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"La minaccia per l'Europa non proviene dalla Russia o dalla Cina ma dal suo interno". Con queste parole il vice presidente JD Vance parla, alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, della perdita dei valori democratici europei, quelli che il vecchio Continente ha da sempre condiviso con gli Stati Uniti. Anche alla Conferenza sulla Sicurezza, quindi, si conferma la percezione trasmessa dalle mosse politiche statunitensi nei giorni scorsi: l'Europa perde la sua posizione di partner privilegiato degli Stati Uniti e la distanza tra le due potenze occidentali è sempre più marcata. Ne parliamo con Riccardo Sessa, presidente della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale, già ambasciatore d’Italia a Belgrado, Teheran, Pechino e alla Nato.
Intanto, in Repubblica Democrratica del Congo, le forze ribelli dell'M23 continuano ad avanzare fino a bloccare l'aeroporto che serve Bukavo. Ne parliamo con Marco Doneda, vice capo missione di Medici Senza Frontiere a Goma.
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La telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin, nel corso della quale i due si sarebbero detti d'accordo a predisporre un accordo di pace per la guerra in Ucraina, rischia di aprire uno scenario che vedrebbe l'Unione europea e la stessa Ucraina ai margini della trattativa. Ne parliamo con Antonella Scott de Il Sole 24Ore, Mario Del Pero, docente di Storia internazionale a Sciences Po, e con Antonio Villafranca, Vice Presidente per la Ricerca dell'ISPI.
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Saknas det avsnitt?
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Mentre la tregua in Medio Oriente vacilla, sul fronte ucraino la situazione potrebbe arrivare ad una distensione, anche per via delle terre rare che il presidente Zelensky pare sia disposto a cedere agli Stati Uniti. Sarà così? Ne parliamo con Davide Maria De Luca, collabora con il Domani e il Post, e con Alberto Prina Cerai, ricercatore dell'Osservatorio di Geoeconomia dell'Ispi.
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La tregua in Medio Oriente potrebbe essere a rischio: Hamas ha infatti annunciato che non rilascerà più ostaggi fino a quando Israele non tornerà a rispettare gli accordi. Secondo Hamas, Israele avrebbe violato l'intesa impedendo agli aiuti di entrare nella Striscia e ai palestinesi di tornare verso nord. Ne parliamo con Francesco Petronella di Ispi, Giorgio Cafiero, analista e fondatore del Gulf State Analytics, professore della Georgetown University, Kobi Michael del Misgav Institute for National Security and Zionist Strategy e con Haggai Matar, direttore esecutivo di +972.
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Una Striscia di Gaza che sarà acquistata dagli Stati Uniti, dove i palestinesi "non vorranno tornare a vivere" e un accordo per la pace in Ucraina che resta vago, nel quale potrebbe rientrare lo sfruttamento delle terre rare del sottosuolo ucraino. Ad oggi i piani di Trump per la fine dei conflitti in Medio Oriente e in Ucraina sembrano nebulosi e per i più poco realizzabili. Ne parliamo con Antonella Scott, giornalista de Il Sole 24Ore esperta di Russia, Beda Romano, corrispondente per il Sole 24Ore a Bruxelles, e con Alessia Melcangi, docente di Storia contemporanea del Nord Africa e del Medio Oriente all’Università La Sapienza di Roma.
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Domenica prossima l’America si ferma. In un Paese complesso, politicamente polarizzato, dove poche settimane fa devastanti roghi hanno deturpato la fisionomia di una delle città più importanti, Los Angeles, la giornata del Superbowl rappresenta una pausa per tutti. O forse no. Perché per la prima volta quest'anno il presidente, Donald Trump, sarà presente all'evento sportivo. Di questo e della valenza politica dei grandi eventi sportivi parliamo con Dario Ricci, giornalista di Radio24, e con Valentina Clemente, giornalista di Sky Tg24. Insieme hanno realizzato il podcast “Tutti gli sport del Presidente - Quando la Casa Bianca fa touchdown”.
