Avsnitt
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La fortuna che aveva accompagnato i sovietici cominciò a venire meno. I lutti, tra cui la morte di Korolev, un mutato quadro politico, le lotte intestine e la gelosia dei militari fiaccarono la corsa dei russi alla Luna, pur tra qualche acuto, come la prima passeggiata nello spazio. Furono così gli americani, grazie al successo dei programmi Gemini e Apollo e sulla spinta di un’inarrivabile potenza economica, a tagliare per primi il traguardo dello sbarco sulla luna, il 20 luglio 1969. Game over.
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Nel 1961 Korolev realizzò il suo capolavoro con il lancio in orbita del primo cosmonauta, Jurij Gagarin. Un volo breve, seguito da ben più lunghi “soggiorni”, tra cui la missione in tandem che vide impegnata una donna, Valentina Tereshkova, per dimostrare l’abitabilità dello spazio. Intanto, sebbene in grave ritardo, gli yankee, sulla spinta della promessa di Kennedy di sbarcare sulla Luna entro il decennio, avviavano il loro riscatto affidandosi al genio di von Braun.
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Saknas det avsnitt?
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Mentre l’America arrancava nel tentativo di riacchiappare i “Bolscevichi” in fuga, Korolev mise a segno due nuovi colpi: lanciò in orbita terrestre degli esseri viventi (prima di tutto la sfortunata cagnetta Laika) e verso la Luna delle piccole sonde che ne violarono il suolo e ne svelarono la faccia nascosta. Mise nel mirino anche Venere e Marte. Per tentare di parare il colpo, gli USA furono costretti a digerire la collaborazione del “nazista” von Braun e, con l’istituzione della NASA, a rivedere la gestione delle attività spaziali.
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Il 4 ottobre 1957 gli americani, che dormivano sonni tranquilli confidando in una presunta superiorità tecnico-scientifica sui sovietici, vennero risvegliati dal beep dello Sputnik, la prima luna artificiale della Terra. Era il regalo a Krusciov da parte di Sergej Korolev, un genio sopravvissuto a stento alle purghe staliniane e destinato a guidare l’assalto russo allo spazio, in aperta competizione con gli yankee.
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Fu però la Germania nazista a dare, tra le due guerre, un prepotente sviluppo alla missilistica per farne un uso esclusivamente militare. Le V2, le bombe volanti di Hitler progettate e costruite sotto la direzione di Wernher von Braun, all’epoca ufficiale delle SS, sarebbero diventate per tutti il prototipo cui ispirarsi per realizzare i vettori per le bombe atomiche e in subordine per dare la scalata allo spazio.
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L’antico sogno di volare alla Luna divenne speranza alla metà dell’Ottocento, quando la pura fantasia si sposò alla scienza, e prese a concretizzarsi all’alba del Novecento, coi primi studi sui razzi a combustibile liquido da parte di Konstantin Tsiolkovskij e Robert Goddard: un americano e un russo, quasi ad anticipare la competizione tra USA e URSS per la conquista della Luna.