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  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Lezioni magistrali
    Massimiliano Panarari
    Disintermediazione. Cosa resta della sfera pubblica?

    Domenica 17 settembre 2023, ore 21.00
    Carpi Tenda di Piazzale Re Astolfo

    In che modo i processi di disintermediazione e le strategie di propaganda modificano alla radice l’idea stessa di opinione pubblica consolidatasi sin dall’Illuminismo?

    Massimiliano Panarari è professore di Sociologia della comunicazione presso l’Università Telematica Universitas Mercatorum di Roma, nonché docente di Comunicazione politica presso l’Università Luiss “Guido Carli” di Roma e di Storia del giornalismo presso l’Università “Luigi Bocconi” di Milano. È editorialista de “La Stampa” e di altre testate del Gruppo GEDI, collabora con “L’Espresso” e “Il Venerdì di Repubblica”. È specialista e consulente di comunicazione pubblica, politica e aziendale, e di scienza dell’opinione pubblica; si occupa delle tecniche e delle strategie della cultura comunicativa attraverso le sue manifestazioni, contraddizioni e derive, analizzando i modelli sociali, politici e culturali della nostra contemporaneità. Membro del Comitato scientifico del Festival della tv e dei nuovi media di Dogliani e membro del Comitato scientifico del Festival Vicino/Lontano di Udine, è anche membro della Direzione artistica del FLA-Festival di Libri e Altre cose di Pescara. Partecipa con regolarità a diversi talk show sui canali televisivi e radiofonici nazionali. Tra le sue ultime pubblicazioni: L’egemonia sottoculturale. L’Italia da Gramsci al gossip (Torino 2010); Elogio delle minoranze. Le occasioni mancate dell’Italia (con Franco Motta, Venezia 2012); Poteri e Informazione. Teorie della comunicazione e storia della manipolazione politica in Italia (1850-1930) (Firenze 2017); Uno non vale uno. Democrazia diretta e altri miti d’oggi (Venezia 2018); La credibilità politica. Radici, forme, prospettive di un concetto inattuale (con Guido Gili, Venezia 2020).

  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Lezioni magistrali
    Éric Sadin
    Parola ai robot. Realtà e illusione dell’automazione del linguaggio

    Domenica 17 settembre 2023, ore 10.00
    Modena Tenda di Piazza XX settembre

    Cosa testimonia il “robot conversatore” ChatGPT, ora che i sistemi di intelligenza artificiale stanno iniziando a ‘parlarci’? Cosa accade al nostro potere di parola?

    Éric Sadin , scrittore e filosofo, è uno dei maggiori studiosi dell’industria e delle tecnologie digitali, delle loro caratteristiche, dei loro fattori economici e del loro impatto sociale, politico e civile. Si è occupato a lungo della natura delle tecnologie digitali e dei loro effetti sulla società, della relazione tra le arti, il linguaggio e le nuove tecnologie, proponendo un punto di vista critico sulla rivoluzione digitale e sulle sue contraddizioni. Ha scritto sinora nove libri teorici su questi temi, tradotti in diverse lingue, ed è invitato a tenere conferenze in tutto il mondo. Pubblica regolarmente articoli su “Le Monde”, “Libération”, “Le Figaro”, “Marianne”, “Die Zeit”, “El País”, gli inserti de “La Repubblica” e del “Corriere della Sera”. Tra le pubblicazioni tradotte in lingua italiana: La Silicolonizzazione del mondo. L’irresistibile espansione del liberismo digitale (Torino 2018); Critica della ragione artificiale. Una difesa dell’umanità (Roma 2019); Io Tiranno. La società digitale e la fine del mondo comune (Roma 2022); Secessione. Una politica di noi stessi (Roma 2023). In Francia è in corso di pubblicazione un libro dedicato al metaverso e a ChatGPT.

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  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Lezioni magistrali
    Maryanne Wolf
    Un cervello che legge. Questioni di evoluzione culturale

    Domenica 17 settembre 2023, ore 16.30
    Carpi Piazza Martiri

    Che tipo di evoluzione cognitiva ha cablato il cervello per consentire alla nostra specie di effettuare la lettura profonda e quali sono, oggi, le implicazioni dovute allo sviluppo dei media digitali?

