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Sono 6,5 milioni gli italiani che non pensano di andare in vacanza nei prossimi mesi. In particolare, 3,7 milioni di loro non faranno le valigie per motivi economici, a causa di un aumento generale dei costi della vita (nel 47% dei casi) o per un rincaro dei prezzi legato alla vacanza stessa (33%). In altre parole: il caro-vacanze. Il dato del 33% è in crescita rispetto al 21% monitorato nel 2023 e così, tra le tante opzioni, quella del campeggio assume un significato più ampio. Sicuramente si tratta della conferma di un trend, che dura dai lockdown fino a oggi, di spendere le ferie open air ma rappresenta in aggiunta, per molte famiglie, l’unica possibilità per portare i figli al mare o in montagna. A fare chiarezza sulle prospettive del mercato turistico tricolore e anche a sfatare qualche aspetto del rincaro dei prezzi c’è Alessandra Priante, presidente di Enit-Agenzia nazionale del turismo.
La nuova puntata de Il Marketing Oggi approfondisce anche l’offerta economica di hotel e b&b, senza dare per scontato che i primi costino per forza più dei secondi. Ma soprattutto c’è Priante che spiega come la strategia promozionale della Penisola possa puntare a destagionalizzare i flussi e a spalmarli meglio sull’intero territorio nazionale grazie al fenomeno delle sagre e delle feste di paese (la stima 2024 prevede un +64% di affluenze). Con beneficio di tutti i consumatori. Italiani e non.
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Ogni regione della Penisola ha le sue ricette; ogni provincia ha il suo modo di cucinare lo stesso piatto che si prepara anche nella provincia a fianco. Cosa cambia? Perché? A cambiare o, meglio, a poter essere diverse sono le risorse del territorio a disposizione per cucinare. L’Italia è uno dei paesi con la maggior biodiversità (batte anche il Nord Europa). Dalla Sicilia alle Alpi esistono 132 ecosistemi differenti. Convivono 60 mila specie di animali che sono tipici solo della Penisola. Ma la biodiversità è rischio nel mondo e l’Italia non fa eccezione. Se togliessimo dagli scaffali dei supermercati ogni prodotto che ha a che fare coi soli animali impollinatori, scomparirebbe almeno la metà di quei prodotti. Come fosse la scena di un film di guerra. Scaffali vuoti, senza tutta quella varietà di prodotti che siamo abituati a comprare. Come funziona l’impoverimento della biodiversità e soprattutto cosa si può fare per contrastarlo, lo spiega Telmo Pievani, professore ordinario del Dipartimento di Biologia presso l’Università di Padova. A rischio non c’è solo la libertà di quello che mettiamo a tavola ma anche il nostro portafoglio.
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Chi ricorda le pubblicità storiche di Benetton, il marchio famoso per i suoi maglioni colorati? Davanti all’obbiettivo finivano preti e suore, soldati e semplici ragazzi da tutto il mondo. Chi non le ricorda fa bene a cercarle negli archivi perché sono state talmente forti e provocatorie da mantenere vivo il ricordo del marchio nella mente dei consumatori italiani. Anche fino a oggi, dopo circa 30 anni, come ci dimostrano le ricerche di Brand Finance, raccontate dal suo managing director Italia Massimo Pizzo. Indagini capaci di analizzare la forza concorrenziale di un marchio, a livello globale, calcolando l’efficacia delle sue attività marketing, delle strategie d’immagine e comunicazione e, soprattutto, di come tutti questi fattori si traducono in termini economici di business. Che cosa succederà adesso al marchio della famiglia veneta, finito tristemente alla ribalta della cronaca nel 2018 per il crollo del Ponte Morandi? Gli indizi si trovano nella storia recente del made in Italy, alle prese con delicati passaggi generazionali e diversificazioni delle attività, strizzando l’occhio alla finanza.
