la guerra commerciale, e da quanto emerso dalle dichiarazioni, sembra essere riuscita a portare a casa dei risultati. Ma perché? Ne parlo con Francesco Semprini.
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Ok, Trump forse ha perso la sua carta vincente: l’imprevedibilità. Per anni ha spiazzato tutti, cambiando idea ogni due minuti e sparandola sempre più grossa. Ma ora gli argomenti scarseggiano. Ha già detto tutto su transgender, Ucraina, Iran, Gaza, Europa. La magia, diciamolo, si è un po’ spenta. I problemi veri bussano alla porta, e le solite sparate — sugli “aborti al nono mese” o “gli immigrati che mangiano animali domestici” — non fanno più presa. Negli ultimi giorni, però, Trump ha preso di mira un ambito finora poco toccato. E stavolta l’ha detta grossa davvero: se l’è presa con Harvard. Ma perché? Ne parlo con Francesco Semprini
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A Monfalcone ha vinto di nuovo la Lega, con oltre il 70% dei voti. Questo non è solo un comune di confine: qui vive una delle più grandi comunità bengalesi d’Italia, ed è diventato un simbolo delle tensioni su immigrazione, identità e convivenza. Ma perché? Ne parlo con Federica Olivo.
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Xi Jinping è in tour in Asia. Vietnam, Cambogia, Malesia: una mossa per rafforzare alleanze e vendere più prodotti cinesi, mentre i dazi americani restano sul tavolo. Trump non l’ha presa bene: “Va in Vietnam per fregare gli Stati Uniti”, ha detto. Intanto, l’Europa osserva e si interroga: gli USA sono ancora un partner affidabile? Nel dubbio, Meloni vola a Washington. Vuole convincere Trump che i dazi non servono a nessuno. Il suo viaggio, però, parte in salita.
Ma perché? Ne parlo con Alfonso Raimo.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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La Russia ha intensificato la sua offensiva in Ucraina colpendo la città di Sumy durante la Domenica delle Palme. Un attacco missilistico ha causato 34 morti, tra cui due bambini, e 117 feriti, colpendo aree civili e residenziali. L’attacco segna una nuova escalation nel conflitto, con Mosca che mira a colpire città lontane dal fronte mentre Kiev affronta una grave carenza di risorse. La Russia ha dato il via all’offensiva. Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori.
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La puntata di oggi di “Ma perché?” prova a fare chiarezza su un punto che ha lasciato molti perplessi: Turetta è stato condannato all’ergastolo, senza attenuanti. Eppure, per i giudici, le 75 coltellate non bastano a parlare di crudeltà. Ma perché? Ne parlo con Edoardo Orlandi.
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La Cina non è più la fabbrica del mondo. In silenzio è diventata un gigante tecnologico, con una nuova borghesia urbana. Ma resta un mistero per l’Occidente. Nei giorni più tesi dopo il “Liberation Day” — quando Trump ha imposto tariffe a mezzo mondo — quasi tutti hanno cercato un compromesso. La Cina, no. Ma perché? Ne parlo con Giada Messetti.
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