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  • Fiaba tratta da FIABE ITALIANE di Italo Calvino

    Narrata da Maurizio Mosetti

    Una vedova con una figlia sposa un vedovo con un'altra figlia. La matrigna tratta male la figliastra, mandandola a prendere acqua con un cestello bucato. Un giorno, il cestello va giù per il torrente e la ragazza incontra una vecchia che, in cambio di gentilezza, la ricompensa con bellezza, ricchezze e una stella sulla fronte. La sorellastra tenta di ottenere lo stesso, ma, rispondendo scortesemente alla vecchia, viene punita con pulci, pidocchi e una coda di somaro sulla fronte. La figlia con la stella sposa il figlio del Re, mentre la matrigna, cercando di ingannare il Re, finisce per uccidere accidentalmente la propria figlia e viene punita dal marito. La figliastra vive felice e contenta.

    (Marche)

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  • Fiaba tratta da FIABE ITALIANE di Italo Calvino

    Narrata da Maurizio Mosetti

    Un mercante di Livorno, ricco e padre di tre figlie, perde tutto e deve trasferirsi in campagna. Le figlie maggiori, Assunta e Carolina, sono arroganti, mentre la più giovane, Bellinda, è buona e modesta. Quando il mercante deve andare a Livorno, le due sorelle chiedono vestiti costosi, mentre Bellinda desidera solo una rosa. Il mercante trova un palazzo magico e prende una rosa, ma viene affrontato da un mostro. Per salvarsi, promette di mandare Bellinda dal mostro. Bellinda accetta il sacrificio, si trasferisce al palazzo e vive felice, ma ogni sera il mostro le chiede di sposarlo e lei rifiuta. Dopo un po' di tempo, Bellinda torna a casa per assistere al matrimonio delle sorelle e successivamente per curare il padre malato. Quando ritorna, trova il mostro morente e promette di sposarlo per salvarlo. Il mostro si trasforma in un principe, spezzando l'incantesimo. Le sorelle invidiose si trasformano in statue, mentre Bellinda e il principe vivono felici e contenti.

    (Montale Pistoiese)

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  • Fiaba di origine ciociara (provincia di Frosinone).

    Dal sito "Psicoalanisi e Favole" a cura di Adalinda Gasparini

    Narrata da Maurizio Mosetti

    Una fata aveva tre figlie e un figlio. Prima di morire, disse al figlio di far sposare le sorelle con i primi che passavano. Il figlio seguì le istruzioni: la prima sorella sposò un calderaio che si rivelò essere un porco; la seconda un taglialegna, che era un piccione; e la terza un arrotino, che era uno scheletro. Dopo aver maritato le sorelle, il giovane incontrò una donna che lo maledisse a non trovare pace finché non avesse trovato la bella Margarita. Il giovane iniziò la ricerca, e con l'aiuto delle bacchette magiche ricevute dai cognati, riuscì a superare le prove imposte dal mago e a ritrovare Margarita. Infine, scoprirono che tutte le sorelle erano sposate con re. Dopo la morte del re padre di Margarita, il giovane fu incoronato re, vivendo felice con sua moglie.

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  • Fiaba tratta da FIABE ITALIANE di Italo Calvino

    Narrata da Maurizio Mosetti.

    C'erano due sorelle: una Marchesa con una figlia brutta e l'altra povera con tre figlie che lavoravano per vivere. Quando furono sfrattate, il cameriere della Marchesa convinse la padrona a ospitarle in un soppalco. La Marchesa, avara, spense il fanale che usavano per lavorare, così la sorella minore andò a filare alla luce della luna e finì in un vecchio convento. I frati le diedero doni magici che la resero bellissima. La madre raccontò tutto alla Marchesa, che mandò la figlia al convento. I frati le diedero doni che la resero ancora più brutta. Un re vide la cugina bella e la chiese in sposa. La Marchesa accecò la ragazza e mise sua figlia al suo posto, ma il re le imprigionò. Un vecchio trovò la ragazza, recuperò i suoi occhi dalla Marchesa e la riportò dal re. La ragazza ricamò un drappo con il suo ritratto, il re la riconobbe, fece punire la Marchesa e sposò la ragazza.

