Avsnitt

  • Amiche e amici,sono felice che siate di ritorno o che vi troviate per la prima volta in queste pagine, in queste onde sonore.

    In questo podcast come sapete cerco sempre di ragionare sulla fotografia, sugli autori e sugli strumenti, ma anche sulle idee e sulla filosofia che fanno della fotografia un arte così affine all’essere umano.

    D’altra parte, con ogni probabilità, la fotografia è la forma di espressione potenzialmente artistica più praticata nella storia dell’umanità.

    Oggi quindi vi voglio proporre una puntata del podcast nella quale provo ad analizzare il rapporto molto forte che lega la fotografia alla nostalgia, un sentimento intrinsecamente umano e intrinsecamente legato alle immagini create con gli obiettivi.

    Lo spunto per realizzare questa puntata mi è arrivato leggendo questa newsletter di Susanne Helmert, ma penso di aver allargato il discorso con tutti quei pensieri in proposito che mi mi frullavano nella testa già da un po’.

    Quindi, come sempre, vi mando un super abbraccio e vi auguro buon ascolto.

    Haku

    P.s. Se volete aiutare concretamente questo progetto, la cosa migliore che potere fare è abbonarvi. Cliccate qui per vedere tutti i vantaggi legati ad un’eventuale sottoscrizione.

    Qui trovi TUTTI i miei link https://linktr.ee/alessiobottiroli

    Ah! Questa puntata potete anche ascoltarla su Spotify o sulla vostra app per podcast preferita!

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  • Amici, fare questa puntata del podcast mi è costato molto, poiché fin dalla prima volta in cui mi sono imbattuto in questo titanico, meraviglioso, lavoro di Denna Dikeman non posso fare a meno di commuovermi ogni volta che ci penso.

    Mi sono quindi chiesto se fosse il caso di mostrarmi così fragile, ma alla fine penso ne sia valsa la pena.

    Leaving and waving, infatti, è un vero e proprio capolavoro che scava dentro ognuno di noi nel modo più semplice e potente possibile, vale a dire parlandoci di quel minimo comun denominatore che ci unisce tutti inesorabilmente.

    Un progetto durato 27 anni. Quasi tre decenni durante i quali succede la vita e tra un saluto ed un addio il mondo cambia intorno ad un nucleo centrale che appare quasi immutabile, ma che immutabile non è.

    Commuovetevi con me, se ne avete bisogno.Haku

    Per vedere le foto di Deanna Dikeman da vicino, vai qui https://deannadikeman.com/leaving-and-waving

    Se volete comprare il libro, lo trovate qui.

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  • Saknas det avsnitt?

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  • Care amiche e amici,oggi una puntata di Fuori OTNOL frizzante ed estiva ma non per questo meno interessante. Almeno spero.L’argomento è: qual è il modo migliore per fruire delle fotografie?

    Per provare a capirlo e a ragionarci sopra ho pensato di presentarvi la mia personalissima classifica dei 6 modi migliori per godersi al meglio le fotografie ed imparare da esse.

    Nella puntata passerò in rassegna social network, siti web dedicati, riviste di fotografia, mostre ed esposizioni, stampe fine art, libri fotografici etc etc.

    Per ognuna di queste 6 categorie, vi illustrerò i pro e i contro in modo da circonstanziare le mie scelte (che comunque sono inconfutabili :) ).

    E voi che ne pensate? Qual è il metodo di fruizione goduriosa che preferite?

    Ad ogni modo, buone vacanze a chi è in vacanza, buone non vacanze a chi non è in. vacanza e un abbraccio come sempre spropositato a tutte e tutti.

    Ci si vede presto sia su youtube che qui sul podcast.

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  • Ciao amiche e amici,

    sono passati tre mesi. Lo so. È un sacco di tempo. Tempo in cui spero che abbiate potuto scattare foto, svilupparle, stamparle, leggere libri, vedere immagini.Nutrirvi insomma.

    Ora però, OTNOL è di nuovo qui. Spero siate felici di questo o quantomeno… curiosi.

    Per ripartire ho pensato di realizzare una puntata che avevo in mente fin dall’inizio del progetto ma che non ho mai avuto il coraggio di registrare per tema di non essere all’altezza della storia.

    Ieri sera però, cosí, de botto, senza senso, mi sono detto: “ora o mai più”, ho acceso il microfono e mi sono messo a parlare di Gerta Pohorylle, in arte Gerda Taro.

