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A Gedda la delegazione ucraina e quella statunitense hanno trovato un accordo di cessate il fuoco totale per trenta giorni. Gli Stati Uniti riprendono l'invio di armi a Kiev ma si attende ancora la risposta da Mosca. Ne parliamo con Ettore Sequi, già segretario generale della Farnesina e ambasciatore, Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, Aldo Ferrari, docente all'Università Ca' Foscari di Venezia e responsabile del programma Russia, Caucaso e Asia centrale di ISPI.
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Alle 10 italiane è iniziato in Arabia Saudita l’incontro di alto livello tra la delegazione ucraina e quella statunitense per negoziare un cessate il fuoco tra Kiev e Mosca. Washington ha definito la proposta "promettente", ma ha avvertito che Kiev "dovrà fare concessioni sui territori". Ne parliamo con Eleonora Tafuro di Ispi.
In Groenlandia si vota per eleggere il nuovo parlamento nazionale. La notizia, che in passato non avrebbe destato grande interesse, oggi ha una valenza diversa alla luce delle recenti dichiarazioni di intenti sul suo controllo da parte del presidente americano Donald Trump. Ne parliamo con Roberto Da Rin, corrispondente de Il Sole 24Ore da poco tornato dall'isola.
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Saknas det avsnitt?
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I dettagli legali saranno definiti prima del prossimo Consiglio europeo ma il piano per il riarmo dell'Unione europea è ormai chiaro e mette d'accordo i Paesi membri, ad eccezione dell'Ungheria. Un piano da 800 miliardi che combina fondi pubblici e capitale privato. E' davvero un nuovo inizio per l'Europa? Ne parliamo con Riccardo Alcaro, coordinatore delle ricerche e responsabile del programma "Attori globali" dell'Istituto Affari Internazionali, Alessandro Marrone, responsabile del programma “Difesa, sicurezza e spazio” dell’Istituto Affari Internazionali, e con Charles Kupchan, Senior Fellow al Council on Foreign Relations e professore di Relazioni internazionali alla Georgetown University.
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Dopo le parole di Emmanuel Macron di ieri sera, con cui il presidente ha offerto protezione nucleare al resto dell'Europa, i leader europei si sono riuniti a Bruxelles per discutere di difesa europea e sostegno all'Ucraina. Ne parliamo con Antonio Villafranca, vice Presidente per la Ricerca dell'ISPI, Danilo Ceccarelli, nostro collaboratore a Bruxelles, e con il generale Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa.
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Dal lavoro incessante per porre fine alla guerra in Ucraina alla rivoluzione culturale per epurare gli Stati Uniti dalla cultura woke. Passando per il costo delle uova e gli appetiti non celati per Panama, Golfo del Messico, Groenlandia. Il primo discorso di Donald Trump al Congresso non porta novità nel dibattito politico ma è sicuramente la celebrazione di un nuovo modello di leadership che sta tenendo con il fiato sospeso il mondo intero. Ne parliamo con Giovanni Borgognone, docente di Storia delle dottrine politiche all’Università di Torino.
Il 4 marzo un piano egiziano per la Striscia di Gaza, alternativo a quello del presidente statunitense Donald Trump, è stato approvato durante un vertice della Lega araba al Cairo. Israele ha già comunicato la sua contrarietà. Ne parliamo con Giuseppe Dentice, analista dell’Osservatorio Mediterraneo dell’Istituto di Studi politici S. Pio V.
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Dopo l'annuncio di Donald Trump sullo stop agli aiuti all'Ucraina, Ursula von der Leyen annuncia un piano per il riarmo dell'Europa da 800 miliardi di euro. Un piano in cinque punti di cui si discuterà in maniera più approfondita giovedì al Consiglio straordinario di Bruxelles. Ne parliamo con Beda Romano, corrispondente de Il Sole 24Ore a Bruxelles, Elio Calcagno, ricercatore nel programma "Difesa, sicurezza e spazio” dello IAI, e con Pietro Batacchi, direttore della Rivista Italiana Difesa.
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C’è un grande via vai in questi giorni alla corte di Donald Trump. Dopo Emmanuel Macron, ieri vi si è recato Keir Starmer e oggi pomeriggio sarà il turno di Volodymyr Zelensky. I temi di discussione: la pace in Ucraina, le spese militari e i rapporti commerciali. Ne parliamo con Eleonora Tafuro di Ispi e con Giorgia Scaturro, giornalista e producer, nostra collaboratrice a Londra.