    Maryanne Wolf , neuroscienziata cognitivista, studiosa della lettura, e in particolare della dislessia, è professoressa presso l’University of California di Los Angeles (UCLA), dove è anche direttrice del Center for Dyslexia, Diverse Learners, and Social Justice. Si è formata presso l’Università di Harvard e ha insegnato anche presso la Tufts University di Boston. È membro ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze, ha incarichi presso la Chapman University e l’Università di Stanford, è consulente esterno del Fondo Monetario Internazionale e consulente di ricerca della Canadian Children’s Literacy Foundation. Ha ricevuto premi e riconoscimenti internazionali per le sue ricerche, tra cui il premio Cristoforo Colombo per l’innovazione intellettuale in quanto co-fondatrice di “Curious Learning”, iniziativa di alfabetizzazione globale con diffusione in Africa, India, Australia e nelle aree rurali degli Stati Uniti. Il suo lavoro ruota attorno allo studio del “cervello che legge” e dei suoi principali ostacoli, dalla dislessia su base genetica alle condizioni di analfabetismo su base ambientale. Ha utilizzato le ricerche delle neuroscienze cognitive, della psicolinguistica, dello sviluppo infantile e dell’educazione per costruire modelli di sviluppo sia dei circuiti cerebrali della lettura che dei processi multipli necessari per la sua acquisizione. Ha proposto, inoltre, una concettualizzazione alternativa della dislessia che supera le precedenti spiegazioni unidimensionali, contribuendo alla progettazione di metodi e strumenti di lettura e di predizione della dislessia attraverso tutte le lingue. È autrice di oltre 160 articoli scientifici. Tra le sue pubblicazioni in traduzione italiana: Proust e il calamaro. Storia e scienza del cervello che legge (Milano 2012); Lettore, vieni a casa. Il cervello che legge in un mondo digitale (Milano 2018); Maria Maddalena e Gesù. Storie di consolazione (Milano 2023).

  • festivalfilosofia 2023 | parolaLezioni magistraliNicla VassalloTestimonianza. Parola parlata e deposito di scritturaDomenica 17 settembre 2023, ore 15.00Sassuolo Tenda di Piazzale AvanziniIn quale modo può esser ricostruita la genesi della testimonianza, tenendo presente l’imprescindibile dimensione proposizionale e contestuale nella quale si formano i significati?Nicla Vassallo è professoressa di Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Genova, dove ha insegnato anche Filosofia della conoscenza ed Epistemologia, e ricercatrice associata presso l’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea (ISEM) del Centro Nazionale delle Ricerche (CNR), specializzatasi al King’s College London. È stata visiting professor presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Membro di consigli direttivi e comitati scientifici di numerose riviste specialistiche, oltre che di associazioni e fondazioni, è presente nel dibattito pubblico, ha scritto su riviste internazionali e ha collaborato con diverse testate giornalistiche, tra cui “La Repubblica”, “Corriere della sera” e il supplemento domenicale de “Il Sole 24 ore”. Ha dedicato diversi volumi e articoli in italiano e in inglese all’opera di Gottlob Frege, le sue ricerche riguardano la natura della conoscenza, le relazioni tra filosofia e scienza, e hanno coinvolto ampi settori dell’epistemologia, della filosofia della conoscenza, della metafisica, dei gender studies; negli ultimi anni ha indagato differenti aspetti dei rapporti affettivi e amorosi e gli stereotipi del sex&gender. Tra le sue opere recenti: Per sentito dire. Conoscenza e testimonianza (Milano 2011); Breve viaggio tra scienza e tecnologia, con etica e donne (Napoli-Salerno 2015); La Donna non esiste. E l’Uomo? Sesso, genere e identità (Torino 2018); Non annegare. Meditazioni sulla conoscenza e sull’ignoranza (Milano 2019); Fatti non foste a viver come bruti. Brevi e imprecisi itinerari per la filosofia della conoscenza (con Stefano Leardi, Milano 2021); Parla come mangi. Massa e potere (a cura di, Milano 2022); Donne, donne, donne (Milano 2023). Ha pubblicato la raccolta di poesie Orlando in ordine sparso. Poesie 1983-2013 (Milano 2013), centrata sulle tematiche dell’amore, dell’identità personale, del dolore e della bellezza, cui hanno fatto seguito Metafisiche insofferenti per donzelle insolenti (Milano 2017) e Pandemia amorosa dolorosa (Milano 2021).

  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Lezioni magistrali
    Markus Ophälders
    Espressività. Un percorso tra poesia e musica

    Domenica 17 settembre 2023, ore 10.00
    Sassuolo Tenda di Piazzale Avanzini

    Sottolineando le ambivalenze della Dichtung, tra poiesis e dictare, tra voce e suono, quali sono i rapporti tra l’espressività della parola poetica e l’espressività dei suoni della musica? In cosa consiste l’incontro tra il compositore Berio e lo scrittore Calvino, in merito al processo di creazione?

    Markus Georg Ophälders insegna Estetica e Filosofia dell’arte e della musica presso l’Università degli Studi di Verona, dove dirige anche il Centro di Ricerca ORFEO - Suono Immagine Scrittura. Ha insegnato presso l’Università degli Studi di Milano Statale e svolto studi di filosofia, psicologia e germanistica a Berlino, Milano e Bologna. Le sue ricerche vertono principalmente su problemi di teoria estetica, filosofia della storia e della politica nonché filosofia della musica nella riflessione filosofica tedesca dell’Ottocento e Novecento. Una delle problematiche centrali riguarda la critica della cultura e i cambiamenti degli assetti strutturali e culturali della società nelle attuali condizioni di potere, masse, tecnica, alienazione e reificazione. Ha pubblicato numerosi saggi dedicati al Romanticismo e all’Idealismo tedeschi nonché alla Scuola di Francoforte e a problemi specifici della letteratura e della musica moderna e contemporanea. Tra le sue ultime pubblicazioni in lingua italiana: Filosofia arte estetica: incontri e conflitti (Milano 2008); Labirinti. Saggi di estetica e di critica della cultura (Milano 2008); Dialettica dell’ironia romantica (Milano 2000, 2016).

