Avsnitt
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Nelle stagioni con elevate precipitazioni e numerosi giorni di pioggia, Ú fondamentale dedicare il giusto tempo al monitoraggio del vigneto. Peronospora, black rot e botrite sono rilevabili sia sulle foglie che sulle infiorescenze, e la loro precoce identificazione permette di evitare danni alla produzione e alla qualità delle uve. Lâabilità nel monitorare in maniera oggettiva e completa i vigneti deve essere costantemente allenata e affinata per ottenere informazioni pratiche utili nella gestione della difesa e della chioma.In questa diretta, con Alessandra Di Gregorio, senior Ampelonauta di Perleuve, abbiamo affrontato diverse situazioni con esempi pratici e suggerimenti per affrontare questa stagione, che in alcune zone dâItalia sta diventando particolarmente difficile.Buon ascolto,Giovanni Bigot
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Dott. Gilberto Bragato, agronomo specializzato in Scienza del Suolo e Primo Ricercatore presso il CREA di Gorizia, era lâospite della Conversazione Viticola di domani mattina. Le tematiche che abbiamo affronteremo insieme sono:1. L'acqua nel suolo: aspetti fisici legati alla capillarità .2. Ritenzione idrica e riserva d'acqua per le piante.3. Infiltrazione dell'acqua nel suolo.4. Metodiche di misura (sensori di umidità , tensiometria, misure infiltrometriche).5. Risvolti applicativi in relazione all'irrigazione.6. Rapporto porosità /compattazione/organismi del suolo (utile per chi si dedica all'agricoltura biologica).Tematiche importanti per questo periodo della stagione quindi vi aapetto puntuali domani mattina alle 7:30.
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Saknas det avsnitt?
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Riccardo Bugiani, fitopatologo del Servizio Fitosanitario della regione Emilia-Romagna, era l'ospite della Conversazione viticola dedicata alla DIFESA CONTRO PERONOSPORA. Abbiamo approndito le seguenti tematiche:1. Come ci possono aiutare i modelli previsionali nel conoscere il momento delle infezioni primarie?2. Perché Ú importante monitorare in campo le prime infezioni dell'anno?3. Efficacia, modalità dâutilizzo e caratteristiche di alcuni prodotti alternativi (o complementari) al rame nella difesa contro peronospora4. Cosa abbiamo imparato dallâannata 2023?Argomenti importanti in questo momento della stagione.
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Con la prof.ssa Silvia Laura Toffolatti dell'Università di Milano, ospite di questa Conversazione viticola, abbiamo parlato della maturazione delle oospore della peronospora della vite. Cercheremo di approffondire le seguenti domande:1. le infezioni primarie di peronospora da dove si originano? 2. perché Ú importante conoscere il grado la maturazione delle oospore? 3. quali sono ulteriori caratteristiche utili da conoscere delle oospore e delle infezioni primarie?4. fino a quando sono possibili le infezioni primarie? Tematiche importanti per affrontare l'inizio di questa stagione 2024.
Buon ascolto,
Giovanni Bigot
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La fase vegetativa iniziale del vigneto richiede un monitoraggio attento per comprendere le diversità delle varietà e pianificare le attività future. Nella diretta di domani, ospiteremo l'Ampelonauta senior, la dott.ssa Alessandra Di Gregorio, collaboratrice di Perleuve in Piemonte. Insieme esploreremo quattro tipologie di rilievi fondamentali:1. Fenologia della pianta2. Insetti gemmivoli3. Oidio4. Descrizione del suoloPer ciascuna di queste tecniche di monitoraggio, esamineremo:- come decido in quali vigneti entrare?- come faccio il rilievo?- come utilizzo i dati che ho ottenuto dal rilievo nella pratica?
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La distribuzione dei prodotti fitosanitari (PF) in vigneto Ú una materia molto articolata che vede nel viticoltore il principale protagonista nel corretto utilizzo delle irroratrici e, quindi, dei PF che devono raggiungere il giusto bersaglio da proteggere.Ne ho parlato in questo appuntamento con il dott. Mario Tamagnone, dellâUniversità di Torino, professore di Meccanica agraria presso il Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari (DISAFA). Abbiamo affrontato le seguenti tematiche:1. regolazioni possibili delle irroratrici 4.02. quali regolazioni impostare per trattare la mia superficie vitata in un giorno3. Trattori 4.0Giovanni Bigot
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Con il Prof. Paolo Marucco dell'Università di Torino, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari. abbiamo approfondito diverse tematiche riguardanti l'ottimizzazione dell'uso delle irroratrici nei vigneti, tra cui l'impostazione ottimale per garantire una copertura della pagina inferiore del 35%, le regolazioni essenziali come volume e velocità dell'aria, tipologia di ugelli e dimensione delle gocce, la valutazione dell'irrorazione durante l'operatività e le differenze tra irroratrici pneumatiche tradizionali.
