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  • Benvenuti a "Il Restauro Architettonico", il podcast che esplora le storie e i dettagli dietro straordinari progetti di restauro. In questo episodio, vi portiamo al Teatro Andromeda, un'opera d'arte situata nei Monti Sicani, a Santo Stefano Quisquina, Sicilia.

    Immaginate un teatro all'aperto costruito con pietre siciliane che riflette la costellazione di Andromeda. Questo è il Teatro Andromeda, creato da Lorenzo Reina, un pastore divenuto scultore. Situato su una collina panoramica, il teatro offre una vista mozzafiato e una connessione unica tra arte, natura e cosmo.

    Lorenzo Reina, senza alcuna formazione tecnica, ha iniziato a scolpire da giovane, ispirato dalla natura. Negli anni '80, ha concepito e iniziato a costruire il Teatro Andromeda, lavorando per trent'anni. Il teatro, con i suoi 108 sedili di pietra, rappresenta la costellazione di Andromeda e attira artisti e visitatori da tutto il mondo.

    Il Teatro Andromeda non è solo un luogo fisico, ma un simbolo di connessione tra terra e cielo. Lorenzo Reina ha dedicato la sua vita a questa opera, creando un ponte tra la terra e le stelle. Visitarlo significa vivere un'esperienza unica e poetica.

    "Sei il benvenuto e chiamami per nome, che qui, chiamiamo per nome anche Dio. [...] Entra nell'arca, siedi su una stella e guarda la terra, questo non è un teatro... ma un'astronave in volo verso la Galassia di Andromeda."

    Grazie per aver ascoltato "Il Restauro Architettonico". Siamo certi che la storia del Teatro Andromeda vi abbia ispirato. Seguiteci su Instagram, Facebook e YouTube, ascoltateci su Spotify e visitate il nostro blog su www.ilrestauroarchitettonico.com. Alla prossima puntata!

  • Benvenuti a un nuovo episodio del podcast "Il Restauro Architettonico". Oggi esploreremo i principi e le teorie di Cesare Brandi, uno dei maggiori esperti italiani nel campo del restauro.

    **Biografia e carriera**

    Cesare Brandi, nato a Siena, si laureò in Lettere all'Università di Firenze nel 1928. Lavorò per la Soprintendenza ai Monumenti e Gallerie di Siena, Bologna e nelle isole italiane dell'Egeo. Nel 1938 fu chiamato a dirigere il Regio Istituto Centrale del Restauro a Roma, ruolo che mantenne fino al 1959. Fondò la rivista "L'Immagine" e pubblicò "Teoria del restauro" nel 1963.

    **Principi del restauro**

    Brandi definisce il restauro come "il momento metodologico del riconoscimento dell’opera d’arte", con l'obiettivo di preservarne l'unità estetica e storica. La conservazione è un imperativo morale che deve evitare falsificazioni.

    **Estetica vs struttura**

    In caso di conflitto tra estetica e struttura, l'estetica ha la priorità. Per esempio, nella ricostruzione di un edificio, è fondamentale mantenere l'aspetto estetico anche se si modificano le murature interne per la sicurezza.

    **Materia e immagine**

    Brandi distingue tra materia come supporto fisico e materia come manifestazione dell'immagine, evitando così falsificazioni storiche ed estetiche.

    **Conclusione**

    La teoria di Brandi ha influenzato profondamente la pratica del restauro, sottolineando l'importanza della critica e del riconoscimento estetico per conservare e valorizzare le opere d'arte per il futuro.

    Grazie per aver seguito questo episodio. Per ulteriori approfondimenti, visitate il nostro blog www.ilrestauroarchitettonico.com e seguiteci su Spotify e YouTube. A presto!

