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Fumare e bere vino, in Italia, sembrano essere attività soggette a uno strano destino comune: essere cioè considerate dei vizi... leciti, ai quali porre attenzione e misura, ma non troppo. In questo episodio vediamo come questa apparente contraddizione abbia attraversato i decenni tra demonizzazioni, celebrazioni ed altre ‘intemperie’ culturali. Di sicuro c’è però che il bicchiere di buon vino e la sigaretta ammazzacaffè erano e restano legate, pur variando nel tempo a livello di percezione, al nostro modo di essere italiani e italiane doc.
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Nella storia dell'uomo e per la maggior parte delle persone, viaggiare non ha avuto mai a che fare con gli ombrelloni, le infradito e i souvenir da portare ai parenti. Partire non era il pensiero ordinario di famiglie alle porte dell'estate, ma un'angosciosa necessità, legata a sentimenti drammatici come la paura, la disperazione, il coraggio, il sogno. Si migrava o si partiva per il fronte, in pochi viaggiavano per esplorare il pianeta. Almeno fino a quando negli anni Sessanta non fa la sua comparsa un nuovo tipo di italiano, il vacanziero, col suo mito moderno delle immancabili ferie d'agosto. I sonori del Luce mantengono memoria di quel passaggio epocale.
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Fortunati, fortunate o scommettitori incalliti?La fortuna nel nostro paese, almeno per ciò che riguarda i materiali disponibili nell’Archivio, sembra essere quasi costantemente associata al concetto di vincita. Fin dagli Anni 30 del secolo scorso, infatti, il fiorire di concorsi, di lotterie, di giochi a premi è stato pressoché incessante e ci ha coinvolte e coinvolti tutti, cominciando in tenera età con la tombola natalizia, per finire poi al lotto, all’Enalotto e al Totocalcio, fenomeni di massa che oggi hanno forse mutato di forma ma non di sostanza. Anche oggi si aspetta il colpo di fortuna, la svolta della vita, il poter dire addio a un’esistenza difficile grazie ai favori di una dea bendata e capricciosa, magari con un po’ meno di trepidazione e innocenza un po’ più di impazienza.
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L'ossessione per la silhouette asciutta e la salute del corpo ci riguarda tutti. Con un paradosso però molto italiano: nei nostri club sportivi, tra un addominale e un tapis-roulant, non parliamo d'altro che di cosa metteremo a tavola la sera. Il fisico ideale domina i desideri consapevoli quanto un buon piatto di spaghetti al sugo quelli inconsci. Quando è nato allora l'intransigente salutista che alberga in ognuno di noi? E come ci siamo barcamenati in questi decenni, tra la tradizione della cucina di nonna e la ricerca di un fisico perfetto? Nei meandri degli archivi del Luce forse si cela una possibile risposta.
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Il cibo e la sua preparazione costituiscono buona parte della mitografia del nostro paese. Il cibo è al centro delle nostre tradizioni e della nostra cultura. Ma chi lo prepara, la figura del cuoco o della cuoca, ha subito nel tempo una incredibile trasformazione. Dalla massaia e dal cuoco siamo passati alla influencer culinaria con milioni di followers o allo chef stellato telegenico che pubblica libri ed elargisce consigli sui social. Una vera rivoluzione d’immagine che val la pena di ricostruire insieme grazie ai preziosi materiali dell’Archivio Luce.
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Le bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki non misero solo fine alla Seconda Guerra Mondiale ma scatenarono l’ossessione dell’atomica. Dopo di allora, i nuovi esperimenti militari e gli sviluppi della scienza diffusero l'idea di un possibile apocalisse termonucleare e la paura della fine del mondo. Prese allora forma una figura diventata poi sempre più popolare, il catastrofista. Dal cataclisma definitivo, alla distruzione dell'ambiente, dai virus pandemici allo sbarco di alieni, a questo tipo umano non è mai mancato un buon motivo per farsi prendere dal panico.