Buon ascolto,
Giovanni Bigot
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Dopo l'interesse riscontrato nella passata edizione, la nuova stagione si apre con la rubrica Clima e Vite, in collaborazione con l'enologo Ramon Persello, che analizza l'impatto del cambiamento climatico sulla viticoltura. Ramon Persello, esperto di agrometeorologia e cambiamenti climatici, ha esaminato alcuni fenomeni basandosi sui dati raccolti da diversi centri di ricerca e osservatori specializzati, illustrando gli effetti delle mutazioni del clima dagli anni '50 ad oggi, con un particolare focus sugli ultimi tre anni. Durante la puntata si Ú discusso dell'innalzamento delle temperature medie annue, dell'influsso dell'alta pressione di matrice nord-africana permanente, della difficoltà di raffreddamento invernale del mare Adriatico settentrionale e della conseguente mitigazione delle pianure prossime alla costa.Giovanni Bigot, invece, ha approfondito le conseguenze del cambiamento climatico sull'ecosistema del vigneto, come l'aumento di virulenza dei patogeni nelle diverse fasi fenologiche. La peronospora, così come l'oidio, si sviluppa sulla base della disponibilità termica e idrica (quantità di pioggia, bagnatura fogliare, umidità relativa dell'aria). à stato osservato come l'innalzamento delle temperature abbia moltiplicato la virulenza del patogeno soprattutto nei momenti in cui le condizioni all'inizio (aprile-maggio) e alla fine (settembre-ottobre) della stagione non sono ottimali, determinando un aumento della gravità delle infezioni.Confrontarsi e adattarsi al clima che cambia Ú possibile e necessario. Se rimaniamo ancorati alle pratiche agronomiche di sempre, i costi della difesa aumenteranno così come il rischio di non ottenere uva sana, mettendo in crisi le strategie di protezione biologica, ultimamente additate come insufficienti e inefficaci solo perché non adattate al cambiamento climatico.
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Buongiorno a tutti voi Ampelonauti e aspiranti tali,con la diretta di mercoledì 06 settembre siamo giunti al sesto incontro con lâenologo Ramon Persello, esperto di agrometeorologia e cambiamenti del clima. In questa diretta approfondiremo anche delle tematiche enologiche che sono fortemente correlate tra loro: lâevoluzione dellâuva durante la maturazione (i composti aromatici), lâandamento climatico e la data di vendemmia.Di seguito, in estrema sintesi, le tematiche in discussione:1 Clima e dintorni: cosa Ú successo negli ultimi 30 giorni in Italia?Come consuetudine, analizzeremo lâandamento meteo-climatico del mese di agosto riscontrato nelle principali zone viticole dâItalia. Grazie allâelaborazione dei dati raccolti da Perleuve - 4Grapes®, confronteremo i dati 2023 con lo storico di precipitazioni e temperature massime.2 Il meteo e lâevoluzione della maturazione delle uveCercheremo di capire come questo andamento meteorologico ha influito/sta influendo sulla maturazione delle uve e a che punto Ú la maturità tecnologica e cellulare, in modo da prevedere lâapprossimarsi della chiusura del floema - sugar loading.3 Come stanno evolvendo i componenti aromatici? Quali scelte enologiche?Approfondiremo questa tematica di grande impatto sulle prossime scelte enologiche (data di vendemmia), nello specifico analizzeremo lâevoluzione dei diversi precursori aromatici componenti delle uve/vitigni a bacca bianca e dei polifenoli totali nelle uve/vitigni a bacca nera.4 I modelli cosa prevedono per il meteo di settembre?Sulla base del nuovo modello meteorologico GSF, NAO + e NAO - vedremo quali sono le previsioni per il mese di settembre, periodo chiave per la vendemmia, in tutta lâItalia.Previsioni che analizzeremo, anche grazie ai vari modelli previsionali, con lâaiuto di Ramon, che cercherà di ipotizzare che cosa ci riservano (almeno) i prossimi trenta giorni.Allora⊠vi aspetto numerosi, come sempre, alle
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Il pensiero, il sentire comune, Ú che contro la peronospora non ci si poteva fare nulla e che si tratta di fenomeni legati al ciclo naturale climatico (grande piovosità a maggio-giugno).
Io sono convinto che il metodo Lean Six Sigma, che applico da anni con il mio gruppo di lavoro Perleuve, avrebbe potuto essere utile (se applicato) per limitare i danni di questa Crittogama che sta creando un danno eccezionale in tutto ilbacino del Mediterraneo.
