Spelade
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"Domani" ritorna con una nuova serie di dialoghi con intellettuali, artisti e creativi, per immaginare che cosa potrà accadere nella cultura, nella società e nel costume quando la pandemia sarà finita. Il primo incontro è con Sandro Veronesi, vincitore per la seconda volta del Premio Strega con "Il colibrì" e uno degli scrittori con l'approccio più aperto e complesso, come ha dimostrato anche durante l'emergenza con alcune prese di posizione davvero originali.Dalla lettera di ringraziamento a Papa Francesco a nome di una trentina di artisti alla critica feroce nei confronti del mondo laico e di chi oggi è alla guida del Paese per la disattenzione verso l'arte, la cultura e l'istruzione, Veronesi affronta con preoccupazione alcune grandi questioni per le quali questo "periodo inaudito" potrebbe essere un'occasione di ripensamento."Domani" è prodotto con il sostegno di Zacapa Rum (https://www.zacaparum.com/).Illustrazione di Andrea De Santis.Tema musicale di Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore (Minus&Plus).
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Andrea Guerra, futuro CEO della divisione hospitality di Lvmh (già alla guida di Luxottica ed ex presidente operativo di Eataly) ci aiuterà a capire cosa sta succedendo ad un settore che ha subito grandi trasformazioni, ma che ha ricevuto un "boost" imprevisto da quanto successo in questi mesi. La pandemia di covid è stata uno shock, e se già prima si discuteva di come cambiare passo, adesso non c'è più tempo da perdere...
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Se è vero che il razzismo negli Stati Uniti va molto oltre i comportamenti individuali ed è il frutto di una storia secolare di oppressione dei neri con tutta la forza dello Stato – ed è vero – allora è vero anche che le persone che negli Stati Uniti dicono o pensano ancora cose razziste lo fanno per ragioni che hanno più a che fare con il fortissimo e tossico lascito culturale di questa storia, per l'ambiente in cui sono vissuti, per i modelli che hanno avuto, piuttosto che per i loro limiti personali. Il movimento "Black Lives Matter" sta già ottenendo risultati promettenti, ma una parte del suo successo dipenderà dalla persuasione oltre che dalla forza. Almeno una parte delle persone che dicono o pensano ancora cose razziste non va sconfitta: va convinta. Anche le loro idee – sbagliate e da superare – vanno inquadrate come parte di una storia secolare. L'ultima volta che qualcuno ci ha provato era il 2008. L'allora senatore Barack Obama, nel momento più complicato della sua prima campagna elettorale, pronunciò un discorso che fu definito istantaneamente "storico".Questo episodio è stato prodotto con il sostegno di LingQ https://www.lingq.com/it/dacostaacosta/
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In questa puntata non c’è molta Hollywood, ma c’è molta Austin, la capitale del Texas, la città delle stranezze. Ed è proprio da Austin che parte il nostro viaggio: era il 2016 e avevamo appena realizzato un sogno, vedere da vicino Matthew McConaughey. Colui che contiene tutte le stranezze della sua città, un uomo “larger than life”, a cui una sola vita non basta: ha bisogno di tutti i suoi personaggi, ruoli, collaborazioni e progetti per poter esprimere e raccontare la propria personale visione del mondo. Non resta allora che rilassarci e - “alright, alright, alright”, come esorta sempre lo stesso Matthew - metterci ancora una volta in viaggio verso Austin e rivivere la favola pop della sua vita senza regole.
La puntata è stata realizzata con il supporto di Rum Zacapa e prodotta dalla Good Luck Factory di Thomas Guiducci. La prima stagione di Pop Corn si chiude qui, ma torneremo presto con altre storie scoppiettanti. Ciao da Marta e Valeria! -
“Leggo Playboy per i suoi articoli” è una battuta molto popolare negli Stati Uniti, ma nasconde una grande verità. Accanto alle playmate del mese in copertina e nel paginone centrale, Playboy ha sempre messo a nudo uomini e donne di cultura, politici e artisti in interviste che hanno fatto la storia del giornalismo. E, accanto alle interviste, ha dato spazio ai racconti dei più grandi scrittori del Novecento, spesso inediti. Perché l’uomo completo ha bisogno di due tipi di piacere: quello erotico e quello intellettuale. Questo ha sempre sostenuto il fondatore Hugh Hefner a dispetto di chi, in modo snob, considera questi mondi proprietà di due tipologie diverse di persone e di formazioni culturali. Conosciamo da vicino il coniglietto più famoso del mondo, le conigliette e Hef, fondatore e simbolo stesso dell’impero di Playboy, filantropo e ossessionato dal proprio lavoro, attivista della rivoluzione sessuale e nemico del movimento femminista. Impossibile da incasellare, come solo i grandi personaggi sanno essere.