    (Provincia di Ragusa)

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  • Fiaba tratta da FIABE ITALIANE di Italo Calvino

    Narrata da Maurizio Mosetti.

    Un uomo lascia il nipote a sorvegliare la casa, avvisandolo dei ladri, ma il ragazzo non capisce e lascia che i ladri rubino tutto. Lo zio, vedendo la casa svaligiata, manda il nipote dal fratello prete per essere educato. Il prete gli affida vari compiti, ma il nipote, non avendo paura di nulla, agisce in modo sconsiderato. Una sera, il prete fa fingere al sacrestano di essere morto per spaventare il ragazzo, ma questi, vedendo che il "morto" si muove, lo colpisce e lo uccide. Poi torna dallo zio prete e gli racconta di aver "finito" il lavoro di morte del sacrestano.

    (Livorno)

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  • Fiaba tratta da FIABE ITALIANE di Italo Calvino

    Narrata da Maurizio Mosetti

    Un Fiorentino, desideroso di avere storie da raccontare, decide di viaggiare. Si unisce a un curato e a un fattore, anch'essi interessati a viaggiare. Giungono al palazzo di un gigante che li ospita e offre loro lavoro. Il Fiorentino, curioso, spia il gigante e scopre che decapita il curato e il fattore. Realizzando che sarà il prossimo, tenta di fuggire. Durante il pranzo, il Fiorentino convince il gigante a cercare un'erba per curare il suo occhio malato. Lega il gigante su una tavola con la scusa di resistere al dolore e gli rovescia addosso olio bollente, accecandolo. Fugge, ma il gigante gli lancia un anello magico che rende il suo dito di marmo, impedendogli di muoversi. Il Fiorentino si taglia il dito per scappare e torna a Firenze. Stanco e traumatizzato, perde la voglia di viaggiare e raccontare storie.

    (Pisa)

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  • Fiaba tratta da FIABE ITALIANE di Italo Calvino

    Narrata da Maurizio Mosetti

    In un villaggio esisteva la tradizione che un fratello dovesse vegliare la sorella defunta per tre notti al cimitero, e viceversa. Un giovane coraggioso accetta di vegliare la sorella e viene sfidato a giocare ai birilli con dei morti, vincendo ogni volta. Alla fine riceve un braccio di morto come ricompensa. In una città vicina, dominata da stregoni, il giovane si offre di liberarla. Usando il braccio di morto, sconfigge gli stregoni per tre notti consecutive, rompendo l'incantesimo e liberando la principessa e gli abitanti. In premio, sposa la principessa e diventa erede del regno...

    (Trentino)

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  • Leggenda del Lazio

    Narrata da Maurizio Mosetti

    Dove si racconta che la fonte della ninfa Egeria, situata a Roma fuori della Porta di San Sebastiano e precisamente sulla via Appia Pignatelli, trae origine dal profondo dolore della ninfa Egeria per la perdita dell’amico Numa Pompilio, il leggendario secondo re di Roma.

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  • Fiaba tratta da FIABE ITALIANE di Italo Calvino

    Narrata da Maurizio Mosetti

    Un mercante con tre figlie promette loro dei regali prima di partire per un viaggio. La più piccola, Giricoccola, riceve seta mentre le altre due ricevono oro e argento. Le sorelle, invidiose della bellezza di Giricoccola, la trattano male e le scambiano i fili. La Luna, passando di notte, elogia sempre Giricoccola, aumentando la gelosia delle sorelle che alla fine la rinchiudono in un granaio. La Luna la salva e la porta via. Le sorelle cercano di farla uccidere con l'aiuto di un'astrologa che la trasforma in una statua tre volte, ma la Luna la rianima ogni volta. Alla terza volta, la Luna vende Giricoccola come statua a uno spazzacamino che la vende al figlio di un re. Quando le sorelle del principe le sfilano la camicia magica, Giricoccola ritorna viva. Raccontata la sua storia, il principe la sposa, e le sorelle di Giricoccola muoiono di rabbia.

