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  • GIANO PUBLIC HISTORY APS e RADIOGIANO PH presentano:

    VENAFRO (IS) | 15 marzo 1944-2024 ad 80anni dall’errato bombardamento alleato. Rievocazione storica con veicoli e uniformi militari d’epoca

    Continua il nostro lavoro nella raccolta di testimonianze in occasione dell’80° anniversario della Guerra di Liberazione e di Resistenza.
    In questa occasione ci siamo recati a Venafro in provincia di isernia per assistere alla rievocazione della battaglia degli Alleati contro le forze dell’Asse sulla linea Gustav, rievocazione organizzata dalla associazione Winter line Venafro
    Ringraziamo Luciano Bucci presidente del Museo e associazione Winterline, il vice sindaco di Venafro Marco Valvona, il figurante e scrittore Paolo Carotenuto, Alberto Sorci possessore di una Jeep Willis, il testimone Nicantro Bocchini, il tedesco Roberto Cottini, e i giovanissimi figuranti della GI Reenactment Group Alessio Lombardi, Nico Di Loreto, Laura Smimmo, e, a seguire Francesco Di Tommaso, Stefano Solferini, Leonardo Vetta, Emanuele Mariniello, Elisa Pezzi, Alice Bonucci

    Interviste di Luciano Alberghini Maltoni


    Marco Lodi
    regia, grafica, editing e musiche con licenza d’uso, Epidemic Sound

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  • GIANO PUBLIC HISTORY APS, RADIOGIANO PH e BLOG Giano PH presentano:

    Fosse Ardeatine 24 marzo 1944-2024

    Omaggio a : VINCENZO COLELLA (1915-2015)
    Da Ufficiale del Regio Esercito, torturato al carcere SS di Via Tasso. Nei giorni passati a Regina Coeli conoscerà i futuri presidenti della repubblica Giuseppe Saragat e Sandro Pertini. Condannato a morte, la sua pena verrà tramutata in due anni di lavori forzati. Trasferito a Monaco di Baviera poi a Potsdam e, quindi, al campo di Sonnenburg. Tornato in Italia racconterà la sua storia soltanto dal 1975.
    Luca De Bernardis nipote di Vincenzo

    Marco Lodi presidente Giano PH APS e Vice direttore Centro Studi e Ricerche Storiche sulla guerra di Liberazione (ANCFARGL)

    Letture di Florena Iavarone e Fumiko Miyabi (Giapponese e inglese)

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  • UDINE – ROMA

    In occasione dell’80° anniversario della Guerra di Liberazione, grazie alle molteplici testimonianze di ex combattenti che abbiamo raccolto negli anni passati, grazie a Radio Giano PH e in collaborazione con il Centro Studi e Ricerche storiche sulla Guerra di Liberazione (ANCFARGL), coinvolgendo in prima persona i figli e i nipoti di questi, vogliamo dare voce a coloro che grazie ai loro sacrifici ci hanno donato la democrazia.

    ANTONIO VIGNA UN BERSAGLIERE SEMPRE DI CORSA | MARCO LODI DIALOGA CON CLAUDIO VIGNA

    Antonio Vigna nasce a Udine il 6/8/1920 da Elisa Silvestri e Pietro Vigna.
    Fin da giovane respira aria Bersaglieresca in quanto nipote di Attilio Silvestri, fratello della madre, caduto eroicamente il 16/9/1916 su quota 44 sopra Doberdò del lago e commilitone di Enrico Toti caduto il 16/6/1916 su quota 85 sopra Monfalcone.
    Vive e cresce a Udine e bambino, abita nei pressi della Caserma dei Vigili del Fuoco di Udine che frequenta assiduamente tanto da diventarne la “mascotte”.
    Nel 1938 frequenterà il corso di formazione per entrare nei reparti dei VVFF ed il corso pre-militare sul Carso Triestino.
    Ammesso alla ferma ridotta di 6 mesi quale 3° fratello alle armi, viene chiamato alle armi il 2/2/1940 per essere assegnato al 3°Reggimento Bersaglieri di stanza a Milano: prima della partenza però viene trasferito al 11°Reggimento Bersaglieri di stanza a Gradisca d’Isonzo (GO) presso la “Caserma Lamarmora” come bersagliere ciclista.