    Ogni tanto i cani abbaiavano (li sentirete in lontananza), ogni tanto perdevo il filo del discorso (come sempre), ogni tanto le parole mi uscivano strane, ma penso di averla portata a casa.

    Immagino che Gerda la conosciate in tanti. È stata la prima fotografa a coprire una guerra ed è stata, purtroppo, anche stata la prima a morire nel farlo.

    Death in the making.

    Aveva ideali, aveva uno stile, aveva coraggio, aveva visione del futuro e nella polvere del campo di battaglia di Brunete, il 25 luglio 1937, mettendo insieme tutto questo ha trovato una morte terribile e prematura.

    Aveva anche un compagno: un certo Robert Capa che prima di essere solo l’alter ego di Andrè Friedman è stato anche il suo alter ego, un avatar, un profilo di coppia, un inganno per il bene, un’invenzione alla facciazza di Joan Fontcuberta.

    In questa puntata quindi parleremo della vita di Gerda. Delle sue foto. Della sua morte. È una storia triste, ma è una storia che vale la pena raccontare.

    Ah! e c'è una canzone degli Alt-J, "Taro", che parla di lei. È una bella canzone. Parleremo anche di questo.

    Non voglio dilungarmi troppo. Ascoltate la puntata, se volete, e fatemi sapere cosa ne pensate qui nei commenti o su youtube o su telegram.

    Un abbraccio

    Haku

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  • Dp Review chiude. Amazon ha deciso di cancellarlo.

    Questo avvenimento, ancora una volta, ci spinge a ragionare su quello che stiamo facendo con le nostre immagini.

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  • Buon Mercoledí mattina a tutte e tutte.

    In questo giorno inusuale il podcast, in questa puntata troppo personale e forse troppo lunga vi voglio raccontare di quella volta che ho fatto una cosa che avrei dovuto fare anni fa ma che sono contento di aver fatto almeno ora: aprire il mio OnlyFans.

    Posso affermare senza problemi che sia stata una decisione a dir poco saggia, ma se vi va di ascoltare vi assicuro che capirete davvero le motivazioni che mi mi spingono a fotografare e quelle che mi hanno convinto ad aprire OnlyFans.Credo che in questa puntatina ci siano vari concetti, idee, paure e verità comuni a tanti di noi che viviamo con una macchina fotografica sempre a portata di mano perchè ci fa stare bene e quindi spero possa essere utile a qualcuno.

    Un grande abbraccioHaku

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  • Care amiche e cari amici,eccoci giunti ad un altro frizzante lunedì: il giorno che, insieme all’entusiasmo e all’ottimismo per una nuovissima settimana d’angoscia e sfiducia, porta con se anche una nuova puntata di On The Nature Of Light. OTNOL per gli amici.LONTO per chi legge al contrario.

    Oggi dipaneremo una delle questioni più antiche dell’espressione artistica. Una di quelle diatribe senza vincitori che appassionano, moderatamente, un manipolo di un gruppetto di una nicchia di una certa tipologia di appassionati di fotografia ed arte in generale.

    Sì. Sto parlando di noi e certo: sto parlando della differenza tra stile e creatività, qualora non fosse chiaro dal titolo dell’articolo e dalla copertina che letteralmente riporta la scritta “STILE vs CREATIVITÀ“.

    Io non credo di essere riuscito a dare una risposta conclusiva sula questione, ma nel tempo (visto che queste sono proprio le questioni su cui mi arrovello quando mi accorgo di non avere abbastanza problemi) ho trovato un equilibrio di giudizio ed ho anche formato un’opinione alquanto netta in merito.

    La puntata di oggi nasce da questa opinione e spero possa essere di vostro interesse.

    E voi? Ci avete mai pensato? Spero per voi di no, ma se invece sì, che risposta vi siete ritrovati a dare?Un abbraccioneAlessio

    Potete anche vedere questa puntata su youtube se volete!

    Oppure la potete ascoltare anche su Spotify, mica è obbligatorio ascoltarla qui.

    Come puoi aiutare il OTNOL a crescere?

    Ci sono vari modi in cui puoi aiutarmi a far crescere OTNOL (se pensi che il mio progettino meriti di crescere)

    Per iniziare potresti condividere questa puntata, ti metto un bel bottone proprio qui sotto.