La puntata è stata realizzata con il supporto di Rum Zacapa e prodotta dalla Good Luck Factory di Thomas Guiducci. Fa parte del progetto www.lamcmusa.com. -
In questi mesi Bill Gates è diventato per molti l'uomo che ha creato il Coronavirus, oppure che vuole sfruttarlo per guadagnare un sacco di soldi, oppure che vuole approfittarne per mettere la popolazione mondiale sotto il suo controllo, oppure che ha già brevettato il vaccino, oppure che vuole iniettarci del mercurio nelle vene e controllarci attraverso le reti 5G (?!). Ma c'è davvero qualcosa di controverso o sospetto nelle attività filantropiche di Bill Gates e nelle sue iniziative legate alla pandemia? Perché uno dei più generosi, ambiziosi ed efficaci filantropi al mondo è diventato l'uomo dietro ogni teoria del complotto sul coronavirus? Cercare di capire le ragioni e i meccanismi che hanno portato a questa situazione è un buon modo per ragionare sulla vita e sulle scelte di un imprenditore di straordinario successo, delle attività e dimensioni senza precedenti della sua fondazione benefica e soprattutto su di noi: sul perché le teorie del complotto nascono, attecchiscono e circolano così tanto, e cosa possiamo fare per contrastarle.
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Negli Stati Uniti, il Super Bowl è uno degli eventi più attesi dell’anno. È la finale del campionato di football, lo sport più popolare del paese, che replica nelle sue complicate e spesso violente dinamiche alcuni dei miti fondanti dello spirito americano: la conquista, la frontiera, la difesa del proprio territorio, la forza, il sacrificio individuale, la lotta collettiva. Oltre alla partita, altri rituali celebrano e raccontano l’America: il canto dell’inno, l’halftime show, gli spot ideati per le pause pubblicitarie, l'omaggio all'esercito. Tutti questi momenti ai limiti del religioso, però, non sono fissi, intoccabili: anno dopo anno raccontano la contemporaneità che l’America sta vivendo, si adattano, si arricchiscono, si rafforzano e riescono così a mantenere tutta la loro potenza, a fare davvero parte della vita degli spettatori. Viviamo il Super Bowl attraverso gli occhi del protagonista del romanzo "È il tuo giorno Billy, Lynn!" di Ben Fountain: non gli occhi di un giocatore, ma quelli di un soldato che partecipa alla cerimonia in qualità di eroe di guerra.
La puntata è stata realizzata con il supporto di Rum Zacapa e prodotta dalla Good Luck Factory di Thomas Guiducci. Fa parte del progetto www.lamcmusa.com. -
"Jersey Shore" e "Vite al limite": due show che hanno tanto in comune pur sembrando opposti. Il primo ha raccontato il chiasso, il divertimento sfrenato, l'assenza di limiti di un gruppo di ragazzi italoamericani sulla costa del New Jersey. Il secondo ha mostrato il silenzio, la solitudine irrimediabile, i limiti fisici e psicologici di moltissimi obesi patologici degli Stati Uniti. Ad accomunarli l'assenza di giudizio e un rapporto con noi spettatori decisamente sfidante: quanto reggono le nostre etichette di fronte alla tv? Ospiti d'onore: i classici Henry James e Richard Ford, i due Tony (Manero e Soprano), gli scrittori contemporanei Junot Díaz e Kiese Laymon.
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Ha cambiato il destino della televisione, ma non per il modo di pensare i programmi: per il modo di comunicare con le persone e di raccontare le loro storie. Sapeva che nella vita la aspettava qualcosa di grande e non ha avuto paura di inseguirlo, arrivando dove nessuno, prima e dopo di lei, è mai riuscito. Soprattutto, è rimasta sempre dalla parte del pubblico e con noi ha condiviso libri, regali, vulnerabilità e importanti pezzi d'America. Questa è la storia di Oprah Winfrey: il suo istinto, la sua Chicago, i suoi scrittori preferiti, il suo show.
