Avsnitt
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Uno dei romanzi più ambiziosi di John Steinbeck, l'autore simbolo della Grande Depressione, Premio Nobel per la Letteratura negli anni '60. Analizziamolo!
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Analizziamo un classico del modernismo statunitense, pubblicato nel 1932 dal premio Nobel per la Letteratura, William Faulkner. Questa è la penultima tappa del nostro gruppo di lettura Mattoni Americani che ci ha portato in lungo e in largo per gli Stati Uniti durante tutto questo 2024. Puoi recuperare tutti i contenuti precedenti sul canale youtube Ilenia Zodiaco nella playlist dedicata! Fai sempre in tempo a unirti a noi!
Intro min 00:01
La grandezza letteraria di Faulkner: un breve profilo min 02:05
Accenni biografici min 10:28
Analisi della trama min 15:10
L’interpretazione dell’epilogo min 31:04
Le tematiche: race, sex, class, religion min 34:34
Lo stile di Faulkner: tra modernismo e gotico min 48:33
Conclusioni min 53:36 -
Saknas det avsnitt?
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Il Gotico Sudista (o Southern Gothic) è un filone letterario ancora molto vivo e sorprendentemente amato. Si tratta di un sottogenere popolato da storie in cui il tempo non scorre mai e i personaggi sono incapaci di accogliere il cambiamento, intrappolati in un passato (e in un luogo) da cui non possono scappare: il profondo Sud degli Stati Uniti, un insieme di regioni rurali, spesso molto religiose, che per motivi storici e culturali sono state lasciate indietro dal progresso industriale.
Ma cosa definisce il Southern Gothic e quali sono gli elementi principali di cui si compone? Ne parliamo nell'episodio di oggi.
Approfondisci il Gotico Sudista: https://ileniazodiaco.insidebooks.it/p/southern-gothic-origini-letteratura-americana-genere-gotico-sudista
Intro - min 00.01
Origini e influenze dal gotico - min 02:51
Contesto storico, la Guerra Civile americana - min 06:38
Le caratteristiche del Gotico Sudista - min 14:13
Flannery O’Connor - min 22:24
William Faulkner - min 29:00
Truman Capote - min 34:18
Cormac McCarthy - min 36:19
Toni Morrison - min 39:31
Extra - min 42:08 -
L’ultimo dei romantici, il divo dimenticato, il cantore dell’età del jazz, l’altra metà di Zelda Sayre con cui formava una coppia maledetta, lo scrittore geniale con un debole per l’autodistruzione, lo sceneggiatore di Hollywood dal talento sprecato, l’alcolizzato, il più brillante tra i dissipatori, l’autore del perfetto grande romanzo americano. Francis Scott Fitzgerald nella sua breve vita – muore a 44 anni di crepacuore – fu tutto questo, e molto altro. Per decifrare il mito di Fitzgerald, tentiamo di fare un’analisi del suo romanzo d’esordio, il libro-manifesto dei ruggenti anni Venti!
min 00:01 Intro
min 01:55 Il romanzo-manifesto dell’età del jazz: contesto culturale e politico
min 06:52 La composizione e la struttura del testo: un nuovo romanzo di formazione
min 16:22 La nascita dell’identità moderna: chi è Amory? Tra autobiografia e fiction
min 23:31 La formazione di un idealista cinico:il rapporto con la madre e il suo mentore
min 25:52 Le tappe fondamentali dell'educazione di Amory
min 30:28 La distinzione tra personalità e personaggio
min 33:13 Il finale che rifiuta di chiudersi
min 42:26 L’invenzione della giovinezza
min 52:18 La concezione moderna di amore e sesso: tra trasgressione e convenzionalità
min 01:03:58 Il tema della perdita nella narrazione di Fitzgerald tra desiderio e malinconia min 01:07:49 La scelta di uno stile lirico e irriverente
min 01:11:55 Successo e fallimento nella vita e nella narrativa di Fitzgerald -
Uno dei capolavori più controversi della letteratura, capace di portarci da un quadro alla vita, da un ritratto al personaggio, dallo stereotipo alla realtà. Chi è Isabel Archer?
