Avsnitt
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La prima cosa bella di mercoledì 18 marzo 2020 è l’inventario di alcune cose perdute, che forse non si rimpiangono, ma certo ora ci fanno sentire sciocchi. Ma tu ti ricordi quando: il problema al supermercato era trovare i Nutella biscuits? La teoria del caos (se una farfalla batte le ali a Pechino scatena un tornado in Texas) ti pareva una fesseria? Due salti di spread e ballava il governo?
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La prima cosa bella di martedì 17 marzo 2020 è il sogno della paziente della dottoressa von Franz, che in queste notti sta facendo piò o meno l’intera umanità. Marie-Louise von Franz (1915-1988) era una psicanalista svizzera , allieva di Jung con cui lavorò oltre vent’anni
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Saknas det avsnitt?
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La prima cosa bella di lunedì 16 marzo 2020 è il teorema di Quarantelli. Provo a sintetizzarlo in questa formula: peggiore è la situazione, migliori diventano le persone. Enrico Quarantelli (1924-2017) non era un utopista, ma un sociologo americano, specializzato nello studio delle reazioni ai disastri. Iniziò con un tornado in Arkansas nel 1952 e proseguì con dozzine di casi. Fu dopo il grande terremoto in Alaska del 1964 che, avendo notato le stesse condotte ricorrenti, trasse le prime conclusioni. Queste: gli eventi catastrofici tirano fuori dall’umanità il meglio. Non è vero che si reagisca istericamente. La solidarietà prevale sul conflitto. La società diventa piò democratica. Svaniscono, almeno temporaneamente, le diseguaglianze e le distinzioni di classe.
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La prima cosa bella di domenica 15 marzo 2020 sono le nuvole sopra Kokura, una città del Giappone che doveva essere cancellata, ma è ancora qui e ha imparato la misteriosa lezione del destino.Una mattina d’agosto del 1945 i suoi abitanti si svegliarono male: il loro Paese era ancora in guerra, l’oceano che forniva le risorse ne era teatro e, per giunta, il cielo era grigio e minacciava una giornata tempestosa. Come avrebbe detto Marty Feldman nei panni di Igor: ’Potrebbe andar peggio, potrebbe piovere!’.
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La prima cosa bella di sabato 14 marzo 2020 è Mister Double Check, un uomo di pietra che ricontrolla i conti e sopravvive a ogni crollo, a ogni sciagura, a tutto.Si tratta di una statua realizzata dall’artista Seward Johnson, uno specialista di sculture trompe l’oeil, che piazzava nei loro ambienti naturali, per confonderle con i viventi
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La prima cosa bella di venerdì 13 marzo è una parola che può anzi deve essere trasmessa di bocca in bocca, perché salvifica: ’Coraggio!’.Questa pagina l’ho scritta all’inizio di un libro uscito nel 2016 e credo sia la cosa migliore che potrei scrivere oggi: ’Immagina la voce calda del comandante che ti rassicura attraverso il microfono di bordo. Sei sospeso in cielo eppure ti fidi: di lui, di leggi della fisica che non conosci, perfino di te stesso in caso di necessità.
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La prima cosa bella di giovedì 12 marzo 2020 sono le campane alle sette della sera, che suonano a Bologna per chiamare a raccolta contro l’emergenza. I rintocchi partono nello stesso istante da tutti i campanili della diocesi e si diffondono nella città deserta, fanno eco nella piazza vuota, rimbalzano contro le serrande abbassate dei bar, vagano per i vicoli del centro e gli stradoni di periferia. È un messaggio universale, anche per chi religioso non è.
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La prima cosa bella di mercoledì 11 marzo 2020 è Il Signor Cardinaud, personaggio di Georges Simenon: un insegnamento per questo nostro tempo. Nel romanzo appena pubblicato da Adelphi il protagonista è questo assicuratore, come sempre un uomo medio e mediocre, che ha sposato una donna al di là dei suoi piccoli sogni. Un giorno lei lo abbandona per lo stesso debosciato che aveva preso la sua verginità, lasciandolo con due figli e una vergogna. Di tutte le possibili reazioni il signor Cardinaud sceglie la piò imprevista, ma anche l’unica vincente: resistere, aspettare, cercare di riprendersi la vita di prima. Senza vendette, né rancori, ma soprattutto senza disperazione
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La prima cosa bella di lunedì 9 marzo 2020 è Miguel Angel Russo, che si ammalò, si salvò, divenne migliore e vinse. La sua è una delle tante storie capaci di dimostrare che si può attraversare il buio, capirne il senso e ritrovare una luce piò forte non fuori, ma dentro di sé. Dopodiché non andrà tutto bene, andrà meglio. Russo è un allenatore di calcio. La squadra piò importante che avesse allenato era stata il Boca, nel 2007. Dopodiché, aveva girovagato con alterna fortuna.
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La prima cosa bella di venerdì 6 marzo 2020 è la rivincita dell’ortolano, un uccelletto minuscolo contro un grande presidente. Lo racconta Colum McCann nel suo ultimo romanzo, Apeirogon, ancora inedito in Italia. Otto giorni prima di morire Francois Mitterand si concesse un’abbuffata insieme con la famiglia e l’amante di una vita. A fine pasto venne servito l’ortolano, un volatile di 15 centimetri appena, una golosità teoricamente illegale. Sorvolando su cattura, ingrassamento e cottura nell’Armagnac, arrivò in tavola in una gabbia. Mitterrand bevve un sorso di un raro vino rosso e, come da tradizione, si coprì il capo con il tovagliolo.