    Lettura introduttiva di Florena Iavarone

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  • GIANO PUBLIC HISTORY APS e RADIOGIANO PH presentano:

    GIORNO DEL DEL RICORDO 10 FEBBRAIO 1947-2024. Due giovani studiosi del “Confine orientale” spiegano le cause politiche ed umane della cessione di alcuni territori della Venezia Giulia alla ex Jugoslavia.

    I "GIULIANI" RIMASTI

    Luigi FATTORINI
    Studioso di tematiche di storia contemporanea, si è occupato di vari aspetti relativi alle vicende dei confini orientali d’ItaliaDialoga con

    dialoga con:

    Arrigo BONIFACIO
    Assegnista di ricerca in Storia delle relazioni internazionali, Dipartimento di Scienze politiche, Università Sapienza Roma

    Marco Lodi
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  • PESCARA – ROMA

    Con il patrocinio di ANRP Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e ANCFARGL Associazione Nazionale Combattenti della Guerra di Liberazione inquadrati nei reparti regolari delle FF.AA.

    Giovanni Di Silvestre, Florena Iavarone e Marco Lodi prestano la loro voce per ricordare quel 27 gennaio 1945 quando le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

    Il popolo italiano pagò a caro prezzo la resa incondizionata stipulato dal suo Governo il 3 settembre 1943 con gli Alleati. Un armistizio che segnò in primo luogo la fine della guerra voluta dal regime fascista, e liberò, nello stesso tempo, gli italiani da quella impopolare alleanza con il «Terzo Reich». […] La conseguenza fatale dell’uscita dalla guerra dell’Italia, che si tradusse, storicamente, nella prigionia di centinaia di migliaia di militari italiani nei Lager della Wehrmacht. […] Prima di essere avviati ai campi di prigionia, essi vennero disarmati dai tedeschi. Furono coinvolti poco più di un milione dei complessivi 3.700.000 italiani appartenuti all’Esercito, alla Marina e all’ Aeronautica. Ciò che avvenne in quelle circostanze assunse dimensioni tali da non trovare analoghi precedenti nella storia. Marco Lodi e Giovanni De Silvestre ricordano gli Internati Militari Italiani leggendo alcune loro lettere scritte dai campi di concentramento

    Bibliografia
    A.N.E.I. Associazione Nazionale Ex Internati Sezione di Roma, 40 anni dopo. 1943-1983 quarantesimo anniversario dell’internamento nel Lager nazisti, 1983, Roma
    Claudio Sommaruga, Una storia affossata, gli italiani schiavi di Hitler traditi, disprezzati, dimenticati… e beffati dalla Germania e dall’Italia! 1943-2007, Quaderno – Dossier n.3 Seconda edizione, Archivio IMI, 2007

    La foto della locandina è tratta dal volume ANEI, i capitoli sugli IMI sono tratti dalla pubblicazioni di Claudio Sommaruga, le lettere degli IMI sono tratte dal sito M@gm@ rivista Internazionale di Scienze Umane e Sociali “LETTERE DAGLI STALAG: PENSIERI, SENTIMENTI, EMOZIONI CHE SI FANNO STORIA” a cura di Maria Elena Ciccarello, 2018

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  • UDINE – ROMA
    Per concessione d’uso da parte della Associazione Partigiani Osoppo-Friuli ascoltiamo i Canti della “Osoppo” nati nella bufera.

    Introduce
    Roberto Tirelli

    Testi introduttivi dei Canti letti da
    Fabrizia Cargello

    Coordinatore dell’Opera
    Giovanni Cuberli

    Corale CHEI DAI SPARCS di Tavagnacco
    Corale LA VIARTE di Pagnacco
    Quartetto ACHILLE TELLINI di Chiopris Viscone
    Corale CANTORI DEL FRIULI

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  • Per la rubrica Public Memories e in merito all’80 anniversario della guerra di liberazione e di resistenza abbiamo iniziato una raccolta di storie e testimonianze di coloro che furono i protagonisti di 80 anni fa. Ospite Arturo Pallini figlio di Spartaco (1919-1995), sergente motorista della Regia Aeroanutica.

