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I ruoli cinematografici indimenticabili, la direzione del Festival dei Due Mondi di Spoleto e quella del teatro Eliseo di Roma: gli ultimi anni della carriera di Romolo Valli raccontati da Daniela Montemagno e Caterina D’Amico. E, infine, il «ritorno» a casa e la decisione di Reggio Emilia di intitolare alla memoria del grande attore e illustre concittadino scomparso tragicamente il Teatro Municipale, da sempre al centro della vita culturale della città, come testimonia il reggiano doc Massimo Zamboni.
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La nascita della Compagnia dei Giovani e i suoi grandi successi in Italia e all’estero: ne parliamo in questo episodio con lo scenografo e regista Pier Luigi Pizzi, collaboratore storico di Romolo Valli e De Lullo, nonché compagno di un mitico viaggio in Francia sulle tracce dell’amato Proust, con il critico Antonio Audino e con l’esperta di teatro, nonché biografa di Valli, Daniela Montemagno.
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Gli inizi dell’avventura luminosa di Romolo Valli sono profondamente radicati nella sua città, Reggio Emilia, del cui fermento culturale ci racconta Massimo Zamboni, anima della storica band reggiana CCCP. In questo episodio partiamo dalla casa in cui Valli è nato per parlare, con la nipote Letizia Valli, della famiglia, dell’educazione, delle prime recite, della fascinazione per il Carrozzone di Fantasio Piccoli, del bizzarro incontro con l’artista Antonio Ligabue e dell’inizio della collaborazione con i grandi del teatro, Strehler e Visconti. Con Caterina D’Amico, organizzatrice teatrale e amica di famiglia, affrontiamo il rapporto, d’amore e professionale, tra Romolo e il regista Giorgio De Lullo, suo compagno per oltre 25 anni.
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Sono le 4:05 di mattina del 1 febbraio 1980. Una Rover 3500 percorre a velocità sostenuta l’Appia Antica. La strada è viscida per la pioggia e, poco dopo, l’auto si schianta contro una cancellata. In quell’incidente perde la vita Romolo Valli, uno dei più importanti attori del Dopoguerra. Una settimana più tardi avrebbe compiuto 55 anni. È da qui, dalla fine quindi, che partiamo per raccontare la sua storia, dagli inizi fino al tragico epilogo. In questo episodio incontriamo l’amico Dino Trappetti, suo ufficio stampa e stretto collaboratore, e il nipote Paolo Valli, che hanno trascorso assieme a lui quell’ultima fatale serata.
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La notte del 1° febbraio 1980, mentre tornava a casa dopo una serata con gli amici, muore in un incidente stradale sull’Appia Antica Romolo Valli: una settimana dopo avrebbe compiuto 55 anni. Valli era stato uno dei più grandi attori italiani del secondo Dopoguerra, conosciuto e amato non solo per le sue interpretazioni sul palcoscenico, con la storica Compagnia dei Giovani, ma anche per i ruoli, secondari ma indimenticabili, sul grande schermo, dove ha recitato con i più grandi registi dell’epoca, da Visconti a De Sica, da Bertolucci a Leone. In occasione dei 100 anni dalla sua nascita, il 7 febbraio del 1925 a Reggio Emilia, nel podcast «Dalla parte di Romolo» ci siamo messi sulle tracce di questo grande interprete definito «violentemente emiliano», ma capace anche di un rigore e una serietà assoluti. Per farlo siamo stati nei luoghi della sua infanzia e abbiamo incontrato persone che lo hanno conosciuto, sfiorato, visto a teatro o lavorato con lui. Con loro abbiamo parlato, anche, di quelli che sono stati i suoi tre più grandi amori: la mamma Matilde, Giorgio De Lullo, il regista suo compagno di vita, e lo scrittore francese Marcel Proust.