In un messaggio inviato dal carcere in cui si trova, su un'isola al largo di Istanbul, ha chiesto al gruppo di deporre le armi e sciogliersi. Così Abdullah Öcalan chiede la dismissione del partito curdo PKK, avviando un processo di distensione storico. Ne parliamo con Valentina Rita Scotti, professoressa alla European Law and Governance School, autrice di “La Turchia di Erdogan” (Il Mulino).
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Contrarietà o entusiasmo. Sicuramente, stupore. Da quando si è insediato alla Casa Bianca, Donald Trump ci ha abituato a frasi spiazzanti, a parole che disorientano. Ma quante di queste dichiarazioni sono o possono diventare realtà? Ne parliamo con Dino Amenduni, esperto di comunicazione politica, socio di Proforma, e con Elisabetta Vezzosi, professoressa di Storia degli Stati Uniti d’America all’Università di Trieste.
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Alla fine si farà. Un accordo economico tra Kiev e Washington sull'utilizzo delle terre rare ucraine è stato stilato e sarà firmato a breve. Ma a quanto ammontano le terre rare presenti nel sottosuolo ucraino? E cosa prevede esattamente l'accordo? Ne parliamo con Mario Del Pero, docente di Storia internazionale a Sciences Po, Pier Paolo Raimondi, ricercatore nel programma “Energia, clima e risorse” dello IAI, e con Giuliano Noci, professore di Ingegneria Economico-Gestionale al Politecnico di Milano e prorettore del Polo territoriale cinese dell'Ateneo milanese.
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L’incontro tra Donald Trump ed Emmanuel Macron segna un solco sempre più profondo tra l'Europa e gli Stati Uniti. Tra una stretta di mano e qualche frecciatina sugli aiuti "in soldi veri" che - precisa il presidente Macron - l'Europa ha fornito all'Ucraina, il presidente Trump trova anche l'occasione per elogiare Giorgia Meloni, "donna meravigliosa e leader di un Paese molto importante". Nel frattempo, l'Europa tenta di riorganizzarsi davanti al cambio di direzione degli Stati Uniti rispetto all'Ucraina e monta la discussione intorno all'utilizzo dei fondi russi congelati. Ne parliamo con Michele Marchi, professore di Storia contemporanea all’Università di Bologna, Paolo Palchetti, professore di Diritto internazionale alla Sorbonne di Parigi, e con Alessandro Marrone, responsabile del Programma “Difesa, sicurezza e spazio” dello IAI.
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Le elezioni tedesche di domenica possono condizionare il destino dell'intera Europa e potranno configurare un assetto inedito per il cuore del continente, con un partito di estrema destra (Alternative für Deutschland) come seconda forza politica a livello federale. Ne parliamo con Antonio Villafranca, vice presidente per la Ricerca dell'ISPI, Daniel Mosseri, nostro collaboratore a Berlino, Eric Engelhardt, capo dei Giovani di Afd in Turingia, Roberta Schmid, analista, Managing Editor di NewsGuard, e con Judith Wiebke, portavoce di PRO ASYL, organizzazione che si occupa di tutela dei richiedenti asilo in Germania.
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Un dittatore non eletto. Un comico mediocre. L'unica cosa che sapeva fare bene era muovere Biden come una marionetta. Con queste parole il presidente americano Donald Trump ha apostrofato il presidente Volodymyr Zelensky, dopo aver detto anche che la guerra è stata cominciata dall'Ucraina. Siamo davanti a un cambio di marcia importante nella politica estera americana? Ne parliamo con Giovanni Borgognone, docente di Storia delle dottrine politiche all’Università di Torino, e con Marc Lazar, storico e sociologo della politica, titolare della cattedra Bnl Bnp Paribas all'Università Luiss Guido Carli.
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Riad o Ankara? Europa sì o Europa no? Mentre a Parigi anche oggi si discute su come far valere gli interessi dell'Europa e di tutta la Nato ai tavoli per la pace in Ucraina, il presidente Zelensky, preoccupato per l'esclusione dal primo incontro a Riad, cerca la sponda del presidente Erdogan che si dice pronto, visti i trascorsi di successo, ad accogliere i prossimi negoziati e ad occuparsi della regolamentazione dei traffici navali commerciali nel Mar Nero. Ne parliamo con Danilo Ceccarelli, nostro collaboratore a Parigi, il colonnello Orio Giorgio Stirpe, ufficiale in riserva dell’Esercito Italiano specializzato in intelligence operativa, e con Riccardo Alcaro, coordinatore delle ricerche e responsabile del programma "Attori globali" dell'Istituto Affari Internazionali.