    SPARTACO PALLINI 1919-1995 (MAVM). Sergente motorista Regia Aeronautica | Marco Lodi dialoga con Arturo PALLINI

    Arturo PALLINI
    Figlio di Spartaco

    Marco LODI
    Presidente GIANO PH APS
    Vice direttore Centro Studi centro studi e ricerche storiche per la Guerra di Liberazione ANCFARGL

    Letture
    Florena Iavarone

    Bibliografia
    Massimo Civoli, S.A.S. i Servizi Aerei Speciali della Regia Aeronauitica 1940-1943, Gribaudo, 2014
    S.A.S. della Regia Aeroanutica, Ali di Gloria n.5, Ottobre-Novembre 2012
    Angelo Lodi, L’Aeronautica italiana nella Guerra di Liberazione 1943-1945, a cura di M
    Sabrina Sguerra della Marra, Montezemolo e il fronte Militare Clandestino, SME, Ufficio Storico, 2008
    Regia Aeronautica, L’Aeronautica nella Guerra di Liberazione. Il Fronte Clandestino di Roma (Settembre 1943-Giugno 1944), Ministero Dell’Aeronautica, 1946

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  • ROMA – FIRENZE

    In occasione dell’80° anniversario della Guerra di Liberazione, grazie alle molteplici testimonianze di ex combattenti che abbiamo raccolto negli anni passati, grazie a Radio Giano PH e coinvolgendo in prima persona i figli e i nipoti di questi, vogliamo dare voce a coloro che grazie ai loro sacrifici ci hanno donato la democrazia.
    Per la rubrica Public Memories abbiamo ospite l’amico Dario Lordi nipote di Roberto (1894-1944), Generale di Brigata Aerea decorato di MOVM alla memoria.

    Roberto LORDI Generale Partigiano MOVM alla memoria. Da capo di S.M. dell’Aeronautica cinese al polverificio Stacchini, Porta San Paolo (Roma), il Fronte Militare Clandestino e le Fosse Ardeatine

    Dario LORDI
    Nipote di Roberto e dirigente d’azienda

    Marco LODI
    Presidente GIANO PH APS
    Vice direttore ANCFARGL Centro Studi centro studi e ricerche storiche per la Guerra di Liberazione

    Letture
    Florena Iavarone

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  • In occasione dell’Ottantesimo anniversario della Guerra di Liberazione e di Resistenza, GIANO PUBLIC HISTORY APS, con la sua realtà di Radio Giano Public History, Marco Lodi dialoga con Luciano Alberghini Maltoni sulle vicende del padre Bruno, motorista elettricista nella Regia Aeroanautica:

    Dal Dodecaneso allo Stormo Baltimone.

    Bruno Alberghini Maltoni nasce a Venezia il 22 aprile 1918. Si arruola nel giugno 1937 nella Regia Aeronautica come aviere specialista elettricista, dopo aver svolto l’addestramento alla scuola di Capodichino. Nell’estate del 1938 viene inviato a Leros presso l’idroscalo Rossetti. Promosso primo aviere, appena dopo l’entrata in guerra dell’Italia è trasferito all’aeroporto di Maritsa (Rodi) codifica militare 801. Catturato dai tedeschi il 9 settembre 1943 evade e rimane nascosto sino al 23 settembre fuggendo in Turchia via mare, internato nel Campo d’Isparta (Turchia) è trasferito in Palestina al campo di El Burei. Rientra a Bari nel maggio del 1944, qualche mese dopo è incorporato nello Stormo Baltimore e promosso sergente retroattivamente dal luglio 1943. Presta servizio come specialista elettromeccanico presso l’aeroporto di Campo Marino (provincia di Campobasso) sino al termine della guerra.

    In collegamento da Roma:
    Luciano ALBERGHINI MALTONI, tra i primi ad occuparsi delle vicende del Dodecaneso Italiano, ha realizzato nel 1997, il sito tematico www.dodecaneso.org.

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  • UDINE – MILANO – ROMA

    In occasione dell’Ottantesimo anniversario della Guerra di Liberazione e di Resistenza, GIANO PUBLIC HISTORY APS, con la sua realtà di Radio Giano Public History propongo la testimonianza della prof.ssa Paola Del DIN, classe 1923 decorata di Medaglia d’Oro al Valore Militare.