  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Lezioni magistrali
    Stefano Massini
    Odio e amore. Di cosa è capace la parola
    Lectio Rotary Club Gruppo Ghirlandina

    Domenica 17 settembre 2023, ore 16.30
    Modena Piazza Grande - Sito Unesco

    Parlare significa agire: quale potere ha la parola, sia essa scritta o parlata, non solo nel rappresentare dei fatti ma anche nel suscitare sentimenti d’odio o amore, mediante invettiva o elogio?

    Stefano Massini, romanziere, saggista e autore teatrale di fama internazionale, la narrazione è per lui il grimaldello che lo porta, come un rabdomante, a rintracciare e collegare storie ricreandole dai materiali più diversi. Sono molto popolari i suoi interventi televisivi a Piazzapulita (LA7). Scrive per “La Repubblica”, dove conduce la rubrica “Ufficio racconti smarriti” (su Repubblica.it). I suoi testi sono tradotti in 24 lingue e portati in scena da registi come Luca Ronconi o il premio Oscar Sam Mendes. È il primo autore italiano ad aver vinto il Tony Awards, l’Oscar del teatro americano, oltre ad aggiudicarsi sia il Drama League Award 2022 che l’Outer Critics Circle Award 2022. Tra le sue opere recenti: Qualcosa sui Lehman (Milano 2016: premio Selezione Campiello, premio Super Mondello, premio De Sica, Prix Médicis Essai, Prix Meilleur Livre Étranger); Dizionario inesistente (Milano 2018); Ladies Football Club (Milano 2019); Eichmann: dove inizia la notte. Dialogo fra Hannah Arendt e Adolf Eichmann (Roma 2020); Manuale di sopravvivenza. Messaggi in bottiglia d’inizio millennio (Bologna 2021); Manhattan Project (Torino 2023).

  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Lezioni magistrali
    Michela Marzano
    Consenso o cedimento? Una trappola linguistica

    Domenica 17 settembre 2023, ore 16.30
    Sassuolo Piazzale della Rosa

    Come non tradire la parola di chi agisce come soggetto e prende determinate decisioni? Come non parlare al posto di chi agisce e subisce, usando la parola senza ribadire stereotipi e pregiudizi, soprattutto in caso di violenza di genere?

    Michela Marzano è professoressa di Filosofia morale presso l’Università Paris V - René Descartes, dove ha diretto il Dipartimento di Scienze sociali (SHS - Sorbona). Si occupa dello statuto del corpo e della condizione umana nell’epoca contemporanea: dopo aver approfondito in particolare il rapporto tra etica e sessualità, le logiche relazionali sottese ai rapporti affettivi, la questione di genere e le forme del potere biopolitico nelle organizzazioni aziendali, si è da ultimo dedicata alle questioni dell’amore e della memoria. È editorialista del quotidiano “La Repubblica” e scrive anche su “La Stampa”. Tra le sue opere recenti in italiano: La filosofia del corpo (Genova 2010); Etica Oggi. Fecondazione eterologa, “guerra giusta”, nuova morale sessuale e altre questioni contemporanee (Trento 2011); Volevo essere una farfalla (Milano 2011);L’amore è tutto: è tutto ciò che so dell’amore (Torino 2013); Il diritto di essere io (Roma-Bari 2014); Non seguire il mondo come va. Rabbia, coraggio, speranza e altre emozioni politiche (Torino 2015); Papà, mamma e gender (Torino 2015); i romanzi: L’amore che mi resta (Torino 2017); Idda (Torino 2019); Stirpe e vergogna (Milano 2021, Premio Mondello).

  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Dibattiti
    Anna Maria Lorusso, Giorgia Serughetti
    Correzione linguistica. Politiche di genere tra parola e lingua

    Domenica 17 settembre 2023, ore 15.00
    Carpi Piazza Martiri

    Dove si collocano le strategie linguistiche di inclusione ed esclusione e le politiche di correzione linguistica all’interno delle politiche di genere? Come possono singoli atti di parole determinare cambiamenti su un piano, quello della langue, che evolve principalmente in funzione del tempo e della realtà sociale sovraindividuale?

