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  • Ai microfoni di Unica Radio la curatrice Chiara Sini ci racconta la mostra "Astratti d'astratto" dedicata all' astratto sino al 10 maggio alla Galleria Il Portico a Nuoro

    La Galleria "Il Portico" di Nuoro apre le porte all'astratto con una mostra collettiva che ripercorre le tappe di questo movimento artistico dagli anni '70 ad oggi. Un'occasione unica per ammirare le opere di artisti sardi, nazionali e internazionali che hanno esplorato e reinventato il linguaggio astratto attraverso tecniche tradizionali e innovative.

    Due percorsi per un'esperienza completa

    La mostra si articola in due percorsi distinti ma complementari. Il primo, permanente per tutta la durata dell'esposizione, presenta opere iconiche degli anni '60 e '70 di maestri come Frogheri, Panzino e Stagliano. Un viaggio alle radici dell'astrattismo in Sardegna, dove sperimentazione e ricerca espressiva hanno dato vita a capolavori senza tempo.

    Il secondo percorso, invece, è dinamico e in continua evoluzione. Ogni settimana, a partire dal 12 aprile, quattro artisti si alterneranno nell'allestimento di un nuovo spazio espositivo, dando vita a quattro appuntamenti imperdibili:

    Dal 12-19 aprile: Francesco Cubeddu con le sue "quadrografie", opere che esplorano la relazione tra immagine e percezione.

    Successivamente dal 19-26 aprile: Marco Pili ci immerge nei suoi "paesaggi dell'anima", dove l'astrazione si carica di emozione e spiritualità.

    E ancora 26 aprile-3 maggio: Silvano Caria presenta gli "a stratti con cretti", un'indagine sulla texture e la tridimensionalità attraverso la tecnica del graffio.

    Infine dal 3-10 maggio: Maria Grazia Tuveri conclude la rassegna con le sue "installazioni concettuali", dove l'astrazione si intreccia con la riflessione filosofica.

    Incontri con gli artisti

    Ogni venerdì, in concomitanza con il cambio di allestimento, gli artisti saranno presenti in galleria per incontrare il pubblico e approfondire le loro opere e la loro poetica. Un'occasione unica per dialogare con gli artisti e immergersi ancora di più nel mondo dell'astratto.

  • Valerio Marroccu chef sardo trasferitosi a Parigi ci racconta la sua storia professionale e cosa lo ha spinto a trasferirsi dalla Sardegna

    Da Pabillonis a Parigi. Valerio Marroccu si è trasferito da un piccolo paese in provincia di Oristano ed è diventato chef nella capitale francese. Dopo anni di studio e dura gavetta, Marroccu ora gestisce il Malro, un ristorante che si trova in uno dei quartieri più raffinati della Ville Lumière.

    Nell'intervista che ci ha concesso, chef Marroccu ci ha raccontato la sua storia professionale, ricca di passione e sacrificio, e della sua cucina, ricca di contaminazioni anche grazie ai contatti che ha con i suoi colleghi di brigata. Lo chef crede che le esperienze all'estero siano fondamentali per formarsi al meglio e per crescere come professionisti e come persone. Ci ha anche parlato di quanto la Sardegna sia apprezzata in Francia e come innova la tradizione isolana nei suoi piatti.

    Nato a Oristano 34 anni fa, Valerio Marroccu ha iniziato collaborando per qualche estate con una gastronomia di Porto Cervo. Dopo queste esperienze saltuarie, vuole qualcosa di più. E così, nel 2012, si trasferisce con la sua ragazza a Parigi, dove lo assumono subito come commis, ossia come aiuto cuoco, in un ristorante di cucina italiana. Da quel momento, la sua carriera diventa sempre più ricca di esperienze e soddisfazioni. Dal febbraio 2020 si occupa della gestione del Malro, un ristorante di cucina mediterranea, in cui comanda una brigata di 12 professionisti. Ciò ha dimostrato come, a volte, non basta il talento ma anche il contesto giusto per emergere come professionista. Tuttavia, il suo rapporto con la Sardegna non è mai cambiato: appena possibile, torna a casa per ricaricarsi e ripartire, poi, alla volta della Francia, la nazione che lo ha accolto e che gli ha dato tante opportunità.

