Avsnitt
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“Io non vi temo, voi dovete temere me” Il mantra di Carolina Costa, cresciuta a pane e tatami. La judoka peloritana alle paralimpiadi di Tokyo si classificherà sul gradino più basso del podio raggiungendo il proprio apice sportivo due anni dopo, ai Mondiali paralimpici IBSA 2023, dove vincerà la medaglia d’oro.
Antonino Bossolo è nato nel capoluogo e a Tokyo, era persino solo: l’unico atleta italiano di parataekwando seppur della sua disciplina, Antonio fa della propria individualità, un valore aggiunto nel bene e nel male: “Sono io quello che perde e sono io quello che vince”.
STRAORDINARI - Storie di atleti paralimpici e delle loro imprese un podcast del Comitato Paralimpico Italiano. Un podcast realizzato da Officina Fonica Torino. Musiche e sonorizzazioni a cura di Luigi Conte. Produzione a cura di Adriano Sorba. Voci narranti: Anna Charlotte Barbera e Gabriele Bocchio. Si ringrazia la Rai Radio Televisione Italiana per i contributi audio.
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In questa puntata speciale del nostro podcast, abbiamo l'onore di ospitare Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico (CIP). Pancalli, figura di spicco nel mondo dello sport paralimpico italiano, ci guiderà attraverso il suo percorso personale e professionale, dalla sua esperienza come atleta paralimpico alla sua attuale leadership nel CIP.
Esploreremo le sfide e i successi del movimento paralimpico in Italia, discutendo delle iniziative in corso per promuovere l'inclusione e l'accessibilità nello sport. Pancalli condividerà la sua visione per il futuro dello sport paralimpico, toccando temi come lo sviluppo dei giovani atleti, l'innovazione tecnologica e l'impatto sociale del movimento.
Non mancheranno riflessioni sul ruolo dello sport come strumento di integrazione e cambiamento culturale, oltre a un'analisi delle prospettive per le prossime Paralimpiadi. Un'intervista ricca di spunti per comprendere il valore e il potenziale dello sport paralimpico nella società contemporanea.
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Saknas det avsnitt?
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Pensione anticipata, parcheggi gratis e la consapevolezza di non poter mai finire in gattabuia. Tra le pagine del suo libro “Sono nato così ma non ditelo in giro” chiunque può trovare illuminazione e una lucidità unica. La libertà, quella vera. La libertà di essere e di dire ciò che si vuole. La libertà di diventare Capitano degli Sharks Monza, di guidare la squadra di powerchair hockey, contribuendo significativamente ai loro successi. La libertà di guidare la nazionale italiana e di trionfare nel Campionato del Mondo del 2018, un risultato storico che ha elevato il profilo del powerchair hockey nel nostro paese.
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Prima di raccontare la storia di Beatrice vale la pena di fare qualche considerazione sul fenomeno Bebe Vio, partendo dalla considerazione un po’ scontata che ogni causa deve appoggiarsi sull’armatura di una Giovanna D’Arco, di identità straordinarie e visionarie. Bebe la sua identità non l’ha mai persa, diversamente dalle gambe e dalle braccia portate via da una meningite fulminante di tipo B, a soli undici anni.
Quella di Bebe è la classica storia di una ragazza cresciuta nell’anonimato di Mogliano Veneto, e diventata nell’arco di una stagione il volto che tutti oggi conosciamo nei talk show, negli spot, nel selfie con il Presidente Obama e persino una barbie…nel 2023.
“se sembra impossibile allora si può fare…”
Questa è Bebe Vio, semplicemente Bebe...
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Federico Mancarella ha solo diciotto mesi quando subisce il primo intervento a seguito di diagnosi di spina bifida, una malformazione congenita provocata da un difetto nello sviluppo della colonna vertebrale e del midollo spinale, Giacomo Perini a diciotto anni scopre di essere stato colpito da osteosarcoma alla gamba destra.
Questa è la storia di due campioni degli sport acquatici, due atleti legati da un numero speciale, il numero di chi è capace di tutto.
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Ai mondiali di Dubai 2023 la nazionale italiana di basket in carrozzina uscirà ai quarti di finale, battuta dalla nazionale della gran bretagna. La partecipazione della nostra nazionale è stata documentata completamente nel docufilm realizzato con RAI documentari “Tiro Libero”.
C’è un legame particolare tra il basket in carrozzina e il movimento paralimpico; è un legame che risale alla memoria dell’uomo che più di ogni altro è stato al centro della nascita dello sport paralimpico italiano: il Professor Antonio Maglio.
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Quanti di noi ricordano le discese di una leggenda dello sci come Alberto Tomba, o, per chi ha qualche anno in più, quelle di Zeno Colò.
Non si scia mai da soli, sciare è sempre una pratica sportiva “sociale” dove la responsabilità è al centro del patto normativo di condividere e godere di una esperienza mai banale.