    Anna Maria Lorusso insegna Semiotica, è parte del gruppo di ricerca sulla memoria e i traumi culturali “Trame” e direttrice del Master in Editoria cartacea e digitale presso l’Università di Bologna. Dal 2017 al 2021, è stata presidentessa dell’Associazione Italiana di Studi Semiotici. È stata inoltre visiting professor negli Stati Uniti, in Cile, in Australia, in Canada e in Argentina. I suoi interessi di ricerca vertono sulla dimensione retorico-discorsiva della cultura: forme di narrazioni collettive, figure retoriche dominanti, modalità discorsive di stabilizzazione, cambiamento e traduzione di stereotipi e luoghi comuni. Si occupa di memoria ed eredità culturale, di narratologia e narrazioni sociali, delle forme di “popolarizzazione” della storia, attraverso i diversi media. È vicedirettrice di “Versus. Quaderni di studi semiotici” e ha collaborato con l’inserto culturale domenicale de “Il Sole 24 Ore”. Tra le sue opere recenti: Semiotica del testo giornalistico (con Patrizia Violi, Roma-Bari 2004); Metafora e conoscenza (Milano 2005); La trama del testo. Problemi, analisi, prospettive semiotiche (Milano 2006); Umberto Eco. Temi, problemi e percorsi semiotici (Roma 2008); Semiotica della cultura (Roma-Bari 2010); Postverità. Fra reality tv, social media e storytelling (Roma-Bari 2018); L’utilità del senso comune (Bologna 2022).

  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Lezioni magistrali
    Sverker Johansson
    Cooperazione evolutiva. Un’ipotesi sull’origine del linguaggio

    Domenica 17 settembre 2023, ore 11.30
    Modena Piazza Grande - Sito Unesco

    La cooperatività umana può essere considerata la chiave di volta atta a svelare il mistero intorno alle origini del linguaggio?

    Sverker Johansson è fisico e linguista. È consulente senior presso l’Università di Dalarna in Svezia. Dopo aver discusso una tesi di dottorato in Fisica delle particelle, si è avvicinato al campo di ricerca sul linguaggio e in particolare sulle sue origini. Ha iniziato lavorando al CERN, Laboratorio europeo di Fisica delle particelle, Ginevra, in Svizzera, e dal 2006 partecipa a EVOLANG (Evolution of Language International Conferences), la più importante conferenza internazionale di ricerca sulle origini e l’evoluzione del linguaggio. Il suo libro Origins of Language, Constraints of Hypotheses, and Convergence Evidence in Language and Communication Studies, pubblicato nel 2005 per John Benjamins Publishing Company, è stato recensito dal “Journal of Linguistics” e da diversi scienziati americani. Attraverso un bot da lui programmato, Lsjbot, Johansson è all’origine di circa l’8% degli articoli di Wikipedia. Ha scritto su numerose riviste scientifiche internazionali e in collettanei. Tra le sue pubblicazioni in lingua italiana, il volume: L’alba del linguaggio. Come e perché i Sapiens hanno iniziato a parlare (Milano 2021) è uscito in Svezia nel 2019 ed è stato pubblicato sinora in otto Paesi. In corso di pubblicazione: Footprints of language, il sequel indipendente.

  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Lezioni magistrali
    Maurizio Ghelardi
    Simbolo. Un punto di contatto tra immagini e parole

    Domenica 17 settembre 2023, ore 11.30
    Sassuolo Piazzale della Rosa

    Quali variabili e contatti intercorrono tra esperienza figurativa e linguaggio, anche attraversando l’esperienza paradigmatica della ricerca di Aby Warburg?

    Maurizio Ghelardi è professore di Storiografia artistica presso l’Università di San Paolo in Brasile. Ha curato (in collaborazione con Susanne Müller) 4 volumi della nuova edizione critica delle opere di Jacob Burckhardt e ha tradotto e curato numerose sue opere e saggi in francese, portoghese, inglese e tedesco. È responsabile scientifico della creazione di una piattaforma informatica volta a pubblicare l’edizione critica delle lettere a Jacob Burckhardt, disperse in varie biblioteche e archivi europei. Si occupa prevalentemente di storia della cultura europea tra XIX e XX secolo, e di storiografia del Rinascimento, nonché dell’edizione critica di testi, con una particolare attenzione alla tematica del rapporto tra esperienza figurativa e linguaggio. Ha curato diverse raccolte di Aby Warburg: Astrologica. Saggi e appunti 1908-1929 (Torino 2019) e Fra antropologia e storia dell’arte. Saggi, conferenze, frammenti (Torino 2021). Tra i suoi ultimi volumi: Le stanchezze della modernità. Una biografia intellettuale di Jacob Burckhardt (Roma 2016); Follia e salvezza (Bologna 2019); Friedrich Nietzsche und die Griechische Culturgeschichte von Jacob Burckhardt (a cura di, con Serena Grazzini, Firenze 2021); Aby Warburg, uno spazio per il pensiero (Roma 2022).

  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Lezioni magistrali
    Umberto Galimberti
    Senza parole. Lo spaesamento e l’etica del viandante

    Domenica 17 settembre 2023, ore 11.30
    Carpi Piazza Martiri

    Nella nostra società iconocratica, quale statuto è attribuibile alla parola? Può il nomadismo delle parole offrirci un modello di cultura che educa?

