Avsnitt
-
Si può davvero perdonare? E soprattutto, è sempre necessario farlo?
Le convinzioni si sgretolano. Non c’è più spazio per una visione netta tra vittime e colpevoli, tra giusto e sbagliato. Perché la vita, come questa storia, è contraddittoria, complessa, sfaccettata.
Veronica non rifiuta il perdono, ma non lo riconosce come un percorso che le appartiene. Non è odio, non è rabbia. È la consapevolezza che il perdono, per lei, è ancora troppo distante dal dolore. Lucia, invece, ha fatto la sua scelta. Ma quell’abbraccio dato anni dopo l’omicidio del marito, non è la fine del percorso, è piuttosto l’inizio di una strada ancora più difficile.
La giustizia riparativa è un concetto che nulla ha a che fare con la cancellazione della colpa, ma con la sua trasformazione. Perché il male esiste, ma non è mai assoluto.
In questo episodio, tutti i ruoli si confondono.
Le parole di tutti si mischiano, rischiando di sconfessarsi una con l’altra ma sono solo il riflesso di sentimenti, autentici e liberi. Prima del perdono serve la riconciliazione con il proprio dolore, con il proprio passato. Solo allora, forse sarà Pace. -
Il conflitto tra ciò che è stato e ciò che resta, il bisogno di proteggere e il diritto di sapere.
Antonio ha cambiato vita, è diventato padre, ma il passato non scompare. Suo figlio quindicenne ha già scoperto tutto, ma non chiede. Aspetta che sia il padre a trovare le parole per raccontare il suo errore, la sua colpa, la sua trasformazione.
Napoli è una dei protagonisti della storia. Complice e antagonista. È la città che spinge verso il baratro ma è anche quella che, con la sua energia caotica, rende possibile il cambiamento.
Mentre Antonio lotta per dimostrare che la redenzione esiste, Lucia affronta un nuovo colpo. La lapide dedicata a Mimmo viene vandalizzata con una scritta violenta: "ACAB". Un gesto che annulla anni di battaglie, un segnale che il passato non smette mai di perseguitare.
Contributo:
00:28:07 - 00:28:21
00:29:27-00:29:52
Tg Regione Campania (08/11/2022)
https://www.rainews.it/tgr/campania/video/2022/11/watchfolder-tgr-campania-web-ed-1-caruso-targa-montaninomxf-664d2890-31c1-47a9-ab85-9c6ac94fa363.html
Si ringrazia Diego Antonelli per la sua partecipazione.
00:28:21 - 00:28:45
Denny, eseguito da Ivano Fossati, scritto da Ivano Fossati e Pietro Cantarelli -
Saknas det avsnitt?
-
L’abbraccio tra Lucia e Antonio ha scardinato ogni certezza. Un gesto impossibile, innaturale, incomprensibile agli occhi di molti. Eppure, per loro, è stato l’unico possibile.
Antonio si stringe a lei e piange. Piange il male che ha fatto, la vita che non ha avuto, la sua infanzia spezzata. Piange la madre assente, il padre morto troppo presto, i figli che crescono lontano. Piange un dolore che fino a quel momento non aveva mai permesso a se stesso di sentire. Per Don Luigi Ciotti non si può parlare di redenzione, ma di cambiamento.
Lucia, la donna che più avrebbe avuto diritto di odiarlo, ha scelto di abbracciarlo.
Don Claudio Burgio e la giudice Ornella Riccio lo sanno bene: non esistono ragazzi cattivi. Esistono ragazzi spezzati, abbandonati, cresciuti nel vuoto lasciato da uno Stato assente. E quello stesso Stato non può limitarsi a punire, deve educare, deve offrire un’alternativa.
Si ringrazia Brando Pacitto per la sua partecipazione. -
Sette anni dopo la notte che ha cambiato tutto, Veronica cerca di riempire il vuoto con la vita, mentre Lucia è perseguitata da una domanda senza risposta: cosa vuole quel ragazzo da lei?
Antonio continua a chiedere di incontrarla. Lo fa dal carcere minorile di Nisida, lo fa con i suoi educatori, con il cappellano, con chiunque possa intercedere per lui. E Lucia, anno dopo anno, ripete sempre lo stesso "No".
Antonio ottiene un permesso premio per partecipare alla manifestazione di Libera, lo stesso evento in cui Lucia leggerà i nomi delle vittime innocenti. Nessuno dei due sa che quel giorno cambierà, un’altra volta, le loro vite per sempre.
Sul palco, Antonio legge il nome di Mimmo. La voce gli trema.
Poi, quando scende, il suo sguardo si incolla a Lucia. I loro occhi si incontrano per la prima volta. E in quel momento accade l’inaspettato. -
La verità è una costruzione fragile. Lo sanno bene i giudici, gli avvocati, i testimoni, lo sa Veronica, che cerca risposte scrivendo all'ultimo uomo che ha visto suo padre vivo. Ma il silenzio che riceve in cambio è la risposta che certe verità non si possono conoscere.