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Fiorenza Sarotto, docente dell’Istituto Marangoni, ci aiuta a capire che cosa sta cambiando nelle abitudini e nella mentalità della generazione Z, sempre più distante dal “fast fashion”.
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Student loans can be pretty complicated. Luckily Chuck and Josh are here to wade through the financial muck for you.
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Voglio parlarvi di vittimismo e di cosa porta una persona a comportarsi e a vivere da vittima.
Vi ricordate il pulcino piccolo e nero con un guscio per cappello che si ritrovava sempre bersaglio di sfortune e ingiustizie, solo e sconsolato?
Riusciva a far emergere delle caratteristiche così profonde dell’essere umano che la sindrome di Calimero prende proprio il suo nome...
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“Uccidere in nome della fede è un tema di scottante attualità, in riferimento al terrorismo islamico, ma per secoli è stato riferito alle Crociate. Se i cristiani delle origini prendevano sul serio il comandamento “Non uccidere”, al punto che ci fu chi affrontò il martirio pur di non combattere, le Crociate provocarono un drammatico ribaltamento di questi principi, sulla spinta d’una convinzione popolare (che uccidere gli infedeli fosse gradito a Dio) cui la Chiesa, nonostante le iniziali perplessità, non seppe opporsi, e che provocò, insieme alla conquista della Terrasanta, anche i primi pogrom antiebraici d’Europa. È per reazione a questa aggressione che rinacque nel mondo islamico lo spirito, da tempo sopito, della jihad.” (festivaldellamente.it)
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George Street Shuffle by Kevin MacLeod
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License: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/ -
1 - Parliamo di noi donne, del nostro corpo, e iniziamo il nostro viaggio verso il piacere.
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Se c'è qualcuno che può parlare di come potrà essere il racconto della catastrofe, una volta che la pandemia sarà finita, Carlo Lucarelli è uno dei più indicati. Giallista, autore di noir ambientati al tempo del fascismo, grande narratore dei misteri italini pùi profondi, Lucarelli ha la capacità di usare il tempo che ci separa dai fatti che racconta – le trame segrete degli Anni 60, il terrorismo dei 70, il saccheggio degli 80 – per ricollegare i fili e farci vedere come siamo diventati nel frattempo. Esattamente quello che occorrerà nei prossimi mesi per capire se saremo diventati migliori o peggiori di prima; se avremo usato questo periodo di quarantena per imparare ad affrontare le nostre paure in modo diverso; se saremo in grado di trasformare lo choc che abbiamo vissuto (e che stiamo ancora vivendo, nonostante le riaperture), in uno strumento positivo, anche grazie alla letteratura.Con Lucarelli si conclude la prima serie di conversazioni di “Domani”. Dal 3 luglio torneremo con altre otto voci per immaginare come potrà essere il futuro dopo questa pandemia. Ricominceremo con Sandro Veronesi, un altro importante scrittore italiano. E poi continueremo parlando di teatro con Davide Enia, di moda con Gaia Segattini, di musica con Ghemon, di cinema con Andrea Chimento, di parole dell'emergenza con Federico Faloppa, di adolescenti città e relazioni con Armando Toscano, di nuova normalità (sperando che arrivi presto) con Nadia Terranova."Domani" è prodotto con il sostegno di Zacapa Rum (https://www.zacaparum.com/).Illustrazione di Andrea De Santis.Tema musicale di Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore (Minus&Plus).
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Il Ceo di Microsoft, Satya Nadella, ha detto che la tecnologia ha compiuto in due mesi di lockdown una trasformazione che in tempi normali avrebbe richiesto due anni. Ma, allora, come potranno cambiare gli strumenti che avremo tra le mani in un futuro molto prossimo? E, di conseguenza, come cambieranno la scuola, il lavoro, le case, gli uffici, una volta che la pandemia sarà finita? E questa potrà essere l'occasione per creare un nuovo contratto tra l'uomo e l'ambiente?Ne abbiamo parlato con Cristina Pozzi, di professione "future maker", nominata dalla ministra dell'Istruzione nella commissione di esperti che dovrà ridisegnare la scuola all'insegna del digitale, e unica italiana tra gli Young Global Leaders eletti dal World Economic Forum 2019."Domani" è prodotto con il sostegno di Zacapa Rum (https://www.zacaparum.com/).Illustrazione di Andrea De Santis.Tema musicale di Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore (Minus&Plus).