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La prima cosa bella di giovedì 5 marzo 2020 è l’inconsapevole mister Williams, l’uomo che non si credeva Napoleone, ma lo era. C’è una sala al Brooklyn Museum dove sono esposti due grandi quadri accostati e simili. A destra Napoleone guida l’esercito sulle Alpi, dipinto da Jacques-Louis David nel 1801
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La prima cosa bella di mercoledì 4 marzo 2020 è un dilemma morale: chi vorresti essere, Al Pacino oppure Simon Wiesenthal? Succede nella serie tv piò interessante in circolazione: Hunters, su Amazon Prime. Nella scena clou si incontrano il cacciatore di nazisti immaginario e quello realmente esistito. Il primo applica la vendetta, il secondo aveva per motto: giustizia, non vendetta. Se Al Pacino scova un ex SS lo uccide, se lo scovava Wiesenthal lo portava davanti a un tribunale, e che decidesse per lui.
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La prima cosa bella di martedì 3 marzo 2020 è la storia di un gruppo di persone che si rinchiude in una villa patrizia per sfuggire a un’epidemia e passa il tempo raccontandosi aneddoti, per lo piò erotici. Se pensate che sia il Decamerone di Boccaccio, scritto in Italia intorno al 1350: fuochino. E’ invece l’Heptameron del regista inglese Nicholas Hulbert, girato in Italia la scorsa settimana. Il giovane autore aveva preso in affitto una villa a 50 chilometri da Venezia, dove ha fatto convergere lì dall’Inghilterra il cast e i tecnici per realizzare un mediometraggio. Hanno chiuso le porte e cercato di entrare nella parte e a quel punto hanno ricevuto un messaggio dall’esterno che li avvertiva del virus.
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La prima cosa bella di lunedì 2 marzo 2020 è una storia personale che riguarda la Grand Central Station di New York, un amico di nome M e la piò memorabile partita di tennis mai giocata. Mi è ricapitato in mano un vecchio volantino del Vanderbilt Tennis Club e me ne sono ricordato.Ogni volta che tornavo a New York andavo a pranzo con M all’Oyster Bar della stazione. Lui era rientrato dopo un tentativo frustrante di riprovare la vita in Italia. Per tradizione uno dei due mostrava all’altro qualcosa di inedito in quell’edificio. La volta precedente l’avevo portato al Campbell Apartment, un bar rinascimentale fatto costruire da un dirigente che amava Firenze e girare senza pantaloni.
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La prima cosa bella di venerdì 28 febbraio 2020 è l’untore della sauna ai bagni russi di New York. Uno che conosco bene. Entro e siamo in tre. Gli altri due sono un inserviente russo in pausa, con il cappello bianco in testa e un uomo di colore che lo conosce bene, immagino un assiduo frequentatore.
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La prima cosa bella di giovedì 27 febbraio 2020 è la mostra dei quadri autentici del piò grande falsario del Novecento. Il suo nome era Elmyr de Hory. Emigrò dall’Ungheria all’America. Espose i suoi lavori e ne vendette uno solo. Allora si finse un nobile decaduto che doveva tirare avanti cedendo i tesori di famiglia. Spacciò decine di Picasso e Matisse e centinaia di Modigliani, la sua specialità. Visse alla grande, imitando il conte che non era mai stato, dando lezioni di etichetta e di arte.
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La prima cosa bella di mercoledì 26 febbraio 2020 è Anne Hathaway dispersa nel mezzo del cammin della sua vita. In un pomeriggio newyorchese decido di andare al cinema, piò per vedere il cinema che per il film, Il suo ultimo desiderio. Tratto da un vecchio romanzo di Joan Didion, ha preso solo stroncature, ma lo danno al Paris, salvato da Netflix per proiettare pellicole prodotte da Netflix. Sarà per questo che siamo in 4, gli unici non abbonati.
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La prima cosa bella di martedì 25 febbraio 2020 è Elizabeth Fitzsimmons, che adottò una bambina cinese pur sapendo che era gravemente malata. La sua storia è in assoluto la piò bella tra le centinaia raccontate alla rubrica Modern Love del New York Times, che esce da 16 anni, ora un libro (in Italia edito da Rizzoli) e una serie tv su Amazon Prime. Elizabeth e il marito si erano rivolti a un’agenzia per adottare in Oriente... di Gabriele Romagnoli
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La prima cosa bella di lunedì 24 febbraio 2020 è The good doctor, il bravo dottore televisivo che, con straordinario tempismo, combatte un virus venuto dall’Asia. Si aggira nell’etere un doppio episodio della serie dedicata al giovane medico autistico che sembra ispirata quanto sta accadendo e ci suggerisce come affrontarlo. Si intitola Quarantena e inizia con l’irruzione nel pronto soccorso di due passeggeri infetti sbarcati da un volo proveniente dalla Malesia. Il contagio si diffonde tra i presenti: dal barelliere a un medico. Il reparto viene isolato separando vite che stavano tentando di allacciarsi: freschi innamorati, padri e figli in cerca di tregua, trapiantati e donatori, malati e guaritori.
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La prima cosa bella di venerdì 21 febbraio 2020 è la strana storia di due uomini con lo stesso nome: Latif Nasser. Il primo lavora presso un’emittente americana, dove dirige le ricerche per programmi radio e podcast. Un giorno si è imbattuto in un tweet dove appariva il suo nome, ma che non parlava di lui, bensì di un altro Latif. Proprio Un altro Latif è il nome del progetto che si è inventato per raccontare la storia del suo omonimo.
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