Avsnitt
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Trovare il senso… 💖
Oggi affronto il tema che fa un po' da cornice a tutti i miei oltre 350 video: che cosa significa, nel profondo, educare?
Cosa significa veramente?
Con il supporto delle slide, che puoi trovare nell'area riservata del mio sito, condivido qualche riflessione, partendo dall’etimologia della parola stessa.
Ti racconto la mia visione dell'educare: quanto sia complesso essere un esempio e guidare i bambini nel loro percorso.
E questo anche quando - spoiler - non sappiamo nemmeno noi dove stiamo andando... 😅
Ti rivedi in questa interpretazione dell'educare? -
Ogni disciplina scientifica può portare con sé delle idee errate dalle quali discendono una serie di convinzioni e di credenze limitanti.
Eh sì, anche nella genitorialità troviamo dei “peccati originali” che condizionano l’approccio educativo da avere con i nostri figli.
Cerchiamo di capire come aumentare la nostra consapevolezza ed evitare di imporre le nostre convinzioni. Senza dimenticare che ogni bambino ha le proprie sensibilità e i propri modi di funzionare.
Vi parlo di carote, infradito e… di miti da sfatare!
Un abbraccio,
Silvia -
Saknas det avsnitt?
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La gentilezza mi ha stancata... 👿😡😤
Spesso l'invito rivolto ai bambini a essere sempre gentili rischia di diventare un po' tossico.
Non solo, può anche impedirci di vederli per quello che sono realmente: persone complete, con lati positivi e negativi. Con emozioni diverse.
Indovinate un po'? Proprio come noi adulti.
Con le migliori intenzioni, a volte usiamo metodi discutibili per spingere i bambini a sorridere, essere gentili o evitare di essere prepotenti.
Ma il rischio, se non facciamo attenzione, è di creare aspettative irrealistiche e idee distorte.
Ascoltate l'audio del lunedì per saperne di più! 😊 -
Quando due genitori si lasciano, l'ingresso di un nuovo compagno o di una nuova compagna nella vita dei figli è una questione delicata.
È fondamentale rispettare i tempi dei bambini, che hanno bisogno di elaborare la separazione dei genitori.
Introdurre una nuova persona troppo presto può essere destabilizzante.
La gradualità è la chiave: iniziare con attività semplici come un caffè o una passeggiata, permette ai figli di abituarsi alla nuova persona.
Ma soprattutto è importante evitare di forzare l'inserimento nella routine familiare, a favore di un clima positivo e sereno nel rispetto delle esigenze di tutti.
Vi riconoscete in queste situazioni? Cosa ha funzionato e cosa, invece, no?
Un abbraccio,
Silvia -
Diamo una scossa a certi pregiudizi.
Ti racconto una vecchia storia per introdurre il tema delle scuse. Quelle cose che ci diciamo per raccontarcela un po' e che usiamo per evitare di affrontare certi aspetti legati alla genitorialità (e non solo).
Quante narrazioni un po' "ammuffite" sentiamo? Dai bambini che non sono più quelli di una volta agli adolescenti che sono apatici...
Direi che è ora di mettere da parte certe convinzioni che portano solo a confusione e contraddizioni: vogliamo bambini che obbediscano, ma allo stesso tempo vogliamo che siano indipendenti e risoluti.
Vi vengono in mente altre frasi usate da noi adulti per raccontarcela un po'? -
Spesso, senza nemmeno pensarci, mettiamo in atto alcuni comportamenti che crediamo giusti, ma che in realtà minano il nostro benessere e di conseguenza anche la genitorialità.
Parliamo di tre "lavori" che non dovremmo fare, né tantomeno insegnare ai nostri figli, per vivere una vita più autentica e consapevole.
Sono abitudini radicate che possiamo però imparare a riconoscere. -
Parliamo di benessere di coppia e genitorialità.
Quando una relazione di coppia non funziona, ci si sente un po' "sulle uova", si reprime la propria spontaneità e si evita di dire certe cose per non generare discussioni infinite.
E tutti questi freni si accumulano generando stress.
La nostra sopportazione non è infinita e, quando siamo già in pieno sovraccarico, la gestione dei figli diventa particolarmente pesante.
Quando poi arrivano le richieste o i capricci, facciamo sempre più fatica a gestire certe situazioni perché partiamo già con un carico troppo ingombrante.
Altra storia quando siamo state bene fino a un certo momento e arriva la crisi, la sregolazione o il pianto da gestire con il giusto spazio mentale.
È un argomento molto complesso e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate: avete vissuto relazioni più funzionali e meno funzionali? Come vi sentivate? -
Parliamo del silenzio.
Quante volte diciamo ai nostri figli: "Stai in silenzio", "Stai zitto", "Non rispondere"? E quante volte siamo noi a restare in silenzio, ci sentiamo offese, non riusciamo a parlare?
