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The Soup of The Day
Lo Show quotidiano The Soup of The Day firmato FRED Film Radio direttamente dalla 36esima edizione del Trieste Film Festival
In compagnia di Angela Prudenzi e Federico Spoletti insieme a tanti ospiti, per parlare ogni giorno degli eventi e delle curiosità del Festival.
Da non perdere! -
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Lo Show quotidiano The Soup of The Day firmato FRED Film Radio direttamente dalla 36esima edizione del Trieste Film Festival
In compagnia di Angela Prudenzi e Federico Spoletti insieme a tanti ospiti, per parlare ogni giorno degli eventi e delle curiosità del Festival.
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The Soup of The Day
Lo Show quotidiano The Soup of The Day firmato FRED Film Radio direttamente dalla 36esima edizione del Trieste Film Festival
In compagnia di Angela Prudenzi e Federico Spoletti insieme a tanti ospiti, per parlare ogni giorno degli eventi e delle curiosità del Festival.
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È stato presentato a Trieste, il programma della 36°edizione del Trieste Film Festival diretto da Nicoletta Romeo.
Principale appuntamento italiano dedicato al cinema dell’Europa centro orientale, il festival si terrà a Trieste nelle sedi del Politeama Rossetti, del Teatro Miela e del Cinema Ambasciatori dal 16 al 24 gennaio.
Oltre 130 film, tra anteprime italiane ed eventi speciali, concorsi e sezioni tematiche. Tre le sezioni competitive con i concorsi internazionali per lungometraggi, cortometraggi e documentari.
Doppia inaugurazione per il festival: prima serata con l’ultimo film di Peter Kerekes, autore slovacco-ungherese che ha visto tutti i suoi film presentati al Trieste Film Festival, "Wishing on a star", che ha esordito alla Mostra di Venezia, distribuito ora da Lab 80, a cui seguirà l’anteprima italiana de "Lo Spartito della Vita "(Sterben) di Matthias Glasner, comedy-drama tedesca presentata alla Berlinale e presto in sala in Italia con Satine Film.
Evento di chiusura sarà la prima nazionale di "Crossing" di Levan Akin, prossimamente nei cinema italiani con Lucky Red.
Tantissimi i titoli diretti da grandi nomi del cinema europeo: "The invasion" di Sergei Loznitsa, "Under the volcano" di Damian Kocur, "My Late summer"di Danis Tanović, "The new year that never came" di Bogdan Mureşanu ed "Eight Postcards from Utopia" di Radu Jude.
Oltre alla sezione Wild Roses, dedicata quest’anno alle cineaste della Serbia contemporanea, una nuova sezione, Visioni Queer, curata da Giuseppe Gariazzo, per seguire lotte e diritti (ancora) negati alla comunità Lgbtq+ nei Paesi orientali e balcanici. -
Nella serie evento su Rai1, "Il conte di Montecristo", tratta dal celebre classico della letteratura francese di Alexandre Dumas, Michele Riondino e Lino Guanciale fanno parte del cast internazionale.
Diretti dal Premio Oscar danese Bille August, i due interpretano i due leali e fedeli “compagni di vendetta” di Edmond Dantes alias Conte di Montecristo, il suo braccio armato, Jacopo e Vampa.
I due attori raccontano che tipo di sfida e possibilità ha rappresentato l’interpretare personaggi spesso trasposti al cinema e in TV e dunque farli propri.
Il Conte di Montecristo è la più grande storia di vendetta mai raccontata ma anche, se guardiamo a Vampa e Jacopo, storia di amicizia e di lealtà? Il paradosso, sottolineano Riondino e Guanciale, è che, ad essere più leali e fedeli, ci sono due criminali.
Dopo la presentazione alla Festa del Cinema di Roma 2024, la serie sarà trasmessa da lunedì 13 gennaio su Rai 1 per 4 serate. -
"Il conte di Montecristo", celebre classico della letteratura francese scritto da Alexandre Dumas, diventa una serie evento Rai in quattro puntate diretta dal visionario regista danese Bille August.
