Spelade
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Riconoscere i segnali di una relazione malevola prima che sia troppo tardi. Organizzato da Soroptimist Valchiavenna
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Strage di Altavilla: in carcere la figlia 17enne
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Come riconoscere un manipolatore: i principali indicatori - PARTE 1
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Morire e uccidere per un pugno di like: ne parliamo con il dott. Giuseppe Lavenia
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«Ascolti, Lucia! Adesso dobbiamo andare sotto, va bene? Dobbiamo passare sotto la porta e uscire dall’altra parte! Lei adesso prende un bel respiro, si chiude il naso, chiude gli occhi e al resto pensiamo noi… Lei prenda il respiro più grande che può!»
Lucia risponde con un cenno del capo.
I due agenti si guardano… Filippo appoggia una mano sulla testa della donna… Un lungo respiro e giù… sott’acqua tutti e tre in apnea in quel mare fatto di acqua e fango nel tentativo disperato di raggiungere l'uscita.
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Mentre fuori si è fatto buio, in casa di Giorgio l’acqua sale, raggiunge l’ultimo gradino della seconda rampa, e senza esitazioni, senza incertezze invade il pavimento del primo piano dove si trovano lui, la madre e la sorella.
«Mia madre mi chiamava dalla camera da letto e diceva: «Che succede, Giorgio?» Ed io rispondevo che andava tutto bene… Fermati, fermati! Ti prego!… Ma l’acqua non ti ascolta… l’acqua fa quello che vuole… e sapevo che ora non avevamo più nessun posto dove scappare…»
Non c’è una soffitta, non c’è un lucernario per raggiungere il tetto, non c’è neppure un balcone… Giorgio sente il panico stringere lo stomaco e capisce che lui e la sua famiglia hanno i minuti contati.
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«Ricordo i bambini: erano fermi e guardavano dritto… Avevamo il lato che saliva alla nostra destra ed il bosco che scendeva alla nostra sinistra. Pioveva ma non tirava vento, ma ecco… le cime degli alberi hanno cominciato a muoversi…
Era come se ci fosse un animale in mezzo alla foresta… e quell’animale era sempre più grande perché prima a muoversi erano un coppia di alberi, poi dieci, venti e poi all’improvviso un pezzo intero di bosco…»
Marco, Daniela ed i loro tre figli si mettono a correre, mentre una frana di oltre 400 metri di ampiezza comincia ad avanzare alle loro spalle…
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Omicidio Simonetta Cesaroni: è ora di chiudere il caso
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In diretta insieme a voi per parlare insieme dei casi che hanno contrassegnato il 2023. Insieme a me, la giornalista Laura Marinaro. Rispondiamo alle vostre domande.
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In questa puntata di "Viaggio nell'inferno della manipolazione affettiva" parleremo della storia di Ursula che mi ha voluto raccontare la sua storia. Anche in questa puntata ho parlato di alcuni atteggiamenti ai quali stare attenti dando anche consigli pratici su come potervi tutelare.
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A Chesarà ho commentato l’interrogatorio a Filippo Turetta, il quale sta offrendo una versione a mio parere priva di fondamento. Vi spiego perché.
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Settima giornata Nazionale sulle Dipendenze Tecnologiche e sul Cyberbullismo
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Nonostante gli inquirenti cerchino di fare luce su questo orrendo delitto, le domande continuano a rimanere senza una risposta e la figura dell’assassino dal volto pallido senza un’identità. Apparso come un fantasma e sparito di nuovo, fagocitato dalla città. Dopo quasi 40 anni si cerca ancora di fare chiarezza su questa vicenda che potrebbe avere però dei nuovi risvolti.
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Il 24 febbraio 1987 uno studente magrissimo e dal volto pallido entra in casa Aprile con una scusa e in un crescendo di violenza e terrore finisce con l’uccidere Cristiano, un bambino di 12 anni e ferire gravemente la madre e la sorella del bimbo per poi sparire come un fantasma. Ma qual è il movente di questo terribile crimine?
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La famiglia Aprile sembra una famiglia come tutte le altre nella Roma di fine anni ‘80: un padre professore, una moglie casalinga e tre figli. Non c’è nulla che possa far prevedere l’incubo in cui stanno per piombare, un incubo che ha le fattezze di un giovane studente.
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Il racconto di questo episodio di Altre Indagini parte da Metanopoli, il quartiere alle porte di Milano sognato e costruito da Enrico Mattei negli anni Cinquanta per i dipendenti della sua azienda, l’Eni, l’azienda energetica (l’acronimo sta per Ente nazionale idrocarburi) di cui era diventato presidente.
E termina poco lontano, nella campagna di Bascapè, un paese della provincia di Pavia, dove nel tardo pomeriggio del 27 ottobre 1962 cade l’aereo che trasporta Enrico Mattei. È un incidente, viene dichiarato dopo le prime sbrigative indagini. È un omicidio, decreta alla fine di una seconda indagine il sostituto procuratore Vincenzo Calia, che non riesce però ad arrivare a un indagato: le prove sono state cancellate e non sono più recuperabili.
Quella raccontata da Stefano Nazzi e Giulia Balducci è una storia in cui compaiono la mafia, quella italiana e quella italo americana, e le grandi aziende petrolifere americane e inglesi (le cosiddette “sette sorelle”). Compaiono ex partigiani ed ex fascisti. E i dirigenti dell’Eni, prima stretti alleati di Mattei e che dopo iniziarono a contrastarlo. E poi Tommaso Buscetta, uno dei primi e forse il più famoso collaboratore di giustizia di Cosa Nostra. E c’entra anche la sparizione di un giornalista palermitano, Mauro De Mauro, scomparso il 16 settembre 1970 mentre si stava occupando proprio dell’incidente di Bascapè.
Al momento della sua morte Enrico Mattei è l’italiano più famoso all’estero: è presidente di un’azienda importantissima e molto potente, ha fondato un quartiere che è praticamente una cittadina, Metanopoli, e un giornale, il Giorno. Grazie a lui arrivano in Italia le stazioni di servizio per come le conosciamo e i motel. Mattei compare su tutte le riviste, fotografato con la moglie, la ballerina austriaca Greta Paulas. Contemporaneamente gli vengono attribuite, con molta fantasia, storie con molte donne famose.
Ma Enrico Mattei è anche quello che finanzia i partiti con fondi neri (sono sue le parole «per me i partiti sono come taxi: ci salgo, li pago e poi scendo»), applica metodi discutibili per costruire gasdotti in breve tempo ed elabora strategie piuttosto creative per assicurarsi un accordo per il petrolio iraniano.
Anche quella di Enrico Mattei è una delle grandi vicende della storia italiana, che Altre Indagini racconta con gli stessi approcci e rigori applicati alle storie di cronaca nera di Indagini. Le storie di Altre Indagini sono disponibili sul sito e sull’app del Post per le persone abbonate: un modo per ringraziarle per la loro partecipazione al progetto del Post, che fa sì che il Post possa continuare a fare il suo giornalismo in modo gratuito per tutte e tutti. Se vuoi ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post.
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Aggiornamenti sull’omicidio di Pierina e la scomparsa dei ragazzi in Veneto
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Giulia e Filippo studenti scomparsi nel veneziano: tutti gli aggiornamenti
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