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  • Ai microfoni di Unica Radio l'artista Ilaria Melis ci racconta l'amore per i murales

    A Carrara, due anni fa, ha tenuto la sua mia prima mostra personale. Floema è la sua firma nelle sue creazioni, e la si leggerà anche nel grande dipinto che si affaccia sul Lungomare Poetto. Quest'ultima riassume un po' il senso che Ilaria dà all'arte che definisce la sua missione per la pittura. La firma racchiude il messaggio del legame viscerale dell'uomo con la natura. Questo legame, può essere presente sul cemento, in un muro anonimo, in questo caso anche in una vecchia insignificante cabina elettrica. Ilaria Melis ha frequentato il Liceo Artistico Foiso Fois di Cagliari sviluppa sin da subito una grande passione per il trucco artistico e il body painting, che la porterà a frequentare l’Accademia Nazionale del cinema di Bologna dove consegue il titolo di truccatrice dello spettacolo col massimo dei voti.

    Allieva di importanti figure professionali come Laura Bolzelli e Manlio Rocchetti avrà poi l’opportunità di mettere in pratica gli insegnamenti in numerosi ambiti artistico-lavorativi. (ad esempio come aiuto truccatrice sul set della 3° puntata della serie tv Gomorra, Cattleya produzione). Conferma la sua passione per la pittura conseguendo la Laurea Triennale all’Accademia di Belle Arti di Carrara (110/110 lode nel 2018). Partecipa a molteplici concorsi artistici, come il progetto Eternity di Maurizio Cattelan, nel quale prende parte alla performance finale. Continua con passione a sviluppare la propria ricerca artistica manifestando una predisposizione stilistica romantica-surrealista intenta a dar voce al popolo e al richiamo spirituale individualistico.

    Dar vita a una insignificante cabina elettrica

    La cabina elettrica si trova vicino all'ospedale Marino. Lì è possibile amminare Ilaria con il suo ufficio a cielo aperto dove passa le sue 9 ore quotidiane. Non rivela agli ascoltatori la natura del suo murales, perchè vuole lasciarci la sorpresa di scoprirlo da soli. Sappiamo solo che sarà presente il suo marchio riconoscitivo del legame tra l'uomo e la natura: la vegetazione delle saline e la vibrazione della natura saranno i nuovi protagonisti del Lungomare.

  • La cerimonia di inaugurazione dell'Anno Accademico 2023/2024 dell'Università degli Studi di Cagliari, svolta il 12 aprile, ha visto, tra gli altri, l'intervento del professore di Storia contemporanea Gianluca Scroccu

    Venerdì 12 aprile si è svolta, nell'Aula Boscolo della Cittadella Universitaria di Monserrato, la cerimonia di inaugurazione dell'Anno Accademico 2023/2024 dell'Università degli Studi di Cagliari. Un evento speciale che ha reso omaggio a Gigi Riva, leggenda del calcio e grande esempio di sportività e impegno civile. Sono intervenuti il Magnifico Rettore Francesco Mola, il rappresentante del personale tecnico-amministrativo e bibliotecario Fabrizio Cherchi, la rappresentante delle studentesse e degli studenti Elena Fontanarosa, il direttore responsabile testate giornalistiche Gruppo “L’Unione Sarda” Emanuele Dessì e il professore di Storia contemporanea Gianluca Scroccu.

    Ricordando Gigi Riva

    La cerimonia, aperta dal Magnifico Rettore Francesco Mola, ha visto la partecipazione di numerose autorità civili, militari e accademiche, oltre che della famiglia Riva. Tra i presenti, anche il Capitano del Cagliari Calcio Leonardo Pavoletti e il presidente Tommaso Giulini.

    La prolusione

    La prolusione, dal titolo “Gigi Riva nella storia della Sardegna autonomistica e dell’Italia repubblicana tra mito identitario, carisma etico e religione civile” è stata curata da Gianluca Scroccu docente di Storia contemporanea all'Università degli Studi di Cagliari.

    Gianluca Scroccu

    Dal 5 novembre 2021 è professore associato in Storia contemporanea presso il Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio dell'Università degli Studi di Cagliari. È laureato in Lettere all’Università di Cagliari nel 2000 con una tesi in storia contemporanea sulla figura di Sandro Pertini e ha successivamente conseguito il dottorato di ricerca in Studi Storici per l’età moderna e contemporanea nel 2005 presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Firenze discutendo la tesi dal titolo “Il partito al bivio. Il PSI dal frontismo al centro-sinistra (1953-1963)”.