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Mario Calabresi è un esperto di “mattine dopo”. Ci ha scritto un libro, per ragionare su come rialzarsi dopo una tempesta che ti sconvolge l’esistenza, come è stato per lui dover lasciare all’improvviso la direzione della "Repubblica". È la persona giusta, quindi, a cui chiedere, per prima, di immaginare come sarà il giorno dopo la fine di questa pandemia. E come saremo noi, tutti: saremo migliori o peggiori? Ne verremo fuori completamente cambiati oppure resisteremo aggrappati alle vecchie abitudini? E soprattutto, andrà davvero tutto bene?In questa prima conversazione si parla di consapevolezza, di fiducia, del ritorno della serietà e della competenza. Ma anche delle prospettive del giornalismo, dell'importanza dei social network, della ritrovata capacità di Internet di unirci. E di una vigna nuova."Domani" è prodotto con il sostegno di Zacapa Rum.Illustrazione di Andrea De Santis.Tema musicale di Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore (Minus&Plus).
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Gli aforismi che Ester Viola pubblica su Twitter sono delle sentenze. «Quando usciremo da questa cosa», è scritto in uno di questi, «non penso ci sarà il tempo di controllare se siamo migliori o peggiori». Forse è vero, non ci sarà il tempo, ma saremo sicuramente diversi. E saranno diverse le relazioni umane e sentimentali. Sarà diverso il sesso che avremo fatto o che avremo desiderato. Sarà diversa l'idea di famiglia che ne verrà fuori. Ci ritroveremo con qualche figlio in più oppure con molti divorzi in più? E le lunghe convivenze forzate ci faranno scoprire che siamo più soli di quanto pensassimo?Avvocatessa divorzista e scrittrice esperta di costume e cuori infranti, Ester Viola può aiutarci a trovare un po' di risposte in questo momento in cui abbiamo bisogno di pensieri lunghi per capire che cosa accadrà dopo che questa pandemia sarà finita. «Non penso che succederà da noi quello che sta succedendo in Cina, dove si stanno moltiplicando i divorzi, e quindi scoppieremo tutti», dice l'autrice della newsletter "The Chat". «Il talento della famiglia borghese è quello di restare uniti, di essere il tessuto economico e sociale del Paese: insomma, resteremo insieme perché è l'Italia che ce lo chiede».È invece Ester a chiedersi come finirà il mercato degli influencer, dopo questa pandemia, e se riusciremo ancora ad appassionarci alle vicende di personaggi come Harry e Meghan, ex reali sempre più distanti dalle nostre vite reali."Domani" è prodotto con il sostegno di Zacapa Rum.Illustrazione di Andrea De Santis.Tema musicale di Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore (Minus&Plus).
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Trasmissioni senza applausi né risate, star collegate su YouTube da casa, libri che non si vendono o non verranno pubblicati: l'industria culturale e dell'intrattenimento è tra quelle che hanno pagato di più la crisi causata dal coronavirus e che più di altre dovranno rivedere alcuni modelli finora di successo. La pandemia ha accelerato alcune tendenze avviate già da tempo (i più giovani, abituati alle piattaforme on demand, hanno smesso definitivamente di guardare la tv, sostituendola con formati più brevi e pensati per un consumo digitale), ma ha anche tolto la dimensione epica del racconto: senza pubblico in studio, alcuni grandi show appaiono surreali, quasi grotteschi. E ancora più grave è la situazione dell'editoria, un mondo in buona parte alla soglia dell'estinzione che si aggrappa all'attesa del “grande romanzo italiano sul coronavirus” e sembra in crisi di creatività prima che di finanze.Ma come sarà questo racconto definitivo della pandemia: un grande viaggio della fantasia o un diario minimo dei giorni della quarantena? E come sarà la televisione di domani: sempre più mobile e pensata anche senza il calore della gente dal vivo e l'improvvisazione della diretta? Lo abbiamo chiesto a Matteo B. Bianchi, scrittore e autore televisivo, che dal 1996 raccoglie in una rivista le voci emergenti della letteratura. E non ne è venuto fuori un quadro molto positivo."Domani" è prodotto con il sostegno di Zacapa Rum (https://www.zacaparum.com/).Illustrazione di Andrea De Santis.Tema musicale di Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore (Minus&Plus).
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