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Immergiamoci nel mondo di Edith Wharton, una delle scrittrici più note della letteratura americana, cresciuta durante la Gilded Age, il periodo brevissimo tra fine 800 e inizio 900 che ha fatto da spartiacque a due epoche. Il suo capolavoro, L’età dell’innocenza (1921) - che la consacra anche come prima donna a vincere il Premio Pulitzer - è ricco di riflessioni ancora attuali sulla moda, sul bieco conformismo e sulla resistenza al cambiamento. Come ha fatto lo sguardo da antropologa di Wharton ad arrivare tanto lontano? Lo scopriamo analizzando il romanzo più mordace dell’upper class newyorkese
Intro - 00:01 min
1.0 Keeping up with Edith Wharton – La vita di una donna dai tanti primati - 01:17 min
2.0 La Vecchia New York - Il contesto storico e sociale di Wharton - 06:47 min
3.0 Una pioniera o una snob? - L’eredità dell’autrice - 11:36 min
4.0 Storia e Romanzo, Individuo e Società: una nuova formula narrativa per un mondo che cambia - 16:03 min
4.1 Un classico che rifiuta giudizi semplicistici - 23:45 min
5.0 Tribalismo sociale e silenzi disciplinanti: la New York di Newland Archer - 25:40 min
6.0 Espellere la diversità: Ellen Olenska e il modello di donna moderna - 32:54 min
6.1 Amore o fantasia? Il rapporto tra Ellen e Newland - 35:34 min
6.2 La libertà individuale: tra dovere e desiderio - 43:43 min
7.0 Due modelli di donna contrapposti: la trappola della morale femminile - 46:57 min
7.1 Narrazione inaffidabile e contronarrazione ironica: la purezza fittizia di May - 51:41 min 7.2 L’arbitrarietà morale de L’età dell’innocenza - 58:03 min 8.0
L’Epilogo - 01:03:12 min -
Moby Dick, un libro mastodontico sia per mole sia per ambizione. Ancora oggi, dopo secoli dalla sua pubblicazione, è riconosciuto come un’impresa letteraria impareggiabile, così come è un’impresa è leggerlo. Quali sono i motivi di questa reputazione? Li analizziamo nella puntata di oggi, a partire dall’autore, Herman Melville, considerato uno dei padri della narrativa americana.
Intro 00:01 min
Un newyorkese in mare – Vita di Herman Melville 00:27 min
Nemo profeta in patria – I motivi dell’insuccesso 07:56 min
Dall’ideazione di Moby Dick alla scelta dell’industria baleniera come tema 11:01 min
Il dualismo strutturale di Moby Dick, tra allegoria e simbolismo 16:23 min
L’incontro con l’alterità e il relativismo dei punti di vista 19:24 min
L’enigma della Balena Bianca 27:29 min
La cosmologia di Melville tra Mito e Realtà 32:05 min
Il capitano Achab 38:24 min
Il finale tragico e il disordine 43:46 min -
Negli anni 2000, sulla scia di Harry Potter, nascevano saghe fortunatissime come Percy Jackson e Artemis Fowl. La trilogia di Bartimeus è ormai un cult degli urban fantasy middle grade (un target 11-12 anni) di quel periodo aureo per il genere. Eppure in Italia non è stato mai pienamente valorizzato dal punto di vista editoriale. Sarà il caso di recuperare? Ne parliamo nell'episodio di oggi.
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È arduo parlare di Virginia Woolf come è arduo parlare di qualsiasi autrice con una biografia e un profilo storico così ingombranti. Se la sua vita è stata in qualche modo un manifesto poetico e filosofico, l’eredità più preziosa per noi lettori è la sua opera, che rappresenta, al pari del lavoro di James Joyce, il vertice del Modernismo. De La signora Dalloway (1925), testo indubbiamente innovativo, oggi ci commuove più il lirismo e, ancora di più, l’affetto e l’attaccamento che la sua protagonista prova per la vita. Sebbene formalmente esigente, la prosa ci appare anche limpida, luminosa. I momenti elegiaci sono sì, a tratti enigmatici, ma non cervellotici, freddi o incomprensibili. Virginia Woolf è una scrittrice complessa ma non oscura, mai.