    PAOLA DEL DIN (1923) MEDAGLIA D’ORO AL VALORE MILITARE. LE BRIGATE OSOPPO NELLA GUERRA DI LIBERAZIONE IN FRIULI VENEZIA GIULIA

    Le formazioni partigiane autonome Osoppo nacquero ufficialmente il 24 dicembre 1943 presso la sede del Seminario Arcivescovile di Udine, per iniziativa di volontari (repubblicani e monarchici) di ispirazione laica, liberale, socialista e cattolica che erano già operativi in alcune zone per contribuire alla fine del conflitto con dignità e salvare ciò che dell’Italia poteva ancora essere salvato.
    Tale raggruppamento autonomo ebbe al comando Candido Grassi, “Verdi”, Manlio Cencig “Mario”, capitani del Regio Esercito Italiano e Don Ascanio De Luca, già cappellano degli Alpini in Montenegro e in quel momento parroco a Colugna, frazione di Tavagnacco.
    Lo scopo delle formazioni Osoppo, i cui membri si chiamavano “patrioti”, era quello di combattere contro i tedeschi e, distinguendosi in ciò dai comunisti, per la democrazia con metodi di lotta sempre rispettosi della popolazione. (FONTE) PAOLA DEL DIN
    Subito dopo l’armistizio, con il fratello Renato, ex allievo della Scuola Militare di Milano (oggi Teulié), entrò nella resistenza in Friuli-Venezia Giulia nelle file della Brigata «Osoppo» con il nome di battaglia «Renata».
    Prese parte a numerosi e rischiosi incarichi come staffetta e informatrice.
    Dopo l’uccisione del fratello da parte dei tedeschi, per incarico della «Osoppo» e su richiesta di un messaggio alleato, riesce a raggiungere gli alleati a Firenze e a consegnare i documenti che trasportava.
    Per continuare la sua opera patriottica, dopo aver frequentato un corso per paracadutisti, il 9 aprile 1945 può lanciarsi in una zona del Friuli dove deve prendere contatto con una missione alleata e con la formazione «Osoppo»; all’atterraggio si frattura una caviglia, ma riesce comunque ad adempiere i suoi compiti e a consegnare i documenti che ha con sé, attraversando a più riprese le linee di combattimento, per portare messaggi ai reparti alleati in avanzata.
    Dopo la Liberazione si laurea in lettere all’Università di Padova, insegna per alcuni anni, poi vince una borsa di studio ed emigra negli Stati Uniti. All’Università di Pennsylvania consegue il titolo di “Master of Arts”. Tornata in Italia, si dedica all’insegnamento nella scuola pubblica.

    ROBERTO VOLPETTI
    Presidente Associazione PArtigiani Osoppo – Friuli

    ALDO LI GOBBI
    Presidente della Sezione di Milano ANCFARGL. Consigliere Regione Nord Est

    MARCO LODI
    Presidente Giano Public History APS. Consigliere Regione Italia Centrale ANCFARGL

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  • ROMA

    In occasione del cinquantesimo anniversario del colpo di stato in Cile, GIANO PUBLIC HISTORY APS, con la sua realtà di Radio Giano Public History propone un approfondimento e riflessione intorno alle cause che portarono alla deposizione del governo democratico di Salvador Allende e alla successiva instaurazione del regime militare comandato dal Gen. Augusto Pinochet. Francesco Lioce dialoga con la prof.ssa Maria Rosaria Stabili e il prof. Paolo Carusi dell’Università degli Studi Roma Tre.

    1973 GOLPE DE ESTADO EN CHILE | Maria Rosaria Stabili e Paolo Carusi

    ll colpo di Stato in Cile del 1973 fu il rovesciamento del governo democraticamente eletto presieduto da Salvador Allende da parte dell’esercito e della polizia nazionale, avvenuto l’11 settembre 1973. Evento fondamentale della storia del Cile, il colpo di Stato è assurto a simbolo della guerra fredda e dell’ingerenza degli Stati Uniti d’America nelle questioni interne dei paesi dell’America Latina. La catena di eventi che determinò il colpo di Stato ha origine nel risultato delle elezioni presidenziali del 1970 che vide prevalere, se pur di poco, la coalizione di sinistra dell’Unità Popolare sulla coalizione di destra composta da Partito Nazionale e Democrazia Cristiana, segno di un elettorato fortemente polarizzato. In accordo con la costituzione del 1925, il Congresso risolse la situazione di stallo creatasi con il risultato del voto tra Salvador Allende (con il 36,3%), il conservatore (ed ex presidente) Jorge Alessandri Rodríguez (35,8%), e il cristiano-democratico Radomiro Tomic (27,9%), votando per l’approvazione della maggioranza relativa ottenuta da Allende. Diversi settori della società cilena continuavano a opporsi alla sua presidenza, così come gli Stati Uniti che esercitarono una pressione diplomatica ed economica sul governo. L’11 settembre 1973 le forze armate cilene rovesciarono Allende, che morì suicida durante il colpo di Stato. Una giunta militare guidata da Augusto Pinochet prese il potere. (FONTE)

    El golpe de Estado de 1973 en Chile fue el derrocamiento del gobierno democráticamente elegido, presidido por Salvador Allende, por el ejército y la policía nacional, ocurrido el 11 de septiembre de 1973. Un hecho fundamental en la historia de Chile, el golpe de Estado El estado se convirtió en símbolo de la Guerra Fría y de la injerencia de los Estados Unidos de América en los asuntos internos de los países latinoamericanos.

