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  • A quasi quarant'anni di distanza, dopo numerosi alti e bassi, riaperture del caso e rese, il Vaticano compie un gesto importante, che potrebbe essere anche decisivo per fare chiarezza su un caso molto noto. Ebbene sì, perché la notizia è che Il promotore della giustizia vaticana Alessandro Diddi, insieme con la Gendarmeria, ha riaperto ufficialmente le indagini sul caso di Emanuela Orlandi, la ragazza di Città del Vaticano scomparsa il 22 giugno 1983 all'età di soli 15 anni. A voler fare chiarezza sul caso è prima di tutto il pontefice, Papa Francesco, che prosegue in quella ricerca della trasparenza che era stata invocata anche dal suo predecessore Giovanni Paolo II. Nel frattempo, però, la famiglia della ragazza scomparsa afferma di non saperne niente e di non essere stati contattati dal Vaticano… Ma questa riapertura sarà davvero in grado di portare, finalmente, degli elementi risolutivi per questo caso che ha segnato la storia italiana? Proviamo a scoprirlo insieme ad Eleonora Quarchioni, web editor, detentrice di un master in Media e Intrattenimento all’Università Luiss di Roma, ma soprattutto podcaster e autrice della serie “Italia Nera”.

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  • 29 maggio 1985, Bruxelles - Sono le 18,30 e la situazione allo stadio Heysel, dove è in programma la finale di Coppa Campioni tra Liverpool e Juventus, è completamente fuori controllo. Le recinzioni tra le tifoserie sono fragili, gli spalti fatiscenti, la birra tra i tifosi del Liverpool, i famigerati hooligans, scorre a fiumi: l'elettricità nell'aria lì lì per deflagrare. Per la Juventus, questo incontro rappresenta non solo la battaglia sul campo, ma anche il perseguimento di un sogno a lungo agognato: la conquista del trofeo europeo più prestigioso. Tuttavia, ciò che doveva essere una celebrazione sportiva si trasforma in tragedia quando scontri tra tifosi inglesi e italiani portarono al crollo di barriere e al tragico bilancio di 39 vite perse. Ma come è potuto accadere tutto questo sotto gli occhi della UEFA e delle autorità locali? Proviamo a scoprirlo insieme a Giuliano Terenzi: giornalista, commentatore sportivo, ma soprattutto autore della serie podcast intitolata “Sportcast”, edita da Radio Bullets.

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  • Milano, 1980 - Nel cuore pulsante della città, tra le vie della moda e i caffè storici, nasce una sottocultura che segnerà un'epoca: quella dei Paninari. Tutto inizia da un gruppo di giovani che si ritrovano in Piazzetta del Liberty e al bar “Al Panino”, un luogo che diventa presto il centro nevralgico di un movimento caratterizzato da abbigliamento sgargiante, musica new romantic e una filosofia di vita improntata sulla spensieratezza e sul consumismo sfrenato. Tra Moncler lucidi, cinture El Charro e zainetti Invicta, i Paninari si distinguono per il loro look inconfondibile e il linguaggio colorito, diventando una vera e propria icona degli anni '80. Ma dietro gli abiti firmati e le serate in discoteca, si celano anche storie di rivalità con altre sottoculture ed episodi di criminalità e di scontri violenti. Qual era davvero il lato oscuro dei Paninari? Proviamo a scoprirlo insieme a Matteo Ranzi, imprenditore milanese e autore del podcast “Paninari 80”.

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  • Il concetto di hýbris sta alla base del sistema di valori proprio del mondo greco arcaico. Si tratterebbe di una sorta di accecamento mentale che impedisce all'uomo di riconoscere i propri limiti e di commisurare le proprie forze: chi ha ambizioni troppo elevate e osa oltrepassare il confine posto dagli dei pecca di hýbris e incorre in quella che viene chiamata “invidia degli dei”; allo stesso modo chi non utilizza le proprie capacità, esce dalla sfera umana per ricadere in una ben più infima, quella bestiale. Ulisse è certamente noto per la sua sete di curiositas, di conoscenza, l’arma che permette di abbattere ed oltrepassare le barriere della mente. La sua è una passione intellettuale, che soffre i limiti, che divora il non-sapere e il non-potere, che segue solo se stessa. Purtroppo per lui, sarà proprio questa volontà di potenza a costargli la dannazione eterna nell’inferno di Dante. Ma per quale motivo esattamente? E cosa significa peccare di Hybris nella società moderna? Ne parliamo con Daniele Fabbri: stand-up comedian, fumettista, ma soprattutto podcaster e autore del format "Limiti".