Proviamo allora a tracciare un profilo di quest’autrice a partire dal suo capolavoro, evitando l’aneddotica biografica, i tecnicismi letterari e tuffandoci difilato nel cuore del testo.
00:00 - 05:18 - Chi è Virginia Woolf?
05:24 - La signora Dalloway
08:39 - L'idea del romanzo tra vita e morte, sanity e insanity, confronto tra Clarissa e Septimus
14:23 - La diversità del romanzo
16:41 - La fluidità e la fugacità del testo
18:43 - Lo stile modernista
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Thomas Hardy, l’ultimo grande romanziere dell’età vittoriana è il protagonista di questo approfondimento sui Mattoni Inglesi, il nostro percorso di lettura nell’800 inglese. Un autore di collegamento tra il periodo vittoriano e quello novecentesco, di cui vengono anticipati i temi, così pessimisti, e in cui emerge una coscienza diversa, più tormentata e inquieta. Oggi ci concentriamo sul suo quarto romanzo, Via dalla Pazza folla, pubblicato nel 1874 su The Cornhill Magazine, una rivista curata da Leslie Stephens, il padre di Virginia Woolf. Le prime recensioni paragonarono la scrittura di Hardy a quella di George Eliot e lo riconobbero come una nuova voce importante nella narrativa inglese. Approfondiamo le sue caratteristiche e la sua filosofia.
L’ultimo romanzo vittoriano? - 00:01
Storie di matrimoni - 01:37
La Natura e la Pazza Folla – 09:07
La concezione dell’amore e l’analisi dei tre corteggiatori - 12:51
Il fatalismo di Hardy – 26:19
La questione del genere, un’eroina protofemminista? - 29:17
Conclusioni – 33:48 -
Non è raro che Middlemarch venga presentato come il miglior romanzo dell’800 inglese ma anche come il più difficile e intellettualistico. Una reputazione, a dir poco, ingiusta. Non è affatto una lettura complicata – è una commedia di costume! - ma è certamente una lettura esigente, che richiede pazienza e tempo. Tanta pazienza e tanto tempo che verranno ampiamente ripagati dalla profondità e dalla ricchezza straordinaria di questo esperimento letterario che ha l’ambizione di racchiudere l’oceano della complessità umana in una goccia. Raccontare le più sottili finezze della psiche degli individui attraverso le vicende monotone e triviali di un piccolo paesotto della provincia inglese, per giunta immaginario: Middlemarch.
Introduzione: il più forte o il più debole dei romanzi inglesi? min. 00:00
Contesto storico e politico: l’esplosione della Modernità tra Storia e Mito min. 11:14
Filosofia del romanzo policentrico: la soggettività è relazionale min. 19:47
La rete dei personaggi: analogie e contrappunti min. 25:50Casaubon e Lydgate, Will e Dorothea: un chiasmo min. 28:53Stupidità e intelligenza morale min. 42:41
Il problema della moralità tra determinismo e libero arbitrio min. 45:42Analisi delle famiglie Garth e Vincy min. 46:37Analisi delle tre protagoniste: Mary, Rosamond e Dorothea min. 52:57Un confronto con Jane Eyre di Charlotte Bronte: le due Rosamond min. 59:35
L’immaginario simbolico del romanzo min. 1:21:59
Interpretazione del finale min. 1:15:48 -
Analizziamo un altro grande classico della letteratura inglese dell’800. Sono tanti gli aspetti da approfondire: l’innovativa scelta di una protagonista modesta e desiderabile, l’inconsueta (e protomoderna) relazione tra Jane e Mr Rochester, la figura controversa di Bertha Mason come “mad woman in the attic”, l’ombra dell’imperialismo britannico e le repressioni della morale vittoriana. Uno dei romanzi di formazione più letti di sempre, ricco di sfumature e riflessioni che accompagnano ancora oggi la vita di tantissime donne.