Ma perché questo mezzo comunicativo, anche se sembra assenza di comunicazione, in realtà è così potente?
Provo a descrivere alcune situazioni in cui il silenzio viene usato in modi diversi.
E voi? Quando avete utilizzato il silenzio e in che modo? Quando l'avreste apprezzato?
P.S.: è un argomento molto interessante che mi è stato proposto da una mamma della mia community, La psicologa nel Taschino, un gruppo di genitori che lavorano con me e si confrontano quotidianamente su temi educativi. ➡️ https://www.lapsicologasilvia.it/lapsicologaneltaschino -
Comportamenti ripetitivi, rigidi e un po' ossessivi, chiamiamoli così, fin dalla tenera età.
Da cosa sono causati?
Può capitare che i bambini piccoli insistano nel voler fare le cose sempre allo stesso modo e che si agitino quando una certa sequenza o routine non viene rispettata.
La flessibilità cognitiva è una funzione esecutiva che matura nel tempo, quindi è possibile che i bambini più piccoli siano un po' inflessibili e vadano in tilt appena qualcosa non segue gli schemi a cui sono abituati.
E basta davvero poco: dal biscotto spezzato alla tazza con un disegno diverso.
Cosa possiamo fare?
Vi è mai successo o avete notato nei vostri bambini degli atteggiamenti un po' rigidi, un po' ossessivi?
P.S.: è un audio divulgativo senza valenza diagnostica. Se notate un livello di malessere che interferisce con le attività, il sonno o l'umore del bambino, consultate un professionista per approfondire. -
Essere genitori di un figlio adolescente vuol dire essere cinture nere di rispostacce...
In questa fascia d'età, più critica di altre, capita spesso che si alzino i toni, ma perché accade?
E soprattutto, come possiamo farci rispettare di più senza subire né entrare in conflitto?
Vediamo alcune soluzioni, tenendo a mente che la ribellione durante l'adolescenza è una delle tappe della crescita. -
Ti è successo di sentirti in trappola?
Uno dei motivi principali per cui i genitori si sentono intrappolati è la mancanza di controllo in situazioni che coinvolgono i figli.
Quando un genitore non riesce a gestire il comportamento del proprio bambino, può provare frustrazione, che frequentemente si traduce in rabbia o nervi a fior di pelle.
Questa sorta di mancanza di controllo crea un forte stato di disorientamento, aumentando di conseguenza il nervosismo e il senso di impotenza.
Se ti rivedi in questa descrizione sappi che è assolutamente normale. Vediamo insieme come riconoscere e gestire questi momenti. -
Il modo in cui parliamo ai nostri figli diventerà il modo in cui parleranno a se stessi.
🤔 Hai mai notato come a volte ci rivolgiamo ai nostri bambini e ragazzi?
Spesso usiamo un tono più brusco con loro che con gli estranei. Paradossale, vero? Proprio con le persone più importanti della nostra vita.
Ma perché succede?
Quando i nostri figli ci fanno perdere la pazienza, il nostro sistema nervoso va in tilt e riconosce solo sfide, provocazioni e mancanza di controllo.
Ma è in questi momenti che è necessario cambiare punto di vista e, soprattutto, togliere “gli occhiali da adulto” per ritrovare la calma e trasmettere sicurezza.
Come riuscirci? Trovi alcuni spunti nell'audio di oggi.
E tu, come gestisci questi momenti in cui la pazienza va a farsi un giro?
P.S.: è in promozione fino a esaurimento posto ATLANTIDE, il corso per conoscere le tue emozioni e quelle di chi ti sta vicino. Lo trovi qui: https://www.lapsicologasilvia.it/atlantide-corso-emozioni -
Dopo l'audio della settimana scorsa sulla manipolazione, mi avete scritto in molti e molte per dirmi quanto sia stato utile.
Quindi oggi condivido altre tre tecniche manipolatorie, ma soprattutto vediamo insieme cosa possiamo fare per contrastarle.
«Ma, Silvia, come fanno? Studiano da qualche parte?»
Alcune persone imparano queste tecniche e le applicano volontariamente. Altre, invece, le hanno assimilate nel proprio ambiente familiare, dove certi modi di comunicare poco puliti erano all'ordine del giorno, e possono riprodurre questi meccanismi senza neanche rendersene conto, ma ciò non li rende meno devastanti per chi ne è vittima.
«E come ci difendiamo?»
Tutto parte dalle A.A.A.!
P.S.: vi vengono in mente altre forme di manipolazione che avete vissuto o che trovate particolarmente pesanti? -
«Kino escalation...»
«Negging...»
«Harem management...»
«Ma, Silvia, in che lingua ci parli oggi?»
Purtroppo parliamo nella lingua dei manipolatori o delle manipolatrici, perché voglio descrivere tre tecniche di manipolazione psicologica che è importante conoscere per evitarle e proteggersi.