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Quanti bambini nasceranno quest’anno in Italia? Quanto sono anziani gli italiani in media? E soprattutto una popolazione che invecchia progressivamente ma diventa, in parallelo, più longeva quali conseguenza ha sulla crescita economica e il benessere di tutti gli italiani? Ne parliamo con il rettore dell’Università Bocconi Francesco Billari, professore ordinario di demografia dell’ateneo milanese. Ci sono aspetti intuitivi dell’invecchiamento della popolazione (chi pagherà le pensioni future?) ma emergono anche intrecci nascosti pensando, per esempio, ai giovani che tardano a entrare nel mondo del lavoro e, così facendo, contribuiscono meno all’innovazione tecnologica del Sistema Paese e alla nascita di startup. C’è poi da considerare l’aspetto della formazione: vanno rafforzate e aggiornate le competenze degli studenti, ma il problema è che il 38% degli uomini e il 33% delle donne non hanno nemmeno un diploma di scuola superiore. Il rettore Billari dà la sua visione e propone anche delle soluzioni. Spaziando da una riforma contro-intuitiva della scuola fino a una gestione dei flussi migratori e dell’accoglienza basata sui numeri. La sorpresa? È che servono più persone, provenienti ancora dall’estero, per compensare il calo della popolazione italiana.
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Dalla polsologia indiana all’app che studia il Dna, quali sono i nuovi trend?
Praticare attività fisica è tra i buoni propositi di ogni nuovo anno, ma spesso non si avvera: un 33,7% degli italiani non fa infatti nessun sport e gli italiani, in generale, sono tra i più pigri d’Europa. A scuola poi non ci sono molte ore dedicate. Eppure, nella nuova puntata del podcast Il Marketing Oggi, Valentina Fioramonti della fiera Rimini Wellness 2024 spiega come cambia la sensibilità tricolore verso lo sport: “è attenzione alla cura del proprio fisico ma anche al proprio equilibrio mentale e, sempre di più, spunto di conoscenza del proprio corpo. Il trend è quello della specializzazione”. Intesa come fare attività sportiva per ragioni precise, per una maggiore coordinazione o per motivi cardiaci tra gli altri. Stop quindi a vergogna o timore di mostrarsi nelle palestre con fisici imperfetti e invece sì all’apertura di corsi e spazi per anziani, donne, bambini e diversamente abili. La parola d’ordine è inclusione.
Ma le famiglie possono affrontare anche l’onere economico di andare in palestra? La spesa pro capite tende ad aumentare (anche per colpa dell’inflazione) ma ormai il mercato offre varie formule abbordabili mentre, per chi non ha problemi di portafoglio, non mancano i servizi più sofisticati.
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Aziende e insegne della distribuzione moderna si rimboccano le maniche in vista dei prossimi mesi: i consumi sono attesi piatti a fine anno, secondo le stime di NielsenIQ. In parallelo, la società italiana si polarizza sempre di più tra famiglie a basso reddito con figli a un estremo e, al capo opposto, coppie più mature, benestanti, con i figli che sono già usciti di casa. Esigenze molto diverse tra loro, molto verticali. Però, il mercato del largo consumo vuole provare a rianimare le vendite nei supermercati e, così, deve impegnarsi organizzativamente a soddisfare tutte queste differenti richieste. Da qui nasce il nuovo concetto di Intelligenza Collettiva, che è l’insieme dei sentimenti, dei valori e delle esigenze di tutte le generazioni. Sì, di tutte le generazioni perché, oltre a Gen Z e Millennials, ci sono anche la Gen X e i Boomers da accontentare. Ma i consumatori sono davvero così diversi tra loro? Forse, non tanto. Infatti, emerge anche un altro nuovo termine del marketing: Dispersione Omologativa, per cui ognuno ha le sue pretese ma poi, nella pratica, finisce per assomigliare agli altri. Finiamo per prendere decisioni di acquisto spesso simili. E il perché si capisce meglio ascoltando la spiegazione di TikTok. Esiste, però, un punto d’incontro tra queste diversità e a ricordarcelo è Sabino Cassese, noto giurista, giudice emerito della Corte Costituzionale e soprattutto memoria storica e civile dell’Italia.