    Francesco LIOCE
    Scrittore, poeta, direttivo Giano Public History APS

    Maria Rosaria STABILI
    Già Professoressa Ordinaria di Storia dell’America latina presso l’Università Roma Tre. I suoi campi di ricerca sono la storia politica e sociale del Cono sud americano nei secoli XIX e XX. Paolo CARUSI
    docente storia dei movimenti e partiti politici, Public History. Università degli Studi Roma Tre, dip. Studi umanistici.

    Paolo CARUSI
    docente storia dei movimenti e partiti politici, Public History. Università degli Studi Roma Tre, dip. Studi umanistici.

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  • Nell’Ottantesimo Anniversario dell'8 settembre 1943

    I MILITARI NELLA RESISTENZA. LA GUERRA DI LIBERAZIONE DELLE FORZE ARMATE REGOLARI E LA RESISTENZA SENZ’ARMI DEGLI INTERNATI MILITARI 1943-1945.

    L’impegno e la determinazione che le associazioni impiegano ogni giorno per tener viva la memoria di un periodo tra i più drammatici della nostra storia, contribuendo in ampia misura a far conoscere e non dimenticare quanti hanno lottato per la difesa degli ideali di indipendenza e di libertà che permisero la liberazione dell’Italia dall’oppressione nazifascista. Sergio Mattarella

    Mercoledì 20 settembre
    Archivio Storico della Presidenza della Repubblica
    Interventi dei presidenti delle Associazioni che ne illustrano Storia, ruolo e attività
    Enrico Pino ANCFARGL

    Giovedì 21 settembre
    Circolo Ufficiali dell’Esercito della Caserma Pio IX

    PRIMA SESSIONE
    ANCFARGL : “LA LOTTA IN ARMI DEI SOLDATI SIA A SUD SIA A NORD DELL’ITALIA”

    Antonio Li Gobbi - Coordinatore
    Giuseppe Conti - Le Forze Armate regolari combattono a fianco degli Alleati
    Gianni Oliva - I militari nella resistenza nei territori occupati

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  • ROMA

    In occasione dell'Ottantesimo anniversario della Guerra di Liberazione e di Resistenza, GIANO PUBLIC HISTORY APS, con la sua realtà di Radio Giano Public History propongo la testimonianza di Dante Tatti, classe 1919 e scomparso nel 2018, Motorista della Regia Aeronautica.

    Dante TATTI (1919-2018) Storia di un MOTORISTA della Regia aeronautica ARBUS, Padova, El Alamein, Innsbruck, Roma. «Ho sempre svolto il mio dovere»

    Il podcast è stato coordinato da Marco Lodi, presidente di Giano PH APS e Consigliere per l'Italia Centrale per l'Associazione Nazionale Combattenti Forze Armate Regolari Guerra di Liberazione.

    Contributo di Alessandro Tatti figlio di Dante.

    Capitoli
    1: l'arruolamento
    2: la tragedia del piroscafo Esperia
    3: Bombardamenti italo/tedeschi su Tobruk
    4: La battaglia di El Alamein
    5: L’8 settembre e il ritorno a Roma

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  • TRIESTE - ROMA

    In occasione dell’Ottantesimo Anniversario della Guerra di Liberazione e di Resistenza Luigi FATTORINI, studioso di tematiche di storia contemporanea presenta il volume:

    IL DISONORE DELLE ARMI. Settembre 1943: la mancata difesa della frontiera orientale, Ares, 2023 di Roberto Spazzali

    Luigi FATTORINI
    studioso di tematiche di storia contemporanea, si è occupato di vari aspetti relativi alle vicende dei confini orientali d’Italia.

    Roberto SPAZZALI
    storico, insegnante e membro di diversi istituti di ricerca, è autore di numerosi saggi sulla storia della Venezia Giulia.