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  • Roma, 10 luglio 1991 - Nel benestante sobborgo dell’Olgiata c’è una villa sontuosa, quella dei Mattei-Filo della Torre. In quella calda mattinata estiva, inservienti, giardinieri, domestici e personale sono impegnati nei preparativi di una festa per celebrare il decimo anniversario delle nozze dei proprietari, il costruttore Pietro Mattei e la contessa Alberica Filo della Torre. Quella festa, però, non avverrà mai. Il motivo è che la contessa Alberica, nobildonna di origine napoletana, verrà trovata strangolata nella sua camera da letto proprio quella stessa mattina. Il caso della contessa è rimasto uno dei grandi cold case italiani fino al 2007, quando a sorpresa, i reperti del caso hanno cominciato a raccontare una assurda storia… Chi ha ucciso davvero la contessa Filo della Torre? Proviamo a scoprirlo insieme a Giacomo Brunoro, autore di libri e audiolibri e direttore editoriale della casa editrice californiana LA Case Books.

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  • Roma, 1934 - Nel cuore della città eterna, in via Panisperna, un gruppo di giovani fisici italiani si unisce sotto la guida di Enrico Fermi per esplorare i confini della fisica nucleare e scopre che il modo migliore per creare la radioattività in laboratorio è usare come proiettili i neutroni. Tra loro, il giovane Bruno Pontecorvo emerge come una mente promettente destinata a influenzare il corso della storia. Mentre l'Europa è dilaniata dalla guerra e Parigi cade sotto l'ombra nazista, Pontecorvo e Fermi si separano, per ritrovarsi in un deserto del New Mexico, dove il Progetto Manhattan prende forma. La loro collaborazione segreta diventa cruciale nel perseguire l'impossibile: la creazione della bomba atomica. Ma l'ombra del tradimento e dello spionaggio si allunga, con implicazioni che cambieranno il corso della politica mondiale. La loro storia da film thriller si districa attraverso i boulevard parigini, i cieli del Giappone e infine una palude a nord di Mosca, dove Pontecorvo scompare dietro la cortina di ferro, lasciando dietro di sé un enigma che ancora oggi suscita interrogativi… Ma cosa è successo davvero a Pontecorvo? E perché il suo apporto alla scoperta della bomba atomica è passato in sordina rispetto a quello di altri come Fermi? Ne parliamo assieme a Lorenzo Baravalle: imprenditore digitale, autore, ma soprattutto co-conduttore del podcast “Atomika”.

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  • Gino strada è stato un medico e filantropo italiano. Nel 1994 insieme a sua moglie Teresa Sarti fondò Emergency, un’associazione umanitaria che ha l’obiettivo di offrire cure mediche e chirurgiche alle vittime della guerra, delle mine antiuomo e della povertà, promuovendo una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. Il suo primo progetto è in Ruanda, per la precisione all’ospedale di Kigali, dove Strada ristruttura e riapre il reparto di chirurgia e riattiva quello di ostetricia e psicologia. Le attività di Emergency negli anni sono cresciute fino a raggiungere un totale di 19 Paesi, tra cui Iraq, Afghanistan, Eritrea, Cambogia e altri, garantendo cure gratuite a più di 12 milioni di persone. Ma cosa rende Gino Strada un personaggio così straordinario? Proviamo a scoprirlo assieme ad Elena Canosi: infermiera ed ex volontaria di Emergency a Kabul e in numerosi altri fronti di guerra.

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  • San Giuliano Terme, 14 gennaio 2012 - È una fredda mattina invernale quando un 49enne di nome Antonio Logli, si presenta in caserma dai carabinieri per denunciare la scomparsa di sua moglie Roberta Ragusa. Logli, padre dei due figli di Roberta, racconta di aver visto sua moglie per l'ultima volta la sera prima, quando, ormai già vestita da notte con il pigiama rosa e le ciabatte, si apprestava a buttare giù la lista della spesa nella cucina della villetta di famiglia. L'indomani, racconta, a svegliarlo sarebbe stato il suono della sveglia di Roberta, puntata alle 6:45, ma di lei nessuna traccia. Da allora di questa donna, che tutti hanno descritto come madre premurosa e legatissima ai due figli ancora piccoli, non si è più saputo niente. Ma che fine ha fatto Roberta Ragusa? E cosa ha portato alla condanna di Logli per il suo omicidio? Proviamo a scoprirlo assieme a Bianca Gennari Casparis: criminologa, detentrice di un master di II livello in scienze forensi presso La Sapienza di Roma, ma soprattutto autrice per la pagina Instagram e Facebook “Conversazioni sul Crimine”.