Il premio Oscar per "Pelle alla conquista del mondo" sceglie Sam Claflin per il ruolo del protagonista Edmond Dantès e il Premio Oscar® Jeremy Irons nelle vesti dell'Abate Faria.
Dopo la presentazione alla Festa del Cinema di Roma 2024, la serie sarà trasmessa da lunedì 13 gennaio su Rai 1 per 4 serate.
Oltre ad Ana Girardot nel ruolo dell’amata Mercedes e l’habituè nel cinema di August, il danese Mikkel Boe Følsgaard, nel cast attori italiani come Michele Riondino e Lino Guanciale, i “fedeli” Jacopo e Vampa, Gabriella Pession nel ruolo della duale Hermine Danglars e Nicolas Maupas in quello del figlio di Mercedes e del cugino-marito Fernand.
Con Maupas e Pession, August discute di vendetta che corrode da dentro, di giustizia, di destino e di provvidenza, tutti concetti che Edmond Dantes ha concepito e gestito a suo modo. -
Dopo "La Stranezza" nel 2022 e il suo straordinario successo di box office nel 2022, Roberto Andò punta nuovamente sul trittico vincente Ficarra, Picone e Toni Servillo con "L’Abbaglio".
In uscita con 01 distribution il 16 gennaio, il film si ispira agli accadimenti, nel 1860, della spedizione dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi, “debitamente rielaborati dalla fantasia”, afferma Andò.
"L’Abbaglio" racconta una geniale diversione ideata da Garibaldi: servendosi di uno dei suoi uomini migliori, un palermitano, il colonnello Vincenzo Giordano Orsini ( interpretato da Toni Servillo) Garibaldi radunò una colonna formata da feriti e da un manipolo di militi raccogliticci, cui fu affidato il delicatissimo compito di far credere all’esercito dei Borboni, guidato dal tenente-colonnello svizzero Jean Luc Von Mechel, che i Mille, e il loro generale, stessero battendo in ritirata verso l’interno dell’isola. La manovra, grazie all’abilità di Orsini, ebbe successo e Garibaldi poté conquistare Palermo.
“È un film sui paradossi della Storia, dove si mescolano comicità e dramma, e dove ritornano i tre grandi interpreti del mio film precedente, La stranezza: Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone. Un’occasione per ricostruire un episodio poco noto della nostra Storia minima, illuminante per vedere i chiaroscuri e le contraddizioni di quella grande” racconta Roberto Andò.
Il regista affida ancora una volta a Ficarra e Picone il ruolo delle due figure d’invenzione necessarie a traghettare il film dentro quella dimensione di equilibrio tra commedia e dramma, la naturale atmosfera che si crea in quei particolari momenti storici in cui tutto potrebbe accadere. -
Giulia Campagna è la produttrice di "Past Future Continuous", presente al Torino Film Lab nel programma Production Fund. Giulia è una veterana del Lab, avendo partecipato altre volte e avendo vinto anche dei premi per progetti precedenti. In questa intervista parliamo del progetto del documentario, di come si è sviluppato e sui contenuti universali che porta avanti.
Un progetto di provenienza iraniana, coproduzione internazionale, con un respiro universale
Giulia Campagna ci racconta di come l'idea del documentario "Past Future Continuous" abbia attirato la sua attenzione come produttrice di documentari creativi, quale questo è. Nonostante la storia si svolga in Iran e sia fortemente iraniano come ambientazione e dinamiche, ha un respiro internazionale dal punto di vista del messaggio e del tema affrontato: la migrazione forzata per motivi politici e l'impossibilità di ritornare nel proprio paese di origine. -
Gea Dall’Orto, Francesca Chillemi e Brenda Lodigiani sono le protagoniste femminili del nuovo film diretto da Alessandro Siani, "Io e te dobbiamo parlare".