Quando pensiamo allo sci alpino paralimpico il primo nome che viene alla mente è quello di Giacomo Bertagnolli. Giacomo è un campione ipovedente, detentore di due ori, un argento e un bronzo conquistati a PyeongChang nel 2018 oltre a due ori e due argenti vinti a Pechino 2022, edizione dei Giochi Paralimpici Invernali nei quali è stato portabandiera della Squadra Italiana.
Ma Giacomo non è solo quando scende a velocità giù per le piste delle più belle montagne del mondo...
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La “Rossa Volante”, così è stata ribattezzata da un speaker che vedendola tagliare un traguardo, rimase impressionato dalla determinazione di quella ragazza poco più che ventenne.
In nove edizioni dei giochi paralimpici, sei estivi e tre invernali, Francesca Porcellato collezionerà dieci medaglie, prima atleta paralimpica italiana ad aver vinto almeno una medaglia nell’edizione estiva e in quella invernale.
Nella sua lunghissima carriera, Francesca ha sperimentato momenti di estasi sportiva ma anche di profonda frustrazione, soprattutto per l’incapacità di molti a considerare lo sport paralimpico alla stregua delle rispettive discipline olimpiche.
Anche la “rossa volante", a volte rallenta ma basta una parola per farla ripartire, il gesto di una persona cara, un abbraccio, uno sguardo tutte quelle cose che come ci ricordava l’indimenticabile, Tonino Guerra, rappresentano il “profumo della vita”. Quel profumo che non è mai mancato nella vita di Francesca Porcellato, la più longeva e vincente atleta paralimpica italiana.
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Ci sono molti campioni nel mondo sportivo che possono vantare schiere di trofei da esibire nelle bacheche, alcuni arrivano a innalzare mausolei per celebrare i pochi trionfi. Una nuova consapevolezza si fa strada anche nella gestione del culto sportivo dove a contare sono sempre più i follower rispetto ai risultati. In questo panorama a tratti superficiale, dove il valore della fatica e dell’allenamento rimane confinato in un cassetto che pochi possono aprire ed esibire, solo pochi campioni riescono nell'impresa di risiedere nel cuore di tanti. Uno di questi è sicuramente Alex Zanardi.
Oggi intervistiamo il dream team del ciclismo paralimpico italiano (DIEGO COLOMBARI, PAOLO CECCHETTO
LUCA MAZZONE) e KATIA AERE ATLETA DI PUNTA della società sportiva Obiettivo 3 voluta da Alex Zanardi.
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Ai mondiali di nuoto paralimpico a Manchester del 2023, la nazionale italiana si conferma, per la terza volta consecutiva sul gradino più alto della competizione, a soli due anni dall’incredibile successo delle paralimpiadi di Tokyo 2020.
Riccardo Vernole è il fil rouge di questo straordinario team che già alle paralimpiadi di Tokyo aveva contribuito più di qualunque altra federazione, al palmares complessivo con ben 39 medaglie.
Riuscirà la nostra nazionale a confermarsi come il dream team del nuoto paralimpico?
In questa puntata intervistiamo il DT Riccardo Vernole, Simone Barlaam, Carlotta Gilli, Federico Bicelli e Alessia Berra gli atleti di punta di questo straordinario team.
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San Possenti è un santo, italiano, sconosciuto in Italia abbastanza noto negli Stati Uniti, esiste persino una St. Gabriel Possenti Society, Inc. ad Arlington in Virginia. Gabriele dell'Addolorata, al secolo Francesco Possenti è il santo dei tiratori scelti, come Andrea Liverani: un bronzo alle paralimpiadi di Tokio nel 2020, 6 medaglie nei campionati mondiali WSPS nel 2018 e l'anno successivo: 1 oro, 2 argenti e tre bronzi. Ben 23 medaglie nella coppa del mondo WSPS, rispettivamente 8 ori, sette argenti e 8 medaglie di bronzo. 11 medaglie dalle competizioni internazionali tra cui ben 4 ori .
Questa è la storia di Andrea, di Fritz G. camionista di Lubecca e di un mistico umbro, diventato leggenda nell'Italia delle guerre d'indipendenza.
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Nello sport il sentimento è l’adrenalina per la pratica, il puro piacere senza scopo la razionalità è il risultato, il bilanciamento tra la fatica degli allenamenti.
Assunta Legnante è una pragmatica e nello sport ha adottato un approccio decisamente razionale, nella vita come nello sport, spesso contano i dettagli e tutto quello che conta nel getto del peso si consuma in 2,315 mt, all’interno di una pedana circolare. Dal 2012, Assunta ha perso definitivamente la vista e qualcuno di caro: ma la “luce dentro” in questa straordinaria atleta continua a risplendere, una luce che ispira e che ha portato tanti giovani ad abbracciare questa disciplina, nata un po’ per caso tra i balli e canti di villaggi sperduti.