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I miliziani del gruppo ribelle M23 hanno iniziato una nuova offensiva militare nella Repubblica Democratica del Congo, due giorni dopo aver dichiarato una tregua per scopi umanitari. Della crisi in Repubblica Democratica del Congo parliamo con il colonnello Willy Ngoma, portavoce di M23, e con Patrick Syaluha, giornalista congolese, corrispondente di B-One Tv a Goma.
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Una ricostruzione a tutto tondo che riqualifichi la zona facendola diventare addirittura un'attrazione turistica, possibilmente senza i palestinesi: è la proposta sul futuro di Gaza che Donald Trump ha presentato in conferenza stampa insieme al suo omologo israeliano Benjamin Netanyahu. Ma è fattibile un piano del genere? E, nel caso in cui venga concretizzato, quale impatto potrebbe avere sulle relazioni con i Paesi arabi? Ne parliamo con Pejman Abdolmohammadi, docente di Storia e Istituzioni del Medio Oriente all’Università di Trento, Mario Del Pero, docente a Sciences Po, Gabriella Colarusso, inviata di Repubblica a Gaza, Brian Katulis del Middle East Institute, e con Michael Milshtein, responsabile del Centro per gli studi palestinesi del Dayan Center dell'Università di Tel Aviv.
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In Congo, il gruppo M23 dichiara la tregua e dice di non avere intenzione di conquistare Bukavu. Tutto dipenderà dall'incontro tra i presidenti Tshisekedi e Kagame previsto per sabato. Ne parliamo con Patrick Syaluha, corrispondente a Goma per la rete congolese B-one Tv.
Nel frattempo, il presidente Trump è alle prese con altri due conflitti. Quello israelo-palestinese, per cui il presidente incontrerà Benjamin Netanyahu oggi, e quello tra Russia e Ucraina, di cui discuterà con l'omonimo russo a data da destinarsi. Ne parliamo con Michael Milshstein, responsabile del Centro per gli studi palestinesi del Dayan Center dell'Università di Tel Aviv, e con Antonella Scott, firma del Sole 24Ore, esperta di Russia.
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Mentre Donald Trump annuncia nuovi dazi a Messico, Canada e Cina, l'Europa si riunisce per discutere di Difesa e autonomia strategica. Ma proprio la politica economica di Trump rischia di avere un grande impatto sulle decisioni europee: meglio insistere sull'autonomia e il disegno di un'Europa completamente indipendente dal punto di vista della Difesa o aumentare le importazioni di armi dagli Stati Uniti per riequilibrare quella bilancia commerciale additata da Trump? Ne parliamo con Arturo Varvelli, direttore della sede romana dello European Council on Foreign Relations, e con Alessandro Marrone, responsabile del Programma “Difesa, sicurezza e spazio” dello IAI.
L'inviato speciale per l'Ucraina Keith Kellog ha dichiarato che, se nei prossimi mesi si dovesse arrivare a una tregua, gli ucraini dovranno andare alle urne e scegliere chi negozierà la pace con Mosca. Se ciò dovesse accadere, chi sarà la nuova guida del Paese? Con Gigi Donelli, giornalista di Radio24 appena tornato da Kiev, gettiamo uno sguardo all'Ucraina del futuro.
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Macerie e polvere da rimuovere, per tentare di ricostruire. Ma anche vecchie tensioni che non si spengono e nuove forze politiche che faticosamente attecchiscono sul vecchio. La ricostruzione è costosa, è difficile socialmente, culturalmente e politicamente. Della ricostruzione di Gaza, Libano e Siria parliamo con Roberto Bongiorni, inviato de Il Sole 24Ore a Gerusalemme, e con Lorenzo Trombetta, giornalista, collabora con Ansa e Limes, ha scritto “Negoziazione e potere in Medio Oriente” (Mondadori).
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È avvenuta poche ore fa la liberazione di tre ostaggi israeliani che si trovavano nella Striscia di Gaza: lo scambio è avvenuto come parte degli accordi per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Ne parliamo con Nello Del Gatto, nostro collaboratore a Gerusalemme, e con Francesco Petronella, giornalista di Ispi, esperto di Medio Oriente.