    Umberto Galimberti è professore emerito di Filosofia della storia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove ha insegnato anche Psicologia dinamica, Filosofia morale e Antropologia culturale. È stato membro ordinario dello IAAP (International Association for Analytical Psychology). Esperto di Karl Jaspers, di cui ha tradotto diversi testi, si è occupato anche del pensiero di Martin Heidegger e Carl Gustav Jung, dei legami tra psicopatologia e filosofia, di psichiatria fenomenologica, dei limiti della psicoanalisi e di pratica filosofica. Fissando il proprio sguardo sui confini tra ragione e follia, nei suoi studi ha indagato con metodo genealogico le nozioni di simbolo, corpo e anima, rendendo visibili le tracce del sacro che persistono nella nostra civiltà dominata dalla tecnica e dedicando studi al disagio giovanile nell’età del nichilismo. Recentemente, ha pubblicato alcuni volumi che si rivolgono ad un pubblico di giovani, con un’opera di adattamento delle parole della filosofia. Ha collaborato con “La Repubblica” ed è presente nel dibattito pubblico. L’editore Feltrinelli pubblica l’edizione delle sue Opere, tra cui alcune sono state tradotte in francese, tedesco, olandese, spagnolo, portoghese, sloveno, ceco, greco e giapponese. Tra le sue pubblicazioni: Eros e psiche (Milano 2012); Giovane, hai paura? (Venezia 2014); La parola ai giovani. Dialogo con la generazione del nichilismo attivo (Milano 2018); Avventure e disavventure della verità (Nocera inferiore SA2018); Nuovo dizionario di psicologia, psichiatria, psicoanalisi, neuroscienze (Milano 2018); Heidegger e il nuovo inizio. Che cosa significa pensare (Milano 2020); L’età della tecnica e la fine della storia (Napoli-Salerno 2021); Il libro delle emozioni (Milano 2021); La condizione giovanile nell’età del nichilismo (Napoli-Salerno 2022); L’etica del viandante (Milano 2006, in corso di pubblicazione 2023).

  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Lezioni magistrali
    Donatella Di Cesare
    Pensiero e linguaggio. Un magico intreccio

    Domenica 17 settembre 2023, ore 21.00
    Modena Piazza Grande - Sito Unesco

    Come possiamo definire il fenomeno linguistico, senza ridurlo unicamente a successione di enunciati?

    Donatella Di Cesare è professoressa di Filosofia teoretica presso l’Università di Roma “La Sapienza”, dove è membro del Collegio di Dottorato. Si è occupata di temi relativi al linguaggio e all’ermeneutica, con particolare riferimento alla filosofia ebraica e all’esperienza della Shoah. Gli interrogativi etici e politici sulla violenza nell’età della globalizzazione l’hanno spinta a studiare il fenomeno della tortura e quello del terrore, indagando anche le figure dello straniero, del migrante e la questione della cittadinanza. Negli ultimi anni ha delineato una critica alla politica statuale contribuendo a rielaborare il concetto di democrazia. È presente nello spazio pubblico, dove ha svolto e svolge un’intensa attività giornalistica collaborando con quotidiani e riviste in Italia e all’estero. Ha collaborato con molti programmi televisivi di approfondimento culturale (Rai Cultura) e dibattito politico (Rai3, LA7). Ha fatto parte del Consiglio scientifico del CIR – Centro Rifugiati Italiano ed è ora membro della giuria del Tribunale Permanente dei Popoli. Tra le sue opere recenti: Tortura (Torino 2016); Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione (Torino 2017); Terrore e modernità (Torino 2017); Marrani. L’altro dell’altro (Torino 2018); Sulla vocazione politica della filosofia (Torino 2018); Virus sovrano. L’asfissia capitalistica (Torino 2020); Il tempo della rivolta (Torino 2020); Il complotto al potere (Torino 2021); Se Auschwitz è nulla. Contro il negazionismo (nuova ed. ampliata, Torino 2022).

  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Lezioni magistrali
    Alex De Voogt
    Trasmissione. La scrittura come gioco

    Domenica 17 settembre 2023, ore 10.00
    Carpi Piazza Martiri

    Tra versatilità e polisemia dei sistemi di scrittura, quale significato possono avere i giochi che attraversano i confini linguistici e culturali?

    Alex De Voogt insegna presso i Dipartimenti di Economia e Business, Psicologia e per il programma Storia e cultura della Drew University di Madison, New York. È stato curatore di Etnologia africana presso l’American Museum of Natural History di New York. Psicologo olandese, svolge attività di ricerca principalmente in psicologia delle organizzazioni, archeologia e linguistica. I suoi interessi di ricerca si concentrano sulla storia e sulla trasmissione culturale dei giochi da tavolo (in particolare dei giochi mancala, la cui diffusione è legata alle migrazioni umane storiche e alle rotte commerciali), di carte e di dadi, e sullo sviluppo e la storia delle scritture. Presso la Drew University ha tenuto corsi sulla storia e lo sviluppo dei sistemi di scrittura e sull’archeologia del Sudan e dell’Egitto. Le sue opere vertono soprattutto sul confronto fra i meccanismi di pensiero messi in atto dai campioni dei mancala tradizionali e l’approccio ai giochi astratti tipico della logica formalizzabile. È direttore della rivista “Board Game Studies”, la principale pubblicazione scientifica sullo studio dei giochi da tavolo tradizionali. Le sue pubblicazioni compaiono in volumi collettanei e sulle riviste specialistiche di settore. Si segnala la monografia: The Meroitic language and writing system (Cambridge 2012) e la curatela: Ancient Egyptians at Play. Board Games Across Borders (Londra 2016).