  • Sassarese storico e appassionato divulgatore il Professor Sandro Ruju ha dedicato la sua vita allo studio e alla valorizzazione del patrimonio storico, culturale e sociale della Sardegna

    Nato a Sassari nel 1949, si è laureato in Filosofia all'Università "La Sapienza" di Roma con una tesi incentrata sul Petrolchimico di Porto Torres. La sua carriera è stata caratterizzata da un impegno costante nell'insegnamento, dapprima nella scuola media e poi all'Istituto Professionale Alberghiero di Sassari. Sandro Ruju ha ricoperto anche il ruolo di responsabile dell'alternanza scuola/lavoro e dell'orientamento scolastico.

    Un profondo legame con la Sardegna e la sua storia

    Oltre all'insegnamento, il Professor Sandro Ruju ha coltivato una profonda passione per la storia della Sardegna, con particolare attenzione al lavoro, all'industria, al turismo e alle attività tradizionali. Questa passione lo ha portato a collaborare con diverse testate giornalistiche e riviste.

    Ricerca e divulgazione: un binomio inscindibile per Sandro Ruju

    Le sue ricerche si sono concentrate inizialmente sull'attualità e sulle problematiche economiche e sociali della Sardegna, per poi evolversi verso la storia contemporanea. Ha pubblicato numerosi saggi e articoli, partecipando a convegni e seminari in Italia e all'estero.

    Un impegno per la memoria e il futuro

    Consapevole del valore della memoria storica, il Professor Sandro Ruju ha donato all'Archivio di Stato di Sassari un'ampia documentazione frutto dei suoi studi, con particolare riguardo all'agricoltura, all'industria, al movimento sindacale e all'Autonomia della Sardegna. Ha inoltre in programma di versare all'Archivio Storico Comunale di Sassari i suoi quaderni di appunti e la documentazione raccolta su concerie, miniere, industria sugheriera e realtà socio-economica del Sassarese.

    La sua figura rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la storia locale e un esempio di dedizione alla cultura e alla memoria della Sardegna.

    Un lascito inestimabile

    Attraverso le sue ricerche, i suoi scritti e il suo impegno nella divulgazione, ha contribuito a far conoscere e apprezzare la ricca storia e cultura dell'isola. La sua passione e il suo entusiasmo continueranno a ispirare le generazioni future.

  • Simone Coco, esperto di fama mondiale dei VFX, gli effetti visivi del cinema e della televisione, ci ha raccontato la sua vita e i suoi successi

    Dietro la buona riuscita di un film ci sono molte maestranze, dei veri e propri talenti che spesso vengono sottovalutati. È il caso di Simone Coco, cagliaritano che collabora con la Walt Disney Company come supervisore dei VFX, ossia degli effetti speciali visivi. Lo abbiamo intervistato in merito ai suoi successi, tra cui spiccano senza dubbio le due nomination agli Oscar 2024 per “Mission Impossible – Dead Reckoning Part One” e per “Napoleon”. Di quest'ultimo, ho personalmente apprezzato molto la resa scenica della battaglia di Austerlitz.

    Durante la sua intervista, Coco ci ha raccontato la sua storia professionale, svelandoci i dietro le quinte di questo settore. Ci ha anche dato dei consigli per i giovani che vogliono approcciarsi a questo mondo. Qui la manualità, la creatività e la tecnologia servono per creare dei risultati sorprendenti e realistici. Insomma, è un mondo in cui si concretizzano i sogni degli spettatori con immagini sempre più ricche e precise.

    Simone Coco ha lasciato la Sardegna nel 2002 per andare a Londra a imparare la lingua. Dopo un periodo in Spagna, è tornato in Gran Bretagna e ha frequentato un corso di specializzazione sul compositing agli Escape Studios di Londra, un’accademia sugli effetti visivi. Subito dopo ha lavorato alla società di post-produzione Rushes per tre anni. In seguito, ha aperto con alcuni colleghi il dipartimento tv alla Dneg, dove ha trascorso sei anni. Dal 2019 è alla ILM, l’Industrial Lights and Magic, prima parte della Lucasfilm e ora parte della Walt Disney Company. Ha collaborato anche con Paolo Sorrentino, con cui ha realizzato le acclamate serie tv “The Young Pope” e “The New Pope” e il film in due parti “Loro”.