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  • Carlo Blasi, architetto fiorentino nato nel 1948, è un rinomato esperto in restauro architettonico. Ha iniziato la sua carriera accademica all'Università di Firenze, diventando poi professore associato a Bari e professore ordinario a Parma. La sua specializzazione riguarda la stabilità degli edifici storici, un settore cruciale per la tutela del patrimonio culturale. Ha collaborato con istituzioni come l'Unesco e la Banca Mondiale e ha partecipato al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

    Tra i suoi progetti più significativi figurano il restauro della Cupola di Santa Maria del Fiore, del ponte di Mostar, di Santa Sofia a Istanbul, del Pantheon e di Notre Dame a Parigi. Ha anche contribuito alla ricostruzione di edifici monumentali danneggiati da terremoti in Italia. Blasi ha scritto numerose pubblicazioni scientifiche, auspicando una maggiore integrazione tra architetti e ingegneri nel campo del restauro.

    Il suo ultimo libro, "La volta del Battistero e la cupola di Santa Maria del Fiore: due opere a confronto", analizza le similitudini e differenze tra le due cupole fiorentine. Entrambe ottagonali, la cupola del Battistero e quella del Duomo mostrano innovazioni tecniche di Brunelleschi che rispettano, ma anche superano, le tradizioni costruttive romanico-gotiche.

    Le cupole hanno una struttura complessa con un rigoroso controllo geometrico. Brunelleschi, ispirato dal Pantheon, utilizzò tecniche innovative come le eliche di mattoni disposte a "spina di pesce" per mantenere la stabilità. Tuttavia, entrambe le cupole hanno mostrato crepe nel tempo, indicando le sfide continue nella loro conservazione. Gli studi moderni, compresi i monitoraggi elettronici, hanno evidenziato un incremento costante delle lesioni strutturali, confermando la necessità di interventi continui per preservare queste opere d'arte architettoniche.

  • In questo episodio del podcast "Il Restauro Architettonico" indaghiamo il restauro della Chiesa dell'Incoronata a Napoli, costruita nel 1352 per commemorare l'incoronazione di Giovanna I di Napoli e Luigi di Taranto. Passata ai certosini nel 1378, cadde in rovina nel XVI secolo, ma fu restaurata in stile barocco nel XVIII secolo. Durante i restauri del 1925-1929, si scoprì che la struttura interna originale era stata rispettata da un architetto sconosciuto del Settecento. L'obiettivo del restauro di Gino Chierici era di riportare alla luce la progettazione trecentesca originale. Durante i lavori, si affrontarono problemi tecnici come il rinforzo delle colonne e la sostituzione di parti danneggiate. Il risultato è stato la restituzione della bellezza e dell'eleganza dell'edificio, mantenendo la sua autenticità e integrità storica. Adesso la Chiesa dell'Incoronata è pronta a rivivere come luogo di culto e testimonianza della storia di Napoli.

  • Benvenuti nel podcast "Il Restauro Architettonico". L'episodio odierno tratta la Chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia a Napoli, costruita nel XIV secolo. La chiesa ha ospitato le monache clarisse e fa parte del Museo Diocesano di Napoli dal 2007. Danneggiata nel 1293 e ricostruita grazie alle donazioni di Mariad'Ungheria, la chiesa ha subito vari interventi nel corso dei secoli. Nel 1928, Gino Chierici ha avviato un significativo restauro, completato nel 1934, che ha incluso il ripristino dell'abside trecentesca e la valorizzazione degli affreschi. La chiesa ha subito trasformazioni nel corso dei secoli, diventando caserma, scuola, e sede di varie istituzioni. Il restauro ha restituito alla chiesa la sua bellezza originaria, evidenziando dettagli architettonici eaffreschi trecenteschi. Oggi, la Chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia rappresenta un tesoro storico e architettonico di Napoli, testimonianza del valore del nostro patrimonio culturale e della sua importanza.

  • L'episodio del podcast "Il Restauro Architettonico" su San Galgano inizia con una dettagliata descrizione dello stato di rovina dell'abbazia, sottolineando il crollo di un arco ogivale e l'azione di agenti distruttivi come edera, acqua e vento. Viene menzionato un testo del 1924 di Gino Chierici che documenta le condizioni precarie dell'abbazia.

    La storia dell'abbazia, costruita nel XIII secolo e successivamente in declino a causa di interventi dei commendatari, è delineata. Il podcast esplora il dibattito nel campo del restauro, con attenzione al bilanciamento tra il ripristino e la conservazione autentica.