Si tratta, di primo acchito, di un tema difficile da affrontare ma con lâaiuto del prof. Pietro Romano dell'Università degli Studi di Udine, docente al Master del CUOA (Vicenza) e del prof. Roberto Zironi e Alessandro Zironi, Università degli Studi di Udine, siamo riusciti a renderlo agibile e fruibile ai neofiti; Ú mia ferma intenzione, affrontare e approfondire questi argomenti in altre dirette future.
Il costante monitoraggio della fenologia e dellâevoluzione delle varie ampelopatie, infatti, avrebbe permesso a viticoltori e tecnici di accorgersi che la stagione 2023 era eccezionale per lo sviluppo della peronospora (a fine aprile c'eranogià segnali evidenti) e si sarebbero potute attivare azioni correttive per limitare il problema, ad esempio, usando il metodo delle 5M per trovare le cause alla radice del problema e proporre delle soluzioni:
Materiali; Macchinari; Metodi; Manodopera; Misure e, infine, la A di Ambiente.
Ecco un sintetico elenco delle domande che ci permetteranno di sviluppare le tematiche di oggi:
CosâÚ il metodo Lean e il Six Sigma?
Possono essere utili per affrontare il problema peronospora?
Come il Six Sigma e la Lean potrebbero supportare la competitività delle nostre aziende?
Certi problemi, questâanno la peronospora e lâanno prossimo lâoidioâŠ, non sono senzasoluzione ma come farsi aiutare?
Lâimprenditore vitivinicolo Ú un "artista", non un super-eroe, che deve relazionarecon persone in grado di aiutarlo nelle scelte, quali persone/tecnici?
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La stagione vitivinicola 2023, con un decorso quasi opposto al 2022, ci conferma che il cambiamento climatico, fenomeno che abbiamo recepito chiaramente nellâultimo decennio, ha un impatto sulle produzioni viti-vinicole.Si Ú assistito ad un forte incremento delle temperature medie con bilancio termico spesso troppo elevato causa, tra lâaltro, di maturazioni sbilanciate, con uve ricche in zuccheri (elevata potenzialità di alcol), ma con polifenoli immaturi e carenti in aromi. Inoltre, la vendemmia avviene sempre più frequentemente ad alte temperature che favoriscono fenomeni di ossidazione polifenolica e ulteriori perdite di aromaticità .Ricordo in estrema sintesi i fattori in gioco:- il vitigno e il terroir (temperatura durante la maturazione e stato idrico della vite);- la forma di allevamento e lâesposizione delle uve;- la gestione del vigneto nella sua interezza (approccio olistico).Spiegare con certezza quanto sta accadendo, soprattutto a carico delle uve, Ú particolarmente complesso e richiede un approccio multidisciplinare, che spazia dalla climatologia, alla pedologia, allâeco-fisiologia della vite, alla patologia vegetale e, infine, allâenologia.Di certo, a causa del cambiamento climatico di ogni singola annata, dobbiamo essere pronti a adattare la viticoltura, in particolare le tecniche di gestione del vigneto, e lâenologia in base ai mutevoli scenari con i quali ci confronteremo nei prossimi anni.Sulla base delle conoscenze acquisite a livello internazionale, dai vari gruppi di ricerca, sui meccanismi fisiologici che presiedono la maturazione delle uve, spicca la figura del Professor Alain Deloire, formatosi alla prestigiosa Scuola di Viticoltura di Montpellier (Francia) e docente presso lâattuale 'Institut Agro-Montpellier (France) âUMR UMR-LEPSE-ETAP 1083 Sciences pour lâOenologie et la Viticultureâ, ricercatore e docente con vaste esperienze internazionali quale, ad esempio, professore di viticoltura allâUniversità di Stellenbosch, Sud Africa.Le tematiche da affrontare, che ho proposto e condiviso con il prof. Deloire, ci permetteranno di acquisire nuove conoscenze su alcuni, ma fondamentali, aspetti di fisiologia della vite; eccole in estrema sintesi:1. il trasporto degli zuccheri verso gli acini, attraverso il floema (sugar loading), come si calcola? perché Ú importante? che informazioni ne possiamo trarre?2. la chiusura del floema, a livello delle bacche, potrebbe essere codificata come nuova fase fenologica?3. i giorni che intercorrono tra la chiusura del floema e la vendemmia influenzano significativamente il futuro bouquet aromatico dei vini bianchi e rossi; come stabilire la data di vendemmia? à sufficiente la degustazione (analisi sensoriale) delle bacche?4. sono state messe a punto delle tecniche di analisi che ci possono aiutare a seguire lâevoluzione della maturazione; in base alla sua esperienza quali consigli Ú in grado di fornire ai nostri Ampelonauti?5. la variazione del colore della buccia, nei vitigni a bacca bianca, ci fornisce indicazioni in merito allâevoluzione delle uve e qualche correlazione con le famiglie aromatiche presenti?