00:00 Il caso “sorelle Brontë”, tra invenzione letteraria e storia
09:07 La vita della famiglia Brontë, la brughiera dello Yorkshire
15:24 Jane Eyre tra innovazione e tradizione
18:28 Le cinque parti del romanzo
24:32 La morale di Jane Eyre e il suo finale controverso
28:11 Aspetti problematici del libro
31:51 Mad woman in the attic, tra imperialismo e razzismo
39:54 Conclusioni
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Conosciamo l'autore britannico più noto e letto, dopo Shakespeare, attraverso uno dei suoi romanzi più maturi: "Grandi Speranze", la seconda tappa dei #MattonInglesi. Il cantore dell'epoca vittoriana, un ingegno multiforme e una filosofia politica contraddittoria, un grande umorista, con oceani di sentimentalismo. Charles Dickens è ancora una figura gigantesca della Letteratura, un classico che resta estremamente accessibile.
00:00 - Intro
02:12 - Profilo dell’autore
03:15 - Il cantore dell’epoca vittoriana
05:28 - Il realismo del romanzo sociale di denuncia
07:47 - La vita di Charles Dickens
08:54 - Il narratore dell’infanzia
11:26 - Lo stile e la poetica
18:14 - Analisi dell’opera
20:14 - Un romanzo di formazione
22:01 - Casa Satis
26:24 - Lo snobismo e l’ingratitudine di Pip
27:29 - Le grandi speranze e la visione della giustizia “kafkiana”
29:41 - L’apprendistato da gentiluomo a Londra
32:52 - La lezione morale
34:21 - Un epilogo “quieto”
36:14 - L’interpretazione critica del libro
41:05 - La molteplicità dei significati
42:43 - Un romanzo di duplicità
43:08 - Conclusioni e saluti -
Perché Orgoglio e Pregiudizio è uno splendido esempio di romanzo di formazione relazionale, non un semplice romance, non una semplice storia d’amore e un capolavoro di stile da parte di una delle penne più raffinate del suo tempo, Jane Austen.
Introduzione: chi era Jane Austen? 00:00:08
Il contesto storico e letterario 00:01:07
La gentry e il resto della società regency 00:03:03
Novel of manners, romanzo di costume anomalo 00:05:11
Estetica e stile: il romanzo di formazione femminile 00:07:34
Le tre grandi M: Money, Manners, Manor 00:10:20
Ricezione critica dell’autrice 00:14:03
Libertà e pragmatismo delle eroine 00:15:55
Orgoglio e Pregiudizio 00:17:54
L’incipit 00:19:05
Il ballo e il corteggiamento 00:20:54
L’apprendistato di Elizabeth Bennet 00:23:39
La famiglia Bennet 00:24:56
Sorellanza e amicizia femminile 00:26:30
Diversità e crescita tra balli e raffreddori 00:28:00
L’educazione sentimentale delle ragazze 00:34:23
Classe e reputazione 00:40:00
Darcy e il suo orgoglio 00:41:44
Elizabeth e la vanità 00:43:16
Volontà individuale e vincoli sociali: un’altra lezione 00:47:00
La concezione dell’amore 00:48:31
Più interpretazioni del finale 00:50:59
Ironia e stile: una tecnica all’avanguardia 00:59:05
Conclusioni e saluti 01:06:20 -
Abitava uno di quei sogni dorati in cui i giovani, a cavallo dei se, superano ogni ostacolo. Dopo essersi appena immaginato mentre dominava la Società, il poeta soffriva di dover ricadere così presto nella realtà.
Non è difficile capire il tema portante di Illusioni Perdute, secondo Proust il miglior romanzo scritto da Honoré de Balzac. Il tema è quello di tutta la letteratura moderna: lo smascheramento fondamentale dell’esistenza, la caduta del velo, l'inganno fatale dell'uomo: la sua immaginazione. I nostri desideri, l’idea altissima che abbiamo di noi e del mondo, è falsa. La Realtà non è all’altezza dell’ideale. Ma è il come a rendere tutto molto più interessante. -
Shirley Jackson, l’autrice che svela il lato mostruoso dell’ordinario.
Un’analisi critica del romanzo Abbiamo sempre vissuto nel castello, tra gotico femminile e horror domestico. -
Analizziamo uno dei più grandi classici della letteratura francese e mondiale: I Miserabili di Victor Hugo.