Cerco sempre di diffondere conoscenza e connessione con le proprie emozioni, perché non c'è altro modo di volersi bene.
Diffondete anche voi questo video per evitare che altre persone cadano in questi giochetti e tranelli svalutanti.
E fatemi sapere se vi interessa conoscere altre tecniche comunicative di manipolazione.
P.S.: è ancora in promozione il videocorso ATLANTIDE per conoscere le nostre EMOZIONI e quelle di chi ci sta vicino https://www.lapsicologasilvia.it/atlantide-corso-emozioni -
Sai perché alcune emozioni ti sorprendono?
Potrebbe essere il momento di conoscerti davvero.
"Conosci te stessa o te stesso"... Un motto antichissimo, che dovrebbe essere quasi scontato.
Del resto, come possiamo non conoscerci?
In realtà, lo vedo ogni giorno in terapia, e forse lo avrai notato anche tu: a volte, la non conoscenza di sé ci porta a reagire o a provare emozioni inaspettate, che ci colgono di sorpresa.
Vediamo insieme come possiamo capire davvero chi siamo, perché, in fondo, è l'unico modo per migliorare il nostro benessere.
P.S.: "Atlantide, il mondo sommerso delle tue emozioni" è ancora in promozione e può aiutarti a capire un po' di più di te, del partner, dei figli, e rispondere alla domanda "come sono io?". Trovi tutto qui: https://www.lapsicologasilvia.it/atlantide-corso-emozioni -
Come riprendere al meglio dopo le vacanze estive e l’inizio della scuola?
Vediamo tre suggerimenti, ma prima partiamo da qui: cerchiamo di essere noi stesse e noi stessi in tutti i diversi contesti che vivremo.
Sono io al lavoro, sono io col mio partner, sono in famiglia, sono io con i miei figli...
La stanchezza mentale arriva quando non siamo davvero noi, portandoci solo a pensare a quando arriveranno le prossime vacanze. Con l'unico desiderio di staccare e allontanarci.
Se ci pensate, evadere lo diciamo come svago, ma anche con riferimento alla prigione.
Cerchiamo di non far diventare una prigione la quotidianità, in modo da non sentire così forte il desiderio di evadere.
Come facciamo a farlo? Dobbiamo conoscerci e conoscere le nostre emozioni che regolano le decisioni che prendiamo.
P.S.: per capire un po' di più di noi, del partner, dei figli, e rispondere alla domanda "come sono io?", immergetevi in "Atlantide, il mondo sommerso delle tue emozioni" https://www.lapsicologasilvia.it/atlantide-corso-emozioni -
Da questo luogo, da questo spazio in cui mi sento veramente me stessa, voglio raccontarvi tre cose che ho fatto quando non mi sentivo così.
Tre cose che mi ostinavo a fare in assenza del mio centro, che mi portavano a vivere in modo non coerente con la mia vera natura o con i miei desideri.
Percepiamo la differenza quando iniziamo a fare pace con la nostra persona, con le nostre caratteristiche uniche e singolari, e smettiamo di fare quelle cose che sono lontane dal nostro essere.
Vi riconoscete in una delle situazioni che descrivo nell'audio?
Quali sono le cose che avete fatto in passato o che ancora fate che però non sono proprio da voi?
Un abbraccio,
Silvia -
Alleniamo bambini e ragazzi a mettersi al centro, a volersi bene e a occuparsi delle loro cose, non solo per un mero fatto di autonomia ma proprio per abituarsi a prendere decisioni, sbagliare e riprovare.
In questa seconda parte, insieme a Bruno Garbi, parliamo di cura di sé, ascolto e riconoscimento dei propri bisogni, per imparare a considerarci come qualcosa di prezioso.
(Trovi la prima parte nell'audio della scorsa settimana) -
Alleniamo bambini e ragazzi a mettersi al centro, a volersi bene e a occuparsi delle loro cose, non solo per un mero fatto di autonomia ma proprio abituarsi a prendere decisioni, sbagliare e riprovare.
In questa prima parte, insieme a Bruno Garbi, parliamo di cura di sé, ascolto e riconoscimento dei propri bisogni, per imparare a considerarci come qualcosa di prezioso. -
Crescere come genitore è una grandissima fatica.
Aggiornarsi, leggere, migliorare... Oggi vediamo tre competenze di crescita personale che si affinano lavorando sulla nostra genitorialità.
È proprio così: lavorare sulla propria genitorialità significa anche lavorare su di sé, acquisendo competenze che ci serviranno anche in altri ambiti, personali e lavorativi.
Un abbraccio,
Silvia
📣 Il 19 agosto sarò speaker per un evento fighissimo e innovativo, dedicato a chi gestisce dinamiche complesse, in famiglia e/o sul lavoro. Tutto ciò in una location stupenda, con compagni di viaggio altrettanto stupendi, nel cuore del Salento.
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