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âResistenzaâ Ú una parola molto comune, e un concetto fondamentale. La sua origine ci parla di un fermare respingendo, di un non cedere ad una forza, ad una spinta, e questo concetto può essere declinato in decine di modi diversi; noi ci soffermeremo sulla resistenza degli organismi viventi a sostanze che lâuomo utilizza per combatterli.Dal vocabolario Treccani rileviamo che âresistenzaâ Ú la capacità di determinati organismi di resistere allâazione di sostanze tossiche e velenose, di microrganismi patogeni, ecc.Affrontiamo questo argomento perché, negli ultimi anni, si Ú assistito allâintroduzione di nuove sostanze attive (Prodotti Fitosanitari, PF) dotate spesso di elevata specificità , spiccata efficacia e attività sistemica. Ciò ha permesso di ampliare la gamma dei prodotti disponibili, ma lâuso ripetuto di questi PF ha portato, in tempi brevi, ad effetti collaterali negativi.Fra questi, il più pericoloso e il più difficile da âgestireâ Ú quello della resistenza, cioÚ una sensibilità ridotta da parte di un parassita animale o vegetale nei confronti di un certo PF; questo fenomeno può essere il risultato di un cambiamento genetico.La Peronospora della vite, alga primitiva, microrganismo appartenente al Regno Chromista, ne Ú un ottimo esempio, in quanto ha manifestato negli ultimi trentâanni, e anche recentemente, fenomeni di resistenza a varie sostanze attive.In questo appuntamento ho avuto al mio fianco una collega molto esperta, la dott.ssa Marina Collina, professoressa associata e docente di Patologia Vegetale del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dellâAlma Mater Studiorum Università di Bologna. Nella sua attività di ricerca si Ú dedicata, tra lâaltro, allâapprofondimento dei meccanismi di resistenza dei patogeni fungini (anche Peronospora) alle diverse sostanze attive con approcci biologici e molecolari.Nella diretta abbiamo affrontato quelli che ritengo essere i punti critici della difesa della vite (in particolare di quella antiperonosporica) e, con lâaiuto della dott.ssa Collina, cercheremo la migliore risposta alle seguenti domande e a quelle che arriveranno da voi partecipanti:1. Cosa si intende per resistenza ad una sostanza attiva?2. Cosa significa sostanza attiva (s.a.) multi-sito e s.a. mono-sito?3. Le caratteristiche delle diverse s.a. come sono correlate all'insorgenza delle resistenze?4. Quali sono le strategie anti-resistenza più efficaci?5. In questo periodo di forte presenza di infezioni di peronospora e oidio, quali sono le indicazioni generali per non aumentare le popolazioni di Crittogame resistenti?
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In questa conversazione itorniamo con l'incontro mensile con lâenologo Ramon Persello, con lui affronteremo e approfondiremo le seguenti tematiche:1 Cosa Ú successo nel mese di giugno in Italia?Un confronto analitico tra il mese di giugno 2023 e gli ultimi 5-15 e 30 anni, in diversi areali viticoli dâItalia; scopriremo così dove Ú piovuto di più o di meno evidenziando anche le ore di bagnatura fogliare. Faremo un bilancio di come Ú andata dal punto di vista idrico (precipitazioni utili) e da quello termico (temperature e giorni di caldo).2 Previsioni per lâestate secondo il modello meteorologico CFS, e gli indici AO per il mese di agosto Secondo lâindice NAO luglio e agosto con incursioni artiche in tutta la penisola: ci teniamo a precisare che di proiezioni3 Lâandamento meteoclimatico come ha influito sulla fenologia della vite?Analizzeremo lâeventuale anticipo o ritardo di Vitis vinifera nei diversi areali, stimandolo in giorni dalla possibile data di invaiatura (o vendemmia) delle uve.4 Arriva lo stress idrico, cosa fare?La vite inizia ad andare in stress idrico ed Ú fondamentale unâattenta analisi dei diversi terroir che caratterizzano la vitivinicoltura italiana, valutando i vari tipi di suoli e la loro capacità di ritenzione idrica e progressiva cessione alle radici della vite. Irrigare o non irrigare questo Ú il dilemma!In alcune Regioni, si Ú già iniziato ad irrigare ma vedremo come operare nella gestione del vigneto dove non Ú possibile irrigare (mancata disponibilità della risorsa idrica).