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  • Caroline Tompkins nel suo lavoro "Bedfellow" ci mette davanti ad un esempio concreto di come usare la fotografia per elaborare le nostre paure e capire chi siamo. Non è poco.

    Sito web di Caroline Tompkins: https://www.carolinetompkins.com/category/work/

    Articolo di Aperture: https://aperture.org/editorial/caroline-tompkins-explores-the-territory-between-fear-and-desire/

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  • Amiche e amici, Forse dovrei vergognarmi un po’ per quello di cui vi parlerò in questa puntata del podcast, ma la speranza è che anche da una giornata no si possa in qualche modo trarre uno spunto per migliorarci.Anche in fotografia.Per me è stato così e spero lo sia anche per voi.Alessio

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  • Amici e amiche, grazie per accogliere anche questa mia non newsletter nelle vostre caselle di posta.Sembra poco, ma non lo è! Soprattutto non è scontato.Cosí come non sono pochi e non sono scontati i poteri taumaturgici della fotografia.

    Per questa puntata del podcast e l'idea mi è venuta già qualche mese fa, ma ho atteso per poter approfondire e per chiarirmi le idee. Sono giunto ad alcune conclusioni che mi sembrano sensate, ma fatemi sapere cosa ne pensate. Magari esagero.Vi faccio qualche esempio che poi nella puntata vera e propria spiego molto meglio:

    * La fotografia potrebbe essere utilizzata (seguiti da professionisti) per migliorare la propria condizione mentale.

    * Attraverso la fotografia è possibile modificare il modo in cui le persone percepiscono quello che le circonda.

    * La fotografia può essere un modo per favorire la conoscenza reciproca tra culture e promuovere la bellezza della diversità

    * Si può usare la fotografia per modificare la percezione del proprio corpo in modo anche positivo, non solo come spesso accade negativamente.

    * La fotografia è un mezzo straordinario per raccontare e potenzialmente risolvere i problemi di ingiustizia sociale anche nel proprio vicinato, non per forza dall' altra parte del mondo

    * La fotografia è un formidabile strumento didattico

    * La fotografia ci permette di esprimerci

    * La fotografia è un modo per connetterci alla memoria e aiutarci a comprendere il passato

    Buon ascolto!Potete anche vedere questa puntata su youtube se volete!

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    Sarebbe bellissimo se volessi condividere questa puntata con qualcuno interessato agli argomenti di cui trattiamo. Aiuterebbe il progetto a crescere!



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  • Mentre stavamo visitando la mostra di Gregory Crewdson a Torino un amico mi ha posto una domanda tanto semplice quanto affascinante e dalle implicazioni ramificate: Come mai ci sono cosí tante persone nude in queste fotografie?

    Oggi ci addentriamo nel ginepraio, che però mi è famigliare, del nudo in fotografia e proveremo a dargli un senso.

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  • Oggi parliamo di Wolfgang Tillmans e devo dire che nonostante ci abbia provato non sono riuscito a scrivere una puntata su questo artista senza rischiare di prendere direzioni sempre diverse, proprio come la sua fotografia.

    Quindi avrei potuto parlarvi degli aspetti sociali, politici, civile delle sue opere, ma ho preferito andare a braccio e parlarvi di un autore che mette in scena il tutto. Buon ascoltoHaku

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  • Amiche e amici di Otnol, che ne dite di chiudere questo 2022 con qualche risata a denti stretti?!

    E quale modo migliore per far questo se non con un attendibilissimo, accuratissimo, studiatissimo OROSCOPO FOTOGRAFICO 2023 inventato dal sottoscritto e pertanto ufficiale e 100% fuffa free!

    I segni sono arbitrariamente diventati marchi di macchine fotografiche. Le date dove ha inizio o fine un segno sono state scelte randomicamente tranne 2 (indovinate quali?!)

    Le divinazioni mi sono giunte in modo del tutto scientifico. All’inizio ho cercato di scrutare le stelle, ma c’era nuvoloso. Quindi ho guardato i fondi di caffè, ma ci ho letto solamente un passaggio piuttosto complesso dell’Ulisse di Joyce.

    Non stava andando molto bene.