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  • "Baby Reindeer" è una fortunata serie Netflix autobiografica creata, scritta e interpretata dal comico scozzese Richard Gadd. La storia segue Donny, un aspirante comico di stand-up che lavora in un pub di Londra e fatica a sfondare nella sua carriera. Un giorno, incontra Martha, una donna di mezza età che si dichiara un avvocato di successo ma che non può pagarsi da bere. Da quel momento, Martha diventa una presenza costante al pub e alle esibizioni di Donny. Tuttavia, il suo comportamento diventa presto ossessivo e possessivo, culminando in una serie di molestie e aggressioni verso Donny e i suoi cari. Nonostante i tentativi di Donny di denunciarla, le sue preoccupazioni non vengono prese sul serio, portando a una drammatica conclusione. Ma quali sono i motivi del successo di questa serie? E chi è nella vita reale la stalker che ha ispirato Baby Reindeer? Proviamo a scoprirlo assieme a Giacomo Giaquinto: narratore, fumettista e autore di romanzi.

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  • Che cosa unisce Zodiac, uno dei serial killer più famosi degli Stati Uniti, al Mostro di Firenze? Ad oltre 20 di distanza dalla sentenza che ha condannato "i compagni di merende" per i delitti del Mostro di Firenze, sono ancora in tanti a credere che si tratti di un clamoroso errore giudiziario. Tra questi, c’è chi ritiene che dietro alla scia di sangue lasciata dai due assassini potrebbe esserci lo stesso uomo: un italo-americano di nome Joe Bevilacqua che negli anni ‘70 ha lasciato la California per trasferirsi in Toscana, in un piccolo paese alle porte di Firenze. Se questa teoria fosse vera, sarebbe davvero possibile credere all’ipotesi di un enorme abbaglio collettivo? Proviamo a scoprirlo insieme a Francesco Paolo Esposito: professore di criminologia forense, perito legale, ma anche podcaster.

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  • 1977, provincia di Firenze - Nel piccolo comune di Vicchio, due ex sessantottini di nome Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi decidono di fondare una comunità agricola che possa accogliere in affido bimbi disagiati. Il nome che verrà scelto per la co-operativa è “il Forteto”, e diventerà nei decenni successivi un’eccellenza educativa toscana e fiore all’occhiello della politica toscana e nazionale. Ci vorranno 30 anni perché i suoi fondatori mostrino il loro vero volto, tra stupri, percosse e violenze psicologiche nei confronti di minori e disabili che erano stati dati in affidamento alla comunità dal Tribunale dei minori. Ma cosa succedeva davvero dentro le mura del Forteto? E come ha fatto a rimanere un segreto per quasi 40 anni? Proviamo a scoprirlo insieme a Carlotta Toschi: avvocato penalista, detentrice di un master in diritto di famiglia, ma soprattutto podcaster e autrice della serie "Dark Diaries".

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  • “Ludwig” è la sigla con cui si firmava la coppia di serial killer veronesi Marco Furlan e Wolfgang Abel, autori di vari omicidi e stragi commesse fra il 1977 e il 1984, rivendicati con volantini di contenuto neonazista. L’idea alla base era quella di “ripulire la società”. E così, inizia una lunga scia di delitti efferati nei confronti di senzatetto bruciati vivi, omosessuali accoltellati a morte, prostitute massacrate a colpi di martello, fino ad arrivare a veri e propri attentati di massa, che terrorizzarono il Nord-Est italiano e non solo. Ci vorranno anni perché la polizia scopra il vero volto di Ludwig. Ma cosa si celava dietro questa misteriosa sigla? Proviamo a scoprirlo insieme a Sonia Filippi, autrice di genere noir per le case editrici Placebook Publishing and Writer Agency, con all’attivo una produzione di 5 romanzi gialli.