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Le tignole della vite, Lepidotteri che allo stadio larvale sono antofagi e carpofagi, rappresentano da sempre gli ampelofagi chiave nel definire le strategie di difesa/lotta.Il controllo di questi insetti, che svolgono 3-4 generazioni allâanno, richiede, in quasi tutti gli areali viticoli, almeno un intervento insetticida o altre tecniche quali disorientamento e confusione sessuale.Proprio queste caratteristiche biologiche, che vedono le tignole presenti durante tutta la stagione vegetativa, richiedono il loro costante monitoraggio nel vigneto per seguire lâevolversi delle varie generazioni (volo dei maschi adulti, ovideposizione, larve, ⊠nidi larvali, crisalidi, âŠ) e individuare la necessità e momenti di intervento per ridurre i pesticidi.Nella banca dati 4Grapes di Perleuve, sono archiviati e disponibili 24 anni di dati sul monitoraggio dei voli di tignola e tignoletta della vite e, da 3 anni, in collaborazione con FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), grazie al Progetto âCome ridurre l'utilizzo dei prodotti fitosanitari in viticoltura entro il 2030?â, il monitoraggio si Ú ampliato coinvolgendo i Soci FIVI.Con il prof. Francesco Pavan, Entomologo e Ricercatore, dellâUniversità degli Studi di Udine, che conosco da molti anni e considero lâIndiana Jones dellâentomo e acarofauna del vigneto, abbiamo affrontato la tematica tignole alla ricerca della strada per migliorare la lotta a questi insetti e la sostenibilità della viticoltura da vino. Di seguito le domande alle quali cercheremo di dare risposta:1 Ruolo del clima sullâaccoppiamento e sulla parassitizzazione di uova e larveCome si Ú evoluto il ciclo biologico negli ultimi ventâanni (adulti 3 e 4 volo in aumento costante)2 Intervenire contro la II o la III generazione?La lotta contro la II generazione permette di abbattere la popolazione o Ú necessario un ulteriore trattamento?3 Differenze di lotta contro le tignole in vitigni precoci e in vitigni tardiviIl peso di tignola e tignoletta e di eventuali altri Lepidotteri carpofagi4 Applicare la confusione o il disorientamento sessuale necessita comunque di monitoraggio?La risposta Ú ovvia ma come deve comportarsi, in questo caso, lâAmpelonauta?5 Confusione e il disorientamento danno buoni risultati se applicati in grandi comprensori ma si segnalano danni da fitofagi minori, come agire?In base allâesperienza del prof. Pavan cosa fare?6 Posso controllare altri fitofagi assieme alla lotta alle tignole?Quali sostanze attive, loro pro e contro in termini di efficacia e conseguenze su entomo e acarofauna utile?