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Grandi capi d’azienda, comunicatori ed esperti di economia si riuniscono a maggio a Cagliari per il più importante summit del Largo consumo. In tutto oltre 600 manager coinvolti da NielsenIQ, società internazionale specializzata nei comportamenti d’acquisto che organizza l’evento annuale Linkontro. È qui che marchi e insegne della distribuzione studiano il mercato e impostano le loro strategie commerciali. Tradotto: decidono quello che compreremo, dove lo compreremo e a che prezzo. Ma non è tutto oro quello che luccica, secondo i due esperti di NielsenIQ Samantha Rovatti e Romolo De Camillis. L’inflazione si fa ancora sentire, le promozioni non convincono più e, nel primo quadrimestre, i consumi sono stabili a valore ma calano a volumi. Ecco, allora, la mappa dei negozi più apprezzati dagli italiani e quelli che, invece, devono ripensarsi. Un esempio su tutti: i piccoli negozi di quartiere presi d’assalto durante il Covid, ancora oggi amati ma adesso un po’ trascurati. Il motivo? Non riescono ancora a intercettare i nuovi bisogni degli italiani, che vogliono risparmiare ma vogliono concedersi qualche lusso particolare.
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Dopo molte teorie sul consumatore moderno che è infedele ai marchi e si muove indistintamente tra diversi formati di vendita, dal negozio fisico all’e-commerce, dallo store specializzato al supermercato, anche le marche sembrano aver imparato la lezione e, anzi, la fanno propria. Si parte così per un viaggio attraverso brand che vogliono diventare insegne della distribuzione, insegne che iniziano a muoversi sul mercato come brand e ancora aziende che arrivano dall’Asia alla conquista dei consumi occidentali nelle strade delle grandi città europee. Ci sono poi negozi che sfidano la leadership di supermercati e ipermercati. Si tratta dei drugstore. Chi sono? E che ruolo hanno le macellerie in tutto questo? Le risposte nella nuova puntata del podcast Il Marketing Oggi, che si lancia in un breve excursus tra le più recenti strategie di marche e insegne per andare a caccia di nuovi clienti. Strategie che è bene tenga a mente lo stesso consumatore.
Contributi video presenti nella puntata:
https://www.youtube.com/watch?v=fqj78-mNItE
https://www.dailymotion.com/video/x8wy88w
https://video.milanofinanza.it/video/retail-connection-le-nuove-frontiere-del-retail-7C5eHouaKHN7
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La Sanità pubblica è il primo settore dove emergono chiaramente gli importanti benefici dell’Intelligenza Artificiale ma dove, altrettanto, se ne colgono i rischi. Non tanto sulla diretta cura dei pazienti, perché alcune precauzioni sono già allo studio, ma soprattutto perché la nuova tecnologia comporta delle spese d’implementazione nei Servizi sanitari nazionali (Ssn) che possono mettere in sofferenza i budget pubblici, quelli rivolti a strutture e servizi ospedalieri. Ne parliamo all’interno di questa nuova puntata de Il Marketing Oggi con Francesca Colombo, responsabile della divisione Health dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). “Nella sanità, in genere, l'implementazione del progresso tecnologico è stato più un fattore di crescita dei costi che non di loro riduzione”, afferma la Dott.ssa Colombo. E allora è tempo per i governi di focalizzare la spesa sanitaria e dare una chiara direzione a questi investimenti. Il motivo? Specie in Italia, i budget per la Sanità pubblica sono sempre più risicati e, dalle guerre al cambiamento climatico, nuove emergenze possono mettere alla prova il Servizio sanitario nazionale.