    Abstract
    L’Armistizio tra l’Italia e gli Alleati del 3 settembre 1943 è la più importante cesura della storia italiana del Novecento con conseguenze sulla conclusione della Seconda guerra mondiale e sul successivo dopoguerra. Gli atti del processo della Corte di Assise di Trieste al generale Esposito ci consegnano fatti inediti e testimonianze di abnegazione e coraggio, di astuzie e viltà. La narrazione storica del libro è diacronica alla trama di episodi e biografie in cui gli avvenimenti sono sincronici allo scopo di offrire al lettore l’orizzonte più ampio del loro divenire.

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  • In occasione dell’Ottantesimo Anniversario della Guerra di Liberazione e di Resistenza Luciano Alberghini Maltoni (socio Gianophaps) dialoga con Sergio Cichella, figlio di Amelio (1916-2015) pilota, Medaglia d’Argento al Valore Militare.

    Luciano Alberghini Maltoni
    è figlio di un aviatore che prestò servizio durante la guerra a Rodi. Tra i primi ad occuparsi delle vicende del Dodecaneso Italiano, ha realizzato nel 1997, il sito tematico www.dodecaneso.org.

    Sergio Cichella
    classe 1944 segue le orme del padre arruolandosi in aeronautica come sottufficiale specialista aereo fotografo, presta servizio presso la seconda aerobrigata da cui ha origine la prima pattuglia acrobatica italiana che si chiamava i lanceri neri. Successivamente passa alla scuola di aereo cooperazione di Guidonia.

    Abstract
    Il Maresciallo Cichella è nato il 27 aprile 1916 a Castelvecchio Subequo (AQ) ​e​ ha volato con il velivolo CR.42 n.6, attualmente in mostra statica presso il Museo Storico di Vigna di Valle.​

    La motivazione della Medaglia d’Argento al Valor Militare: pilota di velivolo da caccia e bombardamento partecipava a numerose azioni e missioni belliche dando costante prova di perizia e valore. In azioni ardite di attacco a bassa quota su aeroporti nemici dell’Isola di Creta concorreva alla distruzione di velivoli nemici, insistendo nell’azione benché colpito dalla reazione nemica. In una rischiosa missione di bombardamento notturno, colpito gravemente dal fuoco nemico, coadiuvava efficacemente il capo equipaggio nel difficile ammaraggio in notte illune in acque territoriali neutre, contribuendo così a salvare l’intero equipaggio (Cielo del Mediterraneo, 28 giugno 1940 – 10 novembre 1942)

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  • CALTANISSETTA - ROMA
    80 anni fà, gli Alleati sbarcano in Sicilia. Inizia l’operazione Husky. Luciano Alberghini Maltoni e Salvatore Palascino raccontano la storia dello sbarco ricordando alcuni uomini che ne presero parte.
    LUZ LONG 1913-1943BIAGIO MASSIMO detto MAX CORVO 1920-1994GEORGE SMITH PATTON 1885-1945MASSACRO DI BISCARI 14/7/1943Luciano ALBERGHINI MALTONI
    è figlio di un aviatore che prestò servizio durante la guerra a Rodi. Tra i primi ad occuparsi delle vicende del Dodecaneso Italiano

    Salvatore PALASCINO
    Storico e ricercatore siciliano

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  • Cina 1955: grandi muraglie e ponti è un viaggio tra passato e presente, tra le impressioni di Piero Calamandrei sulla Cina di metà anni Cinquanta e l’attuale incontro di culture attraverso persone e istituti culturali.

    Il viaggio, tema del festival di Archivissima 2023, è il fulcro tematico e ideale dei podcast prodotti dagli Archivi Calamandrei di Firenze, Trento, Montepulciano e Roma.

    Questo podcast, infatti, ha come tema il viaggio compiuto da Calamandrei nella Repubblica Popolare Cinese nel 1955 e rappresenta un viaggio per gli ascoltatori: gli itinerari sono gli estratti del diario di Calamandrei conservato nell’Istituto storico della resistenza e di storia contemporanea di Firenze, letti dall’attore cino-italiano Shi Yangshi, e l’esperienza di Duccio Pasqui di direttore dell’Archivio Calamandrei di Montepulciano; le guide di questo viaggio sono Fabiana Caristo e Giulia Dettori.

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  • Messico 1952: lezioni di diritto, paesaggi e culture è un viaggio tra passato e presente, tra le opinioni di Piero Calamandrei sulla cultura e i paesaggi messicani e il lascito calamandreiano nel campo del diritto italiano e messicano.