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Le ampelopatie arrivate dal Nuovo Mondo, che hanno devastato lâEuropa a partire dalla metà dellâOttocento, sono state nellâordine Oidio, Fillossera e Peronospora. Si tratta di un fungo (Oidio), di un insetto (Rincote, la Fillossera) e di ð®ð§âðð¥ð ð ð©ð«ð¢ðŠð¢ðð¢ð¯ð , appartenente al Regno Chromista (per altri al Regno Straminipila) secondo la nuova classificazione della Peronospora. Ampelopatie ben note ai viticoltori, ma questâanno, in particolare in alcune Regioni del Centro e Sud Italia (es. Abruzzo e Puglia), la Peronospora ha fatto ingenti danni e, nella diretta del 21 giugno, cercheremo di capire quali possono essere le (vere) cause di queste infezioni. Ospite in questo appuntamento il prof. ðð¢ðð§ðð«ðð§ððš ððšðŠðð§ðð³ð³ð¢, docente di Patologia Vegetale allâUniversità Politecnica delle Marche e Presidente dellâAssociazione Italiana per la Protezione delle Piante, che Ú un profondo conoscitore della Peronospora e mi aiuterà a proporre delle linee operative per affrontare al meglio questo microrganismo. Sulla stampa si legge che le responsabilità degli attacchi 2023 sono da attribuire alle elevate piovosità primaverili, ma vi proporrò dei dati meteoclimatici che non danno forza a questa tesi. Nelle Regioni del Nord Italia piove molto di più, ma i viticoltori âconosconoâ la pericolosità della Peronospora così come i viticoltori del Centro e Sud, storicamente, temono lâOidio. Sarebbe interessante proporre un confronto tra Viticoltori e Tecnici per uno scambio di esperienze almeno su queste due ampelopatie. Il cambiamento climatico ci impone però di aggiornare le nostre conoscenze e accettare i nuovi paradigmi⊠la Peronospora può fare grossi danni in tutta Italia; dobbiamo essere preparati! Nella diretta del 21 giugno evidenzierò quelli che ritengo essere i punti critici della difesa antiperonosporica e, con lâaiuto del prof. Romanazzi, cercheremo la migliore risposta alle mie domande e a quelli che arriveranno da voi partecipanti alla diretta. 1. ðð¢ð¢ððª ðŽðð¯ð ððð ðð³ðð°ððª ð±ðð¶Ì ð§ððŠðð¶ðð¯ð¡ðª ð€ðð®ððŠð ðŽð ððŠð ðð°ððµðð°ððð ððª ð²ð¢ðŠð ðµð ðð¢ð¡ð°ððŠðð°? 2. ðð¢ð¢ð ðÌ ðâðð®ðð°ððµðð¯ð§ð¢ ð¥ððšððª ðªððµðð³ð£ðŠððµð ðð³ðð·ðð¯ð¡ðªð£ðª ðŠ ðµðð®ððŠð ðµðð·ð ððŠððð ðð°ð¡ðµð ðððð¢ ð±ðð³ðð¯ððŽðð°ðð¢? 3. ðð ððŠð ðµðð°ððŠ ð¥ðð ðŽð¢ð°ðð°, ððŠððð ð ðŠððªðð¯ð ððŠð ð¶ðŠððµðð° ðŠ ðð¢ð¥ (ðð¢ð£ð°ðð¢ð§ðªðð¯ð ð ððŽð ðŠðð»ð ððª ðªððŠðð£ðð®ðð¯ð¡ð° ðŠ ð²ð¢ðªðð¥ð ððª ð±ðð³ð¡ð¢ðð»ð ððŠð ð ð¶ððð), ððŠðð¥ð ððªðð§ðð€ððð ðð¯ð¡ð³ðð³ð ððŠð ð£ðªðð¯ððµð⊠ð²ð¢ð¢ððŠ ðªðð±ðð³ð¡ð¢ðð»ð âð¢ ð²ð¢ðŠð ðµð ððŽððŠð¡ðµð? 4. ðŽ ððªðÌ ð ðª ð¢ððšðð¶ððšð ðâðð®ðð°ððµðð¯ð§ð¢ ð¥ðððð¢ ð€ðð®ððððµð ð ðð€ðð¶ðð¢ð¡ð¢ ð£ððšðð¢ð¡ð¶ðð¢ ð¥ðððð¢ ð·ððšððµðð»ðð°ððŠ? ððªÌ, ðð¢ ðð ðð³ðð°ðð¢ð¡ð³ðð€ð? ðð ððŠððªð ð° ð¯ð! ð¢ð ðð¯ð¡ðŠðð·ðð¯ð¡ðª ð€ð¢ð³ððµðð·ð, ð£ððŽððšðð¢ ððð·ðð³ðð³ð ðð¯ ð±ððŠð£ðŠðð»ðð°ððŠ (ððµð¡ðŠðð»ðð°ððŠ ð¢ð ððŠðð°ððŠððª ð¥ð ððŠð ðªð ðµðð¯ð§ð¢ ð¢ð ðð), ððð®ðð¯ðð»ð§ðª ð€ððŽð ððŠ ð±ðð¯ð ð¢? 5. ðð¢ð¢ð ðÌ ðð¢ ð³ððŽðð°ððŽðð£ððððµðÌ ððŠð ðð¢ðð£ðð¢ððŠððµð ðððð®ððµðð€ð ððŠððâð¢ð¢ð®ðð¯ð¡ð¢ð¡ð¢ ð€ðð®ððððŽð ðªð¡ð¢Ì ð¥ðððð¢ ð¥ðð§ððŽð ððŠððð ð£ðªð¡ðŠ ð¥ð ð£ðŠðð€âðªð ð ðð¶ðð·ð ðð®ððŠðð°ðð¢ð¡ðªð?