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Dopo il crollo della tettoia della stazione di Novi Sad che ha provocato 14 morti, una serie di proteste si sono accese a Novi Sad e nel resto della Serbia. Il malcontento e la paralisi del Paese hanno indotto il primo ministro Milos Vucevic alle dimissioni. Ne parliamo con Massimo Moratti, corrispondente da Belgrado di Osservatorio Balcani e Caucaso.
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Si chiama DeepSeek, è un sistema di intelligenza artificiale con capacità di calcolo pari a quelli americani ma ha un costo di realizzazione molto più basso. La sua efficienza ieri ha fatto tremare Wall Street ma il problema è anche geopolitico: chi, tra Cina e Stati Uniti, vincerà la sfida dell'intelligenza artificiale? Ne parliamo con Alessandro Aresu, consigliere di Limes, autore di "Geopolitica dell’intelligenza artificiale" (Feltrinelli).
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Dopo giorni di assedio, i guerriglieri dell’M23 sono entrati nella città di Goma, inizialmente senza trovare grossa opposizione. L’esercito regolare congolese (Fardc) ha ufficialmente motivato la reazione ritardata con la volontà di non sparare in una zona densamente popolata, per evitare il più possibile vittime civili. Ne parliamo con Patrick Syaluha, corrispondente di B-One Tv a Goma, e con Monica Corna, capo missione salesiana VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo) in RDC.
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I decreti esecutivi firmati dal presidente Trump in materia di immigrazione hanno dato il via libera alla caccia all'immigrato irregolare. Nel frattempo, un giudice federale di Seattle, Jonh Coughenour, si è trovato subito al centro di polemiche e attacchi personali dopo il rigetto dell’ordine esecutivo sul diritto di cittadinanza. Ne parliamo con Francesco Semprini, collaboratore di La Stampa, ora al confine con il Messico.
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È il numero uno della polizia giudiziaria di Tripoli, ma tutti lo conoscono come torturatore di detenuti. Jeep Osama Elmasry, la sera del 22 gennaio, era stato arrestato a Torino per via di un mandato d'arresto spiccato dalla Corte penale internazionale ma è stato rilasciato tre giorni dopo. Ne parliamo con Michele Caianiello, professore di Diritto processuale penale all’Università di Bologna, e con Umberto Profazio, Associate Fellow dell'International Institute for Strategic Studies e analista della Nato Defense College Foundation.
Foto Ansa
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A poco più di ventiquattr'ore dal suo insediamento alla Casa Bianca, Donald Trump porta avanti un disegno di riforma del Paese che per alcuni aspetti punta al ritorno a "un genuino passato" e a una postura protezionista, si pensi alle affermazioni sull'esistenza di due soli generi, quello maschile e quello femminile, e a quelle sull'immigrazione. D'altra parte però la visione di Trump appare estremamente moderna, come nel caso della promozione della finanza alternativa delle criptovalute e degli investimenti in intelligenza artificiale. Ne parliamo con Giovanni Borgognone, docente di Storia delle dottrine politiche all’Università di Torino, e con Alessandro Aresu, consigliere scientifico di Limes e autore di "Geopolitica dell’intelligenza artificiale” (Feltrinelli).
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"L'età dell'oro comincia adesso. L'America sarà più grande e più forte. Il declino dell'America è finito", ha detto Trump alla cerimonia di insediamento. Poi, subito dopo il giuramento, ha annunciato la firma di una serie di storici decreti esecutivi: l'emergenza al confine col Messico, l'espulsione degli immigrati illegali, l'emergenza energetica nazionale, la spinta su gas e petrolio, i dazi sulle merci estere e una legge contro la censura. Ne parliamo con Roberto Menotti, vice direttore di Aspenia, e con Dino Amenduni, stratega politico, esperto di comunicazione.
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Sono stati rilasciati nella notte i primi 90 detenuti palestinesi che, in base all'accordo tra Israele e Hamas, sarebbero dovuti essere scarcerati in cambio delle prime tre donne ostaggio. Sempre ieri i primi camion con aiuti umanitari sono entrati nella Striscia di Gaza, proprio pochi minuti dopo l'entrata in vigore della tregua. Ne parliamo con Roberto Bongiorni, inviato de Il Sole 24Ore a Tel Aviv, e con Giovanni Orsina, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche all'Università Luiss Guido Carli.
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