    (Bologna)

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  • Fiaba tratta da FIABE ITALIANE di Italo Calvino

    Narrata da Maurizio Mosetti

    Un re, passeggiando, derise una vecchietta gobba, zoppa e col collo torto, senza sapere che era una fata. La fata gli disse che ne avrebbero riparlato il giorno seguente. Il giorno dopo, il re chiamò le sue tre figlie per andare a spasso. La prima si presentò con una gobba, la seconda con il collo torto e la terza zoppicando. Tutte attribuirono i loro problemi a incidenti causati dalla cameriera. Quando il re fece chiamare la cameriera, scoprì che era la stessa vecchietta. La fata, riconosciuta dal re, scomparve lasciando solo i difetti fisici dietro di sé.

    (Abruzzo)

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  • Fiaba tratta da FIABE ITALIANE di Italo Calvino

    Narrata da Maurizio Mosetti

    Tre sorelle ricevettero la notizia che la loro madre a Borgoforte era gravemente malata. La sorella maggiore partì con delle provviste, ma lungo la strada incontrò un lupo che la minacciò, costringendola a dargli tutto il cibo. Ritornò dalle sorelle a mani vuote. La seconda sorella fece lo stesso viaggio e subì la stessa sorte. Infine, la sorella più piccola decise di tentare. Anche lei incontrò il lupo, ma gli offrì una torta piena di chiodi che lo ferì, facendolo fuggire. Il lupo, prendendo una scorciatoia, arrivò prima della bambina a Borgoforte, mangiò la madre e si travestì da lei. Quando la bambina arrivò, notò qualcosa di strano e, avvicinandosi per abbracciare la "madre", fu mangiata dal lupo. Tuttavia, i paesani videro il lupo uscire dalla casa e lo uccisero, liberando la madre e la bambina vive dal suo stomaco. La madre guarì e la bambina tornò dalle sorelle, dimostrando di aver superato la prova.

    (Lago di Garda)

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  • Fiaba tratta da FIABE ITALIANE di Italo Calvino

    Narrata da Maurizio Mosetti

    Un re vanitoso chiedeva costantemente al suo specchio chi fosse il più bello del reame. La regina, stufa della sua vanità, gli disse che esisteva qualcuno più bello di lui, il figlio dell'Imperatore di Francia. Il re minacciò di decapitarla se non avesse provato la sua affermazione, ma una vecchia suggerì alla regina di dire che il figlio dell'Imperatore era più bello, custodito sotto sette veli. Il re partì per la Francia e rimase colpito dalla bellezza del principe, tanto da svenire. Tornato a casa, ricevette tre palle d'oro dal principe, da gettare in un bacile di latte per farlo apparire.

    La regina seguì le istruzioni e vide il principe nel latte ogni giorno, finché la sua cameriera, gelosa, aggiunse polvere di vetro nel latte, ferendo gravemente il principe. La regina, travestita da pecoraio, scoprì da un diavolo che un'erba magica poteva guarirlo. Raccolse l'erba e salvò il principe, che le diede un anello come segno di riconoscenza.

    Tornata a casa, la regina ripeté il rituale con il latte puro, mostrando al principe l'anello per dimostrare la sua lealtà. Il principe la perdonò, si innamorarono e si sposarono con il consenso dell'Imperatore, mentre la cameriera venne condannata a morte. La coppia visse felice e contenta.

    (Acireale)

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  • Fiaba tratta da FIABE ITALIANE di Italo Calvino

    Narrata da Maurizio Mosetti

    Un re promise la mano di sua figlia a chiunque riuscisse a farla stufare di fichi. Tre fratelli provarono, ma solo il più giovane ci riuscì, grazie a una bacchetta magica ricevuta da un vicino, che riempiva magicamente il paniere di fichi. Dopo aver superato questa prova, il re impose altre sfide: invitare una zia da oltre il mare, recuperare un anello d'oro perso in mare e pascolare tre lepri per tre giorni nel bosco senza perderle. Il giovane superò tutte le prove grazie all'aiuto del vicino e della sua trombetta magica. Infine, riempì un sacco di verità raccontando le sue esperienze. Il re, riconoscendo la sua sincerità e ingegno, gli concesse la mano della figlia.

