Avsnitt
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Il cambiamento climatico e la globalizzazione, negli ultimi 20 anni, hanno completamente stravolto la difesa fitosanitaria delle colture. È aumentata l'aggressività delle tradizionali avversità biotiche, ma anche il panorama dei parassiti e dei patogeni che colpiscono le nostre coltivazioni con l'arrivo di tante specie aliene particolarmente pericolose per le nostre colture. La Xylella è una di queste avversità che ha distrutto l'olivicoltura del Salento e che negli ultimi anni fortunatamente ha rallentato la marcia verso il nord della Puglia, grazie agli interventi previsti dalla normativa e attuati dagli olivicoltori e dall'amministrazione regionale. Altro elemento che ha complicato ulteriormente la difesa dell'olivo è la revisione, con conseguente eliminazione di tante sostanze attive, attuata da Bruxelles. Questo ha reso notevolmente più difficile la difesa da noti parassiti, come ad esempio la mosca dell'olivo. Ospite di queste episodio Salvatore Infantino direttore del servizio fitosanitario della Regione Puglia.
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La competitività dell'olivicoltura passa dal contenimento dei costi produzione, in larga parte rappresentati dalla raccolta e dalla potatura. La meccanizzazione pertanto costituisce un'opportunità importante per rendere competitiva la nostra olivicoltura che negli ultimi anni ha perso molta della capacità produttiva. La possibilità di spingere la meccanizzazione nelle operazioni colturali dell'oliveto dipende, tuttavia, in buona misura, dalla forma di allevamento adottata, dalle sistemazioni del terreno e, ovviamente, dalle tecnologie disponibili, che nei prossimi anni vedranno una sempre più consistente spinta verso l'automazione. Ospite della puntata è Alessandro Leone, docente presso il Dipartimento di scienze agroambientali e territoriali dell'Università di Bari.
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In poco più di 10 anni la produzione di olio nel nostro Paese si è quasi dimezzata. Siamo passati dalle 500.000 t del 2010 alle 240.000 circa stimate da Ismea per la campagna 2022-23.Impiantare nuovi oliveti che aumentino la produttività e allo stesso tempo offrano redditività ai nostri olivicoltori è una necessità su cui tutti gli attori di questa filiera concordano. Parliamo di una soluzione strategica per fronteggiare il calo produttivo che interessa il nostro Paese, che è in netto in contrasto con l’aumento della richiesta di olio di oliva a livello mondiale. Per realizzare un nuovo impianto è essenziale però valutare con attenzione diversi parametri che andranno inevitabilmente a influenzare a livello economico e gestionale l’oliveto. Ospite di questa puntata è Luigi Catalano, direttore di CIVI Italia, fondatore e tecnico di Agrimeca Grape & Fruit Consulting e profondo conoscitore della filiera olivicola italiana.
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L’olivo è una delle colture più estese in termini di superficie nel nostro Paese in particolare nel centro sud Italia occupa gran parte della sau. Purtroppo, negli ultimi decenni abbiamo assistito a una continua marginalizzazione della coltura per via di redditività per ettaro troppo spesso negative. I tagli fino al 50% dell’aiuto di base introdotti dalla nuova pac rischiano di aggravare una situazione già di per sé critica. Per questo è importante conoscere gli Ecoschemi a cui gli olivicoltori possono aderire, che consentono di recuperare almeno una parte della riduzione dell’aiuto dovuta all’applicazione della nuova pac. Ospite di questa puntata è il professor Angelo Frascarelli dell'Università degli studi di Perugia.