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In questo Conversazione viticola abbiamo evidenziato lâimportanza del monitoraggio di tutti i dati rilevabili nel vigneto per quantificare la variabilità intra-parcellare (il sub-vigneto) ed effettuare la vendemmia selettiva per valorizzare il potenziale enologico delle uve.Tutti pensiamo che la viticoltura di precisione sia interessante, ma ci stiamo interrogando sulle sue applicazioni e sulle azioni da intraprendere una volta caratterizzata la variabilità intra-parcellare.Le tecnologie a rateo variabile, che permettono di adattare la gestione del vigneto (delle sub-unità ) in base alla variabilità osservata modulando gli interventi, rivoluzioneranno presto la viticoltura in ambiti diversi come l'irrigazione, la concimazione, l'irrorazione e la vendemmia.Nella diretta con il dott. Matteo Gatti, professore associato, docente allâUniversità Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, affronteremo la tematica della âVendemmia selettiva: come valorizzare il potenziale enologico delle uve in vigneti eterogeneiâ che lo ha visto tra i protagonisti dellâesperienza pilota, realizzata in Piemonte, per valorizzare la variabilità del vigneto. L'eterogeneità intra-parcellare (sub-vigneto) Ú un ambito ancora poco studiato ma, per valorizzare al meglio le vostre uve e ottimizzare i processi enologici in funzione della loro qualità , vanno sviluppate strategie di selezione intra-parcellare per guidare le uve verso l'itinerario tecnico più adatto al potenziale qualitativo (es. aromi) della materia prima.Questa mattinata sarà l'occasione per fare il punto sulle tecnologie disponibili e far tesoro dellâesperienza del dott. Gatti con il quale affronterò I seguenti aspetti:- come rilevare la variabilità del vigneto e interpretare i dati così acquisiti (variabilità media);- qual Ú la vigoria ottimale (equilibrio vegetativo) per raggiungere lâobiettivo enologico prefissato?Tutte queste conoscenze sono la base per programmare/attuare una vendemmia selettiva vincolata anche al cambiamento climatico della singola annata;- vendemmia selettiva manuale o meccanica? Sincrona o asincrona? in questa scelta imprenditoriale, cioÚ costi e benefici, entrano in gioco le dimensioni aziendali e la volontà di aggiungere valore ai vini ottenuti da vendemmia selettiva.à mia opinione che la vendemmia selettiva sia possibile, e con costi limitati, in quanto le uve sono valorizzate al meglio del loro potenziale qualitativo.
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In questa diretta abbiamo approfondito varie tematiche che, di seguito, vi sintetizzo:1. Quante infezioni di peronospora sono state previste nel mese di maggio dai modelli previsionali?2. Come si sono distribuite le precipitazione in Italia nel mese di maggio e perché in Emilia Romagna sono scesi 300mm e in Sardegna 20 mm?3. Abbiamo reintegrato il deficit idrico nel diversi areali italiani?Analizzeremo lâandamento termo pluviometrico, con particolare attenzione alle ultime tre decadi, di alcune Regioni (tra queste anche lâEmilia-Romagna, devastata da alluvioni e frane) e lo confronteremo con lo scorso anno e con gli anni precedenti.Ci soffermeremo su alcuni parametri fondamentali per le loro implicazioni sulla fisiologia della vite e sul rischio ampelopatie:a. Somma delle precipitazioni e giorni di pioggia --acqua utile, acqua non assorbita e stato idrico suolib. T °C media e sommatoria termica -- andamento fenologia e sviluppo germoglic. UR e bagnatura fogliare -- malattie: giorni/momenti (ore) infettanti per peronospora e oidioð ðŠðšððð¥ð¥ð¢ ððšð¬ð ð©ð«ðð¯ðððšð§ðš ð©ðð« ð¢ð¥ ðŠððððš ðð¢ ð ð¢ð®ð ð§ðš?
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In questo incontro abbiamo affrontato la tematica del monitoraggio della peronospora, che Ú fondamentale per rilevare i primi attacchi che si originano dalle oospore, svernate nel terreno. Germinando, esse liberano le zoospore che sono in grado di avviare le infezioni primarie.Lâobiettivo principale Ú quello di identificare il rischio di infezione in ogni singolo vigneto (o sub vigneto) per impostare le migliori strategie atte ad impedire e/o limitare le conseguenze degli attacchi di questa pericolosa crittogama (si tratta di unâalga primitiva, un Oomicete appartenente al regno Chromista).Negli ultimi anni, il clima caldo e asciutto non ha favorito lo sviluppo di questo microrganismo, ma la sua capacità di conservazione pluriennale sui residui vegetali presenti nel terreno Ú tale da poter aggredire la vite, in condizioni umide e piovose, con gravi danni fino alla perdita totale della produzione.In alcune Regioni dâItalia questa ampelopatia Ú già stata segnalata, con presenza di macchie esito di infezioni