    (Romagna)

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  • Fiaba tratta da FIABE ITALIANE di Italo Calvino

    Narrata da Maurizio Mosetti

    Pocapaglia era un paese tranquillo, famoso per essere così ripido che gli abitanti dovevano mettere sacchetti sotto le galline per raccogliere le uova. Nonostante la reputazione negativa affibbiata dai paesi vicini, gli abitanti erano ingegnosi e avevano grande fiducia in Masino, un ragazzo furbo e amato, che però era partito soldato. Quando il paese venne tormentato dalla strega Micillina che rubava le bestie, i contadini chiesero aiuto al Conte, che però si rifiutò. Decisero quindi di chiamare Masino. Tornato, Masino scoprì che il vero colpevole era il Conte stesso. Masino lo smascherò davanti a tutti e lo costrinse a restituire le bestie rubate e a lavorare per i contadini. Dopo aver risolto il problema, Masino ripartì per nuove avventure, consolidando la sua fama di eroe furbo e coraggioso.

    (Bra)

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  • LA BISCIA

    Fiaba tratta da FIABE ITALIANE di Italo Calvino

    Narrata da Maurizio Mosetti

    Un contadino aveva tre figlie che ogni giorno gli portavano da mangiare al prato. Un giorno, la prima figlia incontra una biscia nel bosco e scappa. La stessa cosa accade alla seconda figlia. La terza figlia invece affronta la biscia e le dà del cibo. La biscia, in cambio, le promette fortuna. La ragazza porta la biscia a casa e questa diventa sempre più grossa fino a che non deve andarsene, lasciando alla ragazza tre doni magici: lacrime di perle e argento, chicchi d'oro dai capelli quando ride e pesci dalle mani quando si lava. Le sorelle invidiose rinchiudono la ragazza nel solaio. Da lì, la ragazza vede il figlio del re giocare e, ridendo, lascia cadere chicchi d'oro. Il re ordina che tutte le ragazze del regno provino a cogliere i frutti magici di un melograno apparso nel giardino reale. Solo la ragazza rinchiusa riesce, diventando la sposa del principe. Le sorelle, gelose, mutilano la ragazza e la abbandonano nel bosco, presentandosi al posto suo al matrimonio. La ragazza, salvata da un cavallante, riacquista gli occhi e le mani grazie ai frutti magici del suo orto e all'intervento della biscia. Alla festa reale, la vera sposa si rivela e racconta la sua storia, portando le sorelle e lo scorpione nato dalla falsa regina alla condanna. Le nozze vengono celebrate con grande lusso.

    (Monferrato)

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  • Fiaba tratta da FIABE ITALIANE di Italo Calvino

    Narrata da Maurizio Mosetti

    Un pastorello dispettoso rompe le uova di una donna che, arrabbiata, lo maledice: non potrà crescere finché non troverà la bella Bargaglina delle tre mele che cantano. Il pastorello inizia a diventare smilzo e malato. Sua madre, preoccupata, lo manda a cercare Bargaglina. Durante il viaggio, il pastorello riceve un sasso, un pettine d'avorio e una tascata di nebbia da varie creature. Una volpe parlante gli dà indicazioni per trovare le mele che cantano, avvertendolo della presenza di una vecchia che se ha gli occhi chiusi è sveglia. Il pastore riesce a rubare la gabbia con le mele mentre la vecchia dorme, ma viene inseguito da cavalli mandati dalla vecchia. Usa gli oggetti magici per scappare, creando ostacoli ai cavalli. Infine, arriva vicino a casa e, tagliando una mela, ne esce una donna piccina che si rivela essere la bella Bargaglina. La lascia in un pozzo per andare a prendere una focaccia, ma una serva, Brutta-schiava, la butta nel pozzo per invidia. Bargaglina si trasforma in pesce, poi in un albero, infine in legna da ardere. Ogni giorno, mentre il pastore è fuori, esce dalla legna per pulire la casa. Il pastore scopre il segreto, Bargaglina riprende la sua forma e il pastore comincia a crescere di nuovo. Si sposano e vivono felici, facendo un grande pranzo per celebrare.(Entroterra genovese)

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  • Fiaba tratta da FIABE ITALIANE di Italo Calvino