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Si è concluso l'incontro diplomatico che a Riad ha visto riuniti, per la prima volta dopo tre anni, i rappresentanti di Russia e Stati Uniti. "Un traguardo, quello dell'apertura dei negoziati sulla guerra in Ucraina, che solo il presidente Trump è riuscito a raggiungere", ha sottolineato il segretario di Stato americano Marco Rubio, che ha anche aggiunto che i negoziati coinvolgeranno l'Ucraina e i partner europei. Ne parliamo con Michele Marchi, professore di Storia contemporanea all'Università di Bologna, e con Antonella Scott, giornalista de Il Sole 24Ore esperta di Russia.
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"La minaccia per l'Europa non proviene dalla Russia o dalla Cina ma dal suo interno". Con queste parole il vice presidente JD Vance parla, alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, della perdita dei valori democratici europei, quelli che il vecchio Continente ha da sempre condiviso con gli Stati Uniti. Anche alla Conferenza sulla Sicurezza, quindi, si conferma la percezione trasmessa dalle mosse politiche statunitensi nei giorni scorsi: l'Europa perde la sua posizione di partner privilegiato degli Stati Uniti e la distanza tra le due potenze occidentali è sempre più marcata. Ne parliamo con Riccardo Sessa, presidente della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale, già ambasciatore d’Italia a Belgrado, Teheran, Pechino e alla Nato.
Intanto, in Repubblica Democrratica del Congo, le forze ribelli dell'M23 continuano ad avanzare fino a bloccare l'aeroporto che serve Bukavo. Ne parliamo con Marco Doneda, vice capo missione di Medici Senza Frontiere a Goma.
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La telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin, nel corso della quale i due si sarebbero detti d'accordo a predisporre un accordo di pace per la guerra in Ucraina, rischia di aprire uno scenario che vedrebbe l'Unione europea e la stessa Ucraina ai margini della trattativa. Ne parliamo con Antonella Scott de Il Sole 24Ore, Mario Del Pero, docente di Storia internazionale a Sciences Po, e con Antonio Villafranca, Vice Presidente per la Ricerca dell'ISPI.
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Mentre la tregua in Medio Oriente vacilla, sul fronte ucraino la situazione potrebbe arrivare ad una distensione, anche per via delle terre rare che il presidente Zelensky pare sia disposto a cedere agli Stati Uniti. Sarà così? Ne parliamo con Davide Maria De Luca, collabora con il Domani e il Post, e con Alberto Prina Cerai, ricercatore dell'Osservatorio di Geoeconomia dell'Ispi.
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La tregua in Medio Oriente potrebbe essere a rischio: Hamas ha infatti annunciato che non rilascerà più ostaggi fino a quando Israele non tornerà a rispettare gli accordi. Secondo Hamas, Israele avrebbe violato l'intesa impedendo agli aiuti di entrare nella Striscia e ai palestinesi di tornare verso nord. Ne parliamo con Francesco Petronella di Ispi, Giorgio Cafiero, analista e fondatore del Gulf State Analytics, professore della Georgetown University, Kobi Michael del Misgav Institute for National Security and Zionist Strategy e con Haggai Matar, direttore esecutivo di +972.
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Domenica prossima l’America si ferma. In un Paese complesso, politicamente polarizzato, dove poche settimane fa devastanti roghi hanno deturpato la fisionomia di una delle città più importanti, Los Angeles, la giornata del Superbowl rappresenta una pausa per tutti. O forse no. Perché per la prima volta quest'anno il presidente, Donald Trump, sarà presente all'evento sportivo. Di questo e della valenza politica dei grandi eventi sportivi parliamo con Dario Ricci, giornalista di Radio24, e con Valentina Clemente, giornalista di Sky Tg24. Insieme hanno realizzato il podcast “Tutti gli sport del Presidente - Quando la Casa Bianca fa touchdown”.
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I miliziani del gruppo ribelle M23 hanno iniziato una nuova offensiva militare nella Repubblica Democratica del Congo, due giorni dopo aver dichiarato una tregua per scopi umanitari. Della crisi in Repubblica Democratica del Congo parliamo con il colonnello Willy Ngoma, portavoce di M23, e con Patrick Syaluha, giornalista congolese, corrispondente di B-One Tv a Goma.
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