  • L'artista sardo Benito Urgu racconta una carriera di successi e continua a conquistare il pubblico sui social

    Benito Urgu, cantautore, comico, cabarettista, imitatore e attore italiano, dopo una vita dedicata allo spettacolo, si prepara al ritiro alle scene con Benito Urgu For Ever. Ma il suo successo non si ferma qui: l'artista è diventato un vero e proprio influencer sui social, con oltre 300.000 follower su Facebook, Instagram, YouTube e TikTok e più di 1,5 milioni di visualizzazioni ogni mese per l'Urgu Fan.

    Un lato inedito di Benito Urgu

    Sui social, Urgu mostra un lato inedito al pubblico: l'uomo oltre l'artista. Un uomo semplice, sensibile, empatico, appassionato dei sapori e delle tradizioni della sua terra, la Sardegna. Condivide la sua quotidianità, i suoi pensieri e le sue passioni, conquistando il cuore dei suoi follower.

    Una carriera ricca di successi

    La carriera di Benito Urgu è costellata di successi. Ha scritto brani originali e ironici, come "Cambale Twist", che negli anni '60 raggiunse punte d'ascolto inattese. Negli anni '70, le radio diffusero le sue parodie in formato 45 giri, come "Sexy Fonni", che decretò il suo successo nazionale.

    Negli ultimi anni del decennio, insieme al gruppo "I Porsei" e con la collaborazione di Antonello Martinez, Urgu diede vita a uno spettacolo comico-musicale, il primo varietà itinerante in Sardegna. Ha sempre amato il contatto con la gente e la musica, e i suoi spettacoli originali, con le sue battute e le sue espressioni in sardo, hanno conquistato le folle.

    Un successo anche in TV e al cinema

    Benito Urgu ha raggiunto il successo anche in TV, collaborando con Piero Chiambretti, Giorgio Panariello, Nino Frassica e partecipando a trasmissioni come "Colorado Cafè" e "I migliori anni". Ha recitato anche in diversi film, tra cui "Bianco di Babbudoiu", "L'uomo che comprò la Luna" e "Mollo tutto e apro un chiringuito".

    Un futuro all'insegna del relax e della passione

    Oggi Benito Urgu si divide tra la Sardegna e Cuba, dove fa la radio e si gode la vita. Vuole rallentare il ritmo del lavoro e dedicarsi a pochi spettacoli selezionati. Il suo successo sui social dimostra che il suo talento e la sua personalità sono ancora in grado di conquistare il pubblico.

  • Le professoresse Daniela Fenu e Maria Grazia Badas ci raccontano della mostra interattiva "Archimede, le invenzioni che hanno cambiato il mondo"

    Daniela Fenu, una delle due curatrici della mostra "Archimede, le invenzioni che hanno cambiato il mondo" e Maria Grazia Badas, professoressa del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura, hanno raccontato ai microfoni di Unica Radio la mostra dedicata al famosissimo Archimede. Visitabile all'Exma di Cagliari fino al 26 maggio.

    Quasi trenta macchine, costruite fedelmente in laboratori toscani specializzati, saranno esposte per esplorare le teorie, i principi e le invenzioni di Archimede. La mostra è organizzata da Orientare srl con il patrocinio del Comune di Cagliari, in collaborazione con l'Università di Cagliari, l'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - sede di Cagliari), Cul.tur.ale ETS, Niccolai Firenze e il Museo Leonardo da Vinci di Firenze.

    La mostra

    Dopo i grandi successi di Leonardo lnvenit e Galileo Galilei nella misurazione dell'infinito, Orientare prosegue il ciclo di mostre scientifiche con una grande vetrina dedicata al genio di Archimede, uno dei più grandi scienziati della storia che ha contribuito a far progredire le conoscenze in diversi campi, dalla geometria all'idrostatica, dall'ottica alla meccanica. Le invenzioni di Archimede, le sue scoperte, il contesto storico e la diffusione dei progressi scientifici che hanno avuto un impatto duraturo sulla scienza moderna e sulla nostra vita quotidiana saranno presentati nella mostra. Questa mostra permetterà ad adulti e bambini di esplorare lo straordinario mondo del grande matematico e fisico. Una sezione dedicata approfondisce l'impatto che le scoperte del siracusano hanno avuto fino ai giorni nostri.