Mentre il processo ricostruisce i contorni del crimine attraverso atti e testimonianze, la vita di chi è rimasto prosegue su due binari opposti. Antonio affronta i primi giorni in isolamento nel carcere minorile di Nisida, mentre Gabriella prende la sua decisione definitiva: lo aspetterà.
Tra i muri di un carcere che è anche un’isola, Antonio scopre di stare per diventare padre.
Intanto, Lucia cerca disperatamente un senso a tutto questo. Il dolore la schiaccia, ma il ritorno al lavoro e l'incontro con Libera le offrono un nuovo scopo. Ed è proprio in un evento organizzato dall’associazione che scopre che Antonio vuole incontrarla.
Un brivido la percorre. La mente la spinge a dire no. Il corpo si ribella, si ammala.
Contributi:
Da 00:29:07 e ritorna a 00:29:43
“Dieci storie proprio così”, spettacolo teatro scritto e diretto da Giulia Minoli - Teatro San Carlo di Napoli, 2011
https://www.youtube.com/watch?v=O64LX_ND0PI -
Mimmo, affascinato dal funerale di Michael Jackson, scherza sulla grandezza delle sue esequie. Qualche settimana dopo, il 6 agosto 2009, il suo funerale diventa realtà: picchetto d’onore, autorità presenti, e una bara coperta di rose rosse. Proprio come lo aveva immaginato.
Mentre Napoli si interroga su una possibile corrispondenza tra il suo omicidio e la rete oscura della camorra nella vigilanza privata, la fuga di Antonio e Gabriella in Spagna assume contorni sempre più drammatici. La paura, l’incertezza e la solitudine li stringono in una morsa insostenibile, finché una scoperta cambia tutto: Gabriella è incinta.
Mentre la stampa italiana dipinge Antonio come "il killer in fuga", il cerchio si stringe. I soldi finiscono, le possibilità svaniscono, la resa è l’unica via possibile. Un traghetto li riporta in Italia, ma sulla banchina di Civitavecchia li attende un'accoglienza da film: decine di poliziotti, pistole puntate, sirene e urla. Antonio viene arrestato sotto gli occhi di Gabriella, che sviene.
Contributi:
00:00:45 - 00:01:04
SkyTg 24 (07/07/2009) -
Lucia aspetta Mimmo con la tavola imbandita, ma quando il citofono suona, la realtà si spacca.
Un viaggio verso l’ospedale si trasforma in una deviazione verso la questura, dove una frase secca e crudele la travolge: “Mimmo è morto”.
Nel frattempo, quattro ragazzi in fuga si rendono conto di ciò che hanno fatto.
Una rapina degenerata, una pioggia di proiettili, una vita spezzata. Antonio, il più giovane del gruppo, sente il peso del suo ruolo e sussurra tra sé: "Che cazzo abbiamo combinato?".
Tra testimonianze, intercettazioni e arresti, emergono i volti e le voci di chi quella notte ha premuto il grilletto e di chi, invece, è rimasto a raccogliere i pezzi.
La polizia è sulle tracce dei fuggitivi. Uno finisce in ospedale, un altro viene arrestato. Antonio e la sua ragazza Gabriella scelgono la fuga, lontano, fino in Spagna. Ma per quanto si possa correre, il passato, per loro è sempre un passo avanti.
Si ringraziano Raffaele Esposito e Mattia Esposito per le voci del commissario e di “Tiritera” -
Napoli, una notte d’estate del 2009. Piazza Mercato trattiene il respiro mentre otto colpi di pistola riscrivono per sempre il destino di Lucia Di Mauro. Suo marito Mimmo, detto il Biondo, una guardia giurata fiera della sua divisa, cade sotto i colpi di un’esecuzione che sembra portare il marchio della camorra.
Lucia racconta il suo viaggio tra passato e presente, unendo il ricordo dell’uomo che ha amato con la realtà di una vita sospesa tra dolore e resistenza. Attraverso la sua voce, quella della figlia Veronica e della sorella Rosy, emergono frammenti di un’esistenza divisa tra il sogno di libertà e il peso di un amore totalizzante.
Un racconto che inizia con un misterioso cambio turno e si chiude con il suono del citofono, alle prime luci dell’alba. -
La storia vera di Lucia Montanino e del suo grande amore, Gaetano detto Mimmo, guardia giurata, che viene ucciso durante un tentativo di rapina a Napoli in una una notte del 2009. Uno dei responsabili è Antonio, 17 anni, condannato a 22 anni di carcere. Ma il suo destino cambia quando incontra Lucia, la moglie dell’uomo che ha assassinato. Attraverso la giustizia riparativa, il dolore si trasforma in un’ insperata possibilità: Antonio chiede perdono, Lucia lo accoglie, e insieme spezzano una catena di violenza. Oggi Antonio lavora in un bene confiscato alla mafia, intitolato proprio alla sua vittima. È padre di 2 figli. Lucia, la chiamano “nonna”. Una storia di umanità, giustizia e perdono.