  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Lezioni magistrali
    Umberto Curi
    Ascolto. La terapia come cura e comunicazione

    Domenica 17 settembre 2023, ore 18.00
    Sassuolo Piazzale della Rosa

    Qual è il significato originario della parola “cura”? Mettersi all’ascolto dell’altro, preoccuparsi per qualcuno, sono azioni/disposizioni che mettono in atto quali processi di comunicazione?

    Umberto Curi è professore emerito di Storia della filosofia presso l’Università degli Studi di Padova. Ha insegnato anche presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. È stato visiting professor presso numerosi atenei europei e americani. Ha diretto la Fondazione culturale Istituto Gramsci-Veneto ed è stato membro del Consiglio direttivo della Biennale di Venezia. Nelle sue ricerche si è occupato della storia dei mutamenti scientifici per ricostruirne la dinamica epistemologica e filosofica, rivolgendosi a uno studio della tradizione filosofica imperniato sulla relazione tra dolore e conoscenza e sui concetti di mythos e logos, amore, guerra, verità, con particolare attenzione per la tragedia e il mito dell’antica Grecia. Nei suoi scritti, ha indagato anche la nozione filosofica di pena e le parole della cura, dedicando, inoltre, studi al rapporto tra il cinema e la filosofia, la poesia e le forme di narrazione contemporanee. Tra le sue opere recenti: Straniero (Milano 2010); Via di qua. Imparare a morire (Torino 2011); L’apparire del bello. Nascita di un’idea (Torino 2013); La porta stretta. Come diventare maggiorenni (Torino 2015); I figli di Ares. Guerra infinita e terrorismo (Roma 2016); Le parole della cura. Medicina e filosofia (Milano 2017); Veritas indaganda (Nocera Inferiore SA 2018); Il colore dell’inferno. La pena tra vendetta e giustizia (Torino 2019); Film che pensano. Cinema e filosofia (Milano 2020); Parola ai film (con Bartolo Ayroldi Sagarriga, Milano 2021); La morte del tempo (Bologna 2021); Fedeli al sogno. La sostanza onirica da Omero a Derrida (Torino 2021).

  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Lezioni magistrali
    Anne Cheng
    Linguaggio e realtà nella Cina antica

    Domenica 17 settembre 2023, ore 15.00
    Modena Tenda di Piazza XX settembre

    “Il significato risiede nei riti ancor più che nelle parole”: qual è il rapporto tra lingua e pensiero, lingua e mondo, per la civiltà cinese? Come si delinea la corrispondenza tra nome (ming) e realtà (shi)?

    Anne Cheng è professoressa di Storia intellettuale della Cina presso il Collège de France. Ha insegnato e fatto ricerca sulla storia intellettuale della Cina, in particolare sul confucianesimo, prima al CNRS (Centre national de la recherche scientifique), poi all’Inalco (Institut national des langues et civilisations orientales) e all’Institut universitaire de France. Si è occupata a lungo dell’identità, della filosofia e dei sistemi di pensiero cinese, anche in relazione alla loro ricezione nel contesto europeo. È autrice di una traduzione francese dei Colloqui di Confucio, di uno studio sul confucianesimo nella prima epoca imperiale e di una storia del pensiero cinese che attraversa tre millenni, tradotta in molte lingue europee e orientali. Tra le sue pubblicazioni in italiano si segnala: Storia del pensiero cinese. Dalle origini allo studio del mistero e Storia del pensiero cinese. Dall’introduzione del buddismo alla formazione del pensiero moderno (2 voll., Torino 2000). In francese, è autrice di La Chine pense-t-elle? (Paris 2009); ha inoltre curato volumi collettanei, tra cui: Lectures et usages de la Grande Étude: Chine, Corée, Japon (Paris 2015); Penser en Chine (Paris 2021); Autour du Traité des rites (Paris 2022).

  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Barbara Carnevali
    Logo. Una parola-immagine

    Domenica 17 settembre 2023, ore 18:00
    Carpi, Piazza Martiri

    Quali logiche coinvolgono un marchio? Quali meccanismi dietro agli elementi grafico-visivi del logo, che rappresenta, attraverso il segno, un concetto, una rappresentazione che deve essere riconoscibile per i più?