    Cosa si può vedere

    Tra queste figurano oggetti di uso quotidiano, come forbici e mollette, che sfruttano il principio della leva, ma anche eccellenze scientifiche regionali, come il Sardinia Radio Telescope, che sfrutta il potenziale della parabola. Gli oggetti esposti ripercorrono le teorie dello scienziato, come il principio di Archimede e la teoria delle leve, fino al ruolo che le sue invenzioni hanno avuto durante l'assedio di Siracusa. La mostra presenterà il lavoro di Archimede e approfondirà temi scientifici come l'idraulica.

  • Un'edizione ricca di eventi e incontri con autori affermati e nuovi talenti: tutto sulla nona edizione della Fiera del Libro ad Iglesias

    Giunta alla sua nona edizione torna dal 22 al 25 aprile, la Fiera del Libro ad Iglesias nel centro storico della cittadina sarda. Sarà animato da un ricco programma di eventi come presentazioni di libri, incontri con autori, laboratori di lettura e tavoli tematici.

    Focus su Harry Potter e l'attenzione all'editoria indipendente

    Quest'anno, la fiera avrà un'attenzione particolare per il mondo di Harry Potter. La riproduzione di alcuni scenari della Diagon Alley, giochi di magia, laboratori di pozioni e tanto altro.

    Oltre al tema di Harry Potter, l'edizione 2024 della Fiera del Libro di Iglesias sarà dedicata anche all'attenzione, con un focus sull'editoria indipendente. Saranno presenti editori della media e piccola editoria, librai e biblioteche, per offrire al pubblico un panorama completo del mondo del libro.

    Tra gli autori presenti, Michela Marzano, Carmen Lasorella, Antonio Manzini, Piergiorgio Pulixi, Stefano Lamorgese, Lucio Luca, Riccardo Cavallero e Rocco Pinto.

    "Il tema di quest'anno è comune a tutta la Rete Pym e rappresenta una sfida, una provocazione, un auspicio per attraversare il contemporaneo", ha affermato il direttore artistico Maurizio Cristella.

    La Fiera del Libro di Iglesias è un'occasione imperdibile per gli amanti dei libri e della cultura, per scoprire nuovi talenti e approfondire la conoscenza di autori già affermati. Un evento che anima il centro storico della cittadina sarda e che offre un'occasione di incontro e confronto per tutti gli appassionati del mondo del libro.

  • Di recente è nata Discover Marmilla, una piattaforma nata di recente per far conoscere e valorizzare questo territorio unico, offrendo ai visitatori un'esperienza autentica e indimenticabile

    Marmilla, terra di sole, grano e cieli immensi, situata nel cuore della Sardegna, è un'oasi di pace e bellezza incontaminata. Un luogo dove il tempo scorre lento, tra tradizioni millenarie e paesaggi mozzafiato. Discover Marmilla è un progetto nato di recente per far conoscere e valorizzare questo territorio unico, offrendo ai visitatori un'esperienza autentica e indimenticabile.

    Cosa si può scoprire:

    Paesaggi: Dalle colline ondulate ai boschi rigogliosi, dalle rocce vulcaniche alle spiagge incontaminate, la Marmilla offre una varietà di paesaggi che sorprenderanno e incanteranno.Storia e cultura: Il territorio è ricco di siti archeologici, nuraghi, domus de janas e tombe dei giganti, che testimoniano la lunga storia della Sardegna. Nei borghi pittoreschi si possono scoprire le tradizioni locali, l'artigianato e la gastronomia tipica.Attività: Per gli amanti della natura, la Marmilla offre numerose possibilità per escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo.

    Perché scegliere Discover Marmilla:

    Un'esperienza autentica: Discover Marmilla è un progetto realizzato da persone che amano e conoscono il territorio. L'obiettivo è quello di offrire ai visitatori un'esperienza autentica, lontana dal turismo di massa.Un'ampia varietà di proposte: Discover Marmilla offre un'ampia gamma di proposte per tutti i gusti e le esigenze, dai tour guidati alle degustazioni enogastronomiche, dagli itinerari di trekking alle attività sportive.Un'accoglienza calorosa: In Marmilla sarete accolti con calore e ospitalità. La gente del luogo è sempre pronta ad aprire le porte ai visitatori e a farli sentire a casa.