    Successivamente, si focalizza sul progetto di restauro di San Galgano, evidenziando l'approccio conservativo e le fasi del processo, tra cui il puntellamento dei contrafforti e la demolizione e ricostruzione di parti instabili.

    L'episodio conclude sottolineando l'importanza di questo restauro a rudere, trasformando l'abbazia in uno stato di nuova vitalità senza compromettere le sue caratteristiche uniche. Si evidenzia il rispetto per l'eredità storica, il dialogo empatico tra restauratore e monumento e l'equilibrio tra conservazione e intervento necessario. San Galgano diventa così un modello ispiratore di preservazione del patrimonio culturale con rispetto e intelligenza.

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  • In the latest episode of the podcast on architectural restoration, Vincenzo Biancamano shares his passion for this discipline. Thepodcast was born out of a desire to spread knowledge in a free way, addressing various topics related to architectural restoration. It will explore the historical evolution of restoration, post-war practices, the founders of the field, and currents of thought. The goal is to engage a broad audience outside of academic circles, as restoration is an action that affects everyone, influencingpast, present and future. Biancamano cites Article 10 of the 1931 Athens Charter, emphasizing that the best guarantee of preservation of monuments and works of art comes from people's affection and respect. The podcast also aims to raise awareness of the importance of monument preservation, as each of ushas the ability to protect and pass on the works of art that have come to us, through proper affection.

    For more information, visit www.ilrestauroarchitettonico.com.

  • L'episodio del podcast "Il Restauro Architettonico" su Gino Chierici fornisce un'approfondita esplorazione della sua vita e carriera. Dalle sue origini a Pisa fino alla direzione della Sovrintendenza a Milano, il podcast segue il percorso di Chierici attraverso fasi chiave, evidenziando i suoi contributi al restauro e alla tutela del patrimonio. Si sottolinea l'approccio di Chierici basato sull'onestà intellettuale, l'adattabilità e il dialogo con le opere d'arte. L'episodio riflette sul contesto storico e conclude sottolineando l'eredità di Chierici nel campo del restauro architettonico.

  • In questo episodio del podcast "Il Restauro Architettonico", ha esplorato le opportunità post-laurea nel campo del restauro architettonico. Ha evidenziato tre principali opzioni: il dottorato di ricerca, una scuola di specializzazione, e un master di secondo livello.

    Il dottorato di ricerca è un percorso intensivo che permette di approfondire un tema specifico nel restauro architettonico, offrendo una formazione avanzata per diventare ricercatori altamente qualificati. Sono descritte le fasi del dottorato, dall'ammissione alla presentazione della tesi di dottorato, e condivise alcune università in tutto il mondo che offrono programmi focalizzati sul restauro architettonico.

    Inoltre, sono esaminati le possibilità in Italia, dove i dottorati di ricerca spesso sono finanziati tramite borse di studio. Sono forniti esempi di università italiane con programmi di dottorato in restauro architettonico.

    Per coloro interessati a una formazione più pratica, sono presentate le Scuole di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio in Italia. Queste scuole offrono un percorso specifico per chi desidera acquisire competenze pratiche nel campo del restauro, con la prospettiva di ottenere il diploma di Specialista in Beni Architettonici e del Paesaggio.

    L'episodio fornisce un dettagliato panorama delle opzioni disponibili per chi desidera approfondire la propria formazione nel campo del restauro architettonico dopo la laurea, offrendo informazioni utili su ciascuna opzione e suggerimenti su come procedere.

    + info : www.ilrestauroarchitettonico.com

  • Benvenuti a questa nuova puntata del podcast sul restauro architettonico, intitolata “Su Luogo dell’Assenza: Il Duomo di Venzone”. Oggi parleremo del dibattito che circonda la distruzione e la ricostruzione di monumenti storici. Questa questione ha sempre generato un confronto tra la preservazione dell’aspetto originale e l’adozione di nuove direzioni.