    Barbara Carnevali è direttrice di studi in Filosofia e professoressa di Estetica sociale presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi. Insegna anche all’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera Italiana (USI). Il suo lavoro ruota intorno alla nozione di Estetica Sociale, che riflette sul rapporto tra forme sociali e forme estetiche. Un’altra parte rilevante della sua ricerca è dedicata alla modernità filosofica, e in particolare alle forme dell’io moderno. Fa parte del comitato direttivo delle riviste “Intersezioni” e “European Journal of Philosophy”. Tra le sue opere recenti: Romanticismo e riconoscimento. Figure della coscienza in Rousseau (Bologna 2004); Le apparenze sociali. Una filosofia del prestigio (Bologna 2012), di cui si segnala l’edizione in inglese ampiamente rivista e aggiornata: Social Appearances. A Philosophy of Display and Prestige (New York 2020); La linea rossa. Milano e il design della modernità (in corso di pubblicazione, Milano 2023). È componente del Comitato Scientifico del Consorzio per il festivalfilosofia.

  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Lezioni magistrali
    Salvatore Natoli
    Fantasmi di verità. Parola e inganno

    Sabato 16 settembre 2023, ore 11.30
    Modena Piazza Grande - Sito Unesco

    È possibile delineare i principi di un’etica del discorso? Come orientarsi tra parole, inganni ed effetti di verità?

    Salvatore Natoli è stato a lungo professore di Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Ha insegnato anche presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Università degli Studi di Milano Statale. Siede nella redazione di numerose riviste scientifiche ed è presente nel dibattito filosofico e culturale contemporaneo. Ha rivolto la sua attenzione al senso del divino nell’epoca della tecnica e alla possibilità di un’etica che sappia confrontarsi con il rapporto tra felicità e virtù e con gli aspetti della corporeità e del sacro, sottovalutati dal razionalismo classico. Ha indagato l’esperienza del dolore, dedicando studi anche alla teoria dell’azione, alle forme del fare e al fine della politica. Tra le sue opere recenti: L’edificazione di sé. Istruzioni sulla vita interiore (Roma-Bari 2010); I comandamenti. Non ti farai né idolo né immagine (con Pierangelo Sequeri, Bologna 2011); Le verità del corpo (Milano 2012); Le inquietudini della fede (Venezia 2014); I nodi della vita (Brescia 2015); Il rischio di fidarsi (Bologna 2016); Scene della verità (Brescia 2018); L’animo degli offesi e il contagio del male (Milano 2018); Il fine della politica. Dalla «teologia del regno» al «governo della contingenza» (Torino 2019); Uomo tragico, uomo biblico. Alle origini dell’antropologia occidentale (Brescia 2019); L’uomo dei dolori (Bologna 2020); Il linguaggio della verità. Logica ermeneutica. Nuova ediz. (Brescia 2022); Il posto dell’uomo nel mondo. Ordine naturale, disordine umano (Milano 2022); Dolore (con MichaelDavide Semeraro, Trento 2013, 2023).

  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Lezioni magistrali
    Françoise Waquet
    Oralità. Socialità ed emozioni nella trasmissione del sapere

    Sabato 16 settembre 2023, ore 20.30
    Modena Tenda di Piazza XX settembre

    Quali sono le pratiche accademiche che si cristallizzano attorno all’istanza vitale della parola parlata, della parola viva, emergente nella sua fisicità e affettività?

    Françoise Waquet è direttrice di ricerca emerita presso il Centre national de la recherche scientifique (CNRS) di Parigi. Ha ricevuto premi per la sua attività scientifica ed è stata visiting fellow e visiting professor presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, l’Institute for Advanced Study a Princeton, il Max-Planck-Institut für Geschichte a Gottinga, il Wissenschaftskolleg zu Berlin, l’Institut für Kulturwissenschaften di Vienna, l’Università di Chicago. Si è occupata di cultura dotta, dal Cinquecento ad oggi, attraverso prospettive storiche e antropologiche; ha inoltre dedicato ricerche alle forme di comunicazione degli studiosi all’interno della “Repubblica delle Lettere” e dei circoli intellettuali; ha studiato, in particolare, gli usi scientifici e la storia sociale della lingua e della cultura latina, insieme alla storia del libro e all’impatto e all’importanza dell’oralità nelle pratiche culturali, accademiche e scientifiche. Tra le sue pubblicazioni, tradotte anche in inglese, giapponese, cinese, portoghese, spagnolo, polacco: Le Modèle français et l’Italie savante (1989); Gli spazi del libro nell’Europa del XVIII secolo. Atti del Convegno di Ravenna. 15-16 dicembre 1995 (a cura di, con Maria Gioia Tavoni, Bologna 1997); Latino. L’impero di un segno. XVI-XX secolo (Milano 2004); La Repubblica delle lettere (con Hans Bots, Bologna 2005); Parler comme un livre. L’oralité et le savoir, XVIe-XXe siècles (Paris 2003); Les Enfants de Socrate. Généalogie intellectuelle et transmission du savoir. XVIIe-XXIe siècle (Paris 2008); L’Ordre matériel du savoir. Comment les savants travaillent, XVIe-XXIe siècles (Paris 2015); Une histoire émotionnelle du savoir. XVIIe-XXIe siècle (Paris 2019); Dans les coulisses de la science. Techniciens, petites mains et autres travailleurs invisibles (Paris 2022).