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Partendo ovviamente da geni e inventori veri, come Guglielmo Marconi, ad esempio, siamo andati alla ricerca di coloro che, fra gli italiani, col loro sogno/brevetto nel cassetto, hanno sperato di acchiappare la grande occasione grazie alla propria capacità inventiva. I risultati sono spesso comici, ma ciò che si legge dietro a molti tentativi infruttuosi o velleitari è quello spirito che spesso ci caratterizza: l’arte di trovare soluzioni e di risolvere problemi pratici lavorando di fantasia e, perché no, con un po’ di sfacciataggine.
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I giovani sono sempre associati a sentimenti forti, energia indomabile, desiderio di rivoluzione. Nel dopoguerra la loro voglia di cambiare le cose prese il ritmo irrefrenabile del rock & roll e si identificò con balli, atteggiamenti, vestiti e un certo modo di tenere i capelli. La generazione dei capelloni risucì però a trasferire la contestazione dalle prime sale da ballo nelle piazze e fin dentro le proprie famiglie, generando un'onda che ha trasformato il nostro paese.
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Come è nato il divismo in Italia? E come eravamo prima degli e delle influencer e dei talent show? L’Archivio Luce ci racconta sogni e passioni degli italiani e delle italiane e le loro infatuazioni per i personaggi della musica, del cinema e dello sport, consentendoci la cronaca di un cambiamento sociale che sembra procedere in parallelo allo sviluppo di un’informazione sempre più ricca di dettagli e curiosità sempre sulle vite dei protagonisti, ma ben lontane, comunque, dalla sovraesposizione attuale.
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Ogni giorno, ancora oggi, migliaia di italiani alzano il telefono per consultare qualche mago nella speranza di vedere risolti i propri problemi di cuore, salute, danaro, oppure per liberare la propria casa da presenze e parlare con defunti. Il desiderio di entrare in contatto con la dimensione dell'invisibile non ci ha mai davvero abbandonato e nell'era tecnologica è diventato pervasivo, talvolta pericoloso. Nell'archivio del Luce resta traccia di molti personaggi che hanno sfruttato questa ingenua propensione e non sempre a fin di bene.
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LUCE E CONTROLUCE Dieci percorsi nella memoria di un Paese smarritoCon Andrea ZaloneIn occasione del centesimo anniversario della nascita del Luce (1924-2024), la voce narrante di Andrea Zalone ci accompagnerà in un viaggio all’interno del suo immenso Archivio, per raccontarci una storia collettiva, tra il tragico e il comico, e restituirci uno spaccato del nostro Paese nel secolo scorso facendoci ridere, e allo stesso tempo riflettere, sulla piega che ha preso il nuovo secolo in cui ci siamo, improvvisamente, ritrovati…Un itinerario unico, tra le bobine della storia e dentro il cuore del paese, per scoprirne voci e personaggi. Dieci appuntamenti, dieci confronti con lo specchio del passato, per comporre un formidabile “ritratto della nazione”. Per capire, nel bene e nel male, chi siamo stati e come siamo diventati, in LUCE E CONTROLUCE.Credits“Luce e controluce” è una serie podcast di Archivio Luce Cinecittà, realizzata da Chora Media scitta da Giorgio Serafini Prosperi e Tommaso FranchiniLa cura editoriale è di Davide Savelli con la collaborazione di Rosella BettinardiLa produzione esecutiva è di Lia ChiovariLa post-produzione è di Roberto VallicelliLa supervisione del suono è di Luca MicheliI fonici di studio sono Lucrezia Marcelli e Luca PossiPer Archivio Luce Cinecittà: supervisione editoriale Chiara Sbarigia ed Enrico Bufalini; coordinamento ricerche e materiali d’archivio: Cristiano Migliorelli e Nathalie GiacobinoVi invitiamo a visitare il sito di ArchivioLuce.com per continuare a viaggiare nel nostropassato.