Spelade
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Facendo un parallelo con l'uscita dall'inferno di Dante, Pier Giorgio ci parla del senso profondo della spirale, ben diverso da quello del cerchio, dove le situazioni tendono a tornare nelle nostre vite e a farci male, nella spirale le circostanze possono ripetersi, ma tutto è visto da una prospettiva diversa.
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La Vita degli esseri umani, sembra sempre essere esclusivamente legata alla risposta a bisogni primari e al soddisfacimento di molteplici desideri.
È possibile vivere una vita non tutta ossessivamente incentrata, sulla personalità e le sue necessità?
È possibile che la Felicità non sia una mera questione di appagamento, ma abbia a che fare con La scoperta di non essere persone?
Pier Giorgio ci accompagna in questa riflessione, conducendoci a intuire oltre le mille sollecitazioni dell’ego il profumo dell’Essere.
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Tramite l'interpretazione di una parte del XII canto della Divina Commedia di Dante, Pier Giorgio ci parla della trascendenza della natura animale che c'è in noi, per giungere alla natura divina.
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Partendo da un frammento di Eraclito, Pier Giorgio parla del potere della parola e dell'importanza di allineare azione e parola.
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Possiamo vivere con meno sforzo, in modo più facile, con più leggerezza?
Nella nuova coscienza emergente, riusciremo a fluire di più?
Pier Giorgio, raccontandoci una parabola del Vangelo, ci aiuta a scendere in noi stessi, per osservare quanta resistenza c'è nel nostro vivere.
Inoltre ci parla di grandi musicisti, pittori, scienziati che furono attraversati, guidati da qualcosa immensamente più grande di loro.