In coppia comica con Leonardo Pieraccioni, che collabora anche alla sceneggiatura, Siani si fa affiancare dalle tre attrici, in grado di rappresentare tre modelli di donna diversa.
Gea Dall’Orto interpreta la figlia adolescente di Antonio, il poliziotto interpretato da Siani, il cui patrigno è Pieraldo, personaggio interpretato da Leonardo Pieraccioni, collega di volante di Antonio.
Francesca Chillemi è la nuova arrivata al Distretto di Polizia, ex fiamma di Antonio e decisa a fare carriera nell’Arma.
Brenda Lodigiani è la mamma di Gea, ex moglie di Antonio e attuale compagna di Pieraldo. Donna determinata, colta e dal senso dell’umorismo più fine e sottile.
Ciò che accomuna le tre, in un contesto dove gli uomini sognano e giocano a fare gli eroi, è la concretezza e la lungimiranza.
Le tre attrici discutono sullo spazio che viene dato oggi alle donne nella commedia italiana e l’amore che Alessandro Siani ha per i personaggi femminili. -
Due re della commedia italiana, Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni fanno squadra per il Natale 2024 e uniscono le forze in "Io e te dobbiamo parlare", film diretto da Siani in uscita con 01 distribution il 19 dicembre.
I due mattatori del cinema italiano interpretano sul grande schermo due poliziotti uniti non solo da una volante ma anche da una “figlia a metà”. Il Pieraldo di Pieraccioni è infatti il patrigno della figlia di Antonio, personaggio interpretato da Siani, un uomo desideroso di fare l’eroe, come nei film americani.
La sceneggiatura del film è scritta da Alessandro Siani con la collaborazione di Leonardo Pieraccioni. I due raccontano le loro dinamiche creative e le scene in cui, un suggerimento del comico toscano ha modificato parte della storia concepita da Siani.
Se i loro personaggi ambiscono ad essere degli eroi, Pieraccioni e Siani nel mondo del cinema sono gli eroi della commedia, che cercano sempre di fare un passo in avanti, a favore della sala cinematografica e del botteghino? “Non siamo supereroi ma sottoeroi - commentano - Quello che cerchiamo di fare in un film è raccontare storie che intrattengano il pubblico con la risata.." -
Jasmine Trinca è parte della grande famiglia corale del nuovo film di Ferzan Ozpetek, Diamanti, al cinema con Vision Distribution dal 19 dicembre.
Accanto a Luisa Ranieri, sua sorella e partner nell’atelier di famiglia dedito a costumi per il cinema e la TV, Jasmine Trinca torna a lavorare con Ozpetek, dopo "La Dea Fortuna", qui nel ruolo di Gabriella, una donna che è al tempo stesso presente e assente, a causa di un trauma che non riesce a elaborare.
Ozpetek celebra le attrici che hanno fatto il suo cinema, la forza e l’energia dei suoi diamanti che come ogni donna puntano in alto, “non sono nessuno e sono tutto”.
Con Trinca e Ranieri, ben altre 16 attrici: Sara Bosi, Loredana Cannata, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Aurora Giovinazzo, Nicole Grimaudo, Milena Mancini, Paola Minaccioni, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino, Vanessa Scalera, Carla Signoris, Kasia Smutniak, Mara Venier, Giselda Volodi, Milena Vukotic.
Tra gli attori benedetti da questa magnifica presenza di brillanti attrici: Vinicio Marchioni, Edoardo Purgatori e Carmine Recano.
Il cinema di Ferzan, Jasmine Trinca lo definisce “ di conforto” poiché “nel mondo in cui viviamo, ci mostra come la comunicazione di non esser soli nel mondo è fondamentale”. -
Abbiano incontrato Cristiana Capotondi, madrina della 42ma edizione del Torino Film Festival. In questa rilassata chiacchiera con l’attrice abbiamo scoperto quanto per lei siano importanti i festival e come una presenza in un festival sia fondamentale per il lancio di una carriera.