primarie, ma il perdurare di tempo piovoso fa prevedere il proseguire degli attacchi e lâaumento della sua pericolosità .Lâimportanza del corretto monitoraggio di questa ampelopatia, che può essere rilevata durante tutta la stagione vegetativa, ci permette di gestire, in maniera sostenibile, gli interventi antiperonosporici nellâannata in corso.Per enfatizzare il lato pratico di questa Conversazione viticola ho invitato nuovamente lâAmpelonauta senior, la dott.ssa Alessandra Di Gregorio, collaboratrice di Perleuve in Piemonte, che mi aiuterà a guidarvi nel monitoraggio della Peronospora. Insieme esamineremo gli aspetti salienti qui elencati:· Interpretare i dati meteo per prevedere i periodi di infezione· Affidabilità dei modelli previsionali· Quando e dove effettuare il monitoraggio della peronospora· Il monitoraggio âscientificoâ· La visione di insieme del vigneto· Alcuni concetti chiave della difesa
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Negli ultimi dieci anni Flavescenza Dorata Ú di nuovo in espansione in tutto il Nord Italia e si Ú manifestata, con danni di varia intensità in tuttâItalia. Per un aggiornamento sulle conoscenze di questa ampelopatia ho con piacere invitato in questa diretta il ððšðð. ðð¢ððšð¥ð ððšð«ð¢ professore associato e docente di Entomologia allâUniversità degli Studi di Verona, che ðð ðð ðð§ð§ð¢ ð¬ðð®ðð¢ð ð¥ð ððšðŠð©ð¥ðð¬ð¬ð ð¢ð§ððð«ðð³ð¢ðšð§ð ðð¢ððšð©ð¥ðð¬ðŠð/ð¯ððððšð«ð. Le tematiche che intendo affrontare, grazie alla sua esperienza, riguardano: 1. come monitorare lo sviluppo dellâinsetto e stimare lâentità della popolazione presente nei vari stadi? con quali metodi e mezzi? 2. come contenere le popolazioni della cicalina in viticoltura biologica e convenzionale e con quali prodotti fitosanitari? 3. come monitorare e valutare lâefficacia degli interventi insetticidi per il controllo di St? 4. tra gli agenti di biocontrollo ci sono prodotti in grado contenere le popolazioni di St? 5. quale ruolo gioca la qualità dellâirrorazione e lâeliminazione di polloni e succhioni presenti lungo il tronco? 6.si ipotizza lâuso di droni per rilevare FD nei vigneti? In conclusione, sono fermamente convinto che il monitoraggio del vettore St e della FD, con lâidentificazione ed estirpazione dei ceppi contaminati, devono essere effettuati collettivamente sotto il controllo di tecnici preparati (organizzazioni tecniche e professionali con la supervisione dei Servizi Fitosanitari regionali). Questa sorveglianza collettiva e la condivisione delle conoscenze e dei riscontri provenienti dai vigneti locali o regionali interessati a FD permette di trasmettere ai viticoltori le esperienze positive, con un linguaggio comune e un consenso sulle misure di gestione della lotta insetticida. Il monitoraggio della malattia, svolto in altre nazioni (es. Francia), indica che la possibilità di eradicazione si affievolisce nel tempo mentre si costruisce, in modo esperienziale, una sorta di "convivenza" con FD.
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âðð¢ðð¢ðš, una delle malattie più importanti per la difesa della vite, Ú oggetto di particolare attenzione da parte del viticoltore nella fase finale della stagione (eventuale lotta ai casmoteci) e, alla ripresa vegetativa, per il ruolo determinante delle infezioni precoci. In questo appuntamento con la ððšðð.ð¬ð¬ð ðð¥ðð«ð¢ð ððð«ððšð, Professore allâUniversità degli Studi di Trento, abbiamo esaminato alcuni aspetti di ð¥ðšððð ðð¥ð¥âðšð¢ðð¢ðš ððšð§ ð¥âð¢ðŠð©ð¢ðð ðš ðð¢ ð©ð«ðšððšððð¢ ðð¢ððšð¬ðð§ð¢ððð«ð¢ (e non classificati tali) di ðšð«ð¢ð ð¢ð§ð ð§ððð®ð«ðð¥ð che, inseriti in una corretta strategia, ððšð§ð¬ðð§ððšð§ðš ðð¢ ð¬ðšð¬ðð¢ðð®ð¢ð«ð, almeno in parte, ð¢ ðð¥ðð¬ð¬ð¢ðð¢ ðð®ð§ð ð¢ðð¢ðð¢ ð ð«ð¢ðð®ð«ð«ð/ððšð§ððð§ðð«ð ð¥ð ðªð®ðð§ðð¢ððÌ ðð¢ ð³ðšð¥ððš. Negli ultimi anni il settore della viticoltura ha dato un importante impulso ai biopesticidi, più comunemente denominati BCA (Bio Control Agents, agenti di biocontrollo), settore in forte crescita non solo nella difesa biologica ma anche, e soprattutto, in quella integrata. La dott.ssa Pertot vanta una conoscenza e attività sperimentale più che ventennale sui BCA e per questo, forte della sua esperienza, esamineremo insiemi alcuni aspetti salienti: Qual Ú il principio del biocontrollo e quali sono i suoi benefici/vantaggi? Come si attua il biocontrollo? Quali sono i prodotti di biocontrollo omologati per l'uso in viticoltura e in quale misura vengono utilizzati? Quali sono le confusioni da evitare? Dove posso trovare l'elenco ufficiale dei prodotti di biocontrollo? Dove trovare l'elenco dei prodotti di biocontrollo per la viticoltura? Il biocontrollo Ú efficace? Qual Ú il costo del biocontrollo?
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