    Allora ho deciso di tirare un dado da venti del mio set per D&D e a seconda del numero (basso = sfiga, alto = culo) ho inventato delle predizioni che se fossi modesto definirei come estremamente accurate e meticolose, ma essendo io immodesto mi spingo a definire come VERE AL 100%Quindi voi che segno siete? Io sono Pentax.Colgo l’occasione per porgere i miei servili auguri per un distinto 2023.Haku

    Ah! Un’ultima cosa, mi stavo quasi dimenticando

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    Insomma fate voi, sapete come funziona

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  • Benvenuti su On The Nature Of Light il podcast in cui parliamo di fotografia e cultura dell'immagine con molteplici nomi, proprio come la protagonista di oggi che nasce in Francia come Marielle Warin, diventa modella in Inghilterra come Marielle Hadengue e, infine, assume l'identità di Sarah Moon: fotografa e regista.

    Questa straordinaria artista che si fa chiamare Luna ha tanto da dire, proprio come il nostro satellite che se potesse parlare avrebbe un milione di storie da raccontate.

    Quindi se ti va acquattati in una posizione per pet te comoda, e seguimi in questo viaggio tra bellezza e solitudine.

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    Grazie per far parte della community di On The Nature Of Light! Sarebbe una gran cosa se ti andasse di condividere l’episodio!



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  • Non so fino a che punto la mia sensazione sia aderente alla realtà dei fatti, ma mi sembra di notare da qualche tempo a questa parte che la fotografia istantanea stia vedendo una lenta ma gradualmente incoraggiante rinascita o, se vogliamo, riscoperta.

    Non ne faccio mistero. Molti dei video più visti sul mio canale Youtube sono quelli in cui parlo di Polaroid, Instax ed istantanee in generale. Ogni volta che vado in giro con la SX70 qualcuno mi ferma per chiedermi come funziona a vuole informarsi sui prezzi e sulle pellicole.

    Persino in una serie di Star Wars (Bellissima, ANDOR per chi non l'avesse vista) c'è un aggeggio del passato che svolge un ruolo fondamentale nella storia che altro non è se non una SX70 con qualche futuristico ammenicolo applicato sulla calotta.

    Vedendo questo trend la domanda che molti potrebbero porsi è se sia in effetti solo una moda passeggera oppure se sia un terreno fertile destinato a sedimentare e generare nuovi frutti.

    In questa puntata cerco di dare una risposta.

    Buon ascolto!

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  • C’è una lotta sotterranea che si combatte senza esclusione di colpi nel pericoloso e spietato mondo dei linguisti: Prescrittivisti Vs Descrittivisti.

    Se vi siete anche solo per caso avvicinati ai forum e alle subreddit dedicati alla linguistica sicuramente sarete incappati in una diatriba tra chi propugna un approccio descrittivista allo studio delle lingue quasi diametralmente opposto a quello di chi si definisce come immarcescibile prescrittivista.

    Ma noi qui parliamo di fotografia! Che ci frega delle scazzottate tra linguisti? Eh beh amici e amiche mie, ce ne frega eccome perchè come tutti sapere anche la fotografia è un linguaggio! Un linguaggio più che mai vivo e parlato da miliardi di persone ogni giorno!

    Ecco quindi che capire questi due approcci opposti, saperli interpretare e saper mettere in pratica, come abbiamo visto in un episodio precedente, la “Self Reliance” ci aiuta tantissimo nel percorso tormentato alla ricerca di un proprio stile, di una propria voce.

    Buon ascolto!

    Link della puntata:Rimani sul dannato busSelf Reliance

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  • Scopriamo, grazie a Ralph Waldo Emerson, come bastare a se stessi in fotografia, come uscire dal conformismo e vivere felici.

    Inoltre, per chi fosse interessato, vi svelo dove sono sparito per 3 mesi!

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  • Ciao a tutti!

    Inizia oggi il percorso sulle immagini in movimento di On The Nature Of Light. Già in passato, soprattuto durante le live, ho provato ad inserire nel mio progetto contenuti che parlassero di cinema o serie tv e, sebbene quei video avessero sempre avuto un buon riscontro, ho sempre temuto che deviare troppo dal percorso fotografico che abbiamo avviato qui su OTNOl avrebbe potuto spiazzare voi lettori, ascoltatori e spettatori con la conseguenza di perdere un pochino di identità.