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Sempre più persone ascoltano podcast. Ma li conoscono davvero? Sanno quanto è ampia la loro offerta di contenuti e quale business c’è o, meglio, ci sarà dietro? Dall’Italia agli Usa, passando per il resto d’Europa, Mirko Lagonegro, esperto del settore e portavoce dell’Obe (Osservatorio branded entertainment) podcast committee, spiega il nuovo mondo dei contenuti audio: dai podcast di successo che parlano di sistemi di aerazione fino alle prossime mosse di Google, che scommette sull’evoluzione video di questo mezzo di comunicazione.
Per chi vuole iniziare coi primi ascolti e per chi ha già il suo palinsesto privato, Lagonegro, che ha fondato anche una società specializzata in prodotti digitali audio, dopo un passato speso in radio, dà i suoi consigli sui podcast più interessanti. In Italia e all’estero, per chi vuole migliorare l’inglese. Ma soprattutto offre a chi pensa di non aver tempo per l’ascolto una valida motivazione, supportata da indagini di mercato, per ritagliarsi un momento solo per sé. Magari steso sul divano di casa.
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Le assicurazioni si preparano a prevedere il futuro. Almeno nel lungo periodo, anche se già adesso l’intelligenza artificiale permette di fare previsioni in scenari in costante mutamento o in contesti del tutto nuovi. Il risultato è che oggi ci si può assicurare per tutto, sia in situazioni del tutto nuove (nella mobilità urbana con l’arrivo dei monopattini, per esempio) sia in quelle in evoluzione (come il meteo). «L’IA riesce a essere efficace con pochi dati a disposizione ma anche veloce e capace di aggiornarsi in tempo reale”, spiega Simone Ranucci Brandimarte, presidente e fondatore di Italian insurtech association (Iia), nonché co-fondatore e presidente di Yolo group. Semmai, quello che manca ancora in Italia è una cultura assicurativa: “in Giappone si tutelano persino le tate quando vanno a prendere i bambini a scuola. I prezzi non sono un problema”, rilancia Ranucci Brandimarte, che spiega il perché nella nuova puntata del podcast. Ma gli ambiti di applicazione delle nuove tecnologie contro rischi e pericoli sono innumerevoli anche in Italia, dalla salute alla musica fino al calcetto.
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È tutta questione di equilibrio. Non servono grandi stravolgimenti per adottare uno stile più responsabile verso l’ambiente e la società. Ma sicuramente occorre un impegno a modificare, con piccoli gesti, le abitudini quotidiane. Non basta solo spegnere le luci di casa, quando una stanza rimane vuota, ma è meglio anche chiudere il rubinetto mentre ci si insapona le mani. Gesti semplici. Quanti lo fanno?
“Ci sono anche comportamenti virtuosi, che andrebbero adottati e riguardano la sfera dell’igiene personale oppure la cura della casa, ma si tratta di condotte che incontrano ancora una ritrosia sociale”, interviene Chiara Righi, anima storica di Fa’ la cosa giusta! e tra i principali organizzatori della ventennale fiera dedicata ai consumi critici, dalla moda responsabile al cibo a km 0.
Intanto, mentre nei supermercati crescono tra gli altri i prodotti vegani anche per non vegani e mentre nei negozi di abbigliamento e accessori aumentano le aree riservate ad aggiustare e rigenerare vecchi prodotti, i consumi critici allargano i loro confini adattandosi ai tempi. Si finisce così a parlare di server e di tutta l’energia utilizzata a colpi di singoli clic.