    Un esempio emblematico è quello di Venzone, colpita da un terremoto nel 1976. Dopo la tragedia, si è avviata una discussione sulla ricostruzione. Un comitato internazionale ha avviato una riflessione ponderata sulle modalità di recupero e conservazione, creando un “Progetto culturale” che ha funto da guida per la ricostruzione, durata otto anni.

    Questo progetto ha sottolineato l’importanza di preservare le tracce storiche e identitarie presenti nei resti del Duomo di Venzone, evitando una mera riproduzione formale dell’edificio originale ma piuttosto cercando di valorizzare le diverse forme di esistenza e permanenza presenti sul sito.

    La ricostruzione e il restauro dei monumenti storici rimangono un tema complesso, coinvolgendo aspetti di identità culturale, simbolismo e etica. Ogni evento traumatico che colpisce un monumento pone in discussione le scelte che la società fa riguardo alla sua conservazione o alla sua ricostruzione, richiedendo un equilibrio tra preservazione dell’identità storica e rispetto per la contemporaneità e l’etica del restauro. Grazie per aver ascoltato e ci vediamo nella prossima puntata!

  • In questo episodio del podcast Il Restauro Architettonico intitolato Dall'abbandono alla bellezza : il potere dell'anastilosi

    L'anastilosi è una tecnica di restauro architettonico che riporta gli edifici alle loro condizioni originali, pezzo per pezzo. Questo metodo è ampiamente usato per ricostruire parti complesse degli edifici, come colonne e elementi architettonici.

    La Carta del Restauro di Atene del 1931 lo riconosce come l'approccio scientificamente accettabile, confermato successivamente dalla Carta di Venezia del 1964.

    L'integrazione delle nuove parti deve essere chiaramente distinguibile per preservare la leggibilità dell'intervento. Alcuni esempi di successo includono la Biblioteca di Efeso, il Tempio di Selinunte, e il Ponte di Mostar, noto come lo Stari Most, ricostruito dopo le guerre degli anni '90.

    Questa tecnica spesso utilizza pietre locali collegate con perni metallici al piombo, seguendo una tecnica medievale.

    L'anastilosi è stata utilizzata anche per il restauro di antiche città come Atene, con progetti guidati da esperti italiani come Bartoccini e Giacomo Gendi.

    Questo approccio conserva l'autenticità del materiale esistente, reinserendolo nella sua posizione originale. La riuscita di queste operazioni dipende dall'abilità nell'integrazione delle nuove parti.

    Nel prossimo episodio, esploreremo la ricostruzione del Duomo di Venzone, danneggiato da un terremoto nel 1979, come esempio emblematico di anastilosi.

    Contatti:

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  • La Carta di Atene del 1931 è il risultato della conferenza tenutasi ad Atene dal 21 al 31 ottobre 1931. Il suo scopo principale era preservare i beni culturali, stabilendo i principi e i valori per il restauro. In breve, questi principi includono la conservazione delle opere senza alterarle in modo significativo, la promozione dell'anastilosi, l'adozione di materiali e tecnologie innovative in modo discreto per non influenzare l'aspetto dell'opera d'arte, la promozione della cooperazione tra conservatori e ricerca scientifica, il rispetto per opere storiche e artistiche senza escludere lo stile di alcuna epoca, il riconoscimento dell'importanza della città e dell'ambiente urbano, lo sviluppo della conoscenza del patrimonio attraverso un inventario dei monumenti storici e l'introduzione del concetto di internazionalità del patrimonio culturale

    Contatti:

    www.ilrestauroarchitettonico.com

    Bibliografia:

    Le carte del restauro. I criteri per gli interventi di recupero dei beni architettonici