    Il viaggio, tema del festival di Archivissima 2023, è il fulcro tematico e ideale dei podcast prodotti dagli Archivi Calamandrei di Firenze, Trento, Montepulciano e Roma.

    Questo podcast, infatti, ha come tema il viaggio compiuto da Calamandrei in Messico nel 1952 e rappresenta un viaggio per gli ascoltatori: gli itinerari sono gli estratti dagli appunti di viaggio di Calamandrei conservati nell’Archivio della Fondazione giuridica di Roma e da Processo e democrazia, letti dall’attore Brando Mazzolai, e l’eredità calamandreiana sul diritto italiano e messicano raccontata da Silvia Calamandrei, nipote di Piero e presidente dell’Archivio Calamandrei di Montepulciano e da Elena Bindi, docente di diritto costituzionale dell’Università di Siena; le guide di questo viaggio sono Fabiana Caristo e Giulia Dettori.

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  • LEROS (GRECIA) – ROMA

    Luciano Alberghini Maltoni dialoga con Nikos Kafentzis in occasione dell’ottantesino anniversario della battaglia di Leros.

    Luciano Alberghini Maltoni, romano classe 1952, tra i primi ad occuparsi delle vicende del Dodecaneso Italiano, ha progettato e realizzato nel 1997, l’unico sito tematico italiano sull’argomento www.dodecaneso.org. Ha pubblicato il libro “Prima del Radar” (Ascolta il podcast) sulle tecniche della difesa antiaerea italiana e “Rodi sogno infranto” sulla storia dell’isola durante l’occupazione italiana. Nel 2016 ha diretto e finanziato nell’isola di Leros, il restauro conservativo di un manufatto militare italiano della II.a G.M. chiamato “Muro d’Ascolto”.

    Nikos Kafentzis 35 years old. I have studied Engineering and I work as a load control coordinator in an international airline. Leros is the birthplace of my mother and since I was a little kid, I remember myself walking around the hills of the island and exploring abandoned Italian military fortifications. All that passion never stopped and accompanies me on the research and the process of preservation of Leros modern military history since then.Furthermore, I collect WW2 militaria, documents and photos related to Leros and Dodecanese and I manage the Facebook group “The Battle of Leros 1943”, where news and updates, regarding the Battle of Leros and the Italian occupation of the island, are posted on a regular base. https://www.facebook.com/groups/leros1943

    Mi chiamo Nikos Kafentzis. Ho 35 anni. Ho studiato Ingegneria e lavoro come coordinatore del controllo del carico in una compagnia aerea internazionale. Leros è il luogo di nascita di mia madre e fin da bambino ricordo di me stesso che passeggiavo per le colline dell’isola ed esploravo le fortificazioni militari italiane abbandonate. Tutta quella passione non si è mai fermata e da allora mi accompagna nella ricerca e nel processo di conservazione della storia militare moderna di Leros. Inoltre, raccolgo militaria, documenti e foto della Seconda guerra mondiale relativi a Leros e al Dodecaneso e gestisco il gruppo Facebook “La battaglia di Leros 1943”, dove vengono pubblicate notizie e aggiornamenti, riguardanti la battaglia di Leros e l’occupazione italiana dell’isola, su una base regolare.