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“Mi viene da sbadigliare, ogni volta che sento parlare di educazione finanziaria. Penso a noiose lezioni in classe. Quello che facciamo in Satispay, invece, è permettere ai nostri utenti di creare salvadanai digitali. Così, ogni volta che comprano qualcosa, possono per esempio destinare in una riserva ad hoc il resto teorico, come se avessero pagate con monete fisiche. Alla fine, i nostri consumatori sono sorpresi e ci dicono: “wow, non ho mai pensato di poter risparmiare e adesso ho messo da parte 200 euro”, spiega Alberto Dalmasso, cofondatore e ceo di Satispay, che ha già pronta la risposta alla domanda successiva dei suoi utenti: cosa potrei fare col denaro risparmiato? Nella nuova puntata de Il Marketing Oggi, Dalmasso spiega la strategia dell’app di pagamenti digitali, tra investimenti finanziari e previdenza complementare. Con un piccolo appunto anche all’Europa e all’Italia: “la Ue e gli Stati membri devono mantenere un’attenzione costante sull'innovazione. La concorrenza di Stati Uniti e Cina aumenta. Servono grandi campioni Ue per competere e, in particolare, per creare in Europa i posti di lavoro del domani.
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Stanchi di sentirsi raccontare un futuro solo in digitale, tra realtà virtuale e avatar? Dubbiosi sull’impegno sociale delle aziende? O poco entusiasti a immaginare un futuro dominato dall’intelligenza artificiale? In questa puntata Domenico Ioppolo, direttore scientifico del Milano Marketing Festival, ribalta domande e risposte per capire quali sono, oggi, le reali sfide per imprese e soprattutto consumatori. Dopo il boom del digitale, infatti, “le aziende tornano alla riscoperta del fisico, inteso come negozio in mattoni e anche come prodotto da tastare, prendere in mano allungando il braccio su uno scaffale”, sottolinea Ioppolo. “In aggiunta, ci stiamo rendendo sempre più conto che non viviamo di soli prodotti ma anche e soprattutto di narrazioni. Queste ultime, non a caso, detteranno le tendenze che influenzeranno il marketing dei prossimi mesi”, avverte Ioppolo.
Ma allora i nuovi temi di attualità sono tutte bolle, destinate a scoppiare? Non lo è sicuramente il digitale, anche se c’è un ritorno alla dimensione fisica dei marchi, risponde Ioppolo, e altrettanto non lo sarà l’intelligenza artificiale. Anche se va affrontata senza eccessi o impostazioni a priori.
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Scatola nera sì o no, sull’auto? Vale la pena assicurare la casa? E se poi arriva un nubifragio o anche solo la grandine? Le domande sui possibili pericoli che corriamo ogni giorno sono tante ma restano pochi gli italiani che si proteggono dai rischi, specialmente quelli nuovi, legati all’ambiente. Nella nuova puntata dedicata all’Intelligenza Artificiale Alberto Federici, direttore marketing di UnipolSai Assicurazioni, spiega perché conviene a ognuno tutelarsi e come la tecnologia aiuterà le assicurazioni a proporre nuovi servizi, su misura, in tanti ambiti della nostra giornata. Non solo alla guida dell’automobile ma anche quando un cliente ha problemi di salute e deve prenotare un appuntamento dal medico.
Più servizi e molto personalizzati: gli italiani sono pronti? Ad aiutarli, comunque, ci sarà un assistente virtuale per navigare in una materia tecnica, ampia e di difficile comprensione, afferma Federici, che parteciperà al Milano Marketing Festival 2024.
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Intelligenza artificiale e accelerazione sul digitale, ma per chi? Sapranno tutte le aziende e tutti i consumatori approcciare la nuova tecnologia? Importanza dei dati ma il consumatore chiede ai brand, ancora e sempre di più, valori qualitativi, trasparenza e autenticità. Dove sta la verità? Forse in una trama di fili rossi che non è spesso come appare. Anche perché continuano a rimanere validi i fondamentali del marketing, quelli insegnati dal guru Philip Kotler (le famose 4 P). Per comprendere come il marketing non sia solo comunicazione o prodotto e per non perdersi tra le varie tendenze emergenti, ecco il vademecum di Simonetta Pattuglia, docente di marketing e direttrice del Master in economics, media and communication management all’Università di Roma Tor Vergata.
