Avsnitt
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di Matteo Cavezzali
Il primo incontro tra Maximilien-François-Marie-Isidore de Robespierre e Luigi XVI avviene nell'autunno del 1774. Luigi ha 20 anni, ed è appena stato incoronato Re: Robespierre, invece, di anni ne ha 16, e studia al collegio Louis-le-Grand di Parigi. Ed è proprio a lui che, ironia della storia, viene affidato, quel giorno, il discorso di benvenuto al Re, in visita alla scuola. I loro sguardi si incrociano a più riprese, ma nessuno dei due può in quel momento immaginare che le loro strade si sarebbero reincontrate, 20 anni dopo, ai piedi di un patibolo. -
di Matteo Cavezzali
Nel febbraio del 1976, esce nei cinema americani Taxi Driver. Il quinto film di Martin Scorsese, con Robert de Niro nei panni di Travis Bickle - un reduce del Vietnam alienato e disadattato che prova a uccidere il candidato democratico alla Presidenza - diventerà presto un'icona della cultura degli anni '70, e un cult cinematografico senza tempo.
Nessuno però poteva immaginare che la pellicola sarebbe diventata anche il copione di un folle, deciso a imitare Travis per attirare l'attenzione della giovanissima protagonista del film, Jodie Foster. E se è vero che il suo bersaglio, Ronald Reagan, è stato a conti fatti uno dei grandi e decisivi protagonisti della fine del '900, il suo gesto andò davvero a un passo, anzi a 4 centimetri, dal cambiare radicalmente la storia. -
Saknas det avsnitt?
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di Matteo Cavezzali
Aprile 1926. Entrando nella sala degli interrogatori, l'ispettore Epifanio Pennetta rimane sbalordito, nel trovarsi di fronte una tranquilla signora inglese, con i capelli bianchi e la passione per il the. Eppure, proprio quella donna apparentemente innocua, di nome Violet Gibson, era arrivata a un passo dal cambiare radicalmente il corso della storia, sparando a Mussolini e colpendolo in pieno volto, pochi anni dopo la sua ascesa al potere. Dei tanti attentati al Duce, questo fu il meno prevedibile e quello che andò più vicino al suo obiettivo. Ma chi era veramente Violet Gibson? Una pazza che aveva agito in preda a un raptus, o la mano armata di un complotto più ampio, irretita o addirittura ipnotizzata da membri della misteriosa società teosofica? -
di Matteo Cavezzali
Un singolo colpo di pistola, capace di uccidere 16 milioni di persone. E’ quello sparato il 28 giugno del 1914, a Sarajevo, da Gavrilo Princip, nazionalista jugoslavo membro del gruppo Mlada Bosna, per colpire l’Arciduca Francesco Ferdinando d’Austria-Este, erede al trono dell’Impero austro-ungarico. Un attentato che divenne il casus belli per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, e quindi la prima pedina di un tragico domino di morte e distruzione costato appunto 16 milioni di vite. Nel terzo episodio di A morte il tiranno, Matteo Cavezzali racconta il più celebre regicidio dell'epoca moderna, svelandone contesto e retroscena, e provando a far luce sulle tante zone d'ombra che ancora lo avvolgono. -
di Matteo Cavezzali
Nel 1605 un gruppo di cospiratori cattolici progettò di riempire di esplosivo i sotterranei del palazzo di Westminster, per far saltare in aria la Camera dei Lord, presieduta dal re protestante Giacomo I. L'attentato, passato alla storia come la Congiura delle polveri, fu sventato da una misteriosa lettera anonima, il che non ha impedito al suo fautore Guy Fawkes di entrare nell'immaginario popolare, quale simbolo stesso della lotta contro il sistema, facendo di lui il protagonista di filastrocche per bambini e il modello per la celebre maschera del fumetto, poi diventato film, V per Vendetta.
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di Matteo Cavezzali
L’anarchico toscano Gaetano Bresci vive da anni a Patterson in USA quando viene a sapere dai giornali della terribile repressione dell’insurrezione di Milano, costata la vita a 300 persone. Decide così che è il momento di tornare in Italia per saldare il conto.
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di Matteo Cavezzali
Cosa porta una persona a tentare di assassinare un sovrano, un principe, un potente, mettendo a repentaglio la propria stessa vita? E quando il tiranno muore, succede quello che l’attentatore si era immaginato?
Ci sono momenti in cui alcune persone decidono di cambiare il corso della storia in maniera drammatica, con la violenza. A volte riescono, altre volte falliscono, ma in entrambi i casi le cose di solito non vanno mai come avrebbero immaginato, perché la storia non è così semplice da riscrivere, e non sempre segue una logica.
In A morte il tiranno, lo scrittore Matteo Cavezzali corre su e giù per la storia per raccontare fatti noti e meno noti di alcuni celebri regicidi, riusciti o solo tentati, dell’epoca moderna e contemporanea, avvalendosi dei contributi dello storico Alessandro Luparini e dello psicologo Enrico Ravaglia. Le musiche originali sono di Lorenzo nada a.k.a. Godblesscomputers, il montaggio e il sound design di Gianni Gozzoli, la copertina è disegnata da Gianluca Costantini.
Il primo episodio sarà disponibile il 21 giugno
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