  • In questo episodio trattiamo dell'interesse per i monumenti come documenti artistici storici, enfatizzando l'approccio della teoria intermedia nel campo del restauro in Italia durante la prima metà del ventesimo secolo. Questa teoria, influenzata da Boito e sviluppata da Giovannoni, si concentra sul restauro filologico e scientifico. Giovannoni, architetto e storico, si oppone al restauro stilistico e sostiene un approccio che consideri la struttura culturale e il contesto. Critica il restauro stilistico come anti-scientifico e promuove il recupero delle condizioni originali del monumento. La teoria di Giovannoni si basa su concetti come il restauro di consolidamento, ricomposizione, liberazione, completamento e innovazione. La sua proposta mira a un restauro graduale, rispettando l'autenticità, considerando le fasi storiche e ambientali e distinguendo le aggiunte. La necessità di restauri massicci dopo la Seconda Guerra Mondiale porta a una revisione dell'approccio. L'obiettivo è la conservazione delle parti autentiche, anche se danneggiate, e il rispetto dell'aspetto caratteristico. Si discute anche dei danni bellici e della necessità di un approccio critico al restauro. Il lavoro del restauratore è descritto come osservazione, studio accurato e dedizione al monumento.

    Info:

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  • L'episodio del podcast "Il Restauro Architettonico" intitolato "Alois Riegl: Il Culto Moderno dei Monumenti" esplora la vita e le teorie di Alois Riegl, un eminente storico dell'arte appartenente alla scuola di Vienna. Nato il 14 gennaio 1850 e scomparso il 17 giugno 1905, Riegl ha lasciato un'impronta duratura nel campo del restauro architettonico con il suo contributo teorico significativo.

    Il suo saggio più importante, "Il culto moderno deimonumenti" pubblicato nel 1903, viene approfondito nel corsodell'episodio. In questo lavoro, Riegl introduce una nuova definizione di"monumento", considerandolo una testimonianza storica che ha lo scopodi conservare atti o destini umani nella memoria delle generazioni future. Egli supera la tradizionale distinzione tra diverse forme d'arte, come architettura, pittura, scultura e arti minori, cercando di comprendere le finalità e le azioni di tutela necessarie.

    Riegl distingue tra monumenti intenzionali, creatiappositamente come monumenti, e monumenti non intenzionali, che acquisiscono tale status a causa di eventi storici o per la loro qualità artistica. Secondo Riegl, il monumento storico è anche un monumento artistico.

    Il concetto di "valori" secondo Riegl viene esplorato nel podcast. I valori memoria riguardano l'idea che i monumenti siano opere create dall'uomo per conservare e mantenere vivi atti e destini umaninella coscienza delle generazioni future. Questi valori memoria si suddividono ulteriormente in valore dell'antico, valore storico e valore intenzionale memoriale.

    Il valore dell'antico è un valore sentimentale legato allasensibilità delle masse e rappresenta una nuova formazione sociale, carica di implicazioni etiche e politiche. Il valore storico di un monumento testimonia una specifica evoluzione nell'attività umana ed è importante preservare il suo stato iniziale come opera umana, evitando alterazioni e degradazioni parziali che disturbano il suo valore storico.

    I valori contemporanei comprendono il valore d'uso, cheimplica che gli edifici antichi ancora in uso debbano essere conservati in modo da poter essere abitati senza mettere a rischio la vita e la salute delle persone. Eventuali danni causati dalle forze naturali devono essere riparati immediatamente.

    Riegl afferma che ogni monumento d'arte, senza eccezioni,può essere considerato sia un monumento storico che artistico, poichérappresenta una fase specifica nello sviluppo dell'arte figurativa. Pertanto, si parla di monumento storico-artistico in maniera indifferenziata.

    Il podcast esplora anche il ruolo del restauratore secondoRiegl, sottolineando l'importanza di agire consapevolmente considerando l'esistenza dei diversi valori e operando attraverso il confronto dialettico di tali valori.

    In conclusione, l'episodio del podcast offre una panoramicacompleta sulle teorie di Alois Riegl riguardo al restauro architettonico e al concetto di monumento. Attraverso la sua visione olistica e le sue riflessioni sul valore storico e artistico dei monumenti, Riegl ha contribuito in modo significativo alla teoria della conservazione e alla comprensione del ruolo dei monumenti nell'eredità culturale umana.

  • Nell'episodio di oggi del podcast "Il Restauro Architettonico", esploreremo la vita e il lavoro di Camillo Boito, uno dei più grandi maestri del restauro architettonico nella storia dell'Italia. Attraverso aneddoti e analisi approfondite, scopriremo le sue innovazioni e il suo impatto duraturo sul campo del restauro.

