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  • Tra il V e il III secolo a.C., prima dell’arrivo dei romani, lo Stivale era abitato da molte popolazioni.Tra queste, un popolo noto con il nome di Sanniti dominava l’area centro-meridionale di quella cheoggi chiamiamo Italia. Molte sono le tracce rimaste del loro passaggio e, anche questa volta, alcunedi esse sono venute alla luce grazie agli scavi per nuove grandi infrastrutture. Nello specifico, sitratta dei lavori per la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità e alta capacità Napoli-Bari,capitanati da Webuild. Un pezzo fondamentale della rete per gli spostamenti su rotaia del nostroPaese, strategico per il collegamento della costa tirrenica con quella adriatica. Grazie a questi scavisono emerse alcune sepolture, con i relativi scheletri e svariati oggetti parte del corredo funerarioche aprono interessanti finestre sulle tradizioni dei Sanniti.

  • Il Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi - Nodo di Genova è una linea ferroviaria ad alta velocità checonsente i collegamenti tra il sistema portuale ligure e il resto d’Europa. 53 chilometri di rotaie, dicui 36 in galleria, che toccano 14 comuni compresi tra la Liguria e il Piemonte. Non sorprende chevenga considerata l’opera in corso più grande d’Italia. La sua costruzione, anche in questo caso, èstata occasione di scoperte molto particolari. Nella zona di Tortona è venuto alla luce l’impianto diuna villa rustica di epoca romana: tracce di un focolare, frammenti di ceramica e altri ritrovamenti…Gli scavi archeologici permettono talvolta di trovare non solo quello che c’era, ma anche quello chenon c'è più. E la sfida diventa così quella di riuscire a interpretare questo vuoto per capire che cosapoteva ospitare.

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  • Durante gli scavi per realizzazione della stazione metropolitana di Porta Metronia della Linea C, a15 minuti a piedi dal Colosseo, una scoperta sensazionale ha sconvolto gli addetti ai lavori. Non èinsolito trovare reperti archeologici in una città come Roma, tra le più ricche al mondo da questopunto di vista. In questo caso, però, nessuna ricerca preliminare sulle fonti aveva fatto intendereche in quel punto potesse esserci qualcosa. E invece sono stati ritrovati i resti di una caserma diepoca imperiale. La scoperta è stata talmente unica che ha trasformato la stessa società dicostruzione della metropolitana, il Consorzio Metro C di cui Webuild è leader, in qualcosa di unico: ireperti sono stati delocalizzati e conservati in casse di acciaio e legno in attesa di essere poiricollocati proprio qui, in quella che diventerà una vera e propria stazione museo. Nell’attesa dipoterli rendere accessibili a tutti e tutte, è stato fatto sui resti anche un lavoro di restauro, in mododa riconsegnarli alla cittadinanza nel pieno del loro splendore.

  • La M4, la quarta linea della metropolitana milanese attualmente in costruzione, cambierà il volto della città: attraversando in soli 30 minuti il centro storico e collegando il quadrante Est (aeroporto di Linate) con il quadrante Ovest, fino alla stazione di San Cristoforo. Durante i lavori di costruzione della linea, le talpe meccaniche che scavano i tunnel si sono dovute fermare qua e là per permettere di restituire alla città il prezioso patrimonio archeologico che non sapeva di avere. Come è accaduto nella zona di Sant’Ambrogio dove sono riemerse sepolture di 1800 anni fa. Il risultato di queste scoperte ha emozionato gli addetti ai lavori e permesso di risolvere anche qualche piccolo grande mistero.Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: “LIVE Milano, inaugurazione della M4: diretta video”, Local Team, 26 nov 2022.

  • Noi camminiamo sulla storia. Letteralmente. Ogni giorno, andando al lavoro o a fare unapasseggiata, senza accorgercene camminiamo sul nostro passato. Le strade, le case e le città che cicircondano sono edificate sopra insediamenti più antichi, a volte vecchi di secoli, se non di millenni.Ogni tanto, però, la necessità di scavare per ricostruire, per riparare o per progettare nuove grandiinfrastrutture, richiede cantieri e scavi di proporzioni e profondità tali che non sarebbe possibilerealizzare attraverso il normale lavoro archeologico. E riemergono realtà dimenticate o addiritturasconosciute. Strati di vita quotidiana, tracce dell’800 ne contengono altre rinascimentali e i repertimedievali celano resti romani. Nasce così “Alla luce”, una serie di Chora Media in collaborazionecon Webuild in cui Massimo Polidoro racconta ciò che di sorprendente può riaffiorare mentre sicostruisce qualcosa di nuovo e il lavoro straordinario che viene messo in campo per preservare ciòche si è trovato.