    Tuttavia non posso negare che il cinema e, da qualche anno, le serie tv siano una parte importante della mia vita e mi sembra giusto, arrivato a questo punto, allargare e in qualche modo completare la mia produzione parlandovi anche dell’altro lato delle lens based arts.

    La rubrica, che si chiama “Mosaici di tempo“, prende spunto da quello che Tarkovskij sosteneva a proposito del cinema.

    Da un lato c’era la fotografia che, dopo anni di test e vicoli ciechi era riuscita ad affrancarsi dalla pittura sfruttando la sua caratteristica intrinseca, vale a dire la peculiare capacità dell’obiettivo di permettere all’autore una interpretazione della realtà non additiva.

    Dall’altro c’era il cinema, che allo stesso modo doveva puntare sulla sua qualità più evidente per diventare arte: il montaggio. Il cinema, secondo Tarkovskji è un mosaico fatto di tempo.

    Da qui il nome di una rubrica che spero possa interessarvi.

    Oggi tra l’altro partiamo con il botto perché vi voglio parlare di una delle migliori serie TV uscite di recente: Severance.

    Severance è uno di quei racconti che si prestano a molte interpretazioni e che hanno diversi livelli di lettura.

    Io ci ho visto un labirinto classico e in questa puntata vi spiego perchè.

    Buon ascoltoHaku

    P.SSe preferite la versione video come sempre la trovate sul mio canale Youtube.

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  • Care amiche e cari amici,non so da quanto tempo non riuscivo a pubblicare due puntate del podcast a distanza di una sola settimana, ma nell’ultimo episodio di OTNOL & Chill vi avevo promesso una frequenza piú regolare, quindi eccoci qui :)

    In questa puntata mi sono avventurato su un sentiero che ritengo, intimamente, davvero cardinale per la mia vita e per pil modo in cui intendo vivere.

    Grazie al bellissimo libro di Valerio Vincenzo “Borderline - Frontiers of peace“, edito da Lannoo, faremo un viaggio lungo frontiere ormai tornate totalmente allo stato di ipotesi, alla consistenza di mero ricordo: le frontiere tra gli stati membri della Unione Europea.Per centinaia e centinaia di anni ci siamo fatti la guerra, abbiamo rimescolato imperi, rivendicato pianure e montagne, aspirato al possesso. Oggi siamo in pace, abbiamo una cittadinanza comune e pur con mille difetti e tempi forse troppo lunghi stiamo costruendo un futuro che potrebbe diventare la casa di milioni e milioni di persone. L’Unione Europea rappresenta un’esperienza unica nella storia dell’umanità, una di quelle rare occorrenze che nei libri di storia faranno parlare della bellezza e dell’ingegno dell’uomo. Come lo sbarco sulla luna e pochissime altre cose.

    Grazie al bel libro di Vincenzo possiamo dire che se su tutto il sangue versato siamo riusciti a costruire bellezza, libertà e qualche memoriale, forse, qualcosa di buono l’abbiamo fatto.

    Ma questa è una bellezza fragile di cui dobbiamo prenderci cura. Come i ghiacciai come le coste delle isole polinesiane, ci sono fattori che la erodono e dobbiamo stare attenti. Borderline ci mostra da dove arriviamo, dove siamo, ma anche dove potremmo finire.Spero vi possa interessare.Un grande abbraccioHaku

    Grazie per aver ascoltato queso episodio. Se ti va potresti condividerlo!

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    Ciao a tutti e tutte. Ricominciano le trasmissioni di OTNOL con alcune piccole novità e con la voglia di pubblicare sempre meglio.Oggi mi andava di parlare delle parole di Adam Mosseri CEO di Instagram il quale in un recente reel ha parlato di come la piattaforma intende dare la possibilità di inserire fotografie in formato 9:16 quindi in grado di riempire totalmente lo schermo della maggior parte dei telefoni in circolazione.Ma non è tanto questo quello che mi interessa discutere con voi, quando ad una frase che Mosseri lancia in mezzo al discorso che mi ha molto colpito ed incuriosito… e anche un po’ preoccupato.Secondo Mosseri (quindi secondo Instagram: il player più grande e importante nella storia della fotografia fino ad oggi) la fotografia sarà sempre più “Mobile First, Immersiva e 9:16“

    Una frase che fa pensare e in questa puntata ne discuto cercando di trovare il bene il male in un ipotetico futuro del genere.Un AbbraccioHaku

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