    Narrata da Maurizio Mosetti

    Un padre aveva dodici figli che, per dispetto di avere una sorella minore, si rifugiarono nel bosco a fare i taglialegna. La sorella, divenuta adolescente, seguì un corvo che le aveva preso una collana e arrivò alla capanna dei fratelli, nascondendosi per paura. I fratelli la scoprirono e l'accettarono, avvertendola di evitare le streghe vicine. Un giorno, disperata, chiese fuoco a una strega che le succhiò sangue dal mignolo, e i fratelli la salvarono uccidendo la strega. Un'altra volta, una vecchia le regalò una scodella che trasformò i fratelli in buoi e uno in agnello. Un principe, perdutosi nel bosco, la sposò nonostante la sua cura per i fratelli trasformati. Sistemati i buoi in una stalla di marmo, la strega resuscitò e cercò vendetta. Trasformatasi in vecchia, fece cadere la principessa in una cisterna e prese il suo posto. L'agnellino rivelò la verità al principe, che salvò la moglie e fece bruciare la strega. Mentre la strega bruciava, i fratelli tornarono umani, divennero principi e padrone di molti stati.

    (Monferrato - Piemonte)

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  • Fiaba tratta da FIABE ITALIANE di Italo Calvino

    Narrata da Maurizio Mosetti

    Un vecchio contadino morì lasciando ai suoi figli solo tre pecore. Il figlio, mentre pascolava le pecore, scambiò una pecora per un cane chiamato Spezzaferro con un omino, nonostante l'opposizione della sorella. Ripeté lo scambio per altri due cani, Schiantacatene e Spaccamuro. Alla fine, temendo la sorella, decise di partire. Viaggiando con i suoi tre cani, trovò un palazzo magico dove viveva da signore. Decise di tornare a prendere la sorella, ma lei continuò a non sopportare i cani. Un giorno, la sorella incontrò un drago che minacciava di mangiarla. Lei, per salvarsi, pianificò di far uccidere il fratello legando i cani. Tuttavia, il fratello riuscì a sfuggire al drago grazie ai suoi cani. Il ragazzo andò da un re che aveva una figlia minacciata da un drago. Sconfisse il drago e sposò la principessa, ma la sorella, invitata al matrimonio, lo tradì di nuovo, mettendo una sega nel suo letto nuziale. I cani lo salvarono con un unguento miracoloso, e la sorella fu condannata a morte. Infine, il giovane scoprì che i suoi cani erano in realtà due re e un imperatore trasformati da un mago. Riconciliatisi, promisero eterna amicizia e il giovane visse felice con la sua sposa, regnando come re.

    (Romagna)

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  • Fiaba popolare dell'Irpinia

    Narrata da Maurizio Mosetti

    C’era una madre che aveva un figlio soltanto, un ragazzo irrequieto che la metteva in croce. Un giorno andò per legna e se lo portò appresso. Appena pose piede in montagna, il figlio prese a salire sulle piante, ad arrampicarsi come una capra per luoghi impervi… Intanto la madre, raccolta la legna, lo chiamò per farsi aiutare a sollevare sul capo la fascina. Ma il figlio neppure la sentiva. La fascina le sfuggì di mano e rotolò giù nel burrone. E se la prese col figlio: – Ti possa prendere il diavolo! – gridò. Arrabbiata com’era, abbandonò il figlio e venne giù bestemmiando...

    (Irpinia)

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  • Versione abruzzese di Cappuccetto Rosso tratta da FIABE ITALIANE di Italo Calvino

    Narrata da Maurizio Mosetti

    Una mamma doveva setacciare la farina. Mandò la sua bambina dalla nonna, perché le prestasse il setaccio. La bambina preparò il panierino con la merenda: ciambelle e pan coll'olio; e si mise in strada.

    Arrivò al fiume Giordano.

    - Fiume Giordano, mi fai passare?

    - Sì, se mi dài le tue ciambelle.

    Il fiume Giordano era ghiotto di ciambelle che si divertiva a far girare nei suoi mulinelli. La bambina buttò le ciambelle nel fiume, e il fiume abbassò le acque e la fece passare.

    La bambina arrivò alla Porta Rastrello.

    - Porta Rastrello, mi fai passare?

    - Sì, se mi dài il tuo pan coll'olio.

    La Porta Rastrello era ghiotta di pan coll'olio perché aveva i cardini arrugginiti e il pan coll'olio glieli ungeva.

    La bambina diede il pan coll'olio alla porta e la porta si aperse e la lasciò passare. Arrivò alla casa della nonna, ma l'uscio era chiuso...

    (Abruzzo)

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