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  • Tecnico informatico di Berlino, Armin Meiwes, ha confessato nel marzo 2001 di aver evirato, ucciso, eviscerato, dissezionato e mangiato parti di un uomo, un ingegnere di 43 anni, Bernd Brandes, che aveva risposto al suo annuncio sul web in cui si cercavano “volontari” da uccidere e poi mangiare. Il tutto filmato dallo stesso Meiwes. Nel decidere la condanna, il giudice aveva inizialmente respinto però come capo d'imputazione quello dell'omicidio, per il quale il cannibale sarebbe stato condannato ad almeno 15 anni di reclusione, essendosi Brandes presentato volontariamente. In Germania nessuna legge proibisce espressamente il cannibalismo tra adulti consenzienti. E su questo ha puntato la difesa di Meiwes nel nuovo processo, sottolineando che è un tabù ma non è illegale. Ma come è finito il processo al cannibale gentile? E soprattutto cosa ha spinto Armin Meiwes e la sua vittima a compiere questo orrido rituale di morte? Ne parliamo insieme a Laura Scaramozzino, editor, coach letteraria, nonché autrice premiata di novelle e romanzi noir.

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  • Nella notte tra il 10 e l’11 ottobre 1985, in un piccolo paese in provincia di Catania, ha luogo quella che passerà alla storia come “La crisi di Sigonella”. Questo nome si riferisce alle tensioni che si manifestarono tra le forze di Vigilanza Aeronautica Militare Italiana e dei Carabinieri da un lato e, dall’altro lato, i militari della Delta Force americana. Teatro dell’accaduto è stata la pista dell’aeroporto militare di Sigonella, in Sicilia, lì dove vi è la presenza di una base della Naval Air Station della marina statunitense. Ma come fece l’Italia ad arrivare a un pelo dall’entrare in conflitto armato con gli Stati Uniti? E come si uscì da questa crisi diplomatica senza precedenti? Ne parliamo insieme a Matteo Liuzzi, autore della serie originale Audible “Sigonella 85”, nonché co-fondatore del team di produzione podcast BOATS Sound.