Torino è un festival speciale
Cristiana Capotondi è felice e onorata di essere stata invitata da Giulio Base ad essere la madrina della sua prima edizione come direttore. Per Cristiana il festival di torino ha una funzione importante per il cinema degli esordi e spiega come per lei sia un luogo del cuore. -
Al 42° Torino Film Festival FRED Film Radio ha incontrato il regista Maurizio Nichetti e le attrici Angela Finocchiaro e Serra Yilmaz per parlare di “Amichemai”, film presentato nella sezione Zibaldone del Torino Film Festival.
Dopo 23 anni dal primo lungometraggio, “Ratataplan”, Maurizio Nichetti è tornato dietro la macchina da presa per dirigere “Amichemai”. Che emozione è stata ritrovarsi sul set? “Beh, dire 'Azione' nel 2024 o dire 'Azione' nel 2000 è un altro mondo di tecnologia, di storia, di pubblico. Però ci è andata bene, ci siamo divertiti per cui vuol dire che era giusto tornare”.
Un film dai toni leggeri della commedia ma che, al suo interno, trova spazio anche per tematiche come il pregiudizio e il cambiamento climatico o una riflessione sulle nuove figure professionali come le content creator. Una nuova realtà che ha modificato il modo di lavorare nel settore cinematografico? “Per me non è cambiato nulla. A cambiare è il mondo intorno a quello che facciamo, anche da un punto di vista tecnico”, sottolinea Serra Yilmaz.
“Alle volte forse può essere un po' peggiorato perché c'è una fretta e una poca attenzione alla ricerca data anche da risorse economiche diverse”, le fa eco Angela Finocchiaro che firma il soggetto con Nichetti e Cristiana Mainardi. -
Eleonora Danco, regista di “N-Ego”, racconta come a 10 anni da "N-Capace" sia tornata dietro la macchina da presa per continuare la sua personale indagine sulla condizione umana.
Un viaggio in prima persona che la vede protagonista in compagnia di personaggi bizzarri interpretati da attori e persone reali che ha coinvolto dopo averle conosciute e delle quali ha coltivato l’amicizia. Un’esperienza umana e artistica vissuta in uno spazio sospeso dove attori e persone prese dalla strada convivo per far vita ad un colorato puzzle sull’esistenza. Arte e vita si intrecciano e non si tradiscono mai in un racconto rapsodico solo all’apparenza senza trame in realtà tenuto insieme da un filo rosso, e da un montaggio notevole, che accompagna chi guarda fino alla composizione finale. -
La regista Giovanna Ventura ci porta, con "La musica negli occhi" in un viaggio nel passato del cinema italiano, nel rapporto tra cinema e musica, tra regista e compositore, attraverso la narrazione dell'amicizia tra Nino Rota e Federico Fellini, e tra Ettore Scola e Armando Trovajoli. Con immagini inedite di interviste che commuovono. Il film è stato presentato in anteprima al 42mo Torino Film Festival
Un lavoro estenuante di ricerca molto soddisfacente, alla fine
Giovanna Ventura si è immersa in un lavoro lunghissimo di ricerca di immagini, alle Teche rai che sono un patrimonio assoluto per la memoria italiana. "La musica Negli Occhi" è figlio di questa memoria e di questi ricordi che sono mantenuti negli archivi ed è un grande documento dell'amore per il cinema e per la musica che l'Italia ha prodotto. -
In anteprima al Torino Film Festival, “Nero” di e con Giovanni Esposito è un interessante ibrido di dramma, crimine e fiaba, con una idea narrativa geniale e inaspettata. La fotografia di Daniele Ciprì crea il perfetto vertuto per una storia sempre sul filo dell’incredibile ma sempre emozionante. Ne abbiamo parlato con il regista e protagonista Giovanni Esposito e con l’attrice Susy Del Giudice.