    Inizieremo l'episodio presentando Camillo Boito, raccontando la sua formazione e le influenze che hanno plasmato la sua carriera. Esploreremo il suo legame con l'architettura storica italiana e come abbia contribuito a preservare e ripristinare alcuni dei più importanti edifici storici del paese.

    Successivamente, analizzeremo i principi e le metodologie che Boito ha introdotto nel campo del restauro architettonico. Discuteremo delle sue teorie sulla conservazione autentica, dell'importanza di comprendere l'intento originale dell'architetto e di come abbia promosso una pratica di restauro rispettosa dell'integrità storica degli edifici.

    Approfondiremo anche alcuni dei progetti di restauro più celebri guidati da Boito. Racconteremo storie di edifici storici che hanno subito danni gravi o trasformazioni inappropriate e di come Boito abbia affrontato tali sfide con sensibilità e competenza. Illustreremo le sue soluzioni innovative e come abbiano influenzato la pratica del restauro architettonico fino ai giorni nostri.

    Infine, esploreremo l'eredità di Camillo Boito e il suo impatto duraturo nel campo del restauro architettonico. Discuteremo il suo ruolo nella formazione di una nuova generazione di restauratori e l'influenza che ha esercitato sulle politiche di conservazione del patrimonio storico.

    Questo episodio del podcast "Il Restauro Architettonico" ci condurrà in un viaggio affascinante attraverso la vita e il lavoro di Camillo Boito, svelando le sue idee innovative e il suo straordinario contributo al campo del restauro architettonico in Italia.

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  • L'opera 'Le sette lampade dell'architettura' di Ruskin ha come obiettivo quello di sensibilizzare tutti sul significato dell'architettura e sui doveri dell'uomonei confronti delle nuove costruzioni e della conservazione del patrimonio antico. Secondo l'autore, i capitoli dell'opera rappresentano l'illustrazionedei principi dell'architettura, e non un saggio sull'architettura europea. Ogni capitolo è dedicato ad una delle sette 'lampade' dell'architettura: sacrificio,verità, potenza, bellezza, vita, memoria e obbedienza. In particolare, il sesto capitolo, intitolato 'La lampada della memoria', contienele pagine in cui Ruskin ha espresso la sua dottrina sulla conservazione, sostenuta dalla cultura moderna. L'autore afferma la necessità di applicare glistessi principi alla costruzione della nuova architettura e alla tutela dell'architettura antica, affinché esse diventino elementi integrantidell'ambiente di vita della società umana. Il capitolo è diviso in due parti: la prima riguarda la costruzione del nuovo, gli effetti del tempo sugli edificie il concetto di 'pittoresco'; la seconda affronta i problemi della tutela e del restauro dell'architettura antica. Ruskin parte dall'affermazione dell'importanza del rapporto tra natura e opera dell'uomo e tra le cose e il ricordo, individuando nell'architettura l'elemento fondamentale per nondimenticare. L'uomo ha il compito di conferire una dimensione storica all'architettura di oggi e di conservare quella delle epoche passate come lapiù preziosa delle eredità."

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  • L'episodio narra del crollo del campanile di San Marco a Venezia nel 1902, un evento che causò grande scompiglio nella città lagunare.Il campanile era uno dei simboli più importanti della città e la sua ricostruzione suscitò molte discussioni sulla scelta dello stile e sulripristino dell'armonia tra il monumento e l'ambiente circostante. La ricostruzione fu affidata a Luca Beltrami e fu utilizzata una struttura incalcestruzzo armato, ma l'aspetto esterno ripristinò l'immagine originale del campanile. La causa del crollo fu un intervento di sostituzione degli elementidi copertura della loggetta del Sansovino, che indebolì la muratura. Giacomo Boni fu incaricato di recuperare i resti del campanile, ma solo i materialiancora integri furono utilizzati per la ricostruzione. Infine, i resti furono affondati in mare per evitare che venissero utilizzati per altre fabbriche.Questo evento riflette l'attaccamento dei veneziani al campanile e alla loro città.