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  • Ginevra, estate 1816 - In un piccolo paese svizzero sulle sponde del Lago di Ginevra, il poeta Lord Byron, che per quell’estate aveva preso in affitto la lussuosa Villa Donati, decide di invitare alcuni amici di vecchia data. Non persone qualsiasi, bensì niente di meno che i coniugi Percy e Mary Shelley e lo scrittore e medico John William Polidori. In un pomeriggio particolarmente uggioso, Byron propose ai suoi invitati di scrivere una storia di fantasmi per ingannare il tempo. Fu così, che in seguito ad una notte piena di incubi, nacque dalla penna di Mary Shelley, la storia del Dottor Victor Frankenstein. Ma qual è il segreto dietro l’origine e dietro il successo di questo personaggio? Proviamo a scoprirlo assieme a Giacomo Giaquinto: narratore, fumettista e autore di romanzi.
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  • 25 aprile 1945 - La Resistenza italiana, che poteva ormai contare più di 200.000 uomini, dichiarò ufficialmente l'insurrezione nazionale contro l’occupazione nazi-fascista. Da allora, ogni anno, in varie città d’Italia da Nord a Sud, il 25 aprile vengono organizzate manifestazioni pubbliche in memoria della Liberazione. Si tratta di un giorno simbolico, scelto perché in questa data cominciò la ritirata dei tedeschi e dei soldati della Repubblica di Salò dalle città di Milano e Torino, in seguito allo sfondamento della cosiddetta “Linea Gotica” da parte degli alleati e all’azione della Resistenza. Ma chi erano davvero i Partigiani, ovvero i protagonisti di quella guerra civile? Proviamo a scoprirlo insieme ad Elena Pepponi: linguista, ricercatrice universitaria, ma sopratutto nipote di un partigiano italiano.
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  • 26 agosto 2010, Avetrana - In un paesino in provincia di Taranto, la quindicenne Sarah Scazzi esce di casa per andare al mare con la cugina Sabrina, che abita a 400 metri da casa sua. Tuttavia, Sarah sparisce nel nulla senza presentarsi all’appuntamento. Iniziano giorni difficili fatti di indagini, ricerche, appelli alle autorità da parte della famiglia, che catturano l’attenzione mediatica. Due settimane dopo la scomparsa della quindicenne, Michele Misseri, padre di Sabrina e zio di Sarah, consegna il cellulare di Sarah alla polizia, affermando di averlo trovato in un podere. Da qui partiranno le investigazioni che, dopo una lunga serie di depistaggi, hanno portato alla condanna in primo grado all’ergastolo dalla Corte d’assise di Taranto di Sabrina Misseri e della madre Cosima Serrano con l’accusa di omicidio doloso aggravato, e alla pena di 8 anni per occultamento di cadavere di Michele Misseri, padre di Sabrina e marito di Cosima. Ma di chi è stata davvero la mano che ha strangolato Sarah Scazzi? Proviamo a scoprirlo insieme a Giorgia Milone e ad Asya Dolcecanto, criminologhe e fondatrici della pagina Instagram e TikTok “BorderCrime”.
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  • Il cosiddetto “Sexgate” fu uno scandalo politico-sessuale che coinvolse il presidente degli Stati Uniti d'America Bill Clinton alla fine degli anni Novanta. Siamo infatti nel 1998 e Clinton è nel pieno del suo secondo mandato. Rieletto a furor di popolo, è all’apice della sua maturità personale e politica quando, come un fulmine a ciel sereno, si abbatte sulla sua presidenza uno scandalo sessuale destinato a scuotere il governo statunitense dalle fondamenta. Clinton fu infatti protagonista di un tradimento extraconiugale con Monica Lewinsky, una stagista della Casa Bianca, all’epoca ventunenne. Seguirà un lungo processo di impeachment che vedrà alla fine il presidente Clinton assolto da tutte le accuse. Ma chi furono i responsabili della diffusione di questo scandalo? E quanto c’è di vero in quello che è stato pubblicato dai media in quei giorni? Proviamo a scoprirlo insieme ad Elena Milanesio: esperta di Stati Uniti e di cronaca nera, nonché autrice del blog www.elestorieamericane.it
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  • 18 aprile 2011, Colle San Marco - È un tranquillo pomeriggio primaverile quando, in un paesino in provincia di Ascoli Piceno, viene segnalata la sparizione di una donna: Melania Rea. A chiamare i Carabinieri è il marito, Salvatore Parolisi, istruttore del 235° Reggimento Piceno e papà della piccola Vittoria di soli 18 mesi. Dopo due giorni dall’inizio delle ricerche arriva una telefonata anonima che dà la svolta alle indagini fornendo le coordinate per trovare la donna. I Carabinieri raggiungono il punto indicato e trovano il corpo esanime della donna, seminudo, martoriato da 35 coltellate. Le indagini proseguiranno fino al processo in cui la Procura di Ascoli e quella di Teramo dichiareranno Salvatore Parolisi come unico responsabile dell'omicidio. Tuttavia l'uomo, condannato in primo grado all’ergastolo, continua a dichiararsi ancora oggi innocente. È stato davvero lui a uccidere la moglie Melania? E se sì, per quale motivo? Proviamo a scoprirlo insieme a Serena Garofano ed Anna Candelora: criminologhe, detentrici di un master di II livello in scienze forensi presso La Sapienza di Roma, ma soprattutto autrici per la pagina Instagram e Facebook “Conversazioni sul Crimine”.
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  • 27 febbraio 2017, Basilea - Rimasto tetraplegico in seguito a un incidente stradale, Fabiano Antoniani, noto a tutti come dj Fabo, sceglie di porre fine alla propria vita attraverso il suicidio assistito in una clinica svizzera. Con lui c’era Marco Cappato, esponente dell’associazione Luca Coscioni, che il giorno successivo si autodenunciò. La procura di Milano denunciò Cappato con l’accusa di aiuto al suicidio e per lui iniziò il processo, che arriverà fino alla Consulta e che si concluderà il 23 dicembre 2019 con l’assoluzione totale poiché non esistevano elementi per incriminarlo. Si tratta di una sentenza storica, poiché ha segnato e segnerà a lungo la battaglia per la legalizzazione del suicidio assistito in Italia. Ma a che punto siamo oggi con l’eutanasia nel nostro Paese? E quali sono gli obiettivi ancora da raggiungere? Proviamo a scoprirlo insieme a Maria Grazia Calvanese: medico, prima responsabile della rete di cure palliative territoriali strutturata presso diversi Hospice, e attualmente dirigente medico di radioterapia oncologica.
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