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Come scegliamo un libro? Dalla copertina? Non solo. Qual è la nostra libreria preferita? Quella con più libri? Non tanto.
Per tutti coloro che si definiscono appassionati di letteratura e amano passare un pomeriggio sfogliando libri, ecco un viaggio dietro le quinte dei templi a loro dedicati: le librerie. Per capire come vengono ideati i percorsi tra gli scaffali, per scoprire come fanno a soddisfare i desideri di lettura di tutti e persino come scelgono i materiali del loro arredamento in modo da ricreare un luogo sereno e accogliente, prima di scegliere il prossimo volume da tenere sul comodino. Ad accompagnarci lungo questo viaggio c’è Carmine Perna, a.d. di Mondadori Retail, che svela i dietro le quinte di uno dei negozi più amati dagli italiani, destreggiandosi tra TikTok e passaparola, fantasy e romance, novità e titoli già pubblicati ma tornati d’attualità.
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Scandalo influencer, nuove regole più stringenti ma poco sembra essere cambiato nella comunicazione digitale sui social. Secondo un’indagine della Commissione Ue, a oggi il 97% degli influencer pubblica messaggi commerciali ma l’80% non indica che si tratta di contenuti sponsorizzati. Allora non cambierà nulla? Il pubblico rischierà ancora di cadere in iniziative poco trasparenti? Forse, no. Un aiuto insperato arriva dagli algoritmi e anche le aziende hanno un po’ di cose da migliorare... L’opinione di Daniele Cobianchi, ceo di McCann Worldgroup Italy, tra le principali e storiche agenzie di pubblicità
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Il Grande Fratello esiste e ci guarda. Solo che non è un’entità astratta ma una delle conseguenze delle nuove tecnologie. Soprattutto nelle case con elettrodomestici smart e nelle automobili intelligenti. Senza dimenticare le app di chi va in palestra o eventuali dispositivi medici o ancora quelli indossabili (i cosiddetti wearable). A rischio ci sono i nostri dati personali più intimi ma anche le abitudini di consumo e gli stili di vita, fino alla propria appartenenza politica o religiosa. Come proteggere, allora, i nostri dati personali e le nostre abitudini quotidiane da occhi indiscreti? In poche e semplici mosse, secondo il docente di tutela della privacy Antonio Ciccia Messina. Un aiuto è offerto anche dalle leggi più recenti ma il consumatore deve diventare più attento e consapevole. E impegnarsi di più a leggere le informative dei singoli prodotti. Il motivo? Perché le nuove tecnologie ci ascoltano e ci seguono anche quando non li usiamo.
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Prezzo o qualità? Marca del supermercato o brand industriali? I rincari dei prodotti nei supermercati sono ingiustificati o hanno motivazioni nascoste che spingono i prezzi al rialzo? Di base non sembra c’entrare solo l’inflazione. Sta di fatto che supermercati e aziende produttrici aumentano il livello della concorrenza tra di loro e si sfidano sempre di più a colpi di comunicazione. Tra sconti, promozioni, prezzi sempre bassi e ancora qualità, innovazione, ricerca e sviluppo. Insomma, si riscaldano i toni della Guerra Fredda nella filiera del largo consumo. In mezzo resta il consumatore, anche se a decidere il destino del suo portafoglio c’entrano anche i produttori in Africa e Asia, le navi mercantili del Mar Rosso e la scarsità di olio… A spiegare tutte le ragioni del caro carrello della spesa, interviene Vittorio Cino, direttore generale di Centromarca, l'associazione italiana dell'industria di marca che comprende oltre 200 imprese. Dopo il punto di vista di chi distribuisce i prodotti nei supermercati, raccontato da Marco Pedroni, presidente di Ancc-Coop (Associazione nazionale cooperative di consumatori) ed ex presidente storico di Coop Italia, ecco la fotografia del settore di chi produce i singoli prodotti.
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