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  • Il podcast il restauro architettonico raggiunge le 1000 riproduzioni un traguardo importante: 1000 riproduzioni su tutte le piattaforme! E questo è solo l'inizio della nostra missione di divulgare la passione per il restauro architettonico e la conservazione del patrimonio culturale. Come l'essere umano cerca di ingannare la morte, l'arte è il modo per rendere immortale la propria esistenza. E il restauro architettonico gioca un ruolo cruciale nella conservazione delle opere d'arte e nella trasmissione della storia alle future generazioni. Per questo motivo, il nostro obiettivo è quello di condividere la conoscenza sul territorio in cui viviamo, sui monumenti e sulle opere d'arte che ci circondano. Conoscere, rispettare e tramandare sono le parole chiave per preservare il nostro patrimonio culturale. Ascoltate il nostro podcast per scoprire di più sulla storia e la bellezza dell'arte del restauro architettonico!

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  • L'episodio del podcast "Il Restauro Architettonico" descrive la vita e l'opera di Luca Beltrami, un importante architetto storico del restauro che fu anche un prolifico scrittore, insegnante e sovrintendente delle Belle Arti. Beltrami è noto per i suoi interventi di restauro su edifici storici come il Castello Sforzesco e il Palazzo Marino a Milano. Il suo lavoro si concentrò sulla ricostruzione di parti mancanti attraverso prove archivistiche e documentate, invece che sull'inventiva, e fu influenzato dal pensiero storico e scientifico di Boito e. Beltrami credeva che ogni architettura fosse un unicum e che la cultura del passato dovesse essere custodita e trasmessa gelosamente.

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    Libri consultati

    Avvicinamento al restauro. Teoria, storia, monumenti, di Giovanni Carbonara
    ⁠La cultura del restauro. Teorie e fondatori, di S. Casiello⁠

    La regola la materia la forma. Il cantiere del costruito storico e la «questione del metodo». Nuova ediz. Copertina flessibile – 10 settembre 2019 di Francesco La Regina

  • L'episodio del podcast "Il restauro architettonico" dal titolo "Morris: il suo contributo al restauro architettonico" tratta della figura di WilliamMorris e del suo ruolo fondamentale nel movimento di Anti Restauration, insieme a John Ruskin.

    Il 13 luglio 1878, l'organo di stampa della Royal Institute of British Architects respinse il restauro falsificatore, un evento che segnòl'inizio dell'Anti Restauration Moviment, un movimento che promuoveva la tutela e la protezione dei monumenti storici. Morris e Ruskin furono tra i maggiorisostenitori di questo movimento e svolsero un ruolo importante nella sua diffusione.

    Oltre alla catalogazione e alla salvaguardia delle architetture, il movimento aveva anche il compito di informare e formare coloro che desideravano approfondire il mondo della tutela e della conservazione dei monumenti. Questi concetti sono ancora attuali e dimostrano come un pensierodell'Ottocento sia ancora rilevante oggi.

    Morris contribuì in modo significativo alla diffusione del movimento di Anti Restauration, condividendo gli stessi ideali di Ruskin. Comeafferma Francesco La Regina, il restauro architettonico non riguarda solo la scelta degli stili da imitare o dei materiali da utilizzare, ma rappresenta unvasto atteggiamento nei confronti della realtà che ci circonda, dell'ambiente naturale e antropologico, e dell'eredità storica e artistica.

    Morris sosteneva che questa eredità non ci appartiene, ma appartiene a coloro che l'hanno creata, alla generazione che l'ha goduta e allegenerazioni future che potranno apprezzarne i caratteri qualitativi. Per questo motivo, è importante tutelare costantemente i beni culturali di qualsiasi epocae di qualsiasi stile, giorno per giorno.

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    La regola la materia la forma. Il cantiere del costruito storico e la «questione del metodo». Nuova ediz. Copertina flessibile – 10 settembre 2019 di Francesco La Regina

    William Morris – Illustrato, 25 ottobre 2022di Anna Mason (a cura di), Chiara Veltri (Traduttore), Pietro Del Vecchio (Traduttore)