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«Ci sono due errori che si possono fare lungo la strada della verità: non andare fino in fondo e non partire»
Gautama Budda
La strada della verità per Donato Telesca, il più grande pesista paralimpico italiano di sempre, parte decisamente in salita, una di quelle davvero estreme che spezzerebbero le reni agli scalatori più irriducibili. Nel suo libro “In piedi” pubblicato nel 2020 in collaborazione con il giornalista Donato di Capua, scrive “Ogni individuo possiede l’unicità della vita, un miracolo che non abbiamo chiesto, che non ci siamo guadagnati, per cui non abbiamo fatto nessuno sforzo, allora la migliore formula per poter esistere senza mestizia è l’accettazione”.
Questa è la storia di Donato Telesca, la storia di DUE BRACCIA PIU’ FORTI DEL DESTINO
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Il tennistavolo paralimpico è praticato in 140 nazioni ed è il terzo sport paralimpico per numero di atleti. Giada Rossi, la "Tigre di Zoppola" piccolo comune friulano è oggi l'atleta italiana di punta e una delle più forti atlete italiane di sempre.
Questa è una storia di una campionessa e del ruolo che il Comitato Italiano Paralimpico svolge quotidianamente nell'indirizzo per ogni atleta rispetto alla disciplina più indicata, alla preparazione e al supporto nella crescita agonistica.
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C’è una pratica sportiva antica e a tratti quasi sovversiva che ha sempre esercitato un fascino trasversale, dal popolo ai sovrani, un fascino tale da mettere in serio pericolo confini, nazioni e imperi. I romani hanno portato questo gioco nell'antica Gallia e in successivamente, Britannia, dove si è diffuso in modo inarrestabile.
Mirco Garavaglia è tra i più forti campioni italiani di Boccia paralimpica. Mirco Garavaglia è un testimonial di come la passione e la determinazione riescano ad aprire nuove porte nell'ambito della disciplina agonistica, invitando tutti a considerare la Boccia e lo sport in generale come una straordinaria opportunità di crescita e realizzazione personale.
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Matteo è il campione silenzioso di una disciplina particolare, di quelle che ti fanno trattenere il fiato e battere il cuore, in attesa della sublimazione del gesto atletico; sul campo di gara o comodamente seduto sugli spalti, il lancio del giavellotto cattura l’essenza del gesto esplosivo e quando senti l’adrenalina scorrere non importa che tu sia l’atleta che ha appena scagliato un attrezzo dal peso di 800 grammi o lo spettatore, che si vede piombare a circa 35 m/s un oggetto in fibra di vetro. Alle Olimpiadi per non udenti in Brasile, disputate a CAXIAS DO SUL nel 2022, Matteo raggiungerà il culmine della sua carriera di lanciatore, strappando la medaglia d'oro con un lancio straordinario di 60,59 metri.
Questa è la storia di un campione silenzioso e di una disciplina straordinaria dove tecnica e tecnologia si fondono, in un gesto che toglie il fiato e cattura un'emozione che si ripete a ogni lancio.
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Difficile trovare un atleta così dominante nella propria disciplina: Daniele Cassioli, il super campione di sci nautico, categoria V1 Vision Impaired ha vinto 25 titoli mondiali, 25 europei e 41 italiani oltre a detenere il record del mondo nelle tre discipline in cui ha gareggiato: slalom, figure e salto. E chissà quanto più ricco sarebbe potuto essere questo palmares da capogiro se un infortunio alla spalla non avesse interrotto la straordinaria carriera agonistica. Nel 2016, nel pieno della sua maturità fisica e tecnica, il più grande di sempre annuncia il ritiro a soli 30 anni.
Questa è la storia di Daniele Cassioli un campione con il vento contro.
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Nicole Orlando è nata per correre, corre più veloce del vento, corre dal primo istante della sua straordinaria vita. Nel 2015. Il suo nome verrà scolpito definitivamente nell'olimpo degli atleti paralimpici.
Il 31 dicembre dello stesso anno, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, le renderà omaggio, menzionandola nel suo discorso di fine anno come una delle figure emblematiche del nostro paese.
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Nella categoria paralimpica del tiro con l'arco classe W2, Elisabetta Mijno è una delle prime atlete al mondo.
Ma uno spirito libero come quello di questa atleta, nata alle porte di Torino, non si accontenta facilmente: la ricerca di nuove sfide, porterà Elisabetta a conquistare, tra le file della Nazionale Olimpica di tiro con l'arco, la qualificazione ai giochi europei.
Il tiro con l’arco è una delle due grandi passioni di Elisabetta, paraplegica a causa di un incidente stradale dall’età di cinque anni. L’altra passione di Elisabetta, divenuta poi la propria professione, è la medicina.
Questa è la storia di Elisabetta Mijno, una vita di precisione chirurgica e spirito resiliente.
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Questa storia parla proprio di un sogno realizzato e di un viaggio di 11.200 km che da Rosario, in Argentina, arriva in Italia, a Correggio, passando per Bologna. Francesco Messori è nato senza la gamba destra ma in fin dei conti, è solo una gamba di meno, it’s only one leg less, come si tatuerà qualche anno più tardi sulla nuca. Francesco Messori è uno dei giocatori più rappresentativi del movimento del calcio amputati nel nostro Paese. Questa è la storia di Francesco Messori, il Messi italiano..
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