    La battaglia di Leros (ottobre-novembre 1943) vide gli italiani combattere al fianco degli ex nemici inglesi ma ora alleati, per la difesa dell’ultima isola del Dodecaneso Italiano contro i tedeschi che avevano già occupato, dopo l’armistizio dell’8 settembre, quasi tutte le isole dell’Egeo. Per due mesi centinaia di aerei della Luftwaffe bombardarono l’isola senza tregua sino all’assalto finale delle truppe scelte tedesche sia dal mare sia paracadutate dal cielo il 12 novembre 1943. Dopo 4 giorni di aspri combattimenti la guarnigione italo britannica si arrese avendo subito gravi perdite. Perché un isola di appena 54 kmq (senza neppure un aeroporto ma con una grande base navale) fu contesa con tale accanimento tra i due schieramenti? La risposta va cercata sulla sponda opposta del Mar Egeo ovvero in Turchia, nazione che manteneva un ambigua neutralità strizzando un occhiolino ora alla Germania ora agli Alleati, Churchill voleva gli aeroporti turchi per bombardare i pozzi di petrolio della Romania (unico rifornimento della Germania) e avanzare nei Balcani per bloccare la penetrazione russa. A questo fine era necessario che la Turchia scendesse in campo con gli Alleati. Dopo aver perso Rodi e Kos tra il settembre e l’ottobre del 1943, Churchill doveva dimostrare alla Turchia che gli Alleati erano più forti e perciò aveva spedito a Leros (ultima roccaforte rimasta) un forte contingente di truppe e mezzi. Per la stessa ma opposta ragione, la Germania, ormai quasi padrona delle isole del Dodecaneso non poteva rinunciare alla conquista dell’ultima roccaforte presidiata dagli italo britannici. Il Comando strategico germanico OKW non lesinò truppe e materiali per vincere a Leros, centinaia di preziosi velivoli della Luftwaffe furono sottratti dal traballante fronte russo e inviati in Grecia mentre la Wehrmacht spedì le sue migliori truppe d’assalto, i veterani del disciolto Africakorps e l’elite ovvero i paracadutisti, per conquistare a tutti i costi l’isola. Il risultato fu raggiunto nonostante le pesanti perdite subite dai paracadutisti, la superiorità aerea della Luftwaffe che martellava senza sosta le batterie contraeree gestite dai marinai italiani e la base navale fu l’elemento chiave per la vittoria. La Germania nazista vinse a Leros ma questa fu l’ultima vittoria del III.o Reich ed emblematicamente questo fu l’ultimo bollettino di guerra emesso dallo Stato Maggiore germanico. Sfugge a gran parte della storiografia moderna il fatto che in quella piccola isola del Mar Egeo si decisero le sorti finali della II.a Guerra Mondiale, dopo la conquista di Leros la Turchia non entrò in guerra a fianco degli Alleati (lo fece solo nel 1945 quando ormai la Germania era agonizzante), il petrolio dei pozzi di Ploesti continuò per un bel pezzo a rifornire la Wehrmacht, gli Alleati non poterono avanzare dalla Romania verso i Balcani e quindi bloccare l’avanzata dell’Armata Rossa verso Occidente, anche questa volta il formidabile intuito strategico di Churchill aveva visto giusto mentre in campo alleato molti avevano giudicato la strenua difesa di quell’isoletta “ a Churchill’s folly” ossia una follia di Churchill. A Radio Giano raccontiamo, in occasione dell’ 80.o anniversario, questa battaglia quasi dimenticata che avrebbe potuto cambiare il finale della guerra.

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  • BOLOGNA - PADOVA - PESCARA - ROMA

    8 maggio 1945-2023
    La giornata della vittoria in Europa (conosciuta nei paesi anglosassoni come "Victory in Europe Day" o con la sigla "V-E Day"), fu proclamata l'8 maggio 1945, data in cui si concluse la seconda guerra mondiale in Europa.

    Francesco Lioce dialoga con Franco Mari

    curatore del volume:

    I martiri militari alle Fosse Ardeatine 24 marzo 1944, edito dall' ANCFARGL , Associazione Nazionale Combattenti Forze Armate Regolari Guerra di Liberazione, 2023

    Ospiti:
    Gen. CdA Enrico Pino, presidente nazionale ANCFARGL
    Gen. CdA Antonio Li Gobbi, direttore del Centro studi sulla Guerra di Liberazione dell'ANCFARGL

    Un grazie particolare a Florena Iavarone lettrice delle biografie di Gaetano Forte, Maurizio Giglio, Giuseppe Lanza Cordero di Montezemolo.

    Le Fosse Ardeatine sono un sito a Roma, in Italia, dove è stato effettuato un massacro di civili dalle forze di occupazione tedesche durante la seconda guerra mondiale.
    Il 24 marzo 1944, in risposta a un attacco partigiano, i tedeschi radunarono e giustiziarono 335 uomini e ragazzi, per lo più ebrei italiani e prigionieri politici, alle Fosse Ardeatine, una serie di grotte fuori Roma.
    La strage fu un brutale atto di rappresaglia e suscitò sdegno e orrore sia in Italia che nel mondo. Dopo la guerra, il sito è stato trasformato in un memoriale per le vittime e un luogo di pellegrinaggio e ricordo. Oggi le Fosse Ardeatine sono un importante simbolo delle atrocità commesse durante la guerra e servono a ricordare l'importanza della pace, della giustizia e dei diritti umani.

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