La sfida maggiore era rendere l’improbabile credibile
Giovanni Esposito, regista e interprete di “Nero”, presentato al 42mo Torino Film Festival, conferma quello che all’occhio attento di uno spettatore poteva sembrare come il rischio più grande: raccontare una storia quasi fiabesca e fantastica in un contesto molto realistico e di grande drammaticità. Ma la sfida era stimolante e nonostante il fatto di essere sempre in ogni inquadratura, il risultato stato ottenuto in modo egregio. -
Dopo numerosi premi vinti nel suo paese, il Brasile, Luciano Vidigal porta in concorso al 42° Torino Film Festival, "Kasa Branca."
Coming-of-age che narra il percorso di tre migliori amici che fanno squadra riunendosi attorno ad uno di loro, la cui nonna deve affrontare gli ultimi giorni di vita.
L’amicizia che si trasforma in famiglia è al centro del nuovo film di Vidigal che combatte così ogni stereotipo, spesso perpetrato dal cinema, sulla vita nelle favelas brasiliane.
«La mia intenzione in questo film è mostrare il territorio e i personaggi attraverso l'affetto e l'umanità che si respirano nelle favelas” scrive infatti nelle note di regia e conferma in presenza a Torino. -
The Soup of The Day
Lo Show quotidiano The Soup of The Day firmato FRED Film Radio direttamente dalla 42esima edizione del Torino Film Festival
In compagnia di Angelo Acerbi, Angela Prudenzi, Chiara Nicoletti insieme a tanti ospiti, per parlare ogni giorno degli eventi e delle curiosità del Festival.
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La settimana di Torino Film Industry è ormai diventata una realtà consolidata e necessaria nel panorama degli eventi industry per il cinema in Italia. Anche quest'anno si è svolta a cavallo dei primi giorni del Torino Film Festival, con grande successo e partecipazione. Facciamo un analisi di quei giorni con Paolo Manera, direttore della Film Commission Torino Piemonte, che organizza e produce l'evento, dalla sua nascita.
Un evento ormai stabile e coeso tra i vari partner che lo compongono
Paolo Manera è molto contento della edizione di Torino Film Industry di quest'anno. Con il numero 7 a fare da indicatore ( 7 giorni, 7 location, 7 partners), il successo maggiore risiede nella sensazione di omogeneità e di unico evento, non suddiviso tra 7 realtà diverse, ma con un unica anima professionale e produttiva, e un senso di unita e comunità professionale che ha elevato la qualità degli incontri e dei risultati. -
Dopo l’anteprima di successo alla 19esima Festa del Cinema di Roma, nella sezione Grand Public, "Hey Joe" di Claudio Giovannesi arriva nelle sale italiane dal 28 Novembre con Vision Distribution.
Il film è prodotto da Palomar con Rai Cinema in collaborazione con Vision Distribution e la sceneggiatura è di Maurizio Braucci, Massimo Gaudioso e Claudio Giovannesi.
"Hey Joe" segna il ritorno davanti la macchina da presa dell’attore e regista americano James Franco nel ruolo di un veterano di guerra che negli anni ‘70, dagli Stati Uniti, ritorna a Napoli per conoscere il figlio avuto da una ragazza napoletana nel lontano 1944, quando era di base lì.
Franco, per citare Giovannesi, è un moderno Ulisse che fa ritorno nell’unico posto che conserva ancora la memoria di chi era, integro, prima delle guerre. C’è in lui la volontà di redimersi e di cercare di costruire una nuova idea di se stesso.
Nelle sue note di regia, Giovannesi scrive: “Hey Joe è un film sulle conseguenze della guerra, sul rapporto tra Stati Uniti e Italia raccontato attraverso la relazione tra un padre e un figlio."
Nel ruolo del figlio ritrovato, Francesco Di Napoli, scoperto proprio da Giovannesi per "La paranza dei bambini". Con il Dean Barry di James Franco, il suo personaggio ha in comune la speranza di una seconda possibilità e una malinconia di fondo. - Visa fler