Divisione della puntata:
•Citazione d’apertura e introduzione - min 00:16
•Contesto letterario e storico: Romanticismo e Restaurazione – min 01:59
•La vita di Hugo: il poeta vate, l’intellettuale engagé – min 29:32
•Stile e poetica: l’estetica della totalità, il fantastico, il paratesto – min 35:09
•I Miserabili: l’epopea di Parigi – min 38:24
•La struttura del romanzo, l’intreccio e i personaggi – min 45:06
-Prima parte: Myriel, Jean Valjean, Fantine, Thenardier, Javert – min 45:20
-Seconda parte: Cosette, Eponine, Gavroche – min 01:03:37
-Terza parte: Marius, Enjolras e l’ABC, – min 01:08:18
-Quarta parte: La rivoluzione – min 01:15:37
•Quinta parte: Conclusioni – min 01:16:17
•Il senso storico dell’opera – min 01:18:23 -
A seguito delle mie più recenti riletture - I Buddenbrook di Thomas Mann e Ferito a morte di Raffaele Lacapria - ho fatto queste riflessioni sul valore della rilettura, nell'epoca dell'accelerazione, incrociandole con la nuova abitudine dello slow reading, del mindful eating e delle reading challenge. Gli interrogativi che vi pongo sono: A cosa serve rileggere i libri che abbiamo amato quando ne abbiamo ancora così tanti da conoscere ancora? Come usare la rilettura come strumento per costruire percorsi e geografie, mappe di conoscenza da percorrere e ripercorrere all'infinito?
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Stendhal fu uno dei maggiori rappresentanti del romanzo francese del XIX secolo, nonché uno dei primi esponenti del realismo grazie alla sua "estetica dello specchio", capace di rispecchiare attraverso i suoi romanzi i vari livelli della società reazionaria post-napoleonica, prima della Rivoluzione del 1830. Nessuno come lui seppe rappresentare l'età della Restaurazione, epoca in cui i grandi ideali si erano spenti e a regnare su tutto c'era una profonda noia e un grigiore opprimente.
Su questo sfondo si stagliano caratteri tumultuosi come quello di Julien Sorel, giovane ambizioso, alle prese con la Storia. I temi sono romantici ma l’acuta analisi dell’amore, la raffinata e complessa disamina sull'egotismo - termine da lui coniato - fanno di Stendhal un narratore molto vicino alla nostra sensibilità contemporanea.
Tutto ci appare attuale: l’esagerata e narcisistica considerazione di sé stessi, l’ideale di vita intensa, che sfugge al conformismo e alle etichette sociali, tesa alla ricerca del piacere e della felicità. Stendhal ritrae temperamenti energici, appassionati e coraggiosi, in contrapposizione a una società piatta e monotona. -
Cosa ci dice ancora Madame Bovary? Pur essendo stato scritto nel 1856, è un titolo esemplare per interpretare sentimenti che oggi sono soverchianti sui social media come la noia e la frustrazione, la nevrastenia nel cambio repentino delle mode, tipici della contemporaneità globalizzata e interconnessa. D’altra parte Emma è una delle più profonde interpreti dell’insoddisfazione esistenziale.
In questa puntata del podcast analizzeremo tutti i temi delle grandi opere di Flaubert (il conformismo, l’ansia di verità, l’orrore per la stupidità e il desiderio insoddisfatto) così come lo stile dell’autore, innovativo e d’avanguardia, che ha segnato per sempre lo sviluppo del romanzo moderno.
Un volo pindarico nel mondo flaubertiano, la sua ossessione per la betise, la sua furia demistificatrice contro la società e le credenze borghesi ma anche la religione della scrittura, la concezione platonica della realtà e la cura intransigente della Parola e la lingua.
Panoramica generale, temi, stile e attualità dell’opera 00:51 min
Analisi dettagliata della trama 23:40 min
L’800, il contesto storico e letterario: Realismo e Naturalismo 01:24:30 min
Il bovarismo e il colore blu 01:44:20 min
La Betise 01:48:09 min
La concezione flaubertiana dello stile e del personaggio 01:51:36 min
Conclusioni 01:56:34 min - Visa fler