  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Lezioni magistrali
    Paolo Virno
    Avere o essere? Il linguaggio come possesso e non identità

    Sabato 16 settembre 2023, ore 15.00
    Carpi Tenda di Piazzale Re Astolfo

    Dire che Homo sapiens “ha il linguaggio” significa mettere in rilievo uno scarto tra Homo sapiens e le sue proprietà: quali sono le implicazioni teoretiche e antropologiche di questa non-identità?

    Paolo Virno ha insegnato a lungo Filosofia del linguaggio presso l’Università degli Studi Roma Tre. Ha insegnato anche Filosofia del linguaggio, Semiotica ed Etica della comunicazione presso le Università di Urbino, Montréal e della Calabria. I suoi studi sono dedicati alla filosofia del linguaggio e all’etica della comunicazione linguistica, in riferimento alle forme di vita e di convivenza della modernità post-fordista, anche in chiave di rivisitazione dell’eredità del materialismo storico e del pensiero di Karl Marx, mettendo in relazione questioni filosofiche e problemi socio-politici all’interno di un’ampia interpretazione del moderno, che vede sempre al centro la questione antropologica del linguaggio (attraverso Ferdinand de Saussure, Émile Benveniste, Ludwig Wittgenstein). È stato co-fondatore della rivista d’analisi politico-sociale “Metropoli”. Tra le sue pubblicazioni: Quando il verbo si fa carne. Linguaggio e natura umana (Torino 2003); Scienze sociali e “natura umana”. Facoltà di linguaggio, invariante biologico, rapporti di produzione (Catanzaro 2003); Motto di spirito e azione innovativa. Per una logica del cambiamento (Torino 2005); E così via, all’infinito. Logica e antropologia (Torino 2010); Convenzione e materialismo. L’unicità senz’aura (Roma 2011); Saggio sulla negazione. Per un’antropologia linguistica (Torino 2013); L’idea di mondo. Intelletto pubblico e uso della vita (Macerata 2015); Avere. Sulla natura dell’animale loquace (Torino 2020); Dell’impotenza. La vita nell’epoca della sua paralisi frenetica (Torino 2021); Negli anni del nostro scontento. Diario della controrivoluzione (Milano 2022); Grammatica della moltitudine. Per un’analisi delle forme di vita contemporanee (Roma 2001, 2014, 2023).

  • festivalfilosofia 2023 | parola
    Lezioni magistrali
    Cass Sunstein
    Polarizzazione. La comunicazione politica nell’epoca digitale

    Sabato 16 settembre 2023, ore 16.30
    Sassuolo Piazzale della Rosa

    Dicotomizzare lo sviluppo delle opinioni: quali conseguenze comporta nella formazione del dibattito pubblico?

    Cass R. Sunstein è Robert Walmsley University Professor presso la Harvard Law School, dove è fondatore e direttore del programma di studi in Economia comportamentale e politiche pubbliche. È consulente del Behavioural Insights Team del Regno Unito, è stato consulente della Corte Suprema e del Dipartimento di Giustizia Federale degli Stati Uniti d’America. È stato chiamato a fornire pareri davanti alle commissioni del Congresso e ha fornito consulenza anche a funzionari delle Nazioni Unite, della Commissione europea, della Banca mondiale e di più nazioni su questioni di diritto e politica pubblica. Ha collaborato, inoltre, con la Casa Bianca, il Pentagono e l’OMS. Nel 2018 ha vinto il Norway’s Holberg Prize, l’equivalente norvegese del Premio Nobel per quanto riguarda il diritto e le scienze umane. Giurista e studioso della razionalità e dell’irrazionalità dei comportamenti economici, nonché di democrazia e comunicazione politica attraverso le nuove tecnologie, attualmente sta lavorando a una serie di progetti sullo Stato normativo, lo “sludge”, ossia “fango” (definendo in questo modo i rallentamenti burocratici ed organizzativi delle amministrazioni pubbliche), le fake news e la libertà di parola. È autore di centinaia di articoli e decine di libri, tra cui, in traduzione italiana: Voci, gossip e false dicerie (Milano 2010); Semplice. L’arte del governo nel terzo millennio (Milano 2014); Nudge. La spinta gentile. La nuova strategia per migliorare le nostre decisioni su denaro, salute, felicità (con Richard Thaler, Milano 2009 e 2014); #Republic.com. La democrazia nell’epoca dei social media (Bologna 2017); Sulla libertà (Torino 2020); Come avviene il cambiamento (Torino 2021); Rumore. Un difetto del ragionamento umano (con Daniel Kahneman e Olivier Sibony, Torino 2021). In corso di pubblicazione